Anime & Manga > Puella Magi Madoka Magica
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Autore: feddurr    07/06/2013    2 recensioni
Determinazione e affetto. A causa di entrambi, la gente è pronta a far di tutto, ad abbattere gli ostacoli, a raggiungere un obiettivo a tutti i costi. Ma quando combaciano, l'affetto e la determinazione possono portare alla distruzione. Una distruzione che però è anche pace e che unisce due anime in un solo e unico lieto fine.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri | Personaggi: Kyoko Sakura, Sayaka Miki | Coppie: Kyoko/Sayaka
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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‘Lasciami.’ ‘Non essere stupida.’

 Ho il vuoto intorno a me. Saranno gli occhi chiusi, sarà che tengo le ginocchia strette al petto, ma mi sento intrappolata e incredibilmente sola. Continuo a chiedermi cosa stia succedendo e mi sforzo di ricordare, ma non voglio aprire gli occhi e affrontare il vuoto. Un tonfo e delle urla. Adesso affondo anche la testa tra le ginocchia, stringendole con forza fino a farmi sentire dolore. Posso farcela, mi ripeto. Devo farcela. Spalanco finalmente le palpebre ed eccolo lì. Il buio. Un buio strano, troppo profondo per essere vero. Cerco di stendere gambe e braccia ma non sento nessuna parte del corpo addormentato. Mi concentro invano e provo e riprovo, cerco di ridar vita alle mie membra che sembra mi siano state portate via. Sono quasi arrivata al limite quando sento un altro di quei tonfi. Un tonfo ovattato e sordo, proveniente da un ipotetico esterno. Rincuorata dalla scoperta, utilizzo le forze rimaste per affinare l’udito. Tonfi e urla. Urla e tonfi. Urla rabbiose, non sofferenti, urla che ogni volta si fanno più forti ed aggressive, urla di guerriero. Sta infuriando una battaglia là fuori, è l’unica spiegazione che galleggia nella mia mente. Voglio uscire da qui, è il secondo immediato pensiero. E mi riconcentro, usando tutta me stessa e strizzando le palpebre. Adesso sento quasi chiaramente il tonfo: ferro contro ferro. Rassicurata, non mi fermo con la concentrazione. Le urla. Cosa dicono quelle urla? –SAYAKAA!- alzo la testa di scatto. Sayaka. Qualcuno urla il mio nome. Il guerriero che combatte sta urlando il mio nome, è qui per me. Il mio viso punta ormai verso l’alto, dove avverto la continua lotta tra ferro e ferro e da dove provengono le urla che mi chiamano con ardore e che mi fanno tremare il cuore. Mi accorgo che dal punto verso cui è voltato il mio viso, a tratti, è individuabile una luce azzurognola che si fa sempre più intensa. Si intensifica precisamente ogni volta che sento il rumore del ferro contro il ferro. Colma di speranza, mi concentro ancora e cerco di avvicinarmi. Stavolta la luce è di un azzurro familiare, quello dei miei capelli, dei miei occhi, del cielo e del mare. Il bagliore accarezza il mio viso e io mi protendo nella sua direzione. L’azzurro, improvvisamente, inizia ad essere affiancato da un altro colore, un rosso acceso e potente. Stupita, mi allungo verso la luce, che ormai è diventata una danza, dove i due colori si incrociano a combaciano, ma sono fermata da un tonfo più assordante dei precedenti e da una scarica di luce scarlatta. Chiudo gli occhi ed è di nuovo buio. Il silenzio più totale ha sostituito i tonfi e le urla. Il senso di smarrimento mi stringe in una morsa. Ma apro ugualmente gli occhi. Una mano protesa verso di me è l’unica cosa che vedo. E dietro quella mano un viso sorridente, degli occhi stanchi ma pieni di sollievo. Occhi che sembrano aver visto cose orribili e che ora hanno trovato la pace. Quegli occhi che sono gli unici a guardarmi fisso, senza distogliere lo sguardo, i più sinceri e i più belli che abbia mai visto. Kyoko. Kyoko è il guerriero ed ha combattuto per me. Allungo il braccio per afferrare la sua mano, i miei movimenti ancora lenti e il suo sorriso paziente. Ricordi di streghe e ricordi di me, Madoka, Mami e Homura. Ricordi di un’amicizia in frantumi, di un amore malinconico e di una vita caduta. Ricordi di sofferenza, rassegnazione e infine vuoto. E ricordi di Kyoko, l’unica creatura esistente in grado di capirmi e farmi sentire davvero felice. L’unica in grado di farmi arrossire fino a diventare dello stesso colore dei suoi meravigliosi capelli scarlatti. L’unica in grado di salvarmi dalle delusioni, dalla realtà, da me stessa. Ricordi di lei, di noi, ricordi splendenti. E poi di nuovo l’oscurità. Kyubey e il patto, il mio desiderio, io puella magi ambiziosa e ingenua, Kyosuke e Hitomi, dolori lancinanti. E ancora il viso di Madoka, ira cieca, la pioggia sui miei capelli. Un fiume di sangue di streghe, cuore vuoto e pesante, il viso di Kyoko triste e la mia rabbia che mi trasforma in una di loro. In strega. Sono stata io a fare tutto questo. Io e il mio egoismo abbiamo fatto piangere Madoka, abbiamo reso Kyoko triste, abbiamo distrutto tutto e abbiamo spezzato un’anima. La mia. Le nostre dita stanno per sfiorarsi, quando subito ritraggo la mano e, insieme all’altra, la uso per coprirmi gli occhi, gonfi di lacrime. Non voglio. Non voglio rovinare anche la sua vita, non voglio che combatta come solo lei sa fare per una causa inutile come me. Continuo a singhiozzare quando sento la mano di Kyoko sulla mia testa. Un brivido mi percorre la spina dorsale, facendomi smettere di piangere. Allontano le mani dal viso e mi mordo le labbra. Con un gesto violento, spingo via la sua mano. –Lasciami- la mia voce trema, pentita. –Non essere stupida.- sentire la sua voce ironica, la sua solita voce, per un attimo fa saltare il mio cuore fuori dal petto. –N-Non… Perché sei qui? Vattene via, prima che ti uccida.- continuo con gli occhi abbassati. –Credimi, hai già provato ad uccidermi. E come vedi sono ancora qua. Nutrivi qualche dubbio?- sento che sta sorridendo, lo sento senza guardarla in viso. –Io sono una strega ormai, Kyoko. Uccidimi o la mia rabbia prenderà di nuovo il sopravvento e cercherà di cacciarti. Sei troppo debole per contrastare un qualsiasi attacco.- dico, alzando la testa di scatto. La sua lunga lancia appoggiata su una spalla e il sorrisino sprezzante. La solita Kyoko, la Kyoko che mi ha salvata e che io cerco di cacciare. –Ti pare che affronto tutto questo casino per niente?- ride –Sono venuta qui per salvarti, ce l’ho fatta, quindi adesso tu prendi la mia mano e ce ne andiamo da qui, Sayaka.- L’ha detto di nuovo, il mio nome. L’ha urlato per un sacco di tempo e ancora non è stanca di pronunciarlo. –Io non posso andarmene da qui. L’unica cosa che so da quando ho aperto gli occhi è che sono legata a questo corpo di strega, quindi uccidi lei e uccidi anche me. Non posso staccarmi. Vorrei, con tutta me stessa, ma non posso.- abbasso di nuovo il viso, trattenendo le lacrime e serrando i pugni. Lei non dice niente, spero che se ne vada, spero che mi dimentichi e che sopravviva. Appoggia di nuovo la mano sulla mia testa, ma stavolta afferra con forza i capelli e mi costringe a guardarla negli occhi. Mi ci perdo, in quegli occhi scuri ,e lei, approfittando della mia confusione, si avvicina velocemente e posa le sue labbra sulle mie. Credo che niente possa essere paragonato a quel bacio. Ero grata per l’amicizia con Madoka e con Kyosuke, ero grata per la vita che conducevo prima di diventare una strega, ma niente, niente in assoluto, poteva essere paragonato alla mia gratitudine per quel bacio inaspettato. Gratitudine mista all’affetto più profondo. L’affetto che, mi sono accorta in ritardo, provo solo ed esclusivamente per Kyoko. Mentre il bacio confonde tutti i miei sensi, delle lacrime mi rigano le guance. Non sto piangendo, penso. Infatti, Kyoko si stacca da me e con un occhio chiuso, asciuga le sue lacrime con il braccio. –Sto diventando una rammolita come te, a quanto pare.- dice ridendo. Sorrido anch’io, un sorriso malinconico che precede un addio. –Bene, vediamo di finirla qui.- dice improvvisamente Kyoko. Mi giro, aggrottando le sopracciglia, ma lei si è già allontanata. La seguo con lo sguardo finchè non riesco più a vederla, toccandomi le labbra. È andata via, mi dico, devo esserne contenta, si salverà. Mi giro e sto per rannicchiarmi di nuovo con il viso tra le ginocchia, quando sento un’esplosione. Trema tutto e io mi guardo intorno. Una voglia improvvisa di dormire mi attanaglia e con un sorriso e lanciando tutti i miei più affettuosi pensieri verso Kyoko, sperando che lei riesca a sentirli, mi lascio cadere. Sto per chiudere gli occhi e cadere nel buio, è arrivata la mia ora, tutti gli altri sono salvi. Madoka, sii forte come sempre ma continua anche a commuoverti spesso, a piangere per gli altri e a indossare i nastri rossi. Kyosuke, conquista il mondo con la musica e non rendere vano il mio sacrificio. E Kyoko. Kyoko non cambiare mai, ma dimenticami e vivi, mangia e combatti. Il mio cuore ti appartiene e ti sono grata per ogni gesto, ti sono grata per avermi reso dolce la morte. Ti sono grata per il tuo amore, che io ricambio più forte e energicamente. Sento come una morsa intorno al busto, come se qualcosa m’avesse afferrata. Sono debole e sento soltanto rumori di esplosioni. Il buio sta per inghiottirmi e vedo come una fiamma rossa passarmi davanti agli occhi. La morsa mi stringe, come in un abbraccio. Qualcosa mi solletica la spalla e le orecchie, qualcosa di un rosso acceso e potente. E poi delle parole, sussurrate –Non ti lascerò. Mai. Moriamo insieme, Sayaka. Insieme.- Qualcosa di morbido si posa sulle mie labbra e una lacrima mi riga la guancia, prima di cadere e sparire definitivamente nel buio accogliente.  

  
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