Il destino li aveva fatti incontrare in un momento della vita dove tutto sembra inutile, disastroso e noioso.
Non erano pronti. Non per un amore così pieno, totale e disarmante. Ma c’erano stati passione e sesso. Graffi, gemiti e sospiri. Succhiotti, morsi e baci. Carezze ruvide, spinte e strette.
Poi tutto era diventato troppo.
E così era finita, se mai era cominciata.
Andava bene così. Quello gli aveva aiutati a crearsi uno sfogo, un posto caldo e rassicurante dove scaricare paure ed emozioni, mentre piano piano si ricreavano una vita. “Cercando un senso a questa vita anche se questa vita un senso non ce l’ha” come cantava Vasco.
E poi quel giorno. In una strada, si erano incontrati. Occhi negli occhi. Verde nell’azzurro, primavera ed estate.
Si erano sorrisi, uno di quei sorrisi di circostanza. Uno di quelli che doni all’amico dell’amico con cui avevi scambiato due parole un giorno di un fine mese.
Le loro spalle si erano sfiorate, nel flusso della marea di gente che camminava nel centro. Un ricordo tattile di quella passione che era stata seppellita sotto grammi di timore, chili di paura e tonnellate di altra roba.
E i brividi che sentirono erano una prova così lampante.
Ma adesso che tutto era sotto controllo, chi aveva il coraggio di mettersi in gioco? Di buttarsi, di nuovo?