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Autore: lightbluestyle    08/06/2013    0 recensioni
Alice innamorata riuscirà a strappare dal soggetto del suo amore ciò che più brama, esaudiendo il suo desiderio
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Le nostre risa invadono la stanza. Sono le due del mattino, dovremmo già essere a letto da un po’, ma ci siamo trovati tutti in camera di Albert questa sera. La nostra ultima sera insieme. Oggi c’è anche Stefan con noi, di solito non ama fare tardi, ma oggi l’ho supplicato di restare. Non lo capisco, non capisco cosa sono io per lui e cosa prova per me. Mi vede come una sorellina, o questo è ciò che mi ha detto qualche mese fa, e ora? Sono ancora la sua sorellina?
Mi guarda. Per un attimo, mi perdo tra quegli occhi azzurri, più azzurri del cielo dopo una tempesta, più azzurri del ghiaccio. Ne ho visti tanti di occhi azzurri, ma mai belli come i suoi. Mi fa cenno con la mano di andare di fianco a lui, come fa sempre. Glie ne sono grata, non avrei mai il coraggio di andare lì di mia iniziativa, passiamo il giorno praticamente attaccati, non voglio essere la solita ragazzina invadente innamorata del ragazzo più grande. Mi accuccio di fianco a lui, sbadiglio e mi sorride, passandomi un braccio intorno alle spalle, come fa sempre. Anche di questo sono grata, mi piace essere abbracciata. Mark mi guarda, di sicuro verrebbe a staccare a morsi il braccio di Stefan se non fosse per Lora che gli sta attaccata come una sanguisuga. Sposta lo sguardo da me a Stefan, che lo guarda di rimando con aria di sfida stringendomi più forte. Mark non dice nulla, io lascio che Lora passi la giornata baciandolo, lui può farmi stare due minuti con Stefan.
Sento le spalle più leggere e vedo quella figura magra che fino a qualche secondo prima mi stringeva a sé dirigersi verso la porta.
“Albert, io ora andrei, sono molto stanco” diamine, no. Lo fisso sorridendogli, e lui mi sorride di rimando
“Alice mi accompagni?” mi chiede piegando la testa da un lato. Diamine, si! Annuisco mentre mi alzo lentamente da letto, stanca come mai prima. Mi giro verso Mark, gli mimo un semplice ‘poi torno‘ e raggiungo Stefan, che chiude la porta dietro di me.
Il buio più totale. Camminiamo silenziosamente per il corridoio. Se qualcuno ci scoprisse ancora svegli probabilmente finiremmo nei guai. Ma non sarebbe un problema finire nei guai, sarebbe più problematico spiegare cosa ci facessimo da soli in un corridoio buio alle due di notte.
Siamo arrivati davanti alla porta della sua camera. Non so che dire, che fare, parlo io? Devo salutarlo? Come?
“Adesso torni indietro?” mi chiede.
“Credo di si…” sorride.
“Buona notte Ally” mi saluta scompigliandomi i lunghi capelli biondi. Sta per entrare, ha la mano sulla maniglia…
“Aspetta” lo fermo. Si volta lentamente, io ho il viso basso, coperto da i capelli.
“Stefan… tu mi vuoi bene?” mormoro, in un tono calmo e tranquillo ma agitato al tempo stesso. Sto ripensando a tutte le cazzate che abbiamo fatto insieme, gli scherzi riusciti e quelli scoperti, i cinque battuti, le frasi spente, le canzoni volgari…
“Certo” risponde. Il cuore mi batte più forte. Mi vuole bene.
“Allora mi lasci fare l’egoista per qualche minuto?” chiedo con voce sommessa. Da dove sto tirano fuori tutto questo coraggio e questa sfacciataggine?
“Alice..” ha capito benissimo cosa intendo. Lo sa, non c’è stato bisogno di dirglielo.
“Ti prego” lo supplico.
“… va bene” risponde rassegnato.
Mi avvicino lentamente a lui, accorciando i centimetri che ci separano.
“Devi stare fermo però” lo ammonisco.
Mi avvicino lentamente alle sue labbra, mi sporgo sulle punte dei piedi, è troppo alto per me. Traballo, il mio equilibrio è precario, ma lui mi prende le mani e mi sorregge. Sono a meno di due centimetri da lui, il suo profumo mi invade totalmente, sento il cuore che batte sempre più forte, come se volesse uscire dal petto.
E poi lo bacio.
Un bacio semplice, sento il sapore delle sue labbra, cerco di ricordarlo, perché probabilmente non lo sentirò mai più. Per questo pensiero una lacrima scende silenziosa sulla mia guancia, e lui si presta a raccoglierla.
“Alice non piangere, ti prego” mi dice.
“Scusa Stefan, ma dovevo farlo. Almeno una volta.” Gli dico.
"Perché non mi hai detto subito che mi amavi? Perché l'ha dovuto fare Albert? ” mi chiede, la usa voce piena di rammarico e tristezza.
“Non volevo rovinare ciò che c’era tra noi.” Rispondo “e poi sono la tua sorellina, giusto? Il tuo cuore appartiene già ad un’altra..”
Non risponde. Non lo vedo, ma di sicuro sta guardando vero il basso facendo muovere il piede, come fa quando non sa che dire.
“Buonanotte Stefan. Questo sarà il nostro piccolo segreto.” Lo saluto mentre mi giro e torno in camera mia. Sento un “ti voglio davvero bene” lontano, e mi basta.

  
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