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Autore: dadless    08/06/2013    5 recensioni
Quando un bacio sotto il vischio è l'inizio del "Per sempre"...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Does "Forever" exist? Yes.'
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-Emma- sussurrò nel mio orecchio, nel tentativo di svegliarmi.

Mugugnai alcune parole incomprensibili, per poi girarmi dall'altra parte. Avevo un sonno incredibile. Quella notte, infatti, ci eravamo addormentati molto tardi. Tutta colpa dell'amore che ci aveva tenuti svegli.

Mi sfuggì un sorriso.

Era stato così dolce e premuroso con me.

In fondo io gli avevo raccontato ogni mio segreto, da quando ci eravamo conosciuti. Sapeva che quella sarebbe stata la mia prima volta. Ed era stata perfetta. Come ogni ragazza la sogna.

Le sue labbra si appoggiarono sul mio collo. Iniziò a tracciare una scia di baci che mi procurò innumerevoli brividi. Gemetti lievemente e lo sentii sorridere sulla mia pelle.

-Ti ho già detto che sei bellissima quando dormi?- chiese in un sussurro.

Mi venne in mente quel bigliettino che mi aveva scritto poco tempo prima.

Sorrisi.

-Emma, è Natale, svegliati!- riprovò dopo qualche minuto.

-Ho sonno, Justin- borbottai coprendomi il viso con un cuscino morbido e profumato.

-Ah, ma allora sei già sveglia- commentò.

Era ovvio che mi fossi svegliata: sarebbe stato difficile continuare a dormire con un ragazzo che ti bacia il collo nei punti più deboli.

Il ragazzo della mia vita.

Il ragazzo che amavo.

Sbuffai -Ovviamente. Tu stai disturbando il mio dolce riposo- gli feci notare.

-Beh... Allora mi correggo: alzati dal letto- disse baciandomi il dorso della mano che teneva saldo il cuscino sul mio viso.

-No- risposi divertita.

Non sarei più riuscita a prendere sonno, ma volevo comunque continuare a scherzare con il bel biondo.

-Dai, in salotto c'è James che ti aspetta- scherzò, tentando nuovamente.

Rimasi stupita.

Davvero credeva che in quel modo mi sarei alzata? Credeva che il moro fosse ancora importante per me?

Non volendo litigare il giorno di Natale, non dissi nulla a riguardo.

-Mandalo a fanculo- borbottai.

Nonostante i miei tentativi, non riuscii a nascondere del tutto l'acidità nel mio tono di voce. Lui, però, scoppiò a ridere.

-Da questo dovrei dedurre che tu sia mia, totalmente mia?- chiese accarezzando la mia pelle bianca.

-Sono sempre stata tua. Da quel pomeriggio al centro commerciale- risposi dolcemente.

Dopo alcuni minuti di silenzio, spostai il cuscino lentamente, guardandomi intorno.

Justin era seduto dall'altro lato del letto, con la testa tra le mani.

Mi alzai e mi avvicinai al suo corpo caldo. Lo strinsi con le mie braccia.

-Buon Natale!- mormorai nel suo orecchio, fissando il bracciale che gli avevo regalato.

Sorrise per poi girarsi verso di me e abbracciarmi meglio.

-Buon Natale, piccola mia- rispose dolcemente.

Lo amavo. Lo amavo con tutta me stessa.

Sarei rimasta per sempre con lui? Sperai di sì.

Mi prese in braccio e mi portò in cucina. Avvolsi la sua vita con le mie gambe, per poi baciare dolcemente le sue labbra. Dopo che i suoi denti ebbero morso il mio labbro inferiore, sorridemmo
contemporaneamente.

La mia schiena batté violentemente contro il freddo e duro muro.

Gemetti dolorante.

-Scusa piccola. Mi hai distratto- disse veramente dispiaciuto.

Io ridacchiai -Non preoccuparti- dopo un ultimo bacio, scesi dalle sue braccia.

Il pavimento era gelido.

-Che ore sono?- chiesi entrando in cucina.

Aprii il frigorifero e presi il cartone del latte, decisa a scaldarlo per me e per Justin. Lo versai in un pentolino e attesi la sua risposta.

-Sono le nove passate- rispose dopo aver controllato l'orario sul display del suo Iphone.

Sbuffai -E perché mi hai svegliata così presto?- mi lamentai come una bambina.

Lui rise divertito dal mio comportamento -Non so se ti ricordi, ma qualche giorno fa ci eravamo messi d'accordo decidendo che avremmo festeggiato tutti insieme a casa mia. Io, te, Luke, Alex, Jazzy, Jaxon e i nostri genitori- sottolineò le ultime tre parole.

Mi accarezzò le guance per poi baciarmi dolcemente le labbra.

-Non penso che tu voglia che Kate e Joseph ti vedano così- disse sulle mie labbra lievemente schiuse.

Mi guardai velocemente il corpo.

Stavo indossando solo l'intimo.

Le mie guance andarono a fuoco.

Nonostante avessi passato la notte completamente nuda insieme a Justin, mi sentivo in imbarazzo.

-Ehm... io... ecco… hai ragione- balbettai evitando un contatto visivo con i suoi occhi.

Lui affondò la testa nell'incavo del mio collo.

-Sei così tenera, Emma- commentò.

Impressi un bacio tra i suoi capelli, poi presi il pentolino con il latte caldo per versarlo dentro a due tazze colorate.

Le sue braccia cinsero i miei fianchi, facendomi sorridere.

-Cereali o biscotti?- chiesi.

-Biscotti- rispose appoggiando la testa sulla mia spalla.

Annuii e tirai fuori da uno sportello di legno un pacchetto di biscotti con gocce di cioccolato. Disposi tutto sul tavolo, sentendo a ogni mio passo il respiro caldo del biondo dagli occhi nocciola sul collo.

Mangiammo la nostra colazione lentamente. Poi mi ricordai che nel giro di qualche minuto sarebbero potuti arrivare gli inviati. Così addentai velocemente un ultimo biscotto dopo averlo immerso nel latte e corsi nella camera di Justin.

Cercai i miei vestiti e, una volta trovati, li indossai.

Guardai il letto disfatto e ripensai alla dolcezza del biondo. Mi avvicinai e mi sedetti nell'esatto punto in cui Justin aveva dormito per tutta la notte.

Sentii il suo piacevole calore ancora impresso nelle lenzuola.

Mi sdraiai e sorrisi.

Era incredibile come una stessa persona potesse passare due notti di Natale in modi completamente opposti.

Un anno piangendo e disperandosi per l'incidente di un ragazzo moro dagli occhi azzurri.

L'anno dopo tra i baci e le carezze di un biondo dagli occhi nocciola, abbracciata da tutto il suo amore.

Mordicchiai il mio labbro inferiore leggermente pensierosa, con gli occhi rivolti al soffitto bianco.

Non mi accorsi nemmeno degli occhi di Justin puntati sul mio corpo. Solo quando tossì lievemente, rivolsi la mia attenzione a lui, alzandomi dal letto ancora caldo.

Mi sorrise, avvicinandosi lentamente.

-C'era questo in salotto sul pavimento- spiegò porgendomi il mio maglione, che subito indossai.

I nostri genitori avrebbero potuto vederlo, una volta seduti sui divani bianchi di Justin.

Arrossii lievemente e lui soffocò una risata.

Mi soffermai a fissare le sue labbra. Erano semplicemente perfette.

Con lo sguardo percorsi il suo viso angelico.

I suoi lineamenti mi fecero mordere il labbro.

I suoi occhi nocciola mi fecero imbambolare. Come potevano essere così perfetti? Li avrei osservati a lungo, ma i suoi risolini attirarono la mia attenzione.

Lo guardai interrogativa e lui sorrise.

-Sei così... perfetto- rivelai senza imbarazzo.

Lui scosse la testa -Tu lo sei, Emma- ribatté lui avvicinandosi alle mie labbra.

Le incurvai in un sorriso.

Eravamo a pochi millimetri di distanza, quando il campanello suonò.

Allontanai il biondo appoggiando una mano sul suo petto, ridacchiando.

Lui uscì precipitosamente dalla stanza ed io sistemai il letto.

Una volta finito, mi avvicinai all'ingresso della casa.

Salutai i miei genitori, Alex, Luke e i fratelli di Justin.

Poi notai due persone, molto simili a Justin. I suoi genitori. Rivolsi loro un dolce sorriso, per poi allungare una mano incerta.

-Piacere, sono Emma- mi presentai timida.

Suo padre la strinse subito -Piacere, io sono Jeremy- rispose gentilmente.

Una volta che lasciò la mia mano, la porsi alla giovane madre di Justin, una donna bellissima.

Lei la guardò sorridente, per poi abbracciarmi calorosamente.

-Io sono Pattie. È un piacere conoscerti- disse.

Sorrisi.

Mi trovavo davvero bene con la famiglia Bieber.

-Il piacere è tutto mio, signora- risposi gentilmente, con ancora le sue braccia intorno al mio corpo.

Sciolse lentamente l'abbraccio -Oh, chiamami Pattie- disse gesticolando leggermente con le mani.

-Sono sicura che passeremo un bellissimo Natale, vero Joseph?- commentò mia madre cercando la conferma di mio padre.

Lui annuì, sorridendo.

-Già, sono così contenta di avervi conosciuto, finalmente. Justin mi parla spesso di voi- disse Pattie.

I miei genitori e quelli di Justin iniziarono a parlare tra di loro. Ogni tanto sentii anche qualche loro commento su quanto saremmo stati carini io e Justin come coppia.

Soffocai una risata, mentre Justin mi sorrise.

Non riuscivo però a capire perché non approvassero la sua passione per il canto e la musica. Insomma, sembravano dei genitori molto comprensivi.

Scossi la testa per scacciare quel pensiero e abbracciai Alex e Jazzy, che mi strinsero allegre.

-Buon Natale, bellezze!- dissi sorridendo. Ridacchiando ricambiarono gli auguri.

-Buon Natale, piccolino- baciai la guancia di Jaxon, per poi scompigliare giocosamente i suoi capelli morbidi.

Lui rise, poi iniziò a correre per la casa, mettendo sottosopra ogni cosa al suo passaggio.

-Buon Natale, Luke!- dissi al ragazzo dagli occhi color cioccolato.

Due braccia muscolose cinsero il mio corpo da dietro.

Justin.

-Buon Natale, amico!- la sua voce giunse alle mie orecchie come una melodia, una dolce melodia.

-Buon Natale, Emma e Justin!- ricambiò lui.

Mi piaceva da impazzire sentire i nostri nomi così vicini. Proprio come quella notte mi era estremamente piaciuto sentire la mia pelle gelida a contatto con la sua bollente.

Innumerevoli brividi percorsero la mia schiena a quel ricordo.

Il biondo strinse maggiormente il mio corpo. Mi girai verso di lui per abbracciarlo, ma catturò le mie labbra con le sue, facendole unire in un dolce bacio e provocando le risatine dei nostri genitori.

Avvampai, affondando la testa nell'incavo del suo collo. Justin mi strinse a sé.

Lo amavo con tutta me stessa. Era dolce, premuroso, gentile e riusciva a farmi sorridere.

Era perfetto.

 

-Apriamo i regali!- gridò Jaxon eccitato, dopo che il pranzo fu mangiato.

Sorridendo ci alzammo dal tavolo, per poi sederci sui divani bianchi di Justin.

Afferrai il mio sacchetto giallo e tirai fuori i vari pacchetti. Anche gli altri presero i regali che avevano comprato e poi impacchettato.

Ognuno iniziò ad aprire i propri.

-Oddio, Emma, è meravigliosa- commentò Alex con gli occhi lucidi, vedendo la collana.

-Sono felice che ti piaccia- dissi sincera, aprendo il pacchetto blu che mi aveva dato lei.

Sgranai gli occhi alla vista di un anello d'argento.

Lessi l'incisione interna -A & E- sorrisi -Grazie mille, Alex. È stupendo- commentai indossandolo.

Dopo aver aperto anche gli altri regali, sentii le labbra di Justin tra i miei capelli.

-Manca il mio- sussurrò nel mio orecchio.

-Don't you buy me nothing, 'cause I am feeling one thing... Your lips on my lips- mormorai baciando la sua guancia calda.

Sorrise

-Tieni. Spero ti piaccia- disse porgendomi una scatola ricoperta da una carta verde e un nastro dorato. Sciolsi il fiocco e strappai la carta.

Aprii lentamente la scatola e spalancai la bocca, piacevolmente sorpresa.

Era una palla di vetro di Natale. Era di media grandezza e infiniti brillantini argentati danzavano intorno a due pupazzetti: un ragazzo e una ragazza uniti in un bacio candido.

Era proprio quella che avevo visto quel venerdì pomeriggio al mercatino.

-Ti piace, piccola mia?- chiese speranzoso.

Mi morsi il labbro e sorrisi, per poi annuire.

-Quel venerdì ho notato che ti eri fermata a guardarla e così ho voluto regalartela- spiegò.

Lo abbracciai.

-Grazie, Justin- sussurrai.

Presi in mano la palla e la osservai scuotendola lentamente. Girai con attenzione la piccola chiave dorata e la dolce melodia riempì la stanza.

Mi ricordai di quando Justin mi aveva paragonata alle palle di vetro. Quando ancora io e lui non ci conoscevamo bene, anzi, in realtà, non ci conoscevamo per niente, eppure riusciva comunque a farmi arrossire, a provocarmi innumerevoli brividi ed emozioni.

La stanza si riempì delle chiacchiere allegre dei nostri amici.

Era il Natale più bello che avessi mai passato in tutti quei diciassette anni. Ero riunita con le persone più importanti della mia vita.

Guardai il biondo dagli occhi nocciola, occhi che mi avevano colpito sin da subito per la loro incredibile bellezza.

Sentii le risate degli invitati e pensai al Natale che avevo trascorso l'anno prima. Era stato completamente diverso e pieno di lacrime, di tristezza, di dolore.

Una sola persona era riuscita a ribaltare le cose.

Justin Drew Bieber.

Se non l'avessi mai incontrato quel pomeriggio al centro commerciale, non sarei mai riuscita a trovare in così poco tempo la mia felicità.

-Grazie, Justin- dissi nuovamente.

-Di niente, Emma. Non sai quanto mi renda felice sapere che il regalo ti sia piaciuto- rispose accarezzando la mia guancia fredda.

Scossi la testa -No. Non solo per quello- appoggiai la mia mano sulla sua.

Aggrottò la fronte -E allora per cosa?- chiese curioso.

Portai la sua mano sulle mie labbra e la baciai dolcemente.

-Grazie di esistere- sussurrai.

Sorrise.

 

 

 

 

ODDIO NON CI CREDO! È FINITA LA SCUOLAAAA!!!!! YUPPIII

Allora, questo è il penultimo capitolo… *si asciuga una lacrimuccia*… e quindi, sì, il prossimo sarà l’ultimo. Ma ho intenzione di fare anche il continuo, che penso chiamerò “Do you remember our kiss?”. Per questo, il prossimo lo pubblicherò quando già avrò scritto il primo capitolo della seconda serie…

Dunque, detto questo, ci terrei a ringraziare chi ha inserito la storia tra le preferite/seguite/ricordate e chi ha recensito.

Poi, mando un bacio immenso a Francy… sei una persona meravigliosa e, sì, molto forte… smettila di pensare di non esserlo! Sono felice di averti conosciuta ^.^

Un abbraccio mooooooolto coccoloso a tutte quante, siete magnifiche, veramente!

Morena

 

  
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