Ormai viene tutte le notti. Sento la chiave che gira, nel chiavistello. Sento la porta che si apre. E’ di legno, e il legno è gonfio. Siamo in inverno. Sento il legno che striscia sul pavimento. I cardini gemere, e poi è dentro. Lo riconosco dal suo passo. Ho gli occhi chiusi, e se anche fossero aperti c’è buio, un buio tale che non distingueresti una macchia di petrolio sopra un letto di giglio. Si muove piano, ma ha l’affanno. Sono giorni che sale e scende quelle scale. Vuole me.