“Ohi, Kise, non dirmi che ti sei dimenticato la cravatta proprio oggi.”
Aomine posò lo sguardo sul collo scoperto di Kise, grattandosi con fare annoiato la testa. Non era mai stato troppo attento nei confronti agli altri, soprattutto nell'ultimo periodo, dove aveva preso a disinteressarsene totalmente; ma perfino a uno distratto e svogliato come lui non era sfuggito quel particolare. Sembrava urlare la sua mancanza con forza, come se quell'assenza poteva completamente rovinare l'immagine del giovane modello.
“Oh, hai ragione! Ero un po' di fretta stamattina... non me ne sono proprio accorto.”
Si toccò il collo con un'espressione seria, storcendo un poco la bocca. Ed Aomine, a quella visione, fu preso quasi da un moto di pietà nei suoi confronti. Fu per questo che si slacciò la sua e gliela diede, facendo un lungo sospiro.
“Vedi di non rovinarti l'immagine, bel figurino. Le tue fan non ne sarebbero contente.”
Tanto della sua, di reputazione, non gli interessava nulla. Non gli importava che il preside l'avesse visto senza cravatta né che facesse le ultime fotografie con la camicia semiaperta. Non gli importava più nulla di niente e di nessuno.
Kise la prese con la mancina, sorridendogli gentilmente. Ma ad Aomine quel gesto non arrivò. Così come non gli colse il tono particolare con cui venne ringraziato.
“Grazie, Aominecchi.”
Un tono che sapeva di tristezza e gioia allo stesso tempo. Il tono di chi aveva perso una partita ma non la guerra.
E, soprattutto, che non si era arreso ancora.

Non credeva seriamente che sarebbe stato così semplice.
Aveva sempre immaginato, nella sua mente, che il ragazzo dalla pelle abbronzata si sarebbe rifiutato di dargli la sua cravatta, sbuffando e lasciandolo senza un pezzo fondamentale della sua divisa.
Invece gliel'aveva donata senza troppe storie. E non gli era stato difficile capire che era solamente perché oramai aveva imparato ad essere indifferente a qualsiasi cosa.
Sorrise, mettendosela al collo e allacciandola con gesti sapienti.
Beh, meglio così.
L'aveva potuto fregare molto più facilmente del previsto.

Quando si arriva al giorno del diploma, nelle scuole giapponesi, esiste una tradizione tra le studentesse.
Si va dalla persona amata (che sia stato per poco tempo o tutto un ciclo scolastico poco importa) e si chiede o il secondo bottone della divisa o la sua cravatta.
E' una dichiarazione implicita del proprio amore ed un modo per dirsi addio.
Anche se, nel caso di Kise, l'addio non esiste.
E' solo un arrivederci.
A quando sarai pronto anche tu.
Intanto mi prendo l'acconto.

Note.

La colpa è di Kam. E' sempre colpa sua.
No, a parte gli scherzi... ho letto un sacco di AoKise e mi è venuto questo flash di loro due al giorno del diploma, basta.
Poi, certo, Kam possiede la capacità di farti amare un pairing anche se non lo caghi di pezza. Ma questo è un altro discorso.