Lezione.

Nick: Lady Atena.
Fandom: The Avengers.
Challenge: La sfida dei duecento prompt.
Prompt: 55; Tortura.
NdA necessarie: Questo è un esperimento. In un futuro prossimo remoto, potrebbe servire per fare una long-fic che ha preso forma definitivamente nel mio cervello. Ma devo cominciare a gestire gli Avengers e Loki se voglio scriverla a dovere. Auguratemi buona fortuna.

Loki sospirò, strinse le mani sul bordo del letto infilando le unghie nelle coperte bianche. Accavallò le gambe, inspirò rilassando le spalle e sentì una serie di fruscii. Una brezza fredda gli scompigliò i capelli facendoli battere contro le guance pallide, chiuse gli occhi sentendo le tempie pulsare e li riaprì. Il pavimento e le pareti bianche della cella erano ricoperte da uno strato di fuliggine spessa tre dita, una serie di occhi e lingue s'intravedevano tra i fori. Loki si alzò, piegò il capo di lato e sogghignò.
“E così sei sopravvissuto all'esplosione con cui speravano di debellarti” disse.
Le lingue sibilarono e Loki ridacchiò, due dita gli strinsero le guance abbassandogli il capo. Il Chitauro sporse il muso lungo quanto metà di un braccio verso l'alto, spalancò le fauci facendo ondeggiare le due lingue violacee.
“Pensavi di liberarti della punizione che ti spetta, figlio di Asgard?” sibilò.
Loki guardò verso il basso, socchiuse gli occhi scoprendo i denti.
“Puoi torturarmi nel modo che preferisci, non ho nulla da offrirti e nulla da pretendere”.
Delle lingue viscide lo avvolsero dalle caviglie risalendo fino alle cosce, le sentì infilarsi sotto la maglia bruciando la pelle. Strinse i denti sfregandoli tra loro, le ustioni si espansero sulla cute pallida e lui strinse i pugni fino a conficcare le unghie nella carne. Due lingue gli avvolsero i capezzoli stringendoli, la puzza di bruciato gli fece strizzare gli occhi e arricciare il naso. Il Chitauro gli strinse le due dita sulle guance infilandogli le unghie sotto la pelle.
“Non esiste tortura che compensi un fallimento” ringhiò.
Loki sogghignò, il fumo della pelle bruciava filtrava attraverso i vestiti e vedeva appannato.
“Dunque a quale scopo perpetuare in un operato inutile?”.
Il Chitauro affondò le unghie nella carne delle guance di Loki, due rivoli di sangue scesero lungo la pelle del semidio fino al mento. Le lingue sotto la sua maglia saettarono verso l'alto, avvolsero le strisce di sangue bruciando la pelle del volto e le leccarono facendo fumare il mento candido di Loki. Si ritirarono sotto la veste con una serie di sibili.
“Per insegnarti che nessun dolore è mai abbastanza per chi fallisce, figlio di Asgard” ringhiò il Chitauro.
Loki sentì le gambe tremare, strinse più forte i pugni tenendo gli occhi chiusi.
“Questo, mio buon amico, l'ho imparato anche senza bisogno di torture” sussurrò.