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Autore: White_Black    09/06/2013    1 recensioni
In questa storia non esistono demoni, nè contratti, nè shinigami. è una normalissima scuola, dove Sebastian Michaelis è il nuovo e bravissimo professore di storia di Ciel Phantomhive, Claude Faustus l'insegnante privato di Alois Trancy, Grell il "devoto" segretario di William T Spears. Come farà Sebastian a farsi accettare da Ciel? Alois riuscirà a conquistare il freddo Claude? E infine William riuscirà a distogliere l'attenzione di Grell da Sebastian?
[è un po' OOC]
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1

 
Ciel sbadigliò, per niente intimorito dall’annuncio dei suoi compagni di classe: il nuovo professore di storia sarebbe arrivato quella mattina.
Sarebbe stato sicuramente uno stupido vecchio manipolabile, un topo di biblioteca che si trascinava dietro una scia di polvere derivata dai vecchi volumi che albergavano in casa sua. Una di quelle persone che girano con una vecchia e lacera valigetta in pelle scolorita, anch’essa impolverata come il suo proprietario, insomma.
Si sentirono dei passi in corridoio e tutti si voltarono, compreso Ciel, verso la porta. Dietro al vetro opaco si delineò una figura gagliarda e slanciata, tutto l’opposto di ciò che aveva immaginato il ragazzo. L’uomo aprì la porta lentamente, mentre tutti trattenevano il fiato.
A poco a poco comparì il giovane volto di un ragazzo sui vent’anni. La fronte spaccata in due da un ciuffo corvino, gli occhi di una sfumatura così particolare da sembrare quasi rossa e dei lineamenti fini e il sorriso dolce e al contempo piuttosto rassicurante gli conferivano un’aria misteriosa ma estremamente interessante. Ciel l’avrebbe definito esattamente il tipo di persona che riesce benissimo ad attrarre gli altri.
-Buongiorno.- disse –Sono il vostro nuovo professore di storia, Sebastian Michaelis.
Dopodiché si portò una mano sul cuore e si inchinò leggermente.
“Ma è stupido?” pensò istintivamente Ciel, e per un secondo il suo sguardo incontrò quello del nuovo professore e quest’ultimo sorrise.
-Facciamo l’appello.- disse il professor Michaelis e si sedette alla cattedra. Scorse parecchi nomi, fino ad arrivare a quello di Ciel.
-Ciel Phantomhive?- il ragazzo alzò il braccio.
-Presente.- rispose prontamente.
Nuovamente si udirono dei passi nel corridoio, stavolta frenetici, non composti e sicuri come quelli di Sebastian.
Un ragazzo dai capelli biondo chiaro, leggermente più alto di Ciel, che sembrava eccentrico anche solo per il fatto che indossasse dei pantaloncini corti e calzettoni sopra il ginocchio a dispetto dell’uniforme scolastica.
-Devi essere Alois Trancy. È questo il modo di presentarsi a scuola?- ma lui non lo sentì nemmeno e andò dritto verso il banco del Phantomhive.
-Ciel!- esclamò –Sai che per ballare qualsiasi ballo di coppia bisogna essere in due? L’ho scoperto ieri!
Lo sguardo di Ciel era imbarazzato a differenza di quello infastidito dei suoi compagni e quello interessato del professore.
-Sì. In effetti sì, e non ci vuole un gran genio per capirlo, Alois.- rispose freddo il ragazzo con la benda sul volto.
-Allora sei interessato!- esultò Alois –Balliamo il tango insieme!
-No. Vai a cercarti una ragazza per ballare, cretino.
-Ma io non la voglio la ragazza, voglio solo Ciel-chan!
-Io non sono gay.
-Ragazzi, posso interrompervi, avrei una lezione da cominciare.- Ciel arrossì rendendosi conto della brutta figura appena fatta per colpa di Alois.
-Mi scusi, professore. Non succederà più.- lo rassicurò lui, ma in quel momento esatto il biondo scoppiò in lacrime.
-Ciel… Ciel-chan… perché? Sei cattivo… non mi lasciare!
Alois balbettò queste parole fra le lacrime aggrappandosi alle ginocchia dell’amico.
-Voi due… vi dispiacerebbe seguirmi dal preside Spears?- chiese Sebastian senza perdere nemmeno un momento quella sua espressione sorridente.
-Eh?- domandò Alois che fra le lacrime non aveva capito molto.
-La colpa è solo tua, demente. Questa me la paghi.- disse Ciel una volta usciti in corridoio.
-Quindi non ballerai il tango con me? Ho già comprato le rose. Che me ne faccio adesso?
-Voglio mettere le cose in chiaro: ballerò il tango con te solo quando prenderai dieci in storia.- disse Ciel.
-È qui.- Sebastian indicò una porta scorrevole e la aprì.
Un uomo stava sistemando alcune carte seduto a una scrivania.
-Se volete vedere il preside dovete chiedere a me *DEA…- non riuscì a finire la frase quando posò lo sguardo su Sebastian.
-Oh! E tu chi sei? *DEATH*! Io sono Grell Sutcliffe! *DEATH*!
Si sistemò i lunghi capelli rossi e sorrise accattivante togliendosi gli occhiali anch’essi rossi. Aveva degli strani occhi gialli, leggermente più scuri verso la pupilla, come di due colori diversi. Era vestito tutto di rosso, e a Ciel ricordò stranamente una mela. Sedeva con le gambe accavallate, in una posizione tutta femminile, e i capelli lunghi non miglioravano la situazione.
Grell, inizialmente confuso dall’arrivo del professor Michaelis, cominciò a balbettare *DEATH* a raffica, arrossendo e completando perfettamente la composizione di rosso.
-Il nuovo professore di storia, Sebastian Michaelis. Vorrei vedere il preside.
-Allora tu sei Sebas-chan! *DEATH*! Oh Will! C’è una persona molto carina per te *DEATH*!
Il preside mise fuori dalla porta la testa. O ciò che rimaneva di essa sotto gli occhiali bianchi.
-Oh. È lei, Michaelis. Di chi è la colpa? Lo mandi da me per primo. Grell Sutcliffe, vieni anche tu.
-Oh, certo, Will! *DEATH*!- canticchiò l’uomo “in rosso” e scomparve nell’aula destinata al preside, non senza aver prima mandato un bacio a Sebastian.
-Alois Trancy, vuoi andare tu per primo?- senza dargli il tempo di rispondere lo spinse nella stanza.
-Allora, Ciel, hai un soprannome?- chiese Sebastian al suo alunno dopo qualche secondo di silenzio.
-No.
-Ti piacerebbe averne uno?
-No.
-Bocchan va bene?
-No.
-Bene, Bocchan, quando non siamo a lezione puoi darmi del tu.
-No.
-Ma tu dici sempre no?
-No!- esclamò Ciel piuttosto offeso.
-L’hai detto di nuovo.
-La può piantare? Lei è un uomo irritante.- disse sfacciato Ciel senza paura di una punizione.
-Mi dispiace, sono solo un diavolo di professore.- si scusò il professore continuando a sorridere in modo inquietante.
-Lei è irritante. La pianti, questo è un ordine.
-Yes, my Lord.
“Ma questo tipo è pazzo…” pensò Ciel e quando Alois uscì e lui venne chiamato dal preside Spears, si sentì enormemente sollevato.
-Grell-san, può accompagnare Alois Trancy in classe? Io resterò con qui con Bocchan.
“E io che pensavo di essermene finalmente liberato…”
-Rilassati, Bocchan.
-La smetta di chiamarmi così.- una volta entrato nello studio di William T. Spears, fece un breve inchino privo di ogni rispetto e sorrise.
-Mi scusi infinitamente per i danni da me causati. Ciel Phantomhive non c’entra, l’unica colpa la detiene Alois Trancy.
-Va bene, togliti dalla mia vista, Michaelis e porta a casa questo marmocchio.
-Sarà un vero piacere per me, preside Spears.- disse Sebastian e si rivolse a Bocchan –Sono onorato di riaccompagnarti a casa.
-Riaccompagna anche me! *DEATH*!- implorò Grell.
-Tu hai del lavoro da fare, non è vero, Grell Sutcliffe?- lo fermò William piuttosto infastidito.
-Oh, sei cattivo, Will! *DEATH*.- per poco non scoppiò in lacrime. Continuarono a discutere circa la cattiva condotta di William finché Sebastian e Ciel non riuscirono più a sentirli, e anche se la loro voce riecheggiava fra le aule della scuola, fuori non c’era alcun modo di farlo.
-Da che parte vai, Bocchan?- chiese il primo curioso.
-Intende davvero accompagnarmi?- rispose l’altro.
-Se un professore non riuscisse ad accompagnare un allievo a casa, cosa succederebbe?- Ciel lo squadrò con sguardo torvo.
-L’alunno farebbe esattamente la cosa più logica: tornerebbe a casa da solo.- rispose il ragazzo in tono freddo.
-Ma ci sono un sacco di pericoli: potresti essere investito, potresti incontrare un maniaco…
“Perché, lei non lo è?
-Potresti essere ucciso da un serial killer, potrebbero rapirti gli alieni, potresti avere un infarto mentre cammini…
“Ma è praticamente impossibile”
-Oppure…- Ciel bloccò quella frase sul nascere.
-Se vuole accompagnarmi faccia pure.
-Dammi del tu!- insistette il professore sistemandosi il ciuffo in mezzo alla fronte che però subito riprese la sua posizione originale.
-D’accordo!- acconsentì il ragazzo pur di essere lasciato in pace.
-Finalmente. Vai di là, vero?- Sebastian indicò la strada davanti a sé.
-Ma se lo sapevi perché me lo hai chiesto?
-Volevo sentire la tua voce ancora una volta.- Ciel arrossì e si incamminò.
-Ma si può sapere perché fai tutto questo?
-Questa domanda è molto semplice, puoi trovare la risposta anche da solo.
-Sei un pervertito?
-Forse. Ma non è questo il motivo.
-E qual è, allora?- Sebastian afferrò la mano destra di Ciel.
-Non ci arrivi?- senza risparmiare a Ciel l’ennesimo sorriso stavolta fatto solamente dischiudendo le labbra, posò queste sulla pelle candida della mano di Bocchan, il quale si irrigidì.
“Le sue labbra sono così calde. Non è per niente male. Anzi, direi che... è piacevole…” le sue guancie presero fuoco, esattamente come il suo cuore.

  
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