- Buon
Natale
- Che gli
abitanti di questo misero sasso fossero creature inutili e insulse lo
sapevo.
- Non che sia un
gran mistero fra l’altro, basta prendere ad esempio quel
traditore “terrestrizzato”
di Kaaroth per comprendere la suprema stupidità di questa
razza.
- Non sono altro
che sudici insetti che si rotolano in un fango primordiale che loro
chiamano
civiltà; non hanno forza, non hanno orgoglio, non hanno
nulla se non quello che
loro chiamano sentimenti.
- Come se i
sentimenti fossero un qualcosa di tangibile e reale, come se potessero
nutrirsi
e sopravvivere grazie ai loro sentimenti.
- Che
concentrato di idiozia.
- Ai miei occhi
di saiyan il loro modo di fare e di comportarsi risulta decisamente
incomprensibile, anche le loro tradizioni sono a dir poco ridicole,
create
appositamente per chi, come loro, nella vita non ha mai dovuto
combattere né
strisciare per ottenere il diritto di vivere.
- Ed ora che,
mio malgrado, sono entrato a far parte del loro mondo mi guardo intorno
senza
comprendere, senza riuscire a scorgere un barlume di
razionalità nelle loro
azioni. Cerco più che posso di limitare le mie interazioni
sociali alla mia
famiglia, nonostante quanto questo termine mi suoni strano sulla
lingua, e a
quei pochi terrestri che Bulma si ostina ad invitare qui a casa.
- Provo ad
escludere questo mondo fatto di sciocchi con la consapevolezza che ogni
mio
cedimento equivale ad assomigliare sempre più a Kaaroth e ad
allontanarmi
dall’orgoglio della mia razza e del mio sangue reale.
- Cerco,
provo…
ma a volte non ci riesco: a volte la Terra impazzisce insieme ai suoi
abitanti
ed io, volente o nolente, sono chiamato nel mezzo.
- Ed ora, per
esempio, che siamo al 25 dicembre questi inutili esseri sembrano
veramente
degli insetti… delle grosse e rumorose mosche che sbattono
qua e là, ronzando con
tutta la loro forza, prendendo a picconate i miei nervi.
- Natale. Che
cosa significhi questa parola non lo so dire con precisione, ma un
fatto è
assolutamente innegabile: io odio il Natale.
- Già non
sopporto le feste, di qualsiasi genere esse siano, ma questa in
particolare è
la più odiosa che io abbia avuto la sfortuna di conoscere.
- Odio il
“Buon
Natale!” lanciato dagli sconosciuti incrociati per strada a
me proprio a
me! Chi diavolo gliel’ha data tutta questa confidenza a
quelli lì?
- Odio la casa
illuminata a festa con quelle luci che non ti permettono di dormire,
quell’albero enorme che manda una puzza di plastica
insopportabile, quelle
palline di vetro colorato che si rompono al solo guardarle.
- Odio il cantare
allegro di Bulma mentre impacchetta regali su regali, odio
quell’assurda
ingenuità di mio figlio che si permette di
credere all’esistenza di non
ho capito bene quale creatura che distribuisce giocattoli.
- Odio leggere
la delusione sui loro visi quando tentano di coinvolgermi in una delle
loro
assurdità e si trovano davanti il mio muro di sarcasmo ma,
dannazione! Come
possono credere che io sia così? Come può pensare
Trunks che un “Buon Natale,
papà!” possa farmi felice? Cosa spera di ottenere
Bulma decorando persino la mia
Gravity Room con ghirlande e fiocchi rossi?
- Stupidi
terrestri.
- Stupidi,
inutili, terrestri.
- Stupida,
inutile, insulsa famiglia.
- Ed io stupido
più di loro, tanto che sono andato a crearmi una famiglia
così dannatamente
diversa da me.
- E, più
inutile
dei loro auguri, il mio orgoglio che ancora continua a gridare
straziato da
tutte le botte che deve subire: ferite ancora più dolorose
di una sconfitta su
un campo di battaglia, ferite più profonde
dell’umiliazione di chinarsi di
fronte a qualcuno come un volgare schiavo. Ferite che non mi hanno mai
inferto
prima, e proprio per questo io non sono in grado di curarle.
- È il
sorriso
sicuro di quel dannato moccioso a farmi male, quel fiero cipiglio che
appartiene a me e a me soltanto, e che invece ritrovo sul suo viso.
- Sul suo viso
che è il viso di mio figlio.
- E sono le
lacrime di quella donna a bruciarmi la carne, quei singhiozzi
trattenuti e il
più possibile celati ai miei occhi, ma di sicuro non al mio
udito.
- Lacrime di
quella donna che è la mia donna.
- Ed è
dunque
così che viene sconfitto il principe dei saiyan: non in
guerra, non in
battaglia, ma da lacrime e sorrisi, da auguri e regali inutili, dai sentimenti
che sono l’unica, vera, e più
pericolosa
arma in possesso di questi
terrestri.
- Io odio il Natale,
odio le feste inutili e incomprensibili che costoro si ostinano a
propinarmi, e
questo è un dato di fatto.
- “Buon
Natale, Vegeta”
- “Buon
Natale, papà”
- Quindi se mai
costringerò le mie labbra a bofonchiare un
“grazie” non troppo sprezzante è
perché so che coloro che non mi conoscono lo interpreteranno
comunque come un
segno di appena accennata educazione, ma le uniche due persone che
sanno
realmente qualcosa di me coglieranno fin troppo bene il valore di
quella
parola.
- E no, non lo
farei perché “a Natale si è
più buoni” perché io non sono buono
né a Natale né
mai; il mio non sarebbe nemmeno un regalo occasionale fatto per
compiacere una
tradizione che non mi appartiene, né un modo per farmi
perdonare tutte le
delusioni che ho inferto in questi giorni di festa.
- Se questo
semplice grazie lascerà le mie labbra, non sarà
rivolto a quei pacchetti
colorati nascosti sotto l’albero puzzolente, il mio grazie
sarà rivolto ad una
vita intera rivalutata in pochi anni, cambiata con tanti, piccoli,
pazienti
gesti.
- Il mio grazie
sarà una lacrima e un sorriso o forse sarà nulla.
- “Papà?”
- “Vegeta
ci
stai ascoltando?”
- “A mio
discapito…”
- “Bè
ti
stavamo augurando buon Natale sai…”
- “Si”
- “…”
- “Grazie”
- Note
dell’autrice: Mi son
lasciata prendere la mano, ho ceduto al subdolo potere del
sentimentalismo e ho
trasformato un’idea anti-natalizia in una favoletta.
- Amen.
- Per inciso io
ho un odio insano per il Natale (credo si sia letto fra le righe ma non
potrei
giurarci XD) però io al contrario di Vegeta non sono la
principessa guerriera
di nessun pianeta distrutto e quindi posso permettermi anche robe
sentimentali
e insulse come gli auguri di buon Natale. In piccole dosi certo, ma
posso
permettermele XD
- Sempre per
inciso sono perfettamente consapevole che
“terrestrizzato” non esiste, ma mi
suonava talmente bene detto da Vegeta che l’ho lasciato ^__^
- Continuando
con i “per inciso” se il prompt Natale non fosse
incluso nella BDT questa fan
fiction non sarebbe nata. MAI.
- Comunque colgo
l’occasione per fare gli auguri a tutti coloro che passeranno
da questi lidi.
Buon Natale!
- Vostra
(assonnata)
Shari.