Una
farfalla.
Cos’altro poteva considerarsi il giovane conte Trancy?
Lui non era
altro che
una stupida farfalla finita volontariamente nel complicato intreccio di
fili
tessuti dal ragno.
Ma cosa
poteva farci?
Era proprio per quel predatore che Alois, con le sue ali spezzate,
continuava
ad andare avanti giorno dopo giorno. Per quel ragno che, il biondo
continuava
ad illudersi, bramava soltanto lui, quell’appetitosa preda
che desiderava soltanto
essere amata.
Mai aveva
pensato di
fuggire e mettersi in salvo, nemmeno ora che le attenzioni di Claude
erano
rivolte a Ciel Phantomhive.
Ma lui, la stupida farfalla, rimaneva immobile, troppo incantato da
quel
diabolico maggiordomo per poter muovere un passo lontano da lui.
Non gli importava degli altri, Hannah, i gemelli, a lui bastava Claude,
voleva
ricevere solo il suo amore, essere ricambiato in
quell’affetto che non poteva
fare a meno di provare nei suoi confronti.
Si costringeva ad ignorare quella freddezza che il demone non mancava
mai di
mostrargli, quell’insofferenza che faceva sembrare ogni suo
gesto costretto dal
vincolo che li legava.
Ma le sue azzurre ali erano ferme, non provavano a vibrarsi
nell’aria ignorando l’impossibilità
di alzare quel magro corpo a causa di quell’ala spezzata da
tante sventure.
A lui andava bene quella vita, nessuno gli avrebbe fatto del male e
nessuno gli
avrebbe portato via la persona a cui teneva di più, proprio
come era successo
con Luca.
Tutto sarebbe andato per il meglio e alla fine quel demone si sarebbe
cibato
della sua anima, solo allora sarebbe finito tutto.
Ma nel mentre?
Avrebbe raggiunto il suo scopo entrando in possesso di Ciel, si sarebbe
vendicato di Sebastian, la causa della morte di Luca, lo avrebbe fatto
soffrire, gli avrebbe fatto capire quello che gli aveva fatto passare a
causa
del suo gesto.
Si sarebbe vendicato e finalmente si sarebbe sentito in pace.
Nessuna sofferenza.
La fine.
La morte sarebbe giunta come in un soffio, Claude, stringendolo con le
sue
forti bracci, avrebbe finalmente dato un termine alla sua esistenza e
forse in
quel momento avrebbe anche potuto godere di un suo sorriso, di un gesto
affettuoso da parte sua.
Illusioni, non gli rimaneva altro.
La stupida farfalla avrebbe continuato a vivere sotto la protezione del
predatore che non avrebbe ceduto l’indifesa preda ad altri,
avrebbe inutilmente
cercato di ammaliarlo a sua volta, di farlo innamorare della sua
candida risata
e di quella debolezza che si nascondeva dietro la sua
vivacità e alla violenza
che mostrava quando era in difficoltà.
Il predatore non si sarebbe innamorato di quell’affascinante
farfalla, ormai
aveva tessuto la sua tela, i suoi piani, e sapeva come approfittarsi di
quella
tela di illusioni che si era venuta a creare.
Sciocca e ingenua farfalla.
Salve a
tutti! Grazie per aver letto questa
brevissima fanfic!
Ammetto che mi è venuta in mente ruolando Alois e non ho
resistito dal
trascriverla. Spero vi sia piaciuta, in qualche modo mi ritengo
soddisfatta del
risultato.
Sono ben accette critiche di ogni genere!