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Autore: harlequinn    09/06/2013    7 recensioni
« Credevi davvero di passarla liscia dopo aver detto una cosa del genere? »
Il ragazzo non capisce ancora, non gli sembra di aver detto nulla di male quando in realtà l'ha fatto.
Le labbra di Derek si avvicinano ad un punto appena sotto l'orecchio dell'umano e succhiano con avidità, come a marchiare qualcosa.
« Marchiare qualcosa. »
Lo sussurra lasciandosi andare ad un mugolio di apprezzamento, perché Stiles è intelligente e dopotutto non gli ci vuole molto per capire cosa intende l'Alpha con quella domanda.
[ Stiles / Derek ]
Genere: Erotico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi, Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Io questa la dedico al Mïght  perché di RPG su Teen Wolf 
come questo non ce ne sono. 


 

Scott aveva urlato così tanto che probabilmente una volta sveglio non avrebbe avuto la possibilità di parlare per almeno dieci minuti.
O semplicemente così la pensava Stiles prima di ricordarsi che Scott era un licantropo e che se anche si fosse disintegrato una corda vocale, probabilmente, si era già risistemata in un colpo d'occhio.
Così si guardò intorno e attese, anche se non aveva proprio l'aria di qualcuno che si sarebbe ripreso molto in fretta.

«Hai idea di quando si sveglierà? Perché io devo andare e prima ho bisogno di parlargli e-»
«Sta' zitto, e no.»
«No cosa? Perché devi sempre dirmi di stare zitto? Dio, Derek, potresti provare a spiccicare qualche parola in più che non sia una minaccia.»
«No, Stiles, non so quando si sveglierà...e ora sta' zitto.»

Stiles è davvero frustrato dell'idea che dovrà rimanere in compagnia di Derek fino al risveglio del suo migliore amico senza assolutamente nulla da fare. Perché intrattenere una conversazione con quello non funziona.
Quindi si siede con tutte le buone intenzioni del mondo sul divano logoro dell'ex casa degli Hale e aspetta, lasciandosi andare in qualche sbuffo durante i primi cinque minuti.

«Ti rendi conto di essere esasperante anche quando stai zitto? Smettila con quegli sbuffi.»

E Stiles può giurare che quella è una delle frasi più lunghe che Derek abbia mai detto da quando si sono conosciuti, ed è interamente dedicata a lui.
Lo osserva muoversi velocemente per la stanza e recuperare tutto l'occorrente per curare le ferite interne di Isaac che è senza dubbio messo molto peggio di Scott, ancora svenuto sulla sedia.
Non si è mai soffermato più di tanto a guardarlo, mentre adesso non riesce a distogliere lo sguardo dall'uomo che con un cipiglio preoccupato fa bere velocemente a Isaac uno strano intruglio tutt'altro che invitante.

«Stiles»

La voce di Derek sembra quasi implorarlo, ma lui non capisce bene il perché. Adesso non ha fatto nulla di male, perché deve accanirsi? Non ha altro da fare invece che prendersela con lui?

^^^

Derek sta tentando di mantenere la calma e di calmare il lupo che è in lui da quando Stiles ha deciso che 'marchiare qualcosa' fosse prettamente adatta da accompagnare con un occhiolino e con un tono che poteva lasciar intendere ben altro.
E quando gli dice di stare zitto e lo richiama è perché la sua voce e i suoi sbuffi non gli sono mai sembrati così piacevoli all'orecchio, e vuole che quella sensazione se ne vada via prima di combinare un qualche danno.
Ma l'umano quel giorno è diverso da tutte le altre volte in cui si erano visti prima dell'inizio dell'estate.
Sono forse i capelli più lunghi? O forse è quello sguardo pressante che si ritrova addosso? Non lo sa e cerca di non interrogarsi più di tanto per non rischiare, ma Stiles è così concentrato a passare il suo sguardo su di lui che non si rende conto di aver appena dischiuso le labbra e di aver cambiato leggermente odore, diventando leggermente più dolce e frizzante.
Quindi Derek lo richiama rischiando di uscire allo scoperto, ma Stiles non capisce perché quello che vede nei suoi occhi liquidi è confusione, come un bambino che viene ripreso senza sapere cosa ha fatto quella volta.
E in realtà non ha fatto nulla e ha fatto tutto allo stesso tempo.

«Che ho fatto, adesso?»

Derek non sa cosa rispondergli e si limita ad appoggiare quel bicchiere improvvisato e a guardare in una tacita richiesta d'aiuto il corpo privo di sensi di Scott, sperando di vederlo svegliarsi da un momento all'altro. Cosa che non fa.

«Niente, lascia stare.»

Non vorrebbe, ma quelle poche parole gli escono come un ringhio frustrato, e si maledice mentalmente perché non sa cosa gli stia succedendo.

«No che non lascio stare, stupido lupo! Adesso mi dici che ti prende perché non mi pare di averti infastidito così tanto oggi, ok? Anzi, sono stato anche più silenzioso del solito.»
«Stiles»

E Derek lo richiama di nuovo a denti stretti, perché se non chiude la bocca da solo il lupo dentro di se potrebbe trovare un altro modo per farlo, un modo che non può permettersi senza poi dare delle spiegazioni.

«Hai intenzione di dirmi di star zitto di nuovo? No perché sennò...sono totalmente d'accordo con te, sì. Credo che me ne starò zitto.»

L'umano si ammutolisce quando Derek scatta verso di lui e lo costringe a schiacciarsi contro il divano, puntando un ginocchio su di esso accanto al suo fianco esile. E Derek lo sa che è esile, perché lo sente al tatto mentre lo stringe con non troppa forza fra le sue mani.
Sente il suo cuore correre e il suo corpo sudare leggermente, imperlandogli la fronte e il collo rendendolo ancora più invitante di quanto non lo sia mai stato.
Se Derek chiude gli occhi può chiaramente risentire la voce di Stiles e vedere le sue labbra scandire la parola 'marchiare' come se lo stesse facendo in  quel momento, e nel momento in cui riapre gli occhi sa che sono rossi, ma non di rabbia. Di eccitazione.

«Credevi davvero di passarla liscia dopo aver detto una cosa del genere?»

Il ragazzo non capisce ancora, non gli sembra di aver detto nulla di male quando in realtà l'ha fatto.
Le labbra di Derek si avvicinano ad un punto appena sotto l'orecchio dell'umano e succhiano con avidità, come a marchiare qualcosa.

«Marchiare qualcosa.»

Lo sussurra lasciandosi andare ad un mugolio di apprezzamento, perché Stiles è intelligente e dopotutto non gli ci vuole molto per capire cosa intende l'Alpha con quella domanda.

«O qualcuno, dipende dai punti di vista.»

E Derek giura che in quel momento vorrebbe spingersi oltre il marchiare la pelle candida di Stiles, vorrebbe possederla e lasciarci sopra segni che avrebbero messo almeno un mese ad andarsene via, ma non conoscono il loro tempo a disposizione e quel rudere non è esattamente il posto adatto per approfondire quell'argomento quindi l'Alpha sotto il respiro affannato e quelle labbra invitanti si ferma dal torturare il collo dell'umano ricevendo in cambio un gemito di dissenso.
Derek ghigna soddisfatto e gli lascia un'occhiata piuttosto eloquente prima che Scott, accompagnato da un lungo respiro, riprenda i sensi.

Nessuno dei due sa bene quando e dove, ma riprenderanno quella discussione senza ombra di dubbio. 


Note dell'autrice:

Ehilà, come procede la vita? Spero bene.
Questa One-Shot è venuta fuori in un momento d'ispirazione assurdo che non credo di aver mai avuto in vita mia, lol. 
Il mio cuore da Sterek shipper mi suggerisce che questo è il modo in cui sono andate le cose, anche se è improblabile...si può sognare, no? *tanto Jeff prima o poi ci accontenterà, amen* 
Questa è inoltre la mia primissima Sterek che pubblico (ne ho scritte altre, ma non sono convinta) e spero vi piaccia perché a me è piaciuto molto scriverla. 

Ringrazio il Might e quella scema della Inghirami che ha appena finito di vedere la prima stagione di Doctor Who e sta esplodendo in chat. Respira, figliuola. 

E' il momento di andare, abbiate pazienza perché la Sterek accadrà prima o poi. 

   
 
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