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Autore: Syugi    10/06/2013    6 recensioni
[OOC e Nonsense segnalati: lettore avvisato, mezzo salvato!]
Stufi di essere utilizzati nelle storie yaoi, che cosa accadrebbe se Inuyasha, Sesshomaru, Koga, Naraku, Miroku, Bankotsu, Suikotsu e Renkotsu organizzassero una riunione per eliminare per sempre questo genere?
Tutti sembrano molto determinati, ma…
Genere: Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri, Bankotsu, Naraku, Renkotsu, Suikotsu | Coppie: Bankotsu/Jakotsu, Naraku/Sesshomaru
Note: Nonsense, OOC | Avvertimenti: Triangolo
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 Tokyo, Giappone.
Domenica, prime ore del mattino.
Durante il proprio giorno di riposo cosa c’è di più bello se non svegliarsi all’ora che si preferisce e fare tutte le proprio cose con calma?
C’è una pace, una tranquillità, un’armonia…
- DIAMINE, SUIKOTSU, APRI O NO QUESTA DANNATA PORTA?!
… più o meno.
Renkotsu cercava disperatamente di convincere Suikotsu a uscire dal bagno.
Non che gli importasse che lo schizofrenico si chiudesse in una stanza per ore, ma quando la natura chiama si può solo rispondere!
- No! – rispose una vocina lamentosa, che fece sospirare l’uomo calvo.
- Ma che stai facendo?
- Aspetto di morire!
- Ok, ma proprio in bagno? Non puoi farlo in salotto o in cucina?
- Sei un insensibile!
- Si può sapere che hai?! Ti comporti come una checca isterica!
A quelle parole seguì un agghiacciante silenzio, interrotto poi da un pianto sommesso.
Renkotsu sospirò di nuovo, capendo che solo la diplomazia avrebbe staccato Suikotsu dal cesso.
- Ne vuoi parlare?
Ecco come tre insignificanti e magiche paroline risollevano le anime afflitte: “Ne vuoi parlare?”.
In fondo a Renkotsu non dispiaceva poi più di tanto parlare con Suikotsu dei suoi problemi.
Era vero che l’altro ragazzo a volte lo guardava con due occhioni alla Bambi solo per buttarsi a capofitto in un discorso psicologico sul suo disturbo da personalità multipla che, parlando parlando, arrivava a Freud, la pressione dell’Io e la nevrosi, fino ai grandi problemi che affliggono l’umanità, quali l’effetto serra, il buco dell’ozono, i conseguenti disastri ambientali, i fast food e i malefici professori di scienze.
Ma, a un intellettuale come Renkotsu, procurava forti sensazioni orgasmiche.
Come c’era da aspettarsi, la porta si aprì subito e Renkotsu si trovò davanti un Suikotsu più depresso del solito.
Il calvo chiamò a se stesso tutta la calma necessaria e, con infinita pazienza, lo accompagnò in salotto per invitarlo a sedere sul divano con un gesto.
- Che hai? Problemi con il lavoro?
- No, va tutto bene…- borbottò l’altro.
– Allora che hai? Problemi di salute?
- Più o meno…
- In che senso?                                                        
- È qualcosa che mi lascia insonne ultimamente, oscura le mie giornate, mi dà una breve prospettiva di vita, mi…
- Ok – fu interrotto di nuovo dal calvo spazientito – Cos’è?
Suikotsu si raddrizzò meglio sul posto, si guardò intorno con circospezione e infine si avvicinò all’amico per sussurrare lugubremente una parola: - Yaoi.
- Eh?
Renkotsu lo guardò con un’aria strana, molto simile a quella volta in cui aveva visto Bankotsu con la pettinatura di Sailor Moon, ovvero la faccia di uno che non crede a ciò che vede o sente.
- Scusa ma non credo di aver capito bene…
- Sì – ripeté l’altro con aria dispiaciuta – Yaoi, tanti, troppi, infiniti…
- No!
- Sì!
- Com’è successo?!
- Stavo facendo un salto su un sito di fanfiction e… - si asciugò una lacrimuccia – pensavo che ci sarebbero state tante belle storielle su di me o i miei amici e… beh, hai capito. Io non ce la faccio a spiegarlo, è stato…è stato…- si coprì il volto con le mani.
- Lo so, lo so – l’amico lo confortò appoggiandogli la mano sulla spalla – Ci siamo passati tutti.
In quel momento entrò dalla cucina Bankotsu, con un enorme panino imbottito.
Notò le facce scure dei compagni e sorrise: - Ehilà! Che è successo?
- Suikotsu stava navigando in Internet e ha scoperto degli Yaoi…
- Oh dai! Sono cose che si superano! – rispose il ragazzo gioviale - A chi importa se una ragazzina si diverte scrivendo certe cose? Fortuna che comunque io non ho di questi problemi!
Suikotsu e Renkotsu si scambiarono un’occhiata carica di tristezza.
- Poveretto, ancora non lo sa…
- Beata gioventù! Crescono così attivi, ottimisti, gioiosi, ignari della crudeltà della vita… e poi devono guardare in faccia la realtà!
- Che ne dici? Glielo diciamo?
- E se poi non regge la notizia? Guardalo! È così giovane!
- Scusate… Che cosa non dovrei reggere?! – s’intromise Bankotsu spaventato.
Renkotsu si avvicinò al capitano per appoggiargli la mano sulla spalla mentre Suikotsu toccò al ragazzino il braccio con fare comprensivo.
- La finite?! Sembrate due genitori che devono rivelare al figlio che vogliono separarsi… o che devono rivelare una malattia terminale…
- Bankotsu…- iniziò Renkotsu – la verità è che hanno fatto più fic yaoi su di te che su me e Suikotsu messi insieme.
- In Giappone?
- Nel mondo intero.
Calò un agghiacciante silenzio nel quale Bankotsu squadrò i suoi amici con un’espressione indecifrabile, dopodiché scoppiò in una fragorosa risata.
- Ahahahahahah … sapete, ci ero quasi cascato! Che attori!
L’uomo calvo guardò il compagno schizofrenico: - E dire che non volevo arrivare a tanto, ma sono costretto…
L’altro sembrò allarmarsi:- Non vorrai…
- E invece sì. Prendi il computer.
Suikotsu, ubbidiente, andò nella sua stanza, tornando poco dopo con un computer portatile acceso.
Entrò nella pagina Internet, digitò “Bankotsu” e “yaoi” e mostrò al ragazzo più giovane la sfilza di risultati.
Bankotsu era muto.
- Bankotsu?
- UUUUUUUAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA(………)HHHH!
Un urlo disumano si sparse per il mondo intero, causando i seguenti danni:

 

  1. Lo spiazzamento totale della foresta di Tarzan;
  2. lo spiaccichio del 30% degli insetti volanti, dell’ape Maia, di Kagura, di Byakuya, di Naraku, di Sesshomaru e di chiunque stesse volando sul monte Everest;
  3. lo staccamento delle macchie nere sui cani Dalmata, con il conseguente suicidio di Crudelia Demon;
  4. l’ulteriore piegamento della Torre di Pisa;
  5. lo spogliamento della Statua della Libertà;
  6. la caduta di qualche passante in un tombino;
  7. la morte di Dracula trasformato in pipistrello, che non ha resistito alla potenza del suono.
- Non ha retto… - mormorano all’unisono Suikotsu e Renkotsu.
- Ma non diceva che non gli importa se una ragazzina scrive uno yaoi per divertimento? – notò il primo.
- Questo vale per gli altri! – spiegò il capitano della Squadra dei Sette – Non certo per me!
- Ah ecco! – esclamarono gli altri due.
- E quindi? – chiese Renkotsu.
- E quindi… facciamo qualcosa! Ribelliamoci! Facciamo una strage!
- Oppure organizziamo un’assemblea! – osservò il Suikotsu pacifico.
- Ah… Sicuri? Niente bazooka, niente bombe, niente spade…?
- No, no, l’assemblea va benissimo!
- Ah… D’accordo!
 
 
Base segreta in Mosca, Russia.
Lunedì, primo pomeriggio.
Attorno a una tavola rotonda di vetro sedevano otto uomini, quasi inglobati dall’atmosfera silenziosa gravida di tormento e serietà.
Tutto a un tratto un uomo imponente dagli occhi rossi abbandonò il suo posto a capotavola, alzandosi solennemente in piedi e squadrando uno ad uno i suoi compagni.
- Dunque – esordì Naraku stringendo il nodo della cravatta blu che accompagnava il suo elegante completo nero – voi sapete perché siamo qui riuniti. Perché siamo stufi di essere sputtanati in storielle in cui appariamo come degli affamati di sesso – s’interruppe un attimo per lanciare un’occhiata ammonitrice a Miroku che sfogliava un Play Boy con la bava alla bocca – e come delle checche “fluffose” e “kawaii”. E anche perché non voglio più essere spiaccicato sull’Everest mentre volo. – Bankotsu tossicchiò imbarazzato - In conclusione, dobbiamo trovare un modo per sconfiggere le nostre acerrime nemiche, le fangirls yaoiste. Qualcuno di voi ha idee al riguardo o vuole semplicemente chiedere qualcosa?
- Sì, io! – esclamò Inuyasha, alzando una mano. Osservò i suoi stessi vestiti e quelli degli altri, identici all’abbigliamento professionale di Naraku, e storse il naso.
- Primo, perché hai preteso che ci vestissimo così? Secondo, perché abbiamo una base segreta in Russia? Terzo, perché la tavola è rotonda?
L’altro sbuffò: - Perché così sa di agenti segreti strafighi alla James Bond, problemi?
- Beh…è strano – si difese Inuyasha, confuso.
Miroku staccò finalmente gli occhi dalla rivista e rivolse all’amico un sorriso ebete.
- Ammettilo, Inu… così è tutto molto sexy! La divisa ha il suo fascino! Insomma, guardati – gli appoggiò una mano sulla spalla – così sei mille volte più attraente!
Il mezzodemone si ritrasse infastidito da quel tocco, quasi come se fosse portatore di malattie, senza tradire però un lieve rossore sulle guance.
- Dannato monaco deviato, pensi sempre a quello!
- Beh che c’è di strano? – ribatté Miroku – Se tutti fossero frigidi come te a quest’ora l’umanità sarebbe estinta!
Da non si sa dove entrò un venticello con qualche foglia secca (sì, anche se le finestre erano chiuse).
Ripresosi dallo shock, Inuyasha si alzò in piedi indignato e con voce poderosa gridò, senza essere privo di una certa finezza che lo contraddistingue sempre e comunque: - TE LO FACCIO VEDERE IO SE SONO FRIGIDO!
- Davvero? – chiese Miroku con gli occhi luccicanti – Aspetta che prendo una telec…
Veloce come un lampo, Koga assestò un pugno a entrambi, azzittendoli all’istante.
- MALEDIZIONE! Siamo qui per risolvere un casino che riguarda tutti noi, non per crearne di nuovi! Fortuna però che non tutti sono come voi, difatti ho un piano.
E qui si interruppe per gonfiare il petto pieno di orgoglio.
- Rapiamo tutte le fangirls del mondo e facciamo loro un lavaggio del cervello!
- Se, e vogliamo passare per neonazisti? - lo interruppe seccato Renkotsu – Saliamo al potere e mettiamo in vigore una nuova legge che vieta la pubblicazione di manga e anime yaoi! I risultati non saranno immediati, ma col tempo raggiungeranno il mondo e il genere yaoi sparirà per sempre!
- Ci vorrebbe troppo tempo! – intervenne Sesshomaru – E poi come la metteremmo con Internet? Gli autori potrebbero comunque pubblicare in Rete! E non ci daranno mai il diritto di censurare un diritto pubblico! A meno che non instauriamo una dittatura…
- Non siamo assassini! – ribadì tenacemente Suikotsu.
- Vero – rifletté Naraku accarezzandosi il mento – basta la corruzione…
- Che genio! – esclamò ammirato Miroku (ma per il suo acume o per qualcos’altro?).
Renkotsu e Suikotsu sbatterono contemporaneamente la mano sulla fronte.
Allora il secondo si lasciò sfuggire un sospiro struggente, talmente debole che fu udibile solo al primo, che gli sedeva acconto.
Renkotsu si sentì in dovere di confortarlo, forse più per reale comprensione che per abitudine.
- Lo so, sono pazzi, ma tieni duro - mormorò.
- Non è questo il punto – rispose sottovoce l’altro. Sembrava imbarazzato e giocherellava con la punta della cravatta, rigirandosela di continuo fra le dita.
- Allora cosa? – bisbigliò un po’ irritato. Non gli andava di tirargli fuori le parole con le pinze.
- Io… Ahem… Sono…Sono…- strinse le gambe e si piegò leggermente in avanti.
- Devi andare in bagno? – borbottò confuso.
- Nnnnnno…- sospirò Suikotsu, trascinando molto la “n” -…è che mi imbarazza questo vestito, mi fa venire pensieri sconci…e guarda caso, stiamo parlando di yaoi…
Renkotsu notò che il ragazzo stava avvampando sempre di più. Vederlo con le guance imporporate gli faceva uno strano effetto, gli sembrava molto carino. Deglutì profondamente.
- Ehm è imbarazzante – continuò – ma io sono feticista delle divise…
Ah, molto interessante, pensò Renkotsu. In effetti era convinto da sempre che quello strano tizio nascondesse strane perversioni.
- Sul serio? Anch’io! – alzò appena il timbro di voce con un entusiasmo fuori luogo – Quindi?
- Quindi cosa?! – borbottò l’altro confuso.
Guardò l’altro in faccia e ricevette un’occhiata talmente eloquente che non c’era bisogno di spiegazioni.
Renkotsu si alzò improvvisamente, trascinando Suikotsu per una manica.
- Lo accompagno in bagno, non si sente bene! – spiegò prima di correre chiudendo la porta dietro di sé.
- Va beh, continuiamo – riprese Naraku, passeggiando avanti e indietro per la stanza – altre idee?
Inuyasha sbuffò pesantemente.
- Io so solo che sono stufo marcio di vedermi comparire in fyccyne in cui adoro mio fratello – lo sguardo di Sesshomaru si indurì, rendendo chiaro che neanche lui ne era entusiasta - o vado con questo qua – indicò Miroku – o mi innamoro di quel lupastro – additò Koga.
- Non ti preoccupare, Inu! – lo rassicurò Miroku con aria bonaria – Esistono i foursome!
- Non sto dicendo che voglio fare tutte queste cose contemporaneamente!
- Potevi dirlo prima, eh! Mah, se preferisci andare con una bimbominkia rompiballe che ti manda a cuccia per ogni cazzata oppure con una morta col corpo fatto di terra nessuno ti trattiene, contento tu, eh.
A quelle parole Inuyasha si calmò e si mise a riflettere sulla propria vita sentimentale (e poi dicono che i miracoli non avvengono mai).
- Ma sai che hai ragione? Chi me lo fa fare? Kikyo appartiene al mio passato, Kagome col cavolo che la sopporto per tutta la vita… allora perché perdo tempo?
Una “O” di Giotto si dipinse sulle bocche di Naraku e Sesshomaru, entrambi basiti oltre ogni limite.
- Imbelle fratello, che cosa dici mai?! – lo accusò veemente Sesshomaru – Intendi forse tradire il tuo ruolo?!
- E tu! – Naraku lanciò un’occhiata furente a Miroku, tranquillo come al solito – Che cosa metti in testa ai giovani innocenti! Ma tu non eri quell’etero che voleva mettere incinta ogni bella donna che incontrava e desiderava sposare quella sterminatrice?!
- Eeeeeh…- Miroku si grattò la guancia imbarazzato – Il tempo passa, i fatti cambiano, le persone cambiano… E gli amori eterni esistono solo nelle fiabe…
Tutti i presenti rimasero impietriti davanti a quella suprema indifferenza che Miroku non aveva mai accennato di possedere.
- Sai che dico io? – intervenne Inuyasha – Preferisco essere sputtanato in uno yaoi, che con una mocciosa scassacazzi che mi tratta come uno zerbino!
Davanti a quella dichiarazione Koga non poté fare a meno di alzarsi, deciso come non mai.
- Allora confesso!
Prese le mani di Inuyasha fra le sue, fra lo stupore generale.
Da qualche parte indefinita dell’edificio echeggiavano suoni e frasi poco casti, probabilmente appartenenti a due certi tizi spariti poco fa.
- Inuyasha, in realtà non me ne è mai fregato niente di Kagome. Io ho sempre amato solo e soltanto te!
Sesshomaru si accasciò di botto sul tavolo e Naraku e Bankotsu accorsero ansiosi a fargli aria con le mani o un fazzoletto.
Indifferente al fratello mezzo stecchito, Inuyasha avvampò visibilmente, coprendosi pudicamente metà del viso con i suoi lunghi capelli argentati.
- Idiota! E allora perché mi riempivi sempre di insulti?
- Beh… Mai sentito parlare di tsundere?
Gli occhi ambrati di Inuyasha si inumidirono.
 - Mi dispiace, Koga…- fece un passo indietro – Ma a me piace Miroku!
Sesshomaru, che si era appena ripreso, svenne di nuovo.
- Ma io non intendo rinunciare a te! Non proprio ora che ho trovato la forza di ammettere la mia passione!
A questo punto Miroku, la cui espressione era rimasta immutata, si spostò in mezzo ai due, cingendo le spalle di entrambi i ragazzi.
- Tranquilli, amici, esistono i threesome apposta!
Naraku, che aveva preso in braccio Sesshomaru, fece cadere a terra con un sonoro tonfo il demone, con orrore di Bankotsu che, come in un film muto, si precipitò a vedere se gli si era rotto qualcosa.
- Adesso basta! – urlò Naraku - Non posso più tollerare tutto ciò all’interno del mio club!
- Tranquillo, Naraku! – lo consolò Bankotsu – Io non abbandonerò la nostra buona causa!
Proprio in quel momento la porta si spalancò sonoramente.
- BAN…KO…TSU!
Alla solo vista di quella figura Bankotsu fece un balzo indietro, iniziando a piangere e a urlare come non aveva mai fatto in vita sua.
- T-t-ti posso spiegare tutto, ti prego!
- Certo, certo, come no!
Jakotsu, in tuta sadomaso con una frusta in mano e la jakotsu-to legata sulla schiena, si avvicinò pericolosamente a Bankotsu con un’espressione feroce.
Quando se lo ritrovò di fronte il capitano della Squadra dei Sette si inginocchiò a terra e gli abbracciò le ginocchia.
- No, amore, non è come pensi!
- Non raccontare balle! So perché sei qui! Volevi liberarti di me, eh? – notò poi Sesshomaru per terra che stava finalmente riacquistando i sensi – Ehi, ma stai bene?
- Sì, sì, grazie…- borbottò quello massaggiandosi la testa.
- Ah menomale… Comunque, stavo dicendo? Ah sì! – rivolse nuovamente l’attenzione sul suo amante – Volevi liberarti di me, eh?! Traditore!
- No, mi hanno costretto a unirmi a loro! Te lo giuro! Non ti tradirei mai!
Miroku strofinò le mani come per liquidare ogni responsabilità.
- Ah io non ne so niente!
- Nemmeno io! – gli fece eco Inuyasha, dirigendosi verso l’uscita.
- Idem! – esclamò Koga, seguendolo a ruota.
Quando Bankotsu si accorse che i tre se ne stavano andando veramente mentre Naraku e Sesshomaru erano troppo intimoriti per intervenire, continuò a pregare Jakotsu per sperare di salvarsi la pelle.
- Vedi come sono cattivi? Mi hanno costretto a passare dalla loro parte e ora che non servo più ai loro scopi mi abbandonano al mio destino!
- Risparmiati la recita! – gli intimò Jakotsu accarezzando la frusta con studiata lentezza – L’hai fatto perché non ti piacevano più i miei modi di manifestare il mio sconfinato e profondo amore per te, ammettilo!
- Beh in tutta franchezza, legarmi le mani, i piedi, infilarmi un vibratore, spargermi di nutella e leccarmi mentre mi tagliuzzi e mi frusti non ti sembra un po’ esagerato?
Contro tutte le aspettative un lampo di umana compassione sembrò guizzare negli occhi neri dell’innamorato, difatti abbassò lentamente la frusta e si girò una ciocca di capelli fra le dita.
- Forse anch’io ho la mia parte di colpe…
- Quindi mi perdoni? – chiese euforico Bankotsu.
- No! Me ne dovevi parlare prima, invece di fare di testa tua! Ti aspetta una bella punizione a casa!
Detto ciò lo afferrò per un orecchio e lo trascinò via, ignorando le sue preghiere e i suoi singhiozzi.
 Naraku e Sesshomaru attesero che la coppia sparisse prima di potersi guardare, soli e imbarazzati.
- Uhm….
- Beh…
- Ci facciamo un caffè?
- Perché no?
 
Nel frattempo…
 
- Suikotsu?
Il ragazzo smise di riabbottonarsi i bottoni della camicia e guardò Renkotsu, che stava sistemando la propria cravatta.
- Dimmi.
- Secondo te… Ci sono telecamere in questo edificio?
Suikotsu arrossì.
- Spero di no… sarebbe un bel guaio…
- Già… - borbottò Renkotsu. Poi scrollò la testa come per scacciare un fastidioso pensiero che aveva appena preso forma e sorrise al suo amante –Boh, via, andiamo a farci un caffè.
 
Base segreta in Budapest, Ungheria.
Stessa ora dello stesso giorno.
Alcune ragazze riunite intorno a una tavola rotonda di vetro saltellavano infervorate di qua e di là, osservando su un enorme schermo le scenette compromettenti generosamente regalate dai ragazzi del Club Anti-Yaoi.
- Questo è oro puro registrato!
- Sì! Da questi video possiamo scrivere tantissime fic yaoi a rating Rosso!
- Yaaah! Non vedo l’ora!
- Il Club Yaoi è inarrestabile!
 
THE END (… o forse no?)
 
Note: ho scelto come nascondiglio delle ragazze yaoiste Budapest perché l’Ungheria sembra essere al giorno d’oggi la mecca del porno gay maschile. Vengono girati lì moltissimi film del genere (così mi dice il manga di Hetalia xD).
Se non sapete cosa sono gli tsundere si tratta di personaggi freddi in apparenza, ma in realtà sensibili e di nobili sentimenti. In particolare si comportano male con la persona che a loro piace.
 

  
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