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Autore: JezelkeRedfern    10/06/2013    2 recensioni
WOOGYU.
Questa è più una riflessione del signor Kim Sungkyu su come sia difficile vivere senza Nam Woohyun, quindi potrebbe essere un po'... depressa.
Ma spero possa piacere comunque.
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Kim Sunggyu, Nam Woohyun
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Open my eyes, and I realize it was only just a dream.
 
Un sogno. Un sogno fatto di ricordi, che riportano a galla tutto quello che abbiamo fatto insieme.

I sorrisi; il primo abbraccio vero, da soli e non di fronte alle telecamere; il primo bacio, e la prima volta assieme. Assieme per davvero, non una nottata che conta davvero poco.
E’ contato tanto per lui, come per me.

Entrambi testimoni dell’inizio di una relazione sbagliata, segreta a tutti gli altri, fatta di pochi momenti rubati dietro le quinte degli show televisivi o nei camerini dei concerti.
Alcune volte anche nei bagni dei vari aeroporti.

Poi, è arrivata la gelosia. Sentimento impuro, cattivo, che ha strisciato vigliaccamente dentro di me, creando così un muro fra me e lui.

Era tutto, tutto quello che potessi desiderare e che desideravo, la mia vita. Lui era mio, ma questo a lui non andava bene. Lui non si sentiva né mio né di nessun altro. Una specie di spirito libero che vuole impegnarsi, ma non legarsi completamente ad una persona.

E’ una di quelle persone che dicono di non aver bisogno di una fede al dito, di regalini o di continui ‘ ti amo ‘ per sentirsi impegnato. Odia i tradimenti, e le persone appiccicose. Io, a quanto pare, ero diventato troppo appiccicoso.
Troppo possessivo, troppo attento ai vari abbracci che si scambiava con le altre persone, ai cuori fatti alle fan o ai bacetti sulla guancia.
Lo faceva con me e lo faceva con gli altri per non destare sospetti, lo so, lo sapevo.
Ma non ci riuscivo.
Non riuscivo a pensare che qualcun altro potesse sentire la morbidezza di quelle labbra sulla pelle, quelle labbra che consideravo mie. Segretamente mie.

Lui si è stancato. Mi ha lasciato. Siamo un po’ di tempo così, e lui si comporta come ha sempre fatto, solo che di notte non lo sento più nel mio stesso letto. Il suo respiro sul mio collo, le sue parole insensate da mezzo addormentato, l’innocenza momentanea di dormire assieme senza il bisogno di fare altro, non c’è più. Lui non c’è più.

L’uomo che aveva il potere di tirarmi su con un solo sguardo, con la mano stretta sotto il tavolo e sguardi complici scambiati di nascosto per non farsi vedere non c’è più. Nam Woohyun ha definitivamente abbandonato la mia vita, e io l’ho lasciato fare.
Forse per la troppa paura di perderlo anche come amico, ma l’ho semplicemente lasciato andare via da me, e ora mi ritrovo rannicchiato nel suo letto, ad assaporare quel poco calore e profumo che ha lasciato prima di andarsene via.
Andarsene via. . . dove, poi? Non so dov’è, può essere ovunque.

‘ Kim Sungkyu, se lo rivuoi con te abbi le palle e vai a dirlo ’. Facile a dirsi, difficile a farlo, caro grillo parlante.
Allora perché mi sto alzando? Perché sto andando verso la porta ormai abitualmente chiusa a chiave?
Forse non sono un completo codardo, forse non ci ho rinunciato.
Ma ora, uscito dalla nostra stanza, non ho la minima idea di dove iniziare a cercare. Ho quasi paura.

Che gli dico quando lo vedo? ‘ Ciao, mi dispiace se sono stato così, fingerò di non essere geloso di te ma ti prego torna con me ’?
Sarò davvero in grado di espormi così tanto, o anche di aprir bocca?
Mh. Non ne sono sicuro nemmeno io.

La verità è che ora che le cose sono cambiate mi fa quasi paura stargli vicino.
Forse sono egoista io.
Forse dovrei imparare ad accettare la cosa e lasciare che le cose vadano come vuole lui, ovvero rimanere amici e niente di più.
Magari mi re-innamoro, magari pure lui lo farà e ritorneremo a discutere e giocare come deficienti, come facevamo prima.
Oppure potrei semplicemente lasciarlo andare e sotterrare i miei sentimenti, limitandomi a guardarlo da lontano e aspettare di vederlo felice, così da ritirarmi definitivamente dietro le quinte.
Ma, so che non ci riuscirei.
Lo so, perché ammetto di essere uno schifoso egoista, e lo voglio al mio fianco.

Ora, bloccato sullo stipite del salotto, lo guardo dormire sul divano come un povero idiota.
Non oso nemmeno avvicinarmi.
Neanche toccarlo, respirarci sopra. Come se potessi rompere una creatura così bella, così somigliante ad un angelo con il mio solo esistere, il mio solo respirare.
Ancora mi chiedo, perché? Perché ha voluto interrompere quella relazione, quella speciale complicità che avevamo trovato l’uno nell’altra?
Per uno stupido senso di costrizione? Qualunque sia la ragione, è colpa mia.
Lo ammetto, e me ne pento.

E ora guarda, guarda come mi son ridotto. A piangere in silenzio, guardando il profilo di una persona addormentata e che probabilmente nemmeno mi sta pensando.
Chissà se è felice. Se sta bene.
Ormai non riesco neanche a rivolgergli la parola, se non per lavoro.
La mattina lui mi saluta come al solito. Un caloroso ‘ Buongiorno Hyung! ’ , mentre io sono capace solo di guardarlo, accennargli una risposta e cambiare strada.
Mi ha già dimenticato? Sono così facile da sostituire solo con sbiaditi ricordi?
Sbiaditi per lui, per me sono ancora molto chiari.
Le sue labbra sulle mie, la sua mano che riempie gli spazi vuoti della mia, come due pezzi perfetti di un puzzle che si incontrano.

Chiudo gli occhi.

Invece che il ricordo della sensazione e del calore delle sue labbra, sento solo il sapore salato e disgustoso delle mie stesse lacrime.
Se solo potesse sentire i miei pensieri. Se solo potesse capire che, come gli ho detto troppe volte io cambierei per lui forse le cose si risolverebbero.
Forse ritorneremmo a stare insieme, a parlare, ad abbracciarci.
Mi ritornano in mente le volte in cui, non appena i manager e i membri si giravano, lui si avvicinava per darmi uno di quei piccoli, all’apparenza insignificanti baci a stampo.
Non voglio vivere di ricordi.

Schiudo gli occhi, un passo, due; sono arrivato troppo velocemente al divano.
So che non lo sveglierebbe neanche una bomba, ma ho comunque timore che si svegli e mi chieda che ci faccio lì, impalato e fermo a fissarlo. Piangendo, per di più.
In tutto questo tempo mi sono sempre chiesto se sa che non l’ho dimenticato.
Non che sia trascorso tanto, questo no, ma credo che per me anche se fossero passati due giorni sarebbe stato abbastanza.
Allungo una mano verso il ciuffo color pece del ragazzo, sfiorandolo in punta di dita per paura appunto che apra gli occhi; l’ultima cosa che voglio, è farmi vedere in quello stato.
Sono stato così bravo a far finta di nulla, a far finta che fossi solamente stanco, non vorrei rovinare tutto proprio ora.

Con la punta dell’indice scendo fino a sfiorargli la guancia, socchiudendo lievemente gli occhi.
Quanto vorrei che quel corpo fosse di nuovo mio.
Mio, nonostante a lui non faccia piacere, o comunque non lo ammetta.
Però, purtroppo so riconoscere quando una causa è persa.
E quella lo è.
Forse non perdurerà, forse sì, non lo so. Francamente, spero di più nella prima.
Ma, in attesa che accada quel che deve, mi limito a vegliare su di lui, un silenzioso guardiano innamorato della persona che deve proteggere.
Piangerò, lo so.
Soffrirò, ma pazienza. Non m’importa. Meglio aspettare qualcosa che potrebbe accadere, invece che abbandonare completamente la speranza. Ora, accarezzandolo mentre dorme e mentre verso per l’ennesima volta le mie lacrime per lui me ne sono reso conto, e continuerò a rimanere aggrappato a quella flebile speranza.
Mi concederò uno sguardo ogni tanto, o appunto di accarezzarlo mentre dorme.
Per ora, questo mi basta. Averlo vicino, in un modo o nell’altro.

‹ Ti amo, Woohyun-ah. ›

* Angolino miomio. *
Salve!~
Okay, questa non è la prima fanfiction che scrivo, ma è la prima che pubblico, quindi. . . se presenta vari errori, chiedo venia. ; A ;
E' nata da un momento depressione delle quattro di notte, quindi se siete deboli di cuori o lacrimuccia facile, mi scuso anche per questo/?
Niente, le recensioni sono ben accette, che siano positive o negative.
Spero che leggerete la prossima che pubblicherò e. . . arrivederci a tutti/?
  
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