Kitty premette l’ultimo tasto, prima di inviare la presentazione, con gli occhi ancora gonfi di lacrime.
Era una situazione stressante e non avrebbe neanche mai lontanamente immaginato di poterla vivere; teoricamente, avrebbe dovuto essere la ragazza più popolare della scuola, quindi avrebbe dovuto avere miliardi di amici e comitive. Invece, tutto quello che facevano i ragazzi e le ragazze della sua scuola, era sfruttarla per la popolarità.
Avrebbe voluto scrivere una presentazione migliore, qualcosa di più creativo, ma aveva gli occhi gonfi per le ore che aveva passato a piangere sul letto con quella orribile sensazione al petto, quella stretta causata dalla sua ormai innegabile delusione e solitudine. Aveva scritto quindi in maniera concisa, rapidamente, senza curarsi neanche di quanto precisa fosse.