Una bambina correva verso l’uscita.
Si girò, disperata: la stava ancora seguendo. Aumentò la velocità, sperando di
seminarlo.
- Marron! Fermati!- gridò imperioso
il ragazzino ciccione che la inseguiva.
Perché la bambina scappava? Perché
il tipo le faceva una corte serrata nonostante fosse stato respinto decine di
volte. La seguiva ovunque andasse. Pochi minuti prima aveva anche cercato di
darle un bacio, ma lei si era rifiutata tirandogli uno schiaffo. Poi era
scappata all’interno della scuola enorme che ospitava elementari e medie. Lei
frequentava la prima media, i suoi migliori amici la seconda e la terza media.
Si chiamavano Goten e Trunks, ma nei momenti come quelli avevano sempre altro da
fare. La classe di Goten ultimamente era sempre in punizione e passava
l’intervallo mensa nell’aula. Trunks, invece, giocava a calcio con i ragazzi
della sua età nel piccolo campetto della scuola. E lei se ne stava con i suoi
compagni di classe a giocare a pallavolo. Quel giorno, però, avevano smesso
prima. E il ragazzino l’aveva subito aggredita per sbaciucchiarla.
Il corridoio era vuoto: a metà
intervallo erano tutti in giardino, soprattutto in una giornata splendida come
quella. Solo i suoi passi e quelli pesanti dell’altro risuonavano nel silenzio.
Passò davanti alla classe di Goten, ma ovviamente era chiusa.
Marron sentì una lacrima scenderle
su una guancia. Nessuno poteva aiutarla, nemmeno le poche mosse che la mamma le
aveva insegnato. Girò l’angolo del corridoio: doveva solamente scendere le
scale. O rifugiarsi nel bagno delle ragazze. Idea furba, anche perché i ragazzi
avevano paura di essere messi in punizione se fossero stati beccati a sbagliare.
Ma lei lo fece, anche se non
volontariamente. Senza guardare il cartello, convintissima che la sua memoria
non la potesse tradire in quel momento, entrò nel primo bagno a lei più vicino.
Marron era convinta che le toilette di quel piano fossero disposte come quelle
al piano di sotto. E invece no.
Spalancò la porta e la richiuse
alle sue spalle, appoggiandosi contro e chiudendo gli occhi. Sentì i passi del
compagno avvicinarsi e la sua risata cupa farsi vicina.
- Ehi!-
Marron riaprì gli occhi. Davanti a
lei, un ragazzino dai capelli neri, piuttosto alto per la sua età, aveva appena
finito di lavarsi le mani.
- Goten! Che ci fai nel bagno delle
ragazze?-
La biondina spalancò gli occhi
dallo stupore.
- Veramente...Questo è il bagno dei
maschi- rispose lui in modo convincente. Marron spalancò la bocca, indecisa su
che frase formulare.
- Ah, ho sbagliato- disse alla
fine.
Goten notò che il viso della
ragazzina era bagnato dalle lacrime.
- Perché piangi?- le chiese
avvicinandosi.
- Non è niente! Devo nascondermi-
rispose lei che, con un passo fulmineo, si nascose in un bagno nello stesso
momento in cui il ciccione apriva la porta d’entrata. Il tipo guardò Goten, più
alto di lui di qualche centimetro ma al suo confronto magro come un grissino.
- Dov’è Marron?- gli chiese
arrogante.
Devo nascondermi. Goten ripensò alle parole
dell’amica.
- Chi è ?-
- Non fare il finto tonto, è quella
ragazzina che è entrata qui dentro-
- Ah quella! E’ andata di là-
Il moro indicò la finestra aperta.
- E io dovrei crederci? Ma fammi il
piacere e lasciami passare-
Goten però non si mosse. Rimase
immobile nel punto in cui si trovava. Il ragazzino allora si avvicinò e lo prese
per il colletto della maglietta. Non l’avesse mai fatto: in pochi secondi la
posizione fu capovolta. Goten sbattè contro il muro il ciccione che iniziò a
pregare che non gli fosse fatto in alcun modo del male.
- Tu lascia stare Marron- scandì
minaccioso il moro.
L’altro annuì e, non appena fu
libero di andare, scappò alla porta. Prima di svignarsela, però, lanciò
un’occhiata carica di odio al ragazzino.
- Ora puoi uscire- disse Goten, una
volta che l’altro sparì dalla sua vista.
- Gr...Grazie Goten- Marron uscì
dal bagno piangendo. Il moro l’abbracciò per confortarla.
- Dai, vedrai che non lo farà mai
più-
La bionda alzò lo sguardo e, una
volta incrociato quello dell’altro, sorrise piena di gratitudine per il suo
gesto.
Il giorno
dopo
Trunks raggiunse la classe di
Marron perché Bulma l’aveva obbligato a consegnarle una cosa per C-18. Entrato
nell’aula tutti i ragazzini, con le loro merendine in mano, ammutolirono. Era
strano che un tipo di terza gli facesse visita, anche se in quella classe
c’erano le ragazzine più carine della scuola. Trunks si guardò intorno per
cercare l’amica: la individuò in una biondina seduta da sola in disparte.
- Cosa ci fai qui da sola?- le
chiese una volta raggiunta. Si sedette di fronte a lei per farle un po’ di
compagnia, in fondo era la sua migliore amica.
Marron lo guardò triste e gli
raccontò quello che era successo il giorno prima.
- Deve averne parlato a tutti,
perché ieri pomeriggio e questa mattina nessuno mi ha salutata. Mi hanno
ignorato, perché hanno tutti paura di lui-
- Marron- disse il ragazzo
prendendole il mento in una mano – Io e Goten ti proteggeremo
sempre-
La biondina sorrise, convinta e
rasserenata.
- Ci vediamo a pranzo, oggi stai
con noi-
Lei annuì e i due si salutarono.
Appena il ragazzo fu uscito gli occhi di tutti i compagni si fermarono su di
lei. Il ciccione le si avvicinò, livido di rabbia.
- E’ il tuo fidanzato? Non è lo
stesso di ieri- disse rosso in faccia.
- E’ il mio migliore amico, e
comunque a te non interessa- rispose lei, cercando di mantenere la calma e non
mettersi a piangere.
Driiiiiiiiiiiiiiin!!! A salvarla
questa volta ci pensò la campanella. I ragazzini si sedettero ordinatamente
aspettando la maestra, ma Marron, che aveva la testa appoggiata sul banco per
cercare di tranquillizzarsi e gli occhi nascosti, sentiva che tutti gli sguardi
dei compagni erano puntati su di lei.
A pranzo, Marron lasciò che tutti i
suoi compagni uscissero per poi dirigersi, da sola, in mensa dove i suoi amici
la stavano aspettando.
Prima, però, dovette passare
davanti al tavolo dei compagni che, malignamente istigati dal ciccione, fecero
commentini ad alta voce sul fatto che lei avesse due ragazzi.
Quando finalmente si sedette al suo
posto, le lacrime le offuscavano gli occhi per l’ennesima volta in quegli ultimi
giorni. Trunks e Goten la guardarono, prima di prendere una sua mano ciascuno e
stringergliela forte per tirarle su il morale. Il moro si girò poi verso il
ciccione e lo fulminò con lo sguardo. L’altro si irrigidì, ricordandosi che il
giorno prima l’aveva alzato come se fosse una piuma (cosa molto
improbabile).
- Marron, devi dirlo alla tua prof
che quel grassone ti infastidisce- disse Trunks cercando di controllarsi e
optando per la via della diplomazia.
- Gliel’ho detto, ma non mi crede
perché lui è il figlio del sindaco di Satan City e la prof ha paura che la
licenzi- rispose la biondina.
- Allora ci pensiamo noi, vero
Trunks?- disse Goten mentre l’altro gli faceva
l’occhiolino.
- No, ragazzi! Poi finite nei guai
per colpa mia!-
- Non ti preoccupare, saremo
indiscreti- disse sorridendo Trunks, scrocchiandosi le dita per farsi sentire
dal ragazzino. Marron sospirò: era inutile far cambiare idea a quei due una
volta che si erano decisi.
Durante il pranzo i due sayan
elaborarono un piano efficace. Alla fine si alzarono e si diressero verso le
solite occupazioni: Trunks a giocare a calcio, Marron a pallavolo e Goten in
classe per l’ennesima punizione. Il ciccione sorrise: la biondina era di nuovo
sola, avrebbe potuto approfittarne senza che i due energumeni le facessero da
balia.
Marron sembrava di nuovo allegra:
con l’aiuto dei suoi amici forse il ragazzo l’avrebbe lasciata stare. Ma per
quel giorno si sbagliava.
Il ciccione le si avvicinò e le
afferrò una spalla durante il cambio campo del gioco facendola girare con la
forza.
- Smettila di prendermi in giro, tu
e quei due poveracci-
- Io non ti sto prendendo in giro,
e lasciami!- disse lei tentando di sciogliersi dalla presa. Ma quello non
mollava.
- Guarda che posso cacciare quei
due dalla scuola quando mi pare e piace. Sai chi è mio padre?- gli gridò
sputacchiandole in faccia il ragazzino.
- Noi non abbiamo paura di te!- gli
rispose con lo stesso tono la biondina.
Il ciccione le lasciò andare la
spalla: non avevano paura di lui?? Fino a quel momento tutti i ragazzini della
scuola non avevano mai contestato il suo operato per paura di essere malmenati o
cacciati dalla scuola. Ma quei tre avevano rifiutato il suo regime di terrore e
si stavano ribellando.
Rosso in volto per la rabbia
concentrò tutta la sua forza in un pugno che scaraventò verso la fragile
ragazzina. Marron, prontamente, si abbassò evitandolo e l’altro cadde a terra
come un sacco di patate. Qualche ragazzino che stava osservando la scena sorrise
divertito, mentre a qualcun altro scappò una risatina isterica.
Il ciccione si alzò e tutti si
zittirono. Il suo viso era uno di quelli che non sbagliano colpo due volte di
fila. Ma Marron non se ne preoccupò più di tanto e se ne rimase ferma davanti a
lui. L’altro caricò nuovamente il pugno ma la ragazzina non si abbassò.
Nonostante tutto il colpo non arrivò mai a toccare lei. La mano del ragazzino
era intrappolata in un’altra, più grande della sua.
- Trunks- sussurrò Marron, prima di
accasciarsi al suolo e finalmente tirare un sospiro di sollievo.
- Cosa ti aveva detto Goten?- disse
il sayan al ciccione – Ti aveva detto di lasciarla stare-
Il ragazzino non rispose. Gemette
di dolore una volta che Trunks gli strinse la mano.
- Lasciala stare- gli gridò il
ragazzino con i capelli lilla. L’altro annuì, spaventato. Trunks lo lasciò
andare e si girò verso Marron per rialzarla e andarsene.
Il ciccione sorrise: quel ragazzo
era così stupido da dare la schiena all’avversario?
Decise di avventarsi su di lui e
trascinarlo a terra. Ma prima che potesse fare qualsiasi mossa un pugno lo
centrò in pieno viso e lo gettò al suolo.
- Finalmente sei arrivato, ce ne
hai messo di tempo!- disse Trunks rimproverando il ragazzo che aveva colpito il
ciccione. L’altro si stava massaggiando la mano che aveva toccato non molto
dolcemente la guancia del ragazzino a terra.
- Ah ah mi sono fatto pure male e
tu mi rimproveri? Tra un po’ quello ti buttava giù e non mi ringrazi nemmeno-
gli rispose Goten andando verso di loro.
Intorno ai tre la piccola folla
radunata scoppiò in un applauso spontaneo. Le prof, che fino a quel momento non
avevano visto niente (o avevano fatto finta di non vedere niente), si fecero
largo tra i ragazzini e aiutarono il ciccione ad alzarsi. Una si avvicinò al
trio e li minacciò con un dito.
- Voi tre avete fatto una
grossissima scemata! Sarete puniti per questo! Tre giorni di sospensione da
scuola, che potrebbero tramutarsi in qualcosa di peggio!-
Trunks e Goten sorrisero beffardi
alla prof, abbracciando la loro amica che sorrideva a sua volta.
Quando finalmente il ciccione
riuscì a tirarsi in piedi sbraitò ai ragazzini cercando di divincolarsi, mentre
le prof, che sembravano essere diventate affettuosissime, lo trascinavano via
per andare a medicarlo.
- Mio padre vi farà cacciare da
questa scuola!! Non mi rivedrete mai più!-
I tre lo salutarono con la manina,
mentre la folla si disperdeva. Era suonata la campanella, tutti se ne tornarono
nella propria classe esclusi Trunks, Goten e Marron, che finirono dritti dal
preside.
Volete sapere com’è andata a
finire?
In quel periodo a Satan City
c’erano le elezioni per il sindaco. Quello in carica contro il preside della
scuola che, ormai vecchio per stare in mezzo ai ragazzini, aveva deciso di fare
qualcosa di buono per la comunità. Alla fine il verdetto fu favorevole per l’ex
preside. Al suo posto a scuola ci salì la vice, una donnona che non aveva paura
di niente e nessuno. Lei aveva sempre odiato il regime tirannico che avevano
instaurato il sindaco e suo figlio. Alla fine prese una decisione con il nuovo
sindaco: i tre ragazzini coinvolti sarebbero ritornati a scuola anche se con
compiti aumentati per due settimane mentre il ciccione non avrebbe mai più messo
piede in quell’edificio.
Il ragazzino fu mandato da suo
padre in collegio dove, al primo errore che avrebbe commesso sarebbe stato
punito pesantemente.
A scuola, finalmente, era tornata
la felicità. I ragazzi correvano allegri per il giardino, senza doversi guardare
intorno per paura del ciccione. Anche i compagni di scuola di Marron erano
finalmente tornati ad essere se stessi. Le avevano pure chiesto scusa e lei
aveva accettato più che volentieri.
Al suono della campanella Marron si
fermò come al solito ad aspettare i suoi amici.
Una volta tutti insieme Goten
iniziò a lamentarsi dei compiti.
- Uffa, i miei compagni hanno avuto
solamente dieci esercizi di matematica mentre io ne ho avuti venti...Per di più
anche difficili!-
- A chi lo dici... Io devo fare il
doppio degli esercizi di italiano- disse Trunks.
- E tu Marron?- chiese il moro alla
ragazzina.
- Niente compiti!- rispose lei dopo
un attimo di esitazione. I due amici si lamentarono della fortuna che aveva la
biondina. Lei aumentò il passo superandoli e alla fine si girò, guardandoli e
sorridendo felice. Era davvero fortunata ad avere due amici così. Anzi no, si
corresse. Era davvero fortunata ad avere due migliori amici così. Perché loro
erano i migliori, senza alcun dubbio.
Ciao a tutti!! Ecco qui un'altra ff su Dragon Ball...Questa volta i protagonisti sono il mio trio preferito: Trunks, Goten e Marron! Secondo me sono davvero teneri tutti e tre insieme!! I due ragazzini fanno di tutto per proteggere la biondina che, nonostante conosca qualche mossa insegnatele dalla mitica C18 non è ancora molto capace... Spero che vi piaccia l'ambientazione ai tempi delle scuole medie e anche la trama (anche se non è molto elaborata)! Ringrazio tutti coloro che vorranno lasciare un commento (sia positivo che negativo, ovvio!!)!
bacioni Silvia