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Autore: nancy89    10/06/2013    0 recensioni
Lei una ragazza raffinata, lui un metallaro. Cosa li unirà?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Salve a tutti! Quello che segue è il frutto della mia malsana adolescenza ritrovato per caso tra le pagine del mio vecchio diario segreto. So che manca di una collocazione spazio-temporale, di descrizione dei personaggi etc. Pertanto non mi aspetto recensioni lodevoli, anzi non me ne aspetto affatto dato che il contenuto è scarno, se non del tutto assente… e capisco anche che potrei scatenare una valanga di recensioni negative, ma ho deciso di pubblicarla perché mi ricorda un periodo a me caro (sebbene non ci sia nulla di autobiografico).
Detto ciò, se vi va, vi auguro una buona lettura. Se non vi va, passate pure oltre. :)

 

Oltre le apparenze

 
 
Luca bussa alla porta di casa di Clara la quale vedendolo dall’occhiello gli apre con la curiosità di chi non vede una persona da settimane senza aver ricevuto alcuna spiegazione per l’assenza.
Non fa neanche in tempo ad invitarlo ad accomodarsi dentro casa che lui le stringe entrambe le mani nelle sue e le dice:
“Clara sei una persona stupenda, sei dolcissima e bellissima. Meravigliosa. Riempi di gioia le mie giornate, e stare con te mi fa sentire migliore. Questa settimana senza di te ti ho pensato in ogni istante per colmare il vuoto che mi si è creato a causa della tua assenza ed ho capito che non potrei mai immaginarmi senza di te al mio fianco.
Quella sequenza confusa di parole dolci e lodevoli lasciarono di ghiaccio Clara. Non riusciva a proferir parola.
“Io… io… non so cosa dire…sono senza parole…” cercò di farfugliare  in qualche modo.
“Non devi dir nulla.” intervenne lui. E fulmineo le prese il viso tra le sue mani e la baciò intensamente. Un bacio che li avvolse nella passione più ardente e li condusse verso la camera da letto.
Le carezze si fecero più impazienti ma ad un tratto lui si fermò.
“No, aspetta. Non voglio che la tua prima volta sia così… imprevista, non deve essere banale.”
“Luca” gli sorrise lei. “A me non importa il chiaro di luna sulla spiaggia, le rose rosse e altre sciocchezze. Io voglio te. Ho bisogno di te e di nient’altro. Solo tu puoi rendermi felice. Perciò viviamo al massimo questo momento speciale.”
E Luca all’udir queste parole, si convinse ancor di più dell’amore lo legava a lei e deciso di amarla senza indugi.
Era quello stato per Clara il giorno più bello che aveva vissuto fino ad allora. Ma non sapeva che quello sarebbe stato solo l’inizio di un lungo e roseo viaggio insieme alla sua metà.
Con un banale pretesto, Luca il giorno dopo la portò al box dove suonava con il suo gruppo. E per l’occasione aveva deciso il meglio per Clara. Non appena fecero ingresso  nella stanza, Anna venne avvolta da luci soffuse prodotte da tante candele disposte intorno al divano-letto che era interamente cosparso di petali di rose rosse e sul cui centro campeggiava un giglio tra due rose rosse.
“ma cosa…”
“Un giglio che indica la tua purezza , il tuo candore, incorniciato dalle rose rosse che esprimono tutta la passione e l’amore che solo tu sai donarmi giorno per giorno.” Aveva spiegato Luca. Poi continuò:
“Sicuramente la prima volta è stata speciale, ma io per te voglio il meglio in ogni caso e desidero che almeno tu abbia una seconda volta romantica da serbare tra i tuoi ricordi più belli.”
Ancora una volta Clara era rimasta senza parole. Cos’altro poteva dire di fronte a quel sogno? Poteva solo chiedere di essere svegliata..
“Sono impressionata” alla fine disse con occhi increduli. “Non posso credere che tu abbia fatto questo per me. Nessuno mai, prima d’ora aveva fatto una cosa del genere per me. E mi stupisco che sia stato un metallaro come te a farlo: l’anti-romanticismo per eccellenza!
Luca aveva infatti coperto i posters diabolici affissi alle pareti con degli striscioni che dichiaravano il suo amore con frasi del tipo “Clara mi illumini d’immenso”.
Era incredibile per Clara ciò che quel rude aveva fatto per lei, solo ed esclusivamente per lei.
“Clara io ti amo,come mai prima d’ora mi era capitato. Mi hai spiazzato e voglio che tu sia sempre felice con me.” Le disse Luca guardandola negli occhi.
E così si lanciarono in un’irrefrenabile voglia che consolidò ancor di più i loro sentimenti. E lo fecero con l’entusiasmo di chi ama davvero. Fra coccole e risate nasceva tra loto un amore incontrollabile che quel pomeriggio si prolungò fino a sera quando ormai per Clara era  troppo tardi tornare a casa per la cena. Così le venne in mente un’idea.
“Che ne dici di prendere una pizza e continuare…?”propose Clara con fare ammiccante.
“Certo che ho avuto una gran fortuna ad innamorarmi di una ninfomane!”
“Non sono una ninfomane” rispose lei in modo tranquillo.” Semplicemente ho voglia di star con te”
“Peccato allora!” disse con ironia Luca.
“in ogni caso per concludere in bellezza andiamo a cenare in pizzeria, e ci restiamo. Che ne dici? Ti piace l’idea?” suggerì
“Beh… devo dire che fai passi da gigante quanto a galanteria! Ma sei sicuro di volerti sacrificare un’intera serata chiuso in una pizzeria da solo con me?”
“E chi ha parlato di sacrificio? Per me è lusinghevole stare solo con te, qualunque sia la circostanza”
Quasi commossa Clara confermò la proposta di Luca facendo segno di sì con la testa.
Al locale mangiarono di gusto, affamati come erano dopo una giornata assai “frenetica”.
“Come ti senti?” le chiese Luca ad un certo punto.
“Un po’ spossata, ma felice. Mi stai trattando come la principessa di una fiaba, la nostra fiaba. Luca” Si fermò un attimo,prese un bicchiere d’acqua tra le mani, poi continuò. ”Io ti amo” e subito si portò il bicchiere alla bocca per bere, con disinvoltura. Come se avesse detto qualcosa di poco conto.
E questo atteggiamento un po’ sfuggente piaceva a Luca, lo stuzzicava e lei sapeva di fargli questo effetto. Così con finta indifferenza continuò a parlare cambiando argomento.
“ Cosa hai detto?”
“Che questi bicchieri sono proprio carini”
“Dai non far la scema. Prima!”
“Ah, sì! Che ti amo” e stavolta glielo disse con fare civettuolo, prevedendo la reazione del ragazzo.
“Ma tu lo sai che così mi fai impazzire? Clara mi fai venir voglia di possederti qui, proprio su questo tavolo, sotto gli occhi di tutti!” disse Luca con il respiro affannato.
“Bene. Fallo”.lo provocò lei con il solito tono civettuolo
“Ho un’idea migliore. Vai in bagno che ti raggiungo.” Rispose lui accettando la sfida. Ed il resto si sa come finisce.
I giorni passavano ed in casa Luca si vedeva meno di prima, quando si chiudeva pomeriggi interi dentro al box per suonare con gli amici. Andava sempre di fretta tra un impegno e l’altro per riuscire a racimolare più tempo da poter trascorrere con la sua bella. E di ciò la madre non era molto entusiasta, come gli fece notare un pomeriggio. Quel giorno era rimasto a casa giusto per masterizzare dei cd che intendeva regalare a Clara.
 Ma ad un certo punto la madre non ce la fece più e scoppiò:
“Se prima ti vedevamo raramente, adesso sei completamente sparito! Quando pensi che finirà con quest’altra scappata di casa? No, sai com’è, perché questa mi sembra la peggiore di tutte!”sbottò
“Mamma, non è come pensi, lei è speciale”. Rispose con calma Luca
“Ah sì? E cosa avrebbe di speciale? Un pearcing in più? Uno che le ha forato anche il cervello?” incalzò la madre.
“No mamma” rispose lui con la stessa calma serafica.
“E cosa allora? Illuminami!”
“Mamma, per favore…dai!”
“Oh, d’accordo. E scusami se ti ho annoiato. Tu pensa alla tua drogata. Sicuramente sarete una bella coppia… fino alla prossima settimana!”
Luca stava per ribattere ma proprio in quell’istante il campanello suonò e la madre di Luca ne approfittò per distrarsi dato che si era già agitata abbastanza.
Andò a rispondere, ma non fu felice di sentire che si trattasse di Clara.
“Clara?” aveva gridato in un impeto d’ira.
“ E cosa ci fa qui?” continuò.
“ Vorrei saperlo anch’io” farfugliò Luca raggiungendo le due.
Vedendola, la madre di Luca rimase di stucco. Non assomigliava per nulla alle ragazze scalmanate cui era abituata a vedere. Lei era diversa: aveva un portamento raffinato, gesti garbati e… aveva solo un orecchino per lato alle orecchie!
“Scusate se mi sono permessa di venire senza avere avvertito prima… ma ero di passaggio ed ho pensato che ti avrebbe fatto piacere.” Concluse quest’ultima frase rivolgendo lo sguardo a Luca.
“ma certo! Hai fatto benissimo tesoro!” rispose subito Luca rompendo il ghiaccio.
“Molto lieta di conoscerla signora” disse poi con un sorriso
“Sono felice anch’io di conoscerti cara” rispose lei ricambiando il sorriso di Clara.
Di contro Luca era di sasso; non credeva alla reazione di sua madre. Forse Clara era quella giusta e non era vero che sua madre fosse contraria a qualsiasi ragazza.
“Visto mamma? Credi ancora che sia una ragazza scalmanata?” chiese Luca con aria superba.
Clara lo guardò con un’espressione interrogativa.
“Clara lo devi scusare. Anzi, lascia che ti spieghi: basta guardare come si concia per capire che razza di ragazze ho conosciuto finora! Tu invece… anzi non riesco proprio a capire come una signorina tanto a modo come te stia con un drogato come mio figlio!” disse lanciando un’occhiata assassina a Luca.
“Innanzitutto le assicuro che Luca non è un drogato…”
“Lo so! Dicevo per dire!. Dio mio, ci mancherebbe solo questa!”
“E poi signora, io conosco suo figlio e mi sono innamorata di lui per quello che è, non per quello che appare.”
“S’, è ammirevole quanto dici. Ma guardandolo così conciato non è facile che una ragazza come te si avvicini a lui.” Intanto Luca cercava di escogitare un modo per fare tacere sua madre! Cos’era? Un interrogatorio?!
“Signora, che vuole che le dica? Io vado sempre ben oltre le apparenze e scavando nel cuore di Luca ho scoperto che è un ragazzo dall’animo nobile.” Concluse Clara abbracciando Luca.
“Ok, tutto risolto. Mamma dacci la benedizione così tu Clara vieni in camera con me che devo farti vedere un paio di cd che ti stavo facendo.” Disse Luca un po’ stufo della situazione.
“Vai pure Clara. Dopotutto sei venuta per stare con lui e non per sopportare me.” Tagliò corto la madre di Luca sorridendole.
“Ma no, stia tranquilla che non è affatto un peso parlare con lei. Anzi, sono contenta di averla conosciuta.”
“Anche a me ha fatto piacere. Ora va’ da Luca.”
Vedendo la reazione positiva della madre, quel pomeriggio Luca si sentì più sollevato.
“E ricordati che in casa nostra sei sempre la benvenuta, torna quando vuoi, così magari Luca riesco a vederlo anch’io qualche volta!” disse la madre sull’uscio della porta salutando.
“La ringrazio…ed ha ragione: è sempre a casa mia!” rispose Clara che andava via accompagnata da Luca.
  
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