Mi giro verso l'orologio: le sette e mezza.

Cazzo se è tardi.

Mi infilo i jeans e la prima maglietta che capita, faccio una corsetta rapida verso l'uscita e bacio Lynz velocemente, potendomi beare per un nanosecondo della dolcezza delle sue labbra. Ogni tanto mi dimentico perchè l'ho sposata.

Trascinandomi dal mio sognare ad occhi aperti, balzo in macchina e l'accendo.

Tr-tr-tr-trrrrrrrrr

Oh, cazzo, non funziona.

'Fanculo!- urlo, lanciando un calcio appena sopra il pedale dei freni.

Trrrrrrrrrrrrrrrrr

Oh cristo, è partita! Vai così Gerard!- mi dico guardandomi allo specchietto.

La macchina parte- seppure con un po' di difficoltà- e mi trasporta fino all'università.

Ammetto che è bello insegnare qui: i ragazzi sono maturi, si comportano in modo rispettoso e l'ambiente è sereno.

Parcheggio la macchina proprio sotto una quercia centenaria, scendo e con il passo e le mosse di Mr. Bean mi dirigo verso l'entrata.

Non appena varco la soglia sento un saluto squillante di Mary, la segretaria.

Buon Giorno, professor Way!- squittisce con particolare euforia

Oh, Mary, se mi chiami così mi sento vecchio!- la rimprovero con un sorriso a 32 denti.

So che ha una cotta per me. L'ho capito dal primo giorno che sono qui...

Salgo in sala professori, getto disordinatamente i fogli che ho in mano sulla scrivania e cerco i libri per la lezione delle 8.

iiiih-bum.

La porta si è chiusa. Un passo lento e sensuale si avvicina.

Sapevo che saresti arrivato tardi- sento due mani spigolose cingermi la vita -e suppongo che ora io ti debba punire...

Signor preside,- esordisco prima di voltarmi- non mi offenderei affatto.

Mi giro e trovo un volto da angelo diabolico, di una dolcezza pungente che mi pervade ogni singolo istante. Lascio un bacio particolarmente passionale sulle labbra di Frank e gli sussurro qualche parola sconcia all'orecchio prima di uscire dalla stanza.

Cristo se lo amo.

Ricordo ancora la nostra prima volta. È stato un anno fa. Lynz e Jamia ci vevano lasciato la casa libera, e noi non abbiamo sprecato l'occasione.

Carpe diem.

Erano queste le parole che mi aveva sussurrato il nano all'orecchio prima di darci dentro.

Tornando coi piedi per terra, sono già in ritardo. Corro verso l'aula ma la trovo chiusa.

Il preside ha preso l'iniziativa di lasciare il giorno 8.04.2013 libero agli studenti e agli insegnanti per donare il meritato riposo a coloro che si impegnano quotidianamente.

Iero Frank.

Lo sapevo- dico sottovoce- lo ha fatto per noi.