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Autore: Laylath    10/06/2013    1 recensioni
Germania si trova in una situazione difficile: per la prima volta si è voluto fidare di Italia.
Ma il loro nemico è il pericolosissimo Russia.
La mia prima ff su questa fandom ^_^
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Germania/Ludwig, Nord Italia/Feliciano Vargas, Russia/Ivan Braginski
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La situazione non era delle più felici, anzi era una delle peggiori in cui si era mai trovato.
Eppure ne aveva passate tante: la sua vita era stata costellata di molte difficoltà che l’avevano reso la persona marziale e dura che tutti conoscevano… e di cui andava  fiero.
La sua disciplina era perfetta perché era così che si vincevano le guerre: volontà e addestramento duro, tattica e determinazione. Era così fiero di se stesso che nemmeno davanti a un plotone d’esecuzione avrebbe abbassato lo sguardo.
Ma se era così… perché questa volta era stato così debole da essersi affidato ad Italia?
 
Germania pensava a tutte queste cose mentre fuori dall’elegante stanza, sua prigione, soffiava una grande tempesta di neve.
Nel suo paese faceva freddo in inverno, è vero… ma lì in Russia era tutta un’altra cosa. In quel posto, tra le steppe, il gelo la faceva da padrone sempre: il gelo e quello psicopatico con la sciarpa e quel falso sorriso innocente.
Perché Germania lo sapeva, così come tutte le altre potenze mondiali: il giorno in cui a Russia sarebbero girate le scatole per un qualsiasivoglia motivo, sarebbe stata la fine del mondo.
E lui ora era lì, ad aspettare il suo destino.
Perché aveva ceduto alle insistenze di Italia?
Perché quel ragazzo ancora una volta l’aveva messo in difficolta?
Avrebbe dovuto prendere in mano lui la situazione, come sempre, e forse sarebbe riuscito a farli uscire entrambi illesi da quel posto.
Ed invece si era lasciato affascinare, ancora una volta, da quel sorriso carico d’aspettativa che Italia gli rivolgeva
“Germania! Germania! Lascia che ci pensi io questa volta! Ci tirerò fuori dai guai!”
Il soldato teutonico si mise una mano guantata sugli occhi mentre pensava agli inevitabili disastri che il suo alleato stava combinando in quel momento.
Tra tutte le follie… perché l’aveva lasciato solo con Russia a discutere le condizioni della loro prigionia?
Il suo sguardo corse all’orologio sulla grande cassettiera: era più di un’ora che Italia era via.
Forse quel sanguinario di Russia l’aveva già fatto fuori!
Germania si mise le mani nei capelli biondissimi mentre nella testa gli schizzavano impazzite immagini di Italia ucciso, con la sua immancabile bandiera bianca sporca del suo stesso sangue.
“No! – esclamò alle pareti della stanza – Italia, perché!?!”
La sua mente disperata iniziò a formulare un’ipotesi che prima non aveva mai preso in considerazione: che il suo unico amico avesse deciso di sacrificarsi per lui? Che stesse proponendo a Russia, nella sua dolce innocenza, di prendere solo lui come ostaggio? Senza sapere che, ovviamente, tra le forze dell’Asse era la Germania il nemico che tutti volevano.
“Italia… avevi giurato di proteggermi… ma non così! Non così!”
 
Il tempo continuava a passare: Germania controllò di nuovo l’orologio e vide che era trascorsa un’altra ora.
Tutto il suo orgoglio e la sua preoccupazione per Italia trovarono sfogo quando scoccarono le undici di notte.
“Adesso basta! – esclamò tirando fuori la pistola della fondina – Questa storia non andrà avanti più di così!”
Uscì dalla stanza che nessuno si era preoccupato di chiudere a chiave e si avviò a grandi passi per i corridoi deserti, con gli stivali che rimbombavano nel silenzio di quel freddo palazzo russo. Teneva salda la presa sulla pistola, deciso a mandare Russia all’altro mondo nel momento in cui avrebbe scoperto dove stava.
Perché, ovviamente, quel maledetto ora si stava divertendo ad infierire sul cadavere di Italia. Benissimo: avrebbe pagato caro questo affronto!
“Tu! – ordinò senza nemmeno girarsi a guardare dietro di lui – Dimmi subito dove sta il tuo amico Russia!”
“Ma, signore… io…” balbettò un ragazzino basso e biondo.
“Lettonia, vero? – mormorò Germania alzando il braccio che teneva la pistola – Hai dieci secondi per parlare, poi sparo. Uno, due, tre, quattro…”
“Aaah! Russia è nella sala da pranzo insieme ad Italia. – pianse il ragazzino – Al piano di sotto, corridoio a destra, la porta in fondo a tutto! Ma la prego signore non mi spari!”
“Molto bene! – annuì marzialmente Germania – Adesso ti consiglio di andare in camera tua e di restarci”
Perché in questo palazzo sta per scorrere sangue… e non sarà quello degli zar!
 
Il corridoio era quello e già intravedeva la porta in fondo.
Il passo si fece più veloce, mentre il cuore batteva all’impazzata
“Italia, – mormorò mentre arrivava davanti alla porta – se dietro questa porta vedrò il tuo cadavere, stai certo che ti vendicherò, amico mio!”
Fece un passo indietro e diede un possente calcio all’uscio di legno che si spalancò senza difficoltà. Tese la pistola con una lacrima che gli colava sulla guancia
“Russia! - esclamò cercando il suo nemico –Avanti parla! Che ne è d’Ital…”
“Germania!” esclamò Italia alzandosi dal tavolo e correndo ad abbracciarlo
“I… It…Italia?” mormorò incredulo il tedesco mettendo giù la pistola
“Ehilà, Germania, - sorrise Russia, ancora seduto al tavolo – stavamo giusto per venirti a chiamare. Finalmente la cena è pronta”
“Cena…?”
“Oh sì, Germania! – annuì orgoglioso Italia, staccandosi da lui – Ed ho cucinato io! Sai, io e Russia abbiamo scoperto di avere fame proprio quando abbiamo iniziato a parlare delle trattative… e così ho pensato di organizzare una cena”
“Da – disse Russia – e la ricetta pare molto interessante”
Germania si fece condurre al tavolo da un festosissimo Italia. Rimise la pistola nella fondina, incredulo davanti a quello che stava succedendo
Il suo inutile alleato, colui che aveva sempre dovuto tirare fuori dai guai… era riuscito a venire a patti con Russia?
“Bene! – esclamò Italia alzando il coperchio a un grande recipiente posto davanti a loro tre – Ecco a voi la cena: pasta alla vodka!”
“Pasta alla vodka…” balbettò Germania
“Sembra deliziosa – annuì Russia, servendosene un’abbondante porzione – Trovo davvero interessante come Italia abbia unito questi due ingredienti così diversi”
Pasta alla vodka… ma certo… solo una cosa del genere poteva funzionare contro Russia.
  
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