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Autore: AliasLupe    10/06/2013    1 recensioni
Come dice il titolo è un momento di tenerezza. Il contesto è idilliaco e un po' onirico. Spero che vi piaccia..
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Il vestito di pizzo leggero ondeggiava al vento mentre correva sul prato, incontro ad un sole che quel giorno le pareva più vicino. Eppure quel calore sembrava venire da dentro di lei. Non sapeva se fosse uno strano tipo di febbre o il semplice fatto di vederlo lì, davanti a sé; immobile, ad aspettarla. Ma non le importava. Ciò che contava adesso era lì, a pochi passi. Si fermò a qualche metro da lui, si prese una ciocca di capelli tra le dita e lo guardò. Si concentrò su ogni dettaglio di quel viso prima di perdersi nei suoi occhi neri. Le succedeva sempre, non riusciva ad abituarcisi. “Ciao”. La sua voce calda la riportò al presente, a quel momento perfetto in bilico tra sogno e realtà. Sussurrò anche lei qualcosa, che doveva assomigliare ad un saluto, e che lui sembrò capire. Non gli chiese che cosa ci facesse in quel posto o se fosse venuto a cercarla. Si convinse che non le importava. Fece ancora qualche timido passo in avanti e poi si fermò di nuovo. Ora riusciva a distinguere il suo respiro regolare e si chiese come potesse, lui, essere così tranquillo anche in quella situazione. Si concentrò sul proprio e si accorse di essere praticamente in apnea. Il suo cuore martellava come un tamburo impazzito. Si sedette sull’erba. Il cielo si era acceso in un tramonto che le avrebbe tolto il fiato, se solo l’avesse avuto. Il sole, un enorme rubino sopra di loro, gettava ombre lunghe su tutto il paesaggio. Il laghetto in fondo al sentiero ardeva come infuocato in un gioco di luci e colori che non aveva mai notato prima. Anche quel viso che pensava di conoscere ormai a memoria – quante volte l’aveva osservato e sognato… - in quel momento le sembrava nuovo, ancora più bello se possibile. Si chiese se anche il suo viso facesse quell’effetto. Vedere due scarpe, le sue scarpe, davanti a sé la riportò alla realtà. Alzò lo sguardo per vedere che espressione avesse e rimase di nuovo colpita dalla bellezza straordinaria del suo volto in quel momento. Lui non disse niente. Si sedette accanto a lei e le sorrise. Il suo cuore si fermò per un istante, poi riprese a galoppare più veloce di prima. Si alzò. Le piaceva sovrastarlo, una volta tanto, lui che era così alto e lei così minuta. In quel momento le ricordò suo padre quando era piccola e sedevano sul prato a guardare il sole. Persa in queste sue fantasie le venne un’idea folle. “Vieni” gli disse senza pensare, e cominciò a correre. Le conseguenze di quel gesto cominciarono a frullarle nella testa, ma le lasciò perdere. Si gettò nel laghetto con tutto il vestito, ben sapendo che sarebbe diventato trasparente. Sperò che lui non ci facesse troppo caso e si girò per vedere dove fosse. Aveva appena raggiunto la riva e la osservava divertito e con aria interrogativa. “Per favore…” gli disse, sfoderando un’espressione da cucciolo alla quale sapeva che non avrebbe resistito. Lui sbuffò, poi sorrise, si tolse la maglietta e si tuffò. La luce, riflessa dall’acqua, giocava sui loro volti in maniera singolare. Si perse di nuovo nel nero dei suoi occhi. Fu una goccia d’acqua sul viso a “svegliarla”, questa volta. Stava cominciando a piovere. Quanto tempo era passato da quando si erano tuffati? Lui la aiutò ad uscire e si misero a correre per cercare un riparo. Poi, di colpo, si bloccarono. Che senso aveva tentare di non bagnarsi quando erano già fradici? Si erano fermati in mezzo al prato. Lui le prese la mano e lei chiuse gli occhi. La pioggia cadeva ancora, inesorabile. Sentì una ciocca di capelli scivolarle dietro l’orecchio e si accorse solo allora delle sue dita che le sfioravano il viso. Scorse qualcosa di nuovo nei suoi occhi: tenerezza. Abbandonò ogni pensiero e si lasciò trasportare dall’emozione. Gli strinse più forte la mano.

  
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