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Autore: Temari    11/06/2013    2 recensioni
- Per qualche secondo gli unici suoni che giunsero alle orecchie del ragazzo moro furono il cigolio della bici e del carretto che vi era attaccato ed il suo stesso respiro affannoso, poi: «Hai bisogno di lavorare sulle gambe. Dovresti ringraziarmi, è un ottimo allenamento extra.» Disse Shintarou in tono piatto. -
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Shintarou Midorima, Takao Kazunari
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti! =D
Dunque, oggi era il Taka/Mido Day quindi l'ho reputata un'ottima occasione per provare a scrivere qualcosa su questi due, che adoro come pochi fra le coppie di KuroBasu...!!
Spero di non essere andata OOC -- ditemelo, se così fosse.

Note: ispirazione nata dopo aver ascoltato a ripetizione tre minuti di 'Takao ansimante' (così sexy da essere illegale *3*).

Disclaimer: Vedi pagina autore.

Ja ne,
Temari

Pedaling Away Into the Sunset




        «Hah... Hah... Huff!»
        Alzandosi leggermente dal sellino della bicicletta, Takao continuò a pedalare, mettendo sempre più forza nei piedi e nelle gambe e sentendo le scarpe da ginnastica affondare sempre di più nei pedali—ringraziando il cielo, pensò lo studente, quella bici era relativamente nuova (a detta del proprietario del mezzo, Midorima Shintarou) perciò non doveva temere che qualche pezzo cedesse all'improvviso... No, quello che rischiava di cedere allo sforzo era lo stesso Takao.
        «... Shi... n... chan~» Esalò continuando a fissare davanti a sé perché non si fidava a distogliere lo sguardo dalla strada, «Si può - nngh! - sapere... huff... perché ti - nh! - ostini a voler... fare - uun! - questa strada...?» riuscì a chiedere, faticando come lo schiavo che a volte gli sembrava davvero di essere e sentendo il sudore corrergli copioso lungo la fronte, le tempie e la schiena.
        Per qualche secondo gli unici suoni che giunsero alle orecchie del ragazzo moro furono il cigolio della bici e del carretto che vi era attaccato ed il suo stesso respiro affannoso, poi: «Hai bisogno di lavorare sulle gambe. Dovresti ringraziarmi, è un ottimo allenamento extra.» Disse Shintarou in tono piatto.
        Con gli occhi ridotti a fessure per combattere i raggi del tramonto che lo colpivano impietosi da oltre la cima della salita, e che rischiavano di accecarlo, Takao maledisse mentalmente quel percorso; e pensare che fino ad appena un paio di settimane prima avevano fatto sempre la solita strada mentre ora, per chissà quale motivo, il tiratore della Shuutoku aveva deciso arbitrariamente di cambiare... costringendo lui, quello che finiva sempre per perdere a sasso-carta-forbici, ad affrontare quella dannata salita non meno di due volte al giorno.
        «Ngh! Oh... ma che... onore - hah! - l'Ace-sama che... si preoc... cupa - ch' - di me...»
        «Se hai fiato da sprecare a parlare, vedi di metterci più impegno con quei pedali, Takao.» Commentò il numero sei della Shuutoku con una calma che irritò leggermente il compagno di squadra, che intanto continuava ad affannarsi e a far girare i pedali con tutta la sua forza—avrebbe voluto vedere Shin-chan al suo posto, a faticare su una bicicletta con un carretto attaccato e con dentro un tizio enorme e che non era propriamente un peso piuma!
        «Huff! Ggh...!» Ormai quasi in cima alla salita, Takao si azzardò a distogliere lo sguardo dalla strada davanti a sé, «Shin-cha~n~» ansimò proprio mentre stavano passando accanto ad un negozio e, con sua enorme sorpresa, si accorse che l'altro lo stava fissando piuttosto insistentemente e... era del rossore, quello che vedeva sulle guance di Midorima, o non era altro che un gioco di luce?
        Con un piccolo sogghigno che gli distendeva le labbra, il playmaker della Shuutoku decise di scoprirlo. «... Shin-cha~n~» Disse, la voce volutamente più bassa e maliziosa, mentre accentuava gli sbuffi di fatica ad ogni pedalata, tanto che all'improvviso sembravano molto più sensuali e carichi di sottintesi ben noti ad entrambi. «Ngh! Aah!»
        «... Nnh.» Per quanto il suono fosse stato esternato tanto piano che chiunque altro non l'avrebbe colto, Takao lo sentì molto bene: stava aspettando proprio quello, in effetti.
        "Bingo~!" Pensò trionfante il moro, "Non me l'ero immaginato, quel rossore—ora capisco perché fa sempre pedalare me, haha!"
        «... Shin-cha~n~» Fece di nuovo, questa volta si sarebbe potuto decisamente definire 'un tono carico di desiderio'. «Shin-cha~n~»
        «Che c'è?!» Sbottò Midorima da carretto, la forzata irritazione nella sua voce che tentava di nascondere quanto il nomignolo, detto a quel modo, gli avesse fatto effetto dalle parti del basso ventre: volente o nolente, pareva che il suo corpo avesse registrato QUEL tono come associato a certe attività ed ora stesse reagendo di conseguenza. "Non va affatto bene...!" Pensò la matricola dai capelli verdi, stringendo la mano sinistra attorno al portafortuna del giorno (un coniglio di peluche) fino a farsi diventare le nocche bianche.
        «Ehi, Shin-chan...» Disse Takao, tornando a pedalare finalmente in piano e potendo tirare un sospiro di sollievo, «Che ne dici di restare a cena da me?» chiese con un ghigno malizioso, voltandosi a fissare l'altro, piacevolmente rosso in viso. «Potremmo fare un altro tipo di 'allenamento extra', insieme stavolta... Mh?»
        Per tutta risposta, Shintarou gli lanciò in fronte la lattina vuota di Oshiruko, farfugliando indignato ed intimandogli di levarsi quell'espressione dalla faccia. Takao, per nulla scoraggiato dalla reazione del partner, non resistette dal commentare: «Però, Shin-chan... Non hai detto di no.»
        Ignorando i borbottii contrariati di Midorima, il moro accelerò il passo, pedalando in direzione del tramonto, determinato ad arrivare a casa prima che l'altro cambiasse idea. "Shin-chan oggi è davvero 'dere'~ che carino~!"
   
 
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