Fanfic su artisti musicali > Taylor Swift
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Autore: itshikarii    11/06/2013    2 recensioni
“Ma tu..” dicemmo assieme. “Sei uguale a me!” continuammo assieme. Oddio sembrava tanto una scena da film.
La mia sosia si infilò gli occhiali da sole e si sedette di fronte a me.
“Perché ti infili gli occhiali?”
“Perché non voglio che mi riconoscano..” guardò a destra ed a sinistra prima di rivolgermi una sorriso dolcissimo. “Tu sai chi sono?”
“La mia sosia?” tentai ma sapevo che non era quella la risposta giusta.
“Sono Taylor Swift, la cantautrice americana.”
“E che ci fai qui, in questa piovosa città di Londra?” chiesi curiosa di ascoltare la sua risposta.
“E’ una lunga e stressante storia.”
“Se la tua vita è stressante allora la mia come deve essere?” chiesi con sarcasmo.
“Proviamo a vedere, no?”
“Che vuoi dire?” mi spinsi più vicino a lei e la guardai con uno sguardo impaurito. Lei sorrideva.
“Scambiamoci vita per un mese.”
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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(7)
Preparazioni.

 

 

 

1 ora prima.

Mary.

“Va un po’ meglio?”
Sorrisi per la tenerezza di Harry. Mi aveva fatto sedere abbracciata a lui nel divano a vedere qualche stupido cartone animato che ci faceva ridere tutto il tempo.
Certo, se ci avrebbe visto qualcuno avrebbe potuto pensare che eravamo due pazzi.
“Si, grazie di tutto.” Mi accoccolai di più sul suo petto. Ero riuscita a convincerlo a mettersi qualcosa addosso.
Mentre ancora guardavo la televisione, sentii la mano di Harry giocare con la mia collana, che in realtà era sua. Sorrisi al ricordo di quando era venuto apposta per darmela.
Quando alzai lo sguardo il blu si scontrò con verde e sorridemmo assieme.
“Se ti bacio, mi dai un calcio?” sussurrò vicino alle mie labbra.
Risi prima di avvicinarmi anch’io. “Per questa volta posso fare un eccezione.”
E successe tutto in pochi secondi, le sue labbra a contatto con le mie, le mie mani tra i suoi capelli e le sue salde sulla mia nuca.
Non chiedetemi come né perché, ma finii a cavalcioni su di lui mentre ancora ci stavamo baciando.
Era un bacio diversi da quelli che avevo ricevuto; in quel bacio mi riuscivo a sentire… amata.
Qualche bacio dopo, ci ritrovammo fronte contro fronte, con i respiri mescolati tra di loro.
“Ho un’idea..”
“Uhm.. Oggi deve essere un giorno fortunato: due idee in meno di tre ore. Se è buona pure questa, mi devo incominciare a preoccupare.”
Ridemmo. La sua risata era.. indescrivibile. Anche la miglior scrittrice non sarebbe riuscita a fermare sulla carta quel suono armonioso che usciva dalle sue labbra.
“Stasera, io ed i ragazzi abbiamo un piccolo concerto di beneficenza, al parco.” Ecco perché mentre andavo verso casa sua avevo visto tutti quegli omoni che montavano una specie di palco. Avevo anche visto dei piccoli stand dove c’erano dei grossi scatoloni contenti braccialetti rossi, probabilmente quelli da vendere. “Quindi, adesso chiamo il manager e vedo se Taylor Swift può cantare con noi.”
Oh porca balena: i One Direction e Taylor Swift nello stesso palco! Sarebbe stato il miglior concerto di sempre, peccato che io abbia un criceto al posto del cervello e quindi ci arrivai dopo.
Ero io Taylor Swift e non sapevo neanche cantare, pensa suonare una chitarra e stare davanti un bel gruppo di adolescenti in calore pronte ad uccidermi solo perché stai uscendo con Harry Styles.
Mi staccai, con molta malavoglia, da lui ed andai in bagno per poter chiamare Taylor ed organizzarci per davvero o altrimenti la catastrofe sarebbe successa per davvero.

“Quindi che facciamo?” chiesi per la milionesima volta, leggermente nel panico, facendo avanti ed indietro nel bagno di casa Styles. Era un po’ grande per essere solo un bagno.
“Che facciamo?! Non puoi salire sul quel palco, ne rischierebbe la mia carriera e la tua dignità.”
“Grazie, eh. Meno male che ti preoccupi anche di me.” Mi sedetti dentro la vasca - un po’ strana la cosa vero ?- “Senti facciamo così.”

Taylor.

“Ok, allora ci vediamo davanti al bar vicino al parco per lo scambio.” Salutai Mary e mi avviai verso casa, la voglia di prendermi un caffè era passata.
Appena dieci minuti dopo arrivai a casa e mi buttai sul divano. Avevo bisogno di un bagno caldo, molto caldo.
Andai in bagno e sistemai tutto, misi il telefono di casa occupato e per sicurezza il cellulare nel bagno -caso mai Mary o Helen chiamassero. Ma proprio mentre incominciavo a spogliarmi, suonarono alla porta. Mi riallacciai la camicia che avevo messo quella mattina e corsi ad aprire. Un tizio –adesso parlavo con Mary, bene.- vestito con un gilet arancione, aveva in mano un pacco che mi consegnò. Ringraziai e rientrai dentro, appoggiando la schiena sulla porta e scivolando fino a sedermi per terra. Aprii il pacco, piena di curiosità, ed all’interno trovai un vestito nero davanti leggermente trasparente e con del pizzo e sotto nero semplice, delle scarpe col tacco alto con le borchie ed una borsa sempre nera. Sotto tutto c’era un biglietto:

                                     Stasera ti voglio vestita così. Appuntamento davanti la
                                                         pasticceria. Jake xx

Sono sempre stata una brava ragazza, perché dovevano averla con me?
Come avrei fatto ad essere contemporaneamente sul palco e con Jake?
Ok, una soluzione c’era ma sarebbe stata dura convincere la mia aiutante.

“Te lo scordi. Io con uno come lui non ci voglio avere a che fare.” Urlò Mary dopo aver sentito di cosa si trattava il mio favore.
“Mary, io aiuto te e tu aiuti me.” Piagnucolai.
“Tay, ok che tu mi salvi il culo e mi sembra giusto che io dovrei salvarlo a te. Ma perché uno come lui?” Mary faceva ‘finezza’ come secondo nome.
Già, perché mi ero andata ad incasinare con uno come lui?
Sospirai, mentre mi infilavo il vestito che mi era arrivato. Mi stava davvero bene, perché dovevo darlo a Mary?
“Senti Tay, la serata inizia alle sette. Non puoi dire al tuo principino di vedervi verso le nove, avrai già finito di cantare e ritorno in scena io!”
Mi rassegnai: Mary non voleva aiutarmi.
“Grazie mille, eh.” Sorrisi mentre lo dicevo. Stavo diventando come lei, dovevo iniziare a preoccuparmi?

Mary.

L’avevo sempre detto che il giallo mi donava.
Feci qualche giravolta soltanto per vedere il vestito alzarsi. Sembravo una cretina.
Aprii l’armadio di Taylor dove teneva le scarpe –si, aveva un armadio solo per le scarpe- e vidi che aveva una montagna di scarpe con il tacco. Io come cavolo ci sto su quei trampoli?
Continuai a cercare qualcosa che non avesse un tacco con 29 centimetri, fino a quando non intravidi un paio di converse bianche buttate in fondo.
I miei amori!
Le presi e le infilai subito ai piedi, Harry sarebbe arrivato tra qualche minuto.
Mi sistemai al meglio e quando suonò il campanello feci un respiro profondo.
Si va in scena.


Abbigliamento Taylor. (vestito nero)
Abbigliamento Mary.(vestito giallo)

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 SALVE PIPOL C:
visto? Ho aggiornato subitissimo c:
Grazie mille per il sostegno che mi date, davvero. Ieri mi sono commossa a leggere tutte le recensioni c’:
COMUNQUE, ADESSO MI RIVOLGO A VOI, CARE LETTRICI: nel prossimo capitolo ci sarà il concerto (volevo inserirlo qui ma era troppo complicato lol) e l’appuntamento tra Jake e Tay. QUINDI SCRIVETEMI QUELLO CHE VORRESTE CHE SUCCEDESSE TRA JAKE E TAY <3
UN BACIO E COME SEMPRE GRAZIE, VI LOVVO <3


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Hikari c:

   
 
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