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Autore: Elechan86    27/12/2007    14 recensioni
Mentre con il mattarello lavorava la pasta per i croissant, le cadde l'occhio sulla fede che ancora portava all'anulare della mano sinistra, si fermò un attimo, sospirò, portò una mano davanti alla bocca e, singhiozzando, diede sfogo al suo dolore: non le era più possibile riunire tutta la famiglia e, come se non bastasse, quel giorno, proprio quel giorno, nella sua mente e, soprattutto, nel suo cuore non poteva esserci spazio per propositi lieti e spensierati...
Dopo sei anni Chichi soffre ancora per la scomparsa del suo Goku, ma non è sola come crede...
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Chichi, Gohan, Goten
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La mela più buona del mondo

Nonostante l'autunno inoltrato, quella mattina splendeva il sole e la temperatura era piacevole.
Chichi osservò lo splendido paesaggio dei monti Paoz illuminato dai primi raggi del sole; si prospettava una bella giornata e, un tempo, ne avrebbe approfittato per riunire la famiglia e organizzare un pic-nic all'insegna dell'allegria e della serenità che poteva donare stare tutti insieme durante quei rari, eppure così gradevoli momenti di pace.

Mentre con il mattarello lavorava la pasta per i croissant, le cadde l'occhio sulla fede che ancora portava all'anulare della mano sinistra, si fermò un attimo, sospirò, portò una mano davanti alla bocca e, singhiozzando, diede sfogo al suo dolore: non le era più possibile riunire tutta la famiglia e, come se non bastasse, quel giorno, proprio quel giorno, nella sua mente e, soprattutto, nel suo cuore non poteva esserci spazio per propositi lieti e spensierati...


Qualche ora più tardi, il piccolo Goten, ancora assonnato ma anche affamato scese al piano inferiore e andò in cucina.
La madre, come al solito, gli aveva preparato una ricca colazione e Goten afferrò un croissant fatto in casa, gli diede un morso e la nutella bianca, la sua preferita, gli ricadde sul mento; il piccolo sayan, allora, si alzò e prese un fazzoletto per ripulirsi: Chichi era intransigente su questo e molte volte, fingendosi esasperata, lo aveva fermato con uno sguardo minaccioso che era più eloquente di mille parole e, così, Goten aveva imparato che non ci si deve pulire sulle maniche del kimono... almeno finché si hanno dei grossi rotoli di scottex in casa!
Infine, il piccolo sayan si risedette al suo posto. Si guardò intorno, sembrava una mattina come tante e sarebbe stato tutto perfetto se, come ogni giorno, la madre fosse stata lì in cucina con lui.  
Di solito la donna lo aspettava ai fornelli, gli serviva da mangiare e, quando era abbastanza vicina, lui le schioccava un bacio sulla guancia e lei, per tutta risposta, gli scompigliava amorevolmente i capelli.
Quella mattina, invece, il tavolo era sì abbondantemente apparecchiato però per Goten mancava l'ingrediente principale.

“Possibile che la mamma abbia preparato da mangiare e poi sia tornata a letto?
Ma... non è da lei...”

Il piccolo, attanagliato dai dubbi, non riusciva a gustarsi il croissant, anche se era il suo preferito, anche se era ripieno di cioccolata bianca!

“Forse la mamma sta male!”

A questo pensiero il giovane sayan sgranò gli occhi e, in un attimo, risalì le scale di casa; arrivato al piano superiore si precipitò in camera della madre.
Come al solito era tutto in ordine ma della donna non c'era traccia.
Goten si morse il labbro inferiore e tirò su con il naso, stava per scoppiare a piangere: non riusciva a capire dove potesse essere la madre, non si era mai comportata così!
Bussò, allora, alla porta della stanza di Gohan; in realtà da quando Goten era abbastanza grande per non dormire più nel lettone con la mamma si era trasferito nella stanza del fratello e i due, quindi, condividevano la camera da letto ma Gohan aveva anche un'altra stanza dove poter studiare in santa pace. Il ragazzo, infatti, in quel momento stava proprio studiando per l'esame di ammissione alla scuola pubblica, visto che aveva sempre studiato a casa ma aveva deciso che d'ora in poi avrebbe frequentato un liceo come tutti i suoi coetanei.

“Fratellone posso entrare?”
Gohan aprì la porta e accolse il fratello con un grosso sorriso, gli scompigliò i capelli e gli chiese: “Che c'è piccolo?”
Goten, affranto, gli rispose: “Dov'è la mamma?”
Gohan gli sorrise ancora, si mise in ginocchio per guardarlo negli occhi e gli spiegò amorevolmente: “Vedi, tanti anni fa la mamma e il papà si sono sposati, proprio in questo giorno e... oggi la mamma è un po' triste e vuole restare da sola, capisci?”
Goten annuì ma provò a ribattere: “Ma se sta da sola si sentirà ancora più triste...”
Gohan ci pensò un attimo; il fratello non aveva tutti i torti e, così, gli propose: “Vuoi andare da lei?”
Goten, con un sorriso che andava da un orecchio all'altro, mosse la testa in segno affermativo... Gohan ormai non poteva fare altro che accontentarlo!



Chichi era seduta in riva a un lago, accanto a un grande albero di mele, immersa nei suoi pensieri. Nella testa le rimbombava ancora una frase che Bulma le avevano rivolto subito dopo la conclusione del Cell Game, quella volta che lei si era recata alla Capsule Corporation per salutare Mirai Trunks che, compiuto il suo dovere, era in procinto di tornare nella sua epoca:

“Il tempo cura tutte le ferite”

Sembrava una frase fatta, detta per donarle la speranza che quel dolore attanagliante un giorno smettesse di tormentarla e lei, infatti, come si fa con le frasi fatte, non ci aveva creduto. Eppure anche Bulma aveva conosciuto il dolore per la perdita del suo compagno di vita: prima con Yamko, ma la relazione che c'era tra loro non era minimamente paragonabile al legame esistente tra Goku e Chichi; e poi ancora con Vegeta, ma anche quello si era rivelato un caso diverso dato che il principe dei Sayan se ne era andato di sua spontanea volontà, avevano interrotto di proposito la loro relazione; mentre Goku era stato strappato via all'amore della sua famiglia.
Chichi, all'epoca, non era affatto sicura che il tempo avrebbe curato anche questo tipo di ferita; dopo quasi sei anni, invece, dovette constatare che il dolore, effettivamente, si era lenito, ma lei aveva due valide ragioni per farsi forza e andare avanti...
Eppure c'erano dei giorni in cui la sofferenza tornava ad affliggerla, erano quelle date speciali che in lei evocavano i più dolci ricordi della sua vita assieme a Goku, delle date speciali che erano incise nel suo cuore... una di queste era senz'altro l'anniversario di nozze.
Gli occhi di Chichi diventavano lucidi se ripensava a Goku all'altare, vestito di bianco, un po' timido e impacciato, che le infilava la vera nuziale; Chichi ripercorse tutta la cerimonia, e poi il ricevimento con gli amici...


I due fratelli, intanto, grazie alla nuvola Speedy,  in poco tempo raggiunsero la madre; Gohan notò immediatamente la sua aria pensierosa e, per il momento, impedì al fratellino di raggiungerla e rimasero ad osservarla in silenzio.

D'un tratto la donna si distese sul prato ad osservare le nuvole, anche il suo volto si rilassò, forse perché ricordava un momento particolarmente piacevole, una cosa che non aveva mai confessato a nessuno: quando lei e Goku, a fine serata, si erano avviati verso la loro nuova casa sui monti Paoz, il neosposo aveva spalancato la porta, era entrato nell'abitazione e aveva respirato a pieni polmoni l'odore di nuovo; Chichi, invece, era rimasta sull'uscio, imbarazzata e indecisa se chiedergli o meno quella cosa... bé, lei ci teneva tanto e allora gli si era avvicinata timidamente, lo aveva afferrato per una manica dello smoking e aveva tossicchiato, Goku si era voltato verso di lei, l'aveva osservata per un attimo per poi esclamare: “URKA: me ne ero dimenticato, eppure Crili me lo aveva detto!”
Infine, come in tutte le favole che si rispettino, lui l'aveva prese tra le braccia, erano tornati indietro e avevano (ri)varcato insieme la soglia di casa.
Solo in quel momento aveva realizzato di essere diventata davvero sua moglie, di aver coronato il suo sogno.

Chichi scosse la testa con aria sognante e l'occhio le cadde su quell'albero di mele accanto a lei, si ricordava ancora quella volta che...

GROANG!

Un rumore molto particolare la colpì, si voltò verso quella direzione e vide Gohan che, imbarazzato, si copriva gli occhi con una mano e il piccolo Goten che cercava di giustificarsi con lui: “Scusa fratellone, ma io oggi ho mangiato un solo croissant a colazione, ho fame!”
Chichi si avvicinò a loro con le mani sulla vita, fingendosi imbronciata: “E voi due cosa ci fate qui?”
Gohan e Goten provarono a scusarsi in qualche modo ma lei rise divertita e si sedette tra loro. Gohan le mise una mano sulla spalla e le disse: “Mamma siamo qui perché ti vogliamo un gran bene”.
Chichi si commosse e poggiò la testa sulla spalla del figlio più grande, per osservare con tenerezza il piccolo Goten che, affamato si massaggiava la pancia.
Goten, subito dopo, si allontanò in cerca di cibo e Gohan le chiese: “Perché sei venuta proprio qui?”
Chichi gli rispose con un sorriso e con una carezza sulla guancia.
Goten, intanto, era andato verso il grande albero di mele e con un balzo stava già per raggiungere i frutti più grandi e rossi, quando la sua attenzione fu attirata da uno strano particolare di quell'albero: “Mamma, Gohan guardate qua: sembra il mio pugno!” E seguì una risata spensierata, una risata che Chichi conosceva bene e che le ricordava quella di suo marito. Osservò Goten con il braccio teso e il punto in cui teneva la manina, lo stesso dove Goku anni prima aveva lasciato il segno del suo pugno.
Gohan improvvisamente capì, quante volte la madre le aveva raccontato quella storia, e provò a immaginarsi i genitori, molti anni prima, in quel posto...

GROANG!

Il pancino di Goten brontolò ancora e il bambino con un balzo prese due mele, erano molto grosse e non riuscì proprio a prenderne una anche per il fratellone!
Ne allungò una delle due, quella più lucida, verso la madre e le disse: “Assaggia una mela”*.
Quella frase, Chichi ne era sicura, anche Goku le aveva rivolto quelle stesse parole...

Un tuffo al cuore.

Avrebbe voluto abbandonarsi alle lacrime, ma infondo non aveva nessun motivo per rimuginare sul passato: Gohan era diventato grande e maturo, Goten... Goten era un angelo sceso dal cielo per non farle sentire la mancanza del marito e ci riusciva benissimo perché era la fotocopia di Goku in tutto e per tutto.
I tre si sedettero all'ombra del grande albero, Chichi sorrise al figlio minore e gli chiese: “Tesoro, ti piacerebbe una tuta arancione come quella che portava sempre il tuo papà?”
Gli occhi di Goten si illuminarono e Chichi non ebbe bisogno di ulteriori risposte, poté solo sorridere ancora.  
Afferrò la mela e le diede un morso.

Un giorno di molti anni prima, quando sembrava ormai che quel ragazzo che aveva chiesto la sua mano non si sarebbe più presentato per sposarla, ecco che Goku apparve tra le fronde di un albero di mele e gliene offrì una; Chichi, già perdutamente innamorata di lui, diede grande valore a quel gesto...

Da quando Goku era morto, ogni anno, nell'anniversario del giorno più bello della loro vita insieme, Chichi si recava in quel posto e si sedeva sulla riva del lago a rivangare vecchi ma dolci ricordi; ma non aveva più mangiato quelle mele da quando il suo Goku non c'era più per offrirgliele...
e non ricordava che fossero così buone.



 * Goku dice per davvero questa frase a Chichi.
Andate a riguardarvi l'episodio n°31 della prima serie di Dragon Ball: "Una fidanzata per Goku", dove appare anche il famoso albero di mele ^^



Ringrazio tutte le persone che sono arrivate fin qui ^//^
Spero che la mia one-shot vi sia piaciuta.
Un ringraziamento speciale alla mia beta Ciuiciui che mi ha spronata a dare il meglio (spero siate d'accordo ^^")
Non ho pubblicato questa one-shot prima di Natale perchè non volevo rattristrare nessuno ^^"
La pubblico adesso anche per trasmettere un messaggio positivo (o, almeno, ci provo! =P) : fate come Chichi e cercate di lasciarvi alle spalle le cose brutte, così  da iniziare al meglio il nuovo anno ^_-
Tanti auguri a tutti
Elechan86

ps: un ringraziamento speciale a chi ha recensito la mia *drabble*: Sweetgirl91, London, PiNk_ViDeL, Me91, vegetina94, annetta chan, Eleonora 94, lauratheangel, Crycry82, ary22, sweetlove, puffoletta, ladyultraviolet, Camy/Chichi, sexxxychichi, vale15, Suikotsu; un ringraziamento specialissimo a chi l'ha inserita tra i preferiti e... un bacio in fronte a tutte le persone che mi seguono dalla mia prima fanfiction (che bei ricordi ^//^) e mi dimostrano il loro affetto ogni volta che pubblico qualcosa ^^
Grazie di cuore!!!

  
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