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Autore: 365feelings    12/06/2013    3 recensioni
Korra, privata da Amon dei suoi domini, deve fare i conti con se stessa e con i pezzi di lei che se ne sono andati - con il fatto, insomma, di non essere più l'Avatar. E la prova più dura è proprio l'inizio del ciclo delle reincarnazioni, con la nascita di colui che prenderà il suo posto.
C'è una lezione che Korra ha imparato subito: tutto si ripete, mentre il tempo passa.
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Katara, Korra, Mako, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Autrice: KumaCla
Titolo: Radio rossa (panta rei)
Personaggi: Korra
Rating: verde
Avvertimenti: one shot, het, what if, OOC (credo, anzi no, ne sono certa)
Generi: angst, introspettivo, malinconico, sentimentale
Prompt: What-if: Amon ha privato Korra del dominio dei quattro elementi. L'Avatar deve fare i conti con se stessa e con i pezzi di lei che se ne sono andati - con il fatto, insomma, di non essere più l'Avatar. E la prova più dura è proprio l'inizio del ciclo delle reincarnazioni, con la nascita di colui che prenderà il suo posto.  Punto bonus se riesci ad infilarci un inciucio tra Asami e Iroh II XD
Note: OH MY FUCKING GOD ce l'ho fatta. Quando Kuruccha mi lasciato il prompt ho gongolato dalla felicità, poi ho iniziato a scrivere ed è stato un buttarsi a capo fitto nella depressione più nera; quindi ho aperto un nuovo file e ho ricominciato. Non che il risultato sia più felice, eh. Questa storia mi ha stremata, a momenti piangevo a dirotto. Sì, quando si ha a che fare con Korra sono piuttosto sensibile (poi fate presente che Robb Stark è morto e Catwoman pure, quindi fate un po' voi).
Più che un inciucio tra Asami e Iroh (coppia che apprezzo) vedo un colossale inciucio tra Mako e Korra (coppia che amo alla follia).
La frase finale è ripresa da Eschilo che dice: il tempo, con il suo trascorrere, insegna ogni cosa.
Aang aveva detto a Katara (o me lo sono sognata) che dopo l'aria viene l'acqua e in effetti lui ha imparato prima il proprio dominio, poi quello dell'acqua, quindi la terra e il fuoco; sospetto che anche il ciclo degli Avatar funzioni così - sì, me ne sono resa conto solo ora.
Se dovevo pensare pure a un nome per il nuovo Avatar impazzivo, quindi prendetevela con Nocturnia se l'infante ha il nome di una cattivo.
Può essere che mi sia scappato qualche errore, ma capitemi: questa storia mi ha davvero prosciugata. Quindi quando me li segnalerete (vi prego fatelo) non pensate "questa cretina" ma "questa poveretta, compatiamola". Sì, sto delirando.





                                     Radio rossa
                                      (panta rei)



C'è una lezione che Korra ha imparato subito: tutto si ripete, mentre il tempo passa. Le stagioni, il giorno e la notte, la storia, il ciclo di reincarnazioni.
Dopo l'aria l'acqua e dopo l'acqua la terra. Come Kyoshi si era succeduta a Kuruk, ora un dominatore della terra prenderà il suo posto.
Anche se non è più l'Avatar, Korra sa che il bambino è già nato (nel momento stesso in Amon l'ha privata dei suoi domini, gli Spiriti lo hanno scelto) e si chiede quando glielo faranno conoscere. Perché sa che Pema o Katara insisteranno affinché si instauri un contatto; le pare di sentirle, mentre convincono i membri del Loto Bianco che non potrà farle che bene stringere tra le braccia il neonato, la aiuterà nel suo recupero.
Persa nelle sue riflessioni, Korra non si accorge nemmeno che sua madre è entrata, ha ravvivato il fuoco, l'ha guardata e poi è uscita - perché fa troppo male vedere la propria figlia in quello stato. Lo sguardo vuoto di chi ha perso tutto non ha abbandonato la ragazza neanche dopo un anno. «E' una fase. Passerà, col tempo. Non temere» Senna non lo dice più.
Giorno dopo giorno, Korra si è chiusa in se stessa: affogare nei propri ricordi è meno doloroso, si è detta. Poi neanche quello è bastato. Così ha semplicemente smesso di pensare. Ogni tanto vaga, con la mente e sono incredibili i posti in cui quella peregrinazione involontaria la conduce. Altre volte sta ore ad osservare la neve.
Ma nel solito caos di particolari che ha cercato di allontanare da sé (con gran successo), c'è una cosa che non è riuscita a sfuggirle. La radio. Non ha fatto caso al quando (ha smesso da tempo di preoccuparsi dei giorni, delle ore, dei minuti), ma a un certo punto la radio è apparsa. Rossa, sempre accesa. E' certa che sia un dono di Asami, per farla sentire meno sola in quell'isolamento in cui lei stessa si è relegata. Non funziona, sortisce l'effetto opposto - quello dell'ennesimo rumore subacqueo.
Ma è fastidiosa, a tratti; perché ci sono volte in cui quel brusio di fondo le ricorda che esiste e non c'è niente di peggio.

E' rumoroso e scalcia e le ricorda fastidiosamente quello che lei non è più. Fa male.
Credeva di aver anestetizzato il dolore, ma Zanor ride e quella risata la fa sanguinare.
Vorrebbe farlo smettere, ma non può.
Sotto l'occhio vigile dei dominatori del Loto Bianco, lo prende in braccio; stanno per intervenire, ma Katara li ferma - è l'unica, forse, a non credere che sia impazzita.
Un vagito, poi la mano paffuta si stringe attorno ai suoi capelli e tira, così Korra si ritrova a fissarlo in quelle iridi marroni.
E' un istante, ma prima che gli occhi tornino ad essere occhi, è certa di aver visto qualcosa - se stessa.
Per una frazione di secondo lo sguardo del neonato è stato lo sguardo consapevole dell'Avatar che regola l'equilibrio dell'universo; prima di tornare il bambino rumoroso di prima, Zanor le ha mostrato quello che lei non è più ma che un tempo è stato - qualcosa che niente può cancellare. Lo stringe a sé e piange.

Come Katara sospettava, Zanor ha fatto ciò che né Korra né nessuno di loro riusciva a fare: ha infranto quella barriera che la ragazza aveva costruito per allontanarsi dal mondo.
La radio rossa ora è più rumorosa che mai e sua madre le chiede gentilmente se vuole che la spenga, ma Korra stupisce entrambe e fa cenno di no con il capo. Senna sorride, mentre gli occhi le si riempiono di lacrime, e abbraccia sua figlia - sente che sta tornando.

Sono passati molti mesi dall'ultima volta che ha visto Mako e i suoi amici; all'inizio le facevano continuamente visita, non la lasciavano un secondo. Poi hanno capito che non faceva differenza, Korra era lì ma non era lì.
Il rosso della radio le fa pensare alla sciarpa del dominatore del fuoco e all'elemento che entrambi dominavano con grande maestria; senza rendersene conto ha iniziato a piangere - oltre al rumore, Zanor ha portato con sé il dolore e allo stesso tempo la possibilità di ricominciare.
Così chiede di lui, chiede di Mako. Già una volta, il ragazzo, è stato il suo punto di inizio.
Non sa bene cosa si aspettava, se si era aspettata qualcosa, ma dopo un anno la parte razionale di lei le ha suggerito che da Mako non può pretendere nulla. Invece si è precipitato da lei.
Nessuno dei due ha un bell'aspetto: sono stanchi, emaciati, sfibrati. Ma negli occhi del dominatore Korra non fatica a scorgere la stessa fiamma che l'ha fatta innamorare. All'improvviso si chiede cosa può vedere lui.
«Come stai?»
La lingua pesa, da quant'è che non parla? Ma alla fine risponde.«
Male».
Mako si avvicina ed esita, forse ha paura che si ritragga di nuovo in lei e non vuole che ciò accada. Quando Senna gli ha detto che Korra aveva chiesto di lui ha sentito il cuore accelerare, improvvisamente - la speranza. Ha intenzione di coltivarla, quella speranza. Quindi si toglie la sciarpa e la avvolge attorno al collo di Korra. In quel momento la ragazza sa: è come se non fosse cambiato nulla, anche se è cambiato tutto.

Ritornare alla vita è doloroso, soprattutto se sa cosa la aspetta. Ci sono volte in cui vorrebbe mollare, di nuovo. Ma ciò che ha visto negli occhi Zanor glielo impedisce.
Dopo molti, molti giorni Korra lascia che i rumori entrino in lei e si trasformino in suoni. All'inizio le è sembrato di rivivere il terribile momento in cui si è resa conto che avrebbe potuto fare di tutto, ma che i domini non sarebbero mai più tornati - tagliata fuori, per sempre.
Mako le stringe la mano, quando sente che la realtà fa troppo male; basta quella stretta calda perché Korra non sprofondi di nuovo nel baratro del vuoto che per troppi mesi ha inghiottito la sua vita.

Le sensazioni tornano piano piano: il fastidio, il dolore, l'odio, la rabbia, la rassegnazione, ancora disperazione, amore, dolore, rabbia, amore - un'altalena che le fa girare la testa.
«Manca qualcosa in me» inizia all'improvviso e Mako presta immediatamente attenzione «Dopo Amon è come se fosse stato tolto un pezzo. E mi manca, quel pezzo. Mi manca da morire».
«Ti mancherà sempre e così deve essere. Ma io sarò qui per ricordarti che non importa quello che accade, la vita merita sempre di essere vissuta. E si vive una volta sola, quindi non è il caso di sprecarla».
Korra non sa se quelle che le bagnano il volto sono solo le sue lacrime o se anche lui sta piangendo, quello che sa è il suo cuore è gonfio d'amore e non c'è cosa più bella.

«Volevo ringraziarti per la radio».
Asami sorride e la abbraccia; ad entrambe è sempre mancata un'amica.
«Avrei voluto fare di più».
«Hai fatto tanto».
«Allora posso fare di più. Posso insegnarti a costruirne una».Korra ha sempre guardato alla tecnologia con lo stupore di un bambino e dopo tutto quello che è successo, una cosa non è cambiata: la curiosità.
Le settimane successive sono un susseguirsi di meraviglie che le fanno riscoprire l'entusiasmo per la vita e tutti ne sono contenti. Così, senza quasi rendersene conto, i tasselli del puzzle tornano al loro posto: Bolin continua a farla ridere fino alle lacrime, i figli di Tenzin sono una ventata di allegria, Lin non ha perso il cipiglio autorevole, i suoi genitori sono di nuovo sereni, Katara quando può le fa visita, Naga scodinzola felice, Mako non hai mai smesso di essere l'amore della sua vita e Asami si è rivelata un'amica sopra ogni aspettativa.
Ed è quando la vede arrossire per un baciamano di Iroh che Korra capisce.
Il tempo, con il suo trascorrere, cicatrizza le ferite e con il suo trascorre insegna ogni cosa - anche ad essere felici, di nuovo.
   
 
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