Videogiochi > Final Fantasy VII
Ricorda la storia  |      
Autore: Lilith_Holmes    13/06/2013    1 recensioni
Ecco perché si era ritrovato bloccato in quella dannata stanza, in quella dannata base, senza il suo dannato fucile con un dannato soldato della WRO dannatamente logorroico: era una dannata punizione.
Genere: Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altro Personaggio, Vincent Valentine
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dirge of Cerberus
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Emergency Bandage

 
Lui era un soldato eccezionale, aveva una mira infallibile, e quel montato di Vincent Valentine non l'aveva preso che di striscio - beh, non l'aveva preso perché se la stava dando a gambe, ma seriamente: chi ha il coraggio di restare davanti a un metallaro-molto-incazzato che può piantarti non uno, ma ben tre proiettili nelle palle?*
Sicuramente non lui.
Ecco perché si era ritrovato bloccato in quella dannata stanza, in quella dannata base, senza il suo dannato fucile con un dannato soldato della WRO dannatamente logorroico: era una dannata punizione.
"Allora, come hai detto di chiamarti?". Sospirò.
"Non l'ho detto..." rispose. Il Soldato Della WRO fece un sorriso.
"Beh, come ti chiami, allora?"
"Non ho un nome..."
"E perché mai?"
"Perché non mi è concesso averlo".
"Ah... io mi chiamo Kristopher, ma puoi chiamarmi Chris". Avrebbe voluto veramente rispondergli che non gli interessava affatto del suo nome, ma non aveva intenzione neanche di sprecare fiato con uno della WRO.
"Però, se non hai un nome, io non so come chiamarti..." continuò a dire Kristopher.
"Non chiamarmi, e hai fatto..." sbottò il Deepground, con un sospiro stanco. Erano chiusi lì dentro da quanto...? Mezz'ora, se il suo casco diceva il giusto. E quel ragazzino era già riuscito ad esasperarlo. E, come se non bastasse, il punto in cui uno dei proiettili di Valentine lo aveva colpito bruciava tremendamente.
"Ti chiamerò Drew! Ti piace Drew?"
"No, mi fa schifo"
"Okay, vada per Drew! Ti si addice, sai?". Evidentemente, quel dannato soldato neanche ascoltava le persone parlare.
"Sai, ho sempre desiderato chiamare un mio futuro figlio Drew"
"Ma davvero? Sai io vorrei avere due figli, e sai come li vorrei chiamare?"
"Come?"
"Stai Zitto e Lasciami In Pace". Kristopher ammutolì per un attimo, abbassando la testa.
"È per il nome? Se è per il nome, lo possiamo cambiare! Ti piace William?"
"No"
"Douglas?"
"No"
"Tony?"
"No!"
"Sheldon?"
"Nooo!"
"Wilhelmina?". L'ora-non-più-Drew si voltò a guardarlo, e se non avesse avuto il casco l'avrebbe gelato con un occhiataccia da record.
"Okay, okay, facciamo i seri. Timothy?"
"Orribile"
"Harold?"
"Fa schifo"
"Jeremiah?"
"Da doppiamente schifo"
"Jacob?"
"Ti sembro un alpaca?**"
"Vincent?"
"Vuoi morire?"
"Lamar?"
"Ma te li inventi?"
"No, giuro. Li ho letti su un sito di nomi. Edward abbreviato in Ed?". Il Deepground fece un sospiro profondo, rendendosi conto che l'altro avrebbe continuato all'infinito o peggio, gli avrebbe appioppato un'altro nome banale - e poi, Edward non era affatto un brutto nome.
"E Edward sia..." acconsentì.
"Evviva!". Edward si esibì in un'altro sospiro stanco, il trentaquattresimo da quanto erano lì, li aveva contati - dopotutto, non aveva molto altro da fare che contare. Poteva contare le piastrelle, le righe delle piastrelle, quante intermittenze al minuto la luce facesse, le stronzate che il soldato della WRO diceva - beh, forse quelle no.
E poi, finalmente restava in silen...
"Hey, puoi toglierti il casco?".
"No"
"Avanti! Voglio solo vedere cosa c'è sotto!"
"Una testa, con una faccia, formata da due occhi, un naso e una bocca"
"Non è che non te lo vuoi togliere perché ti vergogni?"
"E di cosa dovrei vergognarmi, di grazia?"
"Forse, perché sei brutto". 
"Non sono brutto!".
"Allora perché non te lo togli?". Edward fece il suo ennesimo sospiro.
"Perché non voglio darti questa soddisfazione". Chris rimase in silenzio, e il Deepground lo ringraziò. Sarebbe voluto uscire di lì il più presto possibile, ma il pannello che apriva la porta da quella parte era completamente distrutto e, per quanto male gli facesse ammetterlo, lui era negato completamente come elettricista. Avrebbero dovuto aspettare che qualcuno aprisse la porta dall'esterno, e questo stava a significare che uno dei due sarebbe morto nell'istante successivo. Quindi, sperava vivamente che fossero i Deepground a farlo, o, al massimo, soldati WRO parecchio imbranati - se erano imbranati come lo era Chris, certamente sarebbe stata una passeggiata ucciderli tutti e tornare dai suoi compagni. Ammetteva di aver paura che fosse quel Vincent Valentine ad aprire la porta, visto che a quanto gli era stato raccontato era uno a cui piaceva curiosare parecchio in giro.
"Avanti, toglitelo"
"Taci, sto riflettendo!"
"Su cosa?"
"Sul fatto che dovresti farti i cazzi tuoi e tacere". Chris ammutolì di nuovo, e il Deepground pensò che, forse, trattarlo tanto male non giovava alla situazione. Infondo, doveva rimanere lì dentro ancora chissà quanto.
"Scusa" mugugnò poi, tornando a guardare la porta chiusa. Avevano provato a forzarla, in un primo momento, ma non le avevano neanche fatto il solletico.
"Ora te lo togli il casco?".
"No!"
"Per favoreee!! Che problema c'è? Siamo solo io e te qui!"
"A parte che detto così sembra una cosa perversa, è proprio questo il problema".
"Sono curioso! Avanti!"
"Dopo stai zitto per almeno un ora!". Chris sembrò ragionarci.
"Va bene"
"Promesso?"
"Promesso!". Edward fece il suo ormai famoso sospiro, che è il vero eroe di questa storia, e si tolse il casco. Aveva i capelli non troppo corti e scuri, le cui ciocche o ricadevano scomposte sul viso o prendevano una via tutta loro. Sul viso dai lineamenti non troppo marcati spiccavano grandi occhi azzurri di Mako.
"Woah!" esclamò concitato il Soldato WRO, avvicinandosi velocemente.
"Ma... ma...". Edward rimase con il fiato sospeso, osservando il volto di Chris ora così vicino al suo. A pensarci bene, non era poi così male.
"Se sei così bello, perché tieni il casco?" chiese Chris, continuando a far passare lo sguardo da una parte all'altra del suo viso.
"Perché questa è la prassi" rispose vago Edward - cominciava a pensare che quel nome fosse bello. E cominciava a pensare anche di star impazzendo.
"Aaah! Ma tutti i Deepground sono belli come te?"
"Non lo so, ma penso che molti lo siano". Il Soldato annuì soddisfatto, poi tornò a sedersi dov'era prima. E stette in silenzio. Edward optò per non rimettere il casco, pensando che almeno così non avrebbe ricevuto lamentele. Si godette il silenzio che era sceso, interrotto di intanto in tanto dallo sfrigolare dei fili elettrici.
Tornò a concentrarsi sulla porta chiusa. Seriamente, perché quelli della WRO dovevano fare delle porte simili? Avevano visto che non servivano a nulla! Forse, il danno era già fatto. Pace.
"Senti, Ed, posso farti una domanda?" disse poi Chris, interrompendo per l'ennesima volta nell'arco di un ora il silenzio - silenzio che non c'era mai realmente stato, dopotutto.
"Avevi promesso che saresti stato zitto" gli ricordò stancamente.
"Lo so, ma questo è davvero importante!".
"E sia, ma poi, zitto"
"Perché avete quella cosa lì?". Edward si voltò a guardarlo a sopracciglia inarcate.
"Quella cosa lì cosa?" chiese, stavolta seriamente perplesso.
"Massì, la protezione... in quel punto!". Indicò con un timido gesto della mano le sue parti in basso.
"Perché è la divisa che è fatta così..." rispose Edward. Possibile che quel ragazzetto dovesse fare solo e solamente domande stupide? Non passava mai nulla che somigliasse a qualcosa di intelligente nel suo piccolo cervello bacato?
"Ma perché?"
"Non lo so, perché, contento? Ora stai zitto". Il silenzio tornò a regnare sovrano. E così fu, miracolosamente, per una buona mezz'ora, fino a quando Kristopher, evidentemente al limite, non lo chiamò di nuovo.
"Cosa c'è?" urlò esasperato il Deepground, nonostante l'irritazione di prima fosse passata.
"Sei ferito..." mormorò timidamente Chris, come spaventato dall'urlo.
"Lo so che sono ferito". Chris gattonò fino a lui, e gli si sedette accanto.
"Come è successo?" gli chiese, togliendosi il giubbotto con le munizioni.
"Nulla, ho avuto un incontro ravvicinato con Valentine. Mi ha preso di striscio, ancora un po' più in la e ci rimettevo un braccio. Quel tizio è un pazzo furioso, non lasciarti ingannare dall'aria cupa. Ti distrai un attimo e BANG!". Si interruppe, notando che Chris si era fermato a metà dell'azione e lo guardava strabiliato.
"Cos'hai visto di così eclatante?" gli chiese.
"Nulla... è che questa è la frase più lunga che tu abbia detto" notò, finendosi di togliersi anche la giacca della divisa.
"Hey, si può sapere che stai facendo?" domandò di nuovo irritato Edward, temendo che nella testa del povero idiota compagno di sventura si fosse insinuata l'idea di fare uno striptease.
"Fasciatura di emergenza" rispose convinto il Soldato. Però, ne era convinto solo lui. Edward emise un altro dei suoi famosissimi sospiri, e lo lasciò fare. 
"Lascia stare, non piango per così poco... E poi, ti rovineresti la divisa".
"Ci tengo, e comunque, è più importante un amico di una divisa".
"Noi non siamo amici"
"Sì, lo siamo"
"No"
"Sì"
"Ci conosciamo da due ore a dire tanto!"
"E con questo? Ci sono persone che si conoscono da anni, eppure si odiano a morte". Edward ammutolì, ammettendo a se stesso che non aveva tutti i torti. Tutti no, ma qualcuno sicuramente sì. Sentì la stoffa che si strappava.
"Alza il braccio" ordinò Chris. Edward eseguì riluttante. Sentì la stoffa fresca avvolgerli la ferita e fece un altro sospiro... stavolta di sollievo.
"Fatto! Visto?". Il Deepground osservò il braccio, poi lui.
"Potevi usare la cravatta, piuttosto che rovinare la giacca..." fece, atono, per poi tornare a guardare disinteressato la porta. Notò che Kristopher non diceva nulla, così tornò a guardare lui. Sembrava in attesa.
"Grazie" sbottò. Risultò involontariamente sarcastico. 
"Sai, dovresti smetterla di criticare le persone che fanno qualcosa per te. Sei cattivo ed ingrato" sbottò Chris, in tutta risposta, incrociando infantilmente le braccia sul petto. Perché quel ragazzino ascoltava quello che non doveva ascoltare?
"Guarda che ero serio. Lo apprezzo, davvero". Il ragazzo si illuminò all'improvviso, e sorrise.
"Davvero lo apprezzi?"
"Sì, se te l'ho detto, vuol dire che è vero".
"Grazie! Nessuno apprezza mai quello che faccio..." si incupì un attimo, e distolse lo sguardo. Sembrò veramente triste, per una frazione di secondo, e Edward fu tentato di chiedergli cosa non andasse, poi, realizzò che non aveva voglia di starlo a sentire raccontare storielle. Tanto, di lì a poco, gliel'avrebbe raccontato comunque.
"Edward, tu te la ricordi la tua famiglia?" chiese dopo un po' Chris.
"No"
"E ti piacerebbe?". Questa, era una domanda che mai si era posto. In realtà, non aveva mai pensato alla sua famiglia, semmai ne avesse avuta una.
"Non ha molta importanza. Forse un po' mi piacerebbe, ma giusto per curiosità. E tu, com'è la tua famiglia?". Chris si strinse le ginocchia al petto e chinò il viso, e Edward capì d'aver toccato un tasto dolente.
"A mio padre non sta mai bene quello che faccio. Mi ritiene un fallimento completo, un inetto" rispose.
"Oh..."
"Beh, m-ma non è nulla!". Il Deepground sorrise, per la prima volta.
"Ovviamente, non è nulla".
 
Un soldato deve essere pronto a tutto, ma quando sentirono la porta aprirsi neanche ci fecero caso, troppo impegnati a discutere. Edward aveva scoperto che la vera abilità di Kristopher era porre domande, tante, tutte quelle che gli venivano in testa, anche le più stupide - soprattutto le più stupide - che riguardassero qualsiasi argomento. Ti portava all'esasperazione.
Trasalirono quando sentirono qualcuno schiarirsi la voce, e si voltarono a guardare.
"Mister Valentine!" esclamò Chris scattando in piedi.
"Mister Valentine ci ha salvati!" l'uomo li osservò a sopracciglia inarcate avvicinarsi all'uscita della stanza.
"Ma come ha fatto?" chiese Kristopher.
"Ho schiacciato... il bottone..." rispose l'uomo. Edward indossò nuovamente il casco e fece un sorriso, non volendo immaginare neanche la marea di domande che di lì a poco avrebbe investito lo stronzo il pover'uomo, evidentemente fan di Cappuccetto Rosso, dato il vestito...
"Quale bottone?"
"Quello..."
"Ah... ma è stato complicato?"
"No..."
"Capisco... ma che stava facendo da queste parti?"
"Ehm..."
"Però, che fortuna! Se non fosse arrivato lei, probabilmente saremmo morti!". Valentine annuì, mentre Edward iniziava ad allontanarsi.
"Edward, aspetta!" esclamò Chris. Il Deepground si voltò a guardarli.
"Ci si rivedrà?" chiese il Soldato.
"Chi lo sa. Probabilmente sarò quello che ti sparerà qualche pallottola nel sedere. Fai attenzione". Il ragazzo scoppiò a ridere, sotto lo sguardo allibito di Vincent Valentine, che era evidente non capisse la situazione - non che di solito la capisca, figurarsi, fa solo finta di capirla.
"Ci si vede, rompipalle!" esclamò Edward, per poi allontanarsi definitivamente. Si chiese dove fossero i suoi compagni, e sperò di uscire di lì intatto.
 
"Hey, ma dov'eri finito? Ti ho cercato ovunque!" esclamò il suo partner, vedendolo uscire dalla base della WRO.
"Mah, niente, volevo essere sicuro di aver fatto piazza pulita" rispose vago il Deepground, con un alzata di spalle. Figurarsi se gli andava a dire che era stato costretto a passare cinque ore con un maledettissimo Soldato WRO.
"E quello cos'è?" chiese il suo compare, indicando il pezzo di stoffa che gli stringeva il braccio. Ah, si era dimenticato di ridarlo a Chris. Vi appoggiò una mano sopra.
"Fasciatura di emergenza". Il compare si strinse nelle spalle.
"Come vuoi. Andiamo". Raggiunsero gli altri.
"Che nome vorresti avere, se potessi averne uno?" gli chiese d'improvviso, mentre scendevano la scalinata.
"Ma che domanda è?" sbottò l'altro Deepground.
"Nulla, una curiosità. Io, probabilmente, Edward. È un bel nome, no?".
"Mh. Però devi ammettere che anche Vincent non è affatto male"
"..."
"..."
"Non dirlo mai più".
"Lo so, scusa. Però è un bel..."
"TACI!".
 
*Riferito alla modalità di gioco dell'autrice: lei punta alla testa, ma loro si alzano nel momento meno opportuno e PAM nei gioiellini di famiglia.
**Riferito al Jacob di Twilight.
 
 
*Angolo della Moffetta*
Finalmente libera dalla costrizione della scuola, posso scrivere ancora più storie. Ammesso che mi vengano le idee, ovviamente.
Trovo che i Deepground e la WRO siano due eserciti affascinanti, e vorrei saperne un po' di più, anche perché, se non erro, nel periodo in cui Vincent Valentine si "arruola", diciamo così, nella WRO, questa era già in conflitto da tempo con i Deepground. Che poi, seriamente, i soldati della WRO sono la cosa più rompicoglioni di questo mondo! Ho sviluppato un rapporto di amore/odio con loro: li voglio proteggere tutti e affibbio loro nomignoli manco fossero i miei fidanzati (tesoro, dolcezza, amore, anche se lo faccio solo con i maschi xD), ma al contempo vorrei fargli colare in cervello dalle orecchie a suon di badilate - soprattutto quando si lanciano in mezzo ad uno scontro a fuoco senza che io me ne accorga.
Comunque, penso che sta sciocchezza sarà la prima di una lunga serie... Povero Edward...
With much love,
Marty.
   
 
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Final Fantasy VII / Vai alla pagina dell'autore: Lilith_Holmes