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Autore: Stefania 1409    13/06/2013    0 recensioni
Amanda decide di tornare nel suo paesino toscano: San Gimignano. Non solo per la sua famiglia,ma anche per Jacopo il suo primo amore,che aveva lasciato commettendo uno sbaglio. Ma dopo che sarà tornata,troverà Jacopo in procinto di nozze. Che cosa farà?
Storia inventata dalla mia pazza mente e scritta in tre giorni! Buona Lettura!
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Ritorno da te ...

Tornare in paese era un passo difficile. Adoravo la mia amata Toscana,ma dover affrontare i fantasmi del mio passato mi rendeva inquieta.
Avevo vissuto da ormai cinque anni a Milano e facevo ciò che desideravo: l’editrice.
Non avevo mai dimenticato il mio paese natale poiché lo amavo,ma quello che rendeva difficile il mio ritorno era vedere Jacopo.
Era lui il mio punto debole.
La mia unica spina nel fianco e non in senso negativo. Ero piena di pentimento riguardo a lui.
Adesso poteva anche disprezzarmi e sicuramente mi disprezzava perché gli avevo fatto del male. Mi avrebbe odiata per il resto della mia vita.
Ormai era tutto perduto e anche se continuavo ad amarlo con passione,con dedizione e con dolore,lui non mi avrebbe mai più perdonata.
Jacopo era una persona meravigliosa dentro e fuori. Amavo i suoi occhi verdi e limpidi,i suoi capelli biondo rossicci e le sue labbra sottili e morbide.
Avevamo avuto una storia bellissima,ma io lo avevo lasciato per andare a Milano. Ero stata da sempre convinta che la nostra relazione fosse duratura.
Ma mi sbagliavo e adesso – soltanto adesso – mi rendevo conto che Jacopo fosse l’uomo della mia vita.
Mia madre mi aveva sempre sostenuta anche se pensava che stessi continuando lo sbaglio ogni giorno. Sì lo sbaglio.
Lo sbaglio di averlo lasciato e adesso,magari lui era sposato con dei figli. Immaginai dei bambini paffuti con le guance rosse e la pelle lattea,correre agitando i capelli biondi e sorridendo con gli occhi verdi come il mare. Non riuscivo ad immaginare la sua attuale compagna.
I miei pensieri furono interrotti dal rombo della mia auto molto antica,ma che amavo talmente tanto da non riuscire a comprarne un’altra. Era una gip non proprio nuova,che era appartenuta a mio zio negli anni 60 e negli anni 60 era già vecchia …
San Gimignano mi colpì al  cuore di nuovo,lasciandomi sorridere per tutto quel calore e quella luce che sentivo dal profondo. Fremevo dalla voglia di rivedere casa mia e i miei genitori e anche Jacopo dopo tutto.
Quando arrivai davanti al vialetto di casa,poco prima del paese rimasi incantata a guardare la vegetazione circostante. Da bambina amavo correre per il bosco e amavo osservare il campanile di San Gimignano in lontananza. Entrai in casa e vi trovai mia madre,mio padre e … Jacopo!
Dio mio.
<< Mamma >> sussurrai,mia madre mi corse incontro e mi abbracciò forte.
<< Piccola mia! Finalmente sei ritornata a casa! >>
<< Mi sei mancata >> sciolsi l’abbraccio e mi precipitai tra le braccia di mio padre. Mi erano mancati tutti da morire.
<< Sei dimagrita! >> esclamò mia madre,carezzandomi i capelli castani.
<< Strano,io mi sento più grassa >> dissi ridacchiando.
<< Sei bellissima >> sussurrò mio padre dandomi un bacio in fronte. Jacopo mi osservava intensamente e osservava ogni mio movimento e ogni centimetro di me.
Lui era bellissimo come sempre.
Aveva i capelli un po’ più lunghi e la barba di qualche giorno. Ma i suoi occhi erano sempre gli stessi,due fari verdi e limpidi e le sue labbra sempre morbide e sicuramente profumate.
<< Ciao Jacopo >> sussurrai incerta,con il cuore che batteva forte per la sua sola presenza e le gambe gelatinose che tremavano.
<< Ciao >> disse con aria di insufficienza e poi tornò a rivolgersi a mio padre. Dio mio mi odiava più di quanto credessi.
Rimasi spiazzata per qualche momento,finchè mia madre mi risvegliò da quello stato di catalessi affinché le raccontassi tutto della mia vita a Milano e di questi anni passati lontana da loro. Ma non riuscivo a staccare gli occhi da Jacopo. Aveva un’aria cupa e riservata e chiaramente non voleva che io capissi il suo stato d’animo perché mi odiava e non mi amava più. Mentre io continuavo a provare dei forti sentimenti per lui. Io cuore mi batteva forte e annuivo alle parole di mia madre sotto una sorta di trance ipnotica,sì ero ipnotizzata da Jacopo. Il modo in cui muoveva le labbra per parlare,il modo in cui sorrideva. Mi mancava tutto di lui.
Non avevo una vera e propria speranza perché sapevo bene che Jacopo aveva una compagna. E non gliene facevo una colpa,anzi aveva fatto benissimo. Sono stata fin troppo stupida e per certi errori si paga amaramente.
<< Io torno a casa. C’è Paola che mi aspetta >> sussurrò Jacopo. La sua voce mi fece battere il cuore per l’ennesima volta. Ma il nome di Paola mi causò una forte gelosia.
<< Ciao caro >> sussurrò mia madre dandogli un bacio sulla guancia e in quel momento invidiai mia madre. Mio padre gli diede una pacca sulla spalla e risero qualche altro minuto.
<< Ciao >> disse con fare freddo e se ne andò via. Non attese nemmeno una mia risposta.
<< Dio mio Amanda mi dispiace da morire >> sussurrò mia madre
<< Lo sapevo già mamma,non preoccuparti. Io lo so che mi odia >>
<< Io speravo solo che non reagisse in questo modo >>
<< E invece ha più che ragione! Devo prendermi le conseguenze del mio sbaglio! >>
<< Non essere troppo dura con te stessa >> disse mio padre sorridendomi << io sono convinto che non ti ha mai dimenticata >>
<< Papà,hai visto come mi guardava? >>
<< Può anche trattarsi di una maschera piccola mia. Gli uomini sono orgogliosi,lo sai >> mia madre gli sorrise e gli baciò una guancia. Erano adorabili insieme. Mi ero sempre chiesta se io e Jacopo saremmo diventati così.
Quella notte non dormii. Gli incubi mi perseguitarono e il sole sbucò dalle colline fin troppo presto così non riuscii a dormire nemmeno un momento. All’alba mi alzai dal letto ed uscii di casa. Avevo voglia di assaporare l’aria fresca e di non pensare a Jacopo.
Ma Jacopo era proprio lì fuori. Stava spaccando della legna,nonostante fossimo nella stagione estiva. Avevo voglia di parlargli e di abbracciarlo.
Volevo raccontargli tutto quello che mi era accaduto a Milano. Ma leggevo troppo odio nei suoi occhi.
Così mi accovacciai sull’erba in modo che lo potessi osservare senza che mi vedesse. Jacopo non era mai stato muscoloso,anzi era smilzo e aveva muscoli poco accennati nelle braccia. Io trovavo che fosse il ragazzo più sensuale di tutto San Gimignano.
Sentivo il bisogno pressante di posare le mie labbra sulle sue,di sentire la sua voce sensuale nel mio orecchio,di sentire le sue braccia.
Amanda è troppo tardi! Gridò la mia coscienza e forse anche il mio cuore. Non avrei mai potuto creare un futuro con lui e nemmeno avere dei bambini dai capelli bronzei con il suo sorriso. Quando Jacopo terminò di spaccare la legna si voltò nella mia direzione e mi guardò intensamente per qualche minuto.
E in quei minuti c’eravamo soltanto noi due. Sentivo il cuore battermi così forte da uscirmi quasi dal petto.
I suoi occhi verdi e bellissimi riuscirono a perforarmi l’anima e a comprendere quanto io lo amassi. In fondo sapevo anche quanto mi conoscesse.
<< Non sei riuscita a dormire. >> affermò
<< Nemmeno tu >>
<< Forse sarebbe meglio se tornassi a Milano. Forse è più accogliente di casa tua >> borbottò
<< Non ho mai detto cose simili,però a te non dispiacerebbe se me ne andassi >> esclamai stizzita. Mi odiava così tanto?
<< Già vorrei che te ne andassi. Non perdono facilmente le persone che mi hanno ferito >>
<< Mi dispiace Jacopo! E lo so che ce l’hai con me perché ti ho lasciato in quel modo,è stato uno sbaglio. Ma io non sono perfetta >>
<< Ed è per questo che io non ti perdono. Non riusciresti a starmi accanto >>
<< Sono tornata definitivamente >>
<< Io mi sposo fra un mese >>
<< T- ti sposi? >> sussurrai con il cuore distrutto. Dio mio,quindi tutto era perduto.
<< Sì con Paola. >>
<< Ah beh congratulazioni >> sussurrai facendogli un sorriso.
<< Perché adesso sorridi? >> sussurrò alzando un sopracciglio
<< Perché voglio che tu sia felice. Lo so che non posso più rimediare all’errore che ho commesso >> sussurrai abbassando lo sguardo sull’erba.
<< E tu sei felice? >> chiese dandomi le spalle.
<< Beh prima che incontrassi te,ho vissuto qui con i miei genitori e non ho mai avuto nessuno con cui condividere la mia vita,oltre i miei si intende >>
<< Quindi preferisci arrangiarti >> disse e si voltò dopo avere messo le mani sui fianchi.
<< Già >>
<< Che cosa hai fatto a Milano? >>
<< Ho lavorato nel settore dell’editoria per parecchi mesi,ma poi questa città mi ha stancata e volevo tornare nel mio paesino toscano >>
<< I tuoi genitori sono molto contenti che tu sia tornata >>
<< Anch’io >> ci fu un momento di silenzio in cui non parlammo,ma ascoltammo il suono del primo mattino nella campagna toscana. Poi Jacopo si sfregò le mani sui jeans e sospirò.
<< Devo andare adesso >> disse e se ne andò senza che potessi nemmeno fermarlo.
 
Erano le nove quando scesi a fare colazione con i miei,fuori. Avevamo un grande tavolo sul retro della casa dove potevamo godere della vista della campagna,seguendo i regolari pasti. Naturalmente durante la stagione estiva e primaverile. Quel mattino non avevo fame,mia madre non sapeva che all’alba ero uscita fuori e avevo parlato con Jacopo e avevo saputo che si sarebbe sposato.
<< Tesoro devo dirti una cosa che potrà essere molto spiacevole >> sussurrò mio padre. Sì papà io la so già.
<< Che cosa? >>
<< Tommaso no! Non voglio che soffra >>
<< E invece deve saperlo >> disse mio padre senza guardare mia madre.
<< Dimmi tutto papà >>
<< Jacopo si sposa con Paola fra un mese >>
Per tutta risposta abbassai il viso verso la mia ciotola di cereali,reprimendo le lacrime che per uno strano caso rallentavano a voler uscire.
<< Lo sapevi già Amanda? >> chiese mio padre curioso
<< Sì >>
<< Quando lo hai saputo? >> chiese mia madre carezzandomi la mano.
<< Questa mattina. Ho parlato con lui >>
<< Come stai? >> chiese mio padre intenerito. Ero grata a mio padre,sapeva quanto volessi raccontare poco dei miei risvegli all’alba. E tutto ciò succedeva da due anni ormai perché  avevo lasciato Jacopo ed il mio cuore non si era mai arreso.
Ma il mio cuore doveva accettare la verità dei fatti. Jacopo non mi è mai appartenuto ed io l’ho perso per la mia stupidità mentale. Mi rimproveravo aspramente per la stupidaggine che ho commesso poiché avevo perso l’unica persona che sapeva capirmi e che sapeva farmi provare delle emozioni intense. Potevo rimboccarmi le maniche e farmi una vita senza la necessità di avere qualcuno accanto però. Questa era l’unica soluzione logica che mi restava.
Dopo avere fatto colazione andai in paese. Avevo voglia di andare al mercato e di rivedere tutta la gente che da bambina mi sorrideva quando gironzolavo per le vie di San Gimignano. Riscoprii tutti i profumi che avevo dimenticato e poi andai alla biblioteca di San Gimignano.
Una piccola biblioteca che apparteneva alla cappella dei frati francescani. Fratello Borromeo mi conosceva da quando ero nata così mi ha da sempre permesso di accedere alla libreria.
Cercavo un volume di Dickens poiché volevo leggerlo insieme a mia madre,mi arrampicai sulla scala perché quel volume era troppo in alto.
Di certo non ero un metro e ottanta. Appena ebbi il volume tra le mani,persi l’equilibrio e capii che da un momento all’altro avrei sentito diverse ossa in rottura. Invece sentii delle braccia tenermi. Subito non capii chi fosse,ma avevo avuto paura,così cinsi il collo a quella persona tenendo gli occhi chiusi.
Poi però sentii il suo profumo.
Era Jacopo.
Aprii gli occhi e vidi i suoi occhi puntati nei miei,le sue braccia mi strinsero forte. Sentivo il cuore battere forte e il suo profumo non facilitava le cose.
Il mio cervello era andato il tilt. Era difficile e straordinario allo stesso tempo,capire che quello che mi aveva salvata da una caduta rovinosa era stato proprio Jacopo. Temevo qualche grave frattura e invece mi trovavo tra le braccia di un angelo. Mi strinsi ancora di più al suo collo impaurita e allo stesso tempo felice e nuotai nei suoi occhi smeraldini.
<< Stai bene? >> chiese carezzandomi per un attimo i capelli. Quella che leggevo nella sua espressione del viso era preoccupazione. Aveva avuto paura per me?
<< S – sì credo di sì >> riuscii a sussurrare con un tremolio involontario. Jacopo stranamente non sciolse quell’abbraccio,anzi mi tenne più saldamente,stringendomi a sé.
<< Vuoi che ti porti in ospedale? >>
<< No sto bene davvero Jacopo non serve,anzi grazie per avermi presa >> sussurrai facendogli un mezzo sorriso.
<< Non ti avrei mai fatta cadere >> poi quell’abbraccio finì troppo presto e mi riposò per terra.
<< Ce la fai a camminare? >> chiese scostandomi una ciocca di capelli dal viso.
<< Sì ce la faccio >>
Feci un lungo sospiro e ripresi il volume che era caduto per terra durante la mia quasi caduta. Ma a quel punto mi chiedevo cosa ci facesse Jacopo lì.
<< Jacopo,che cosa ci fai qui? >> chiesi guardandolo negli occhi.
<< Io faccio qualche lavoretto per questa cappella ed ero venuto da Fratello Borromeo. Ero venuto a cercarlo,ma non lo trovavo così sono venuto in biblioteca. >> mi chiedevo se questo evento fosse a favore mio da parte del destino.
<< Grazie di nuovo,credo sia meglio se vada >> sussurrai smettendo di guardarlo,o il passo che avevo deciso di fare sarebbe sfumato. Dovevo dimenticarlo! Mi diressi fuori dalla biblioteca senza rivolgergli altre parole o sarebbe stato peggio. Fuori dalla cappella vi era Frate Borromeo che sorrideva mestamente osservando dei bambini che giocavano nelle vie del mercato.
<< Mia cara Amanda sei cresciuta >> sussurrò quello senza smettere di ridere e senza guardarmi.
<< E lei è sempre un giovanotto >> ridacchiai dolcemente
<< Come mai sei tornata? >>
<< Mi mancava casa mia >>
<< Beh certo, i tuoi genitori e San Gimignano. E poi? >>
<< Poi? >> chiesi confusa
<< Sei ritornata per Jacopo >>
Feci un sospiro e dovetti ammetterlo. Era vero e Frate Borromeo mi conosceva tantissimo.
<< Sì ma fra un mese si sposa. E non oso immaginare >>
<< Da quando sei stata lontana dalla Toscana,lui non ha smesso di pensare a te. Lo leggevo nei suoi occhi. Il Signore infonde amore nei nostri spiriti ed è difficile non esprimerlo Amanda >>
<< Ma lui mi odia >>
<< E’ solo arrabbiato. Vedrai che ti perdonerà >> sussurrò ridacchiando.
<< Lo spero vivamente >>
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<< Sapete Frate Borromeo,Jacopo mi manca ogni giorno e sono furiosa con me stessa! Come potrebbe perdonarmi se sono furiosa con me stessa! >>
<< Mia cara “Errare humanum est” il Signore non ci ha creati per essere perfetti,ma per sbagliare e capire per proseguire una strada giusta >>
Frate Borromeo aveva ragione e lo sapevo benissimo. Tutti possono sbagliare e Jacopo poteva perdonarmi,lui non era una persona che serbava rancore. Però adesso lo provava nei miei confronti.
Quella sera a cena da noi c’erano Jacopo e Paola. E anche se non ero affatto entusiasta,dovetti sorriderle numerose volte e augurarle ogni bene con Jacopo. Jacopo dal canto suo non mi guardava ed io mi sentivo sempre più minuscola. L’unica persona che mi sosteneva in quel momento era mio padre,delle volte mi stringeva le mani per darmi forza. Mia madre invece era letteralmente in crisi,così aveva cucinato tantissimo cibo come se fossimo uno squadrone militare. Potevo capirla,avrebbe voluto che fossi io al posto di Paola ed era nervosa e triste e si dilettava in cucina. Conoscevo Paola fin da quando avevo dieci anni,era stata sempre la bambina più bella della scuola e quella che interpretava la protagonista in tutte le recite della scuola. Non era odiosa,riusciva ad essere solo un po’ arrogante. Non era il classico esempio di bella donna bionda con occhio azzurri,anzi aveva i capelli neri naturalmente bellissimi e curatissimi,gli occhi neri e grandi e la pelle bianchissima quasi traslucida. Sì era bella e la rassegnazione faceva parte di me da quando avevo dieci anni. Mentre io cercavo di non mangiare come un animale,lei riusciva a portare alla bocca la fiorentina con grazia! Ed io che mi preoccupavo di non risultare rozza agli occhi di Jacopo! Durante la cena non aprii bocca nemmeno per un secondo lasciai che parlasse soltanto Paola. Mia madre la ascoltava e le mostrava sorrisi finti soltanto per pietà,sicuramente pensava che fosse una ragazza molto sgradevole. Dopo la vistosa e abbondante cena,arrivò l’ora del dolce che certamente aveva preparato mia madre con il suo nervosismo culinario.
<< Miranda,tesoro,vai a prendere il dolce che è di là in cucina. Jacopo,caro,ti dispiacerebbe se andassi a prendere il liquore dolce che ti piace tanto? >> chiese mia madre noncurante. Sapevo che voleva farci stare un momento da soli e la lasciai fare. Del resto anche Jacopo lo fece.
<< Certo >> Jacopo sorrise a mia madre e si alzò dalla sedia,dopo che lui fu un po’ avanti,mi alzai anch’io e lo seguii. Solo quando lo stavo seguendo vidi com’era vestito,era bellissimo come sempre. Aveva sempre avuto buon gusto per il vestiario. Indossava una camicia azzurra,un paio di pantaloni beige e i suoi mocassini preferiti. Ne aveva due o tre paia e li amava. Già ricordavo tutto di lui,nei finissimi particolari …
Jacopo fece un sospiro e si toccò con fare nervoso il ciuffo i capelli bronzei. Era chiaro che mia madre avesse chiesto proprio a  lui il liquore dolce,che si trovava in un posto anche a me sconosciuto. Era furba la mia mammina,io avrei perso ugualmente tempo a cercare il liquore con lui! Dio mio,mia madre era diabolica!
<< Sai dove può avere messo il liquore tua madre? >> chiese Jacopo,mentre cercava nella vetrinetta piena zeppa di liquori,ma ero sicura che non si trovasse lì.
<< Ad essere sincera no >> sussurrai facendo un sospiro e poggiandomi al ripiano della cucina. La torta alle nocciole di mia madre,mi fissava diabolica. Già perché le torte adesso fissavano ed avevano un viso! la presenza di Jacopo mi faceva impazzire letteralmente. Sentivo le mani a fuoco,comprese l guance. Il cuore batteva irregolare senza sosta. E lui non mi stava baciando,anzi lo stavo solo osservando e per giunta lui era di spalle! Jacopo fece un altro sospiro nervoso e poi si voltò verso di me.
<< Non ti sei fatta niente questa mattina cadendo,vero? Ti fa male qualcosa? >>
<< N – no va tutto bene grazie >>
<< Meglio così >>
<< Allora ehm com’è Paola? Beh che cosa ti chiedo,la conosco da moltissimi anni,però voglio dire sei felice con lei? >> balbettavo e mi toccavo i capelli come se fossi un’adolescente! Dannazione era la sua presenza!
<< Lei è dolce con me e non mi lascerebbe mai >> i suoi occhi incatenati ai miei,mi trasmettevano il rancore di quella ferita ancora aperta per lui.
<< Quante volte devo dirti che mi dispiace? Lo so,lo so ho sbagliato e sono pentita,non sai quanto va bene?>> sbottai arrabbiata.
<< Peccato perché ormai è troppo tardi >> sussurrò
<< Mi odi così tanto? >> esclamai furiosa
<< Io non ti ho mai odiato e non lo farò adesso. Sono solo arrabbiato e ferito >>
<< Per questo ti consoli con Paola e la sposi? Non mi ami più? >> esclamai di nuovo puntandogli un dito nel petto.
<< Non mi hai lasciato tu? Che cosa dovrei fare? Sei tu che non mi ami >> la sua mano coprì la mia in un gesto piuttosto tenero diversamente dalla conversazione.
<< Io … >> il suo viso era cos’ vicino al mio che avremmo potuto baciarci subito,ma come una scena di un film avvenne l’interruzione.
<< Avete trovato il liquore? >> chiese mia madre non accorgendosi di nulla.
<< N – no >> sussurrai.
<< E’ in cantina ragazzi scusatemi. Pensavo fosse qui. Andate a prenderlo insieme a dell’altro vino. >> beh allora c’era qualcuno che mi aiutava!
Annuii in trance e scendemmo in cantina senza dire una parola di quello che era quasi successo.
<< Amanda tu stavi con qualcuno quando sei andata ad abitare a Milano? >> chiese Jacopo senza guardarmi,una volta giunti in cantina.
<< Avevo delle amiche sì >>
<< Lo sai che cosa intendo >>
<< Io … no >>
<< E perché? Non mi hai lasciato forse per un altro? >>
<< No Jacopo no! Io ti ho sempre amato e non smetterò di farlo!
Ti ho lasciato perché non sapevo se sarei tornata e non sopportavo di sentirti soltanto per telefono! >>
<< Mi dispiace non ti credo più >> disse apatico,senza un’emozione in viso.
<< Allora te lo dimostrerò! >> in un impeto di pazzia,gli presi il viso e lo baciai sulle labbra prima con estrema dolcezza,per far sì che la mia bocca ricordasse la consistenza della sua e poi voracemente,non lasciandolo respirare. Le sue labbra mi erano mancate così tanto da sembrarmi un sogno,un miraggio.
Sentii le sue braccia  che mi stringevano a sé e mi sentii protetta come lo ero sempre stata tra le sue braccia. Le mie mani vagarono nella sua nuca,nel suo collo,nelle sue spalle e nel suo petto tastando il suo calore. Il suo profumo aveva mandato completamente in pappa il mio cervello.
Smisi di pensare e mi lasciai andare completamente. Poi Jacopo si staccò improvvisamente da me ansimante per quelle emozioni così forti esplose tra di noi.
Prese una bottiglia di vino senza smettere di guardarmi e poi senza riuscire a dire nulla salì di sopra lasciandomi da sola.
Dopo che recuperai la bottiglia di liquore tornai in sala da pranzo. Ero ancora emozionata e ogni sguardo che Jacopo mi lanciava mi faceva battere forte il cuore. Era inutile negare quanto quel bacio lo avesse trascinato ed emozionato. Lui mi amava ancora,me lo sentivo.
Quella notte non dormii affatto. Il mio cuore non riusciva a calmare il suo battito irregolare e sentivo ancora il sapore delle sue labbra.
Volevo solamente lui accanto a me,volevo continuare a baciarlo in eterno e a sentirmi protetta in eterno tra le sue braccia. All’alba mi alzai di nuovo,anche se pioveva a catinelle,uscii fuori ad assaporare l’odore dell’erba mischiata alla pioggia ed eccolo lì Jacopo.
Anche lui amava osservare tutto di quella natura fiorentina così bella. Eccolo lì il mio tormento personale.
Per un attimo si voltò e quando mi vide,si alzò da terra e cominciò a correre via,insieme alla pioggia che lo carezzava.
<< Jacopo aspetta! >> urlai e stranamente lo raggiunsi,sebbene con il fiatone.
<< Stammi lontana Amanda! Ormai è finita. >> la sua reazione mi dimostrò quanto ancora mi amasse ed il mio cuore scoppiò dalla gioia. Sorrisi apertamente e poi risi per l’estrema contentezza.
<< Ti mi ami ancora. Dio mio tu mi ami ancora! >> esclamai quasi saltellando. Il viso di  Jacopo divenne livido per la rabbia e quando pensai che volesse urlarmi contro,mi prese per i fianchi e mi baciò quasi con disperazione. Con la pioggia che ci scrosciava addosso,sentii il calore delle  sue mani sulla mia pelle,gli circondai il collo e ricambiai quel bacio così insaziabile che mi fece provare del puro desiderio. Adesso lo volevo. Lo desideravo ardentemente.
Ma tutte le mie speranze sfumarono. Jacopo sciolse il bacio e quell’abbraccio così disperato.
<< Questo conta come ultimo bacio. Tra noi due non ci sarà più niente >> sussurrò e poi se ne andò. Il mio cuore si gelò all’istante e rimasi molti minuti sotto la pioggia. Era davvero la fine. Niente avrebbe potuto cambiare le cose.
 
Passarono giorni in cui negai ai miei occhi la vista del sole e di lui principalmente. Poi una notte uscii di casa,volevo guardare le stelle e capire se avrei dovuto andar via da San Gimignano. La natura circostante mi dava una certa consolazione,anche se il mio cuore soffriva da giorni ormai. Poi non so come,ma la fortuna mi favorì.
Era probabile che volesse aiutarmi,che desiderasse Jacopo al mio fianco. Eccolo lì Jacopo,passava una notte insonne come la mia,forse mi stava pensando?
Era bellissimo anche se indossava una maglietta bianca bucherellata e un paio di pantaloni di tuta.
Mi voltai un momento per guardarlo e poi ritornai alle mie stelle.
Sapevo benissimo che mi osservava poiché sentivo i suoi occhi perforarmi la schiena.
Eppure volevo parlargli,ma non ne avevo la forza. Poi sentii il calore del suo petto sulla mia schiena e capii che mi stava abbracciando.
<< Sei venuto per dirmi addio definitivamente? >> chiesi con voce rotta,mi accorsi che stavo piangendo.<
<< No per chiederti scusa. E’ inutile negare quanto io ti ami Amanda. >>
<< E adesso che cosa faccio con le tue scuse,ti sposerai ugualmente no? >>
<< No l’ho lasciata >>
Qualcosa nel mio cuore si ruppe,forse una barriera o un peso enorme,il fatto era che mi sentivo leggera.
Mi voltai di scatto e affondai il viso nel suo petto,le sue braccia mi accolsero e affondò il viso tra i miei capelli.
<< Amanda io … >>
<< Basta parlare >> sussurrai e come pochi giorni prima lo baciai disperatamente e voracemente. Ci mettemmo in piedi senza sciogliere quell’abbraccio e quel bacio e stranamente con velocità arrivammo in casa. Casa di Jacopo. Sciolsi un attimo il bacio e mi guardai attorno.
Mi era mancata quella casa. Tantissimo.
Ripensai a tutti i momenti in cui avevamo passato giornate intere a letto,a ridere,scherzare e a fare l’amore. Sorrisi  e ritornai a baciare Jacopo con foga.
Ben presto ci liberammo dei vestiti e riprendemmo conoscenza dei nostri corpi.
 
Quando il mattino seguente mi svegliai,mi sentivo felice,energica e piena di vita. ero con Jacopo e tutto era perfetto. Avrei lasciato tutto a Milano,non mi importava più nulla se non di lui.
<< Buon giorno >> sussurrò Jacopo stiracchiandosi sinuosamente.
<< Giorno a te >> sussurrai baciandogli il viso.
<< Ricordi quanto tempo passavamo in questo letto? >> chiese ridacchiando.
Finalmente rideva e con me.
<< Erano le ore più belle da mia vita >> gli sussurrai ad un orecchio ridendo.
<< Anche per me >> mi strinse tra le sue braccia e mi baciò la fronte.
<< Jacopo adesso che cosa faremo? >>
<< Ci sposiamo >> sussurrò sorridendomi con fare malizioso.
<< D- davvero? >>
<< Sì,sai ho comprato un anello per te >>
<< Io … Jacopo ma allora volevi lasciare subito Paola! >> esclamai al settimo cielo
<< Uhm uhm,appena ti ho vista di nuovo sapevo quanto ti amavo e ho desiderato riaverti per me subito. >>
<< E tutto quell’odio nei miei confronti? >>
<< Te l’ho detto Amanda,non ti ho mai odiata ero solo arrabbiato >>
<< Lo sei ancora? >>
<< No,adesso non voglio che mi lasci più però >>
<< Dove potrei andare senza di te? La mia vita non è completa senza di te >> mi strinse ancora più forte a sé e mi bacio di nuovo la fronte.
<< Ti amo Amanda,questa volta per sempre >>
<< Ti amo anch’io >> risposi gettandogli le braccia al collo finalmente gioiosa. Adesso sì che il  nostro futuro sarebbe stato meraviglioso.


Buon pomeriggio a tutte (anche tutti se c'è qualche lettore di romance,boh non lo so!) questa storia è stata partorita dalla mia mente malata,inizialmente doveva essere una storia con più capitoli,ma siccome io non finisco mai le mie storie temevo di bloccarmi e siccome avevo anche il finale nella mia testolina bacata: ecco qua la storia! So che devo finire due storie a capitoli! Ma prometto che quest'estate mi dedicherò alla scrittura,tanto la scuola è finita! :3
Beh buona lettura!
Fatemi sapere se vi piace/non vi piace in una recensione. Grazias!
Un bacione.
Stefy ^_^

  
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