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Autore: keshirak    29/12/2007    2 recensioni
In questa fanfiction riviviamo gli avvenimenti dall'anno mille della terza era in poi attraverso gli occhi di uno dei suoi principali protagonisti: Saruman, lo Stregone Bianco. Seguite Saruman nel suo lento sprofondare verso le tenebre e forse, alla fine, lo giudicherete diversamente.
Genere: Drammatico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gandalf, Nuovo personaggio, Saruman
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il mio nome è Curumo, Curunir nella lingua dei Sindar, Saruman per gli uomini del nord, tutti i miei nomi significano tuttavia la stessa cosa: uomo saggio, abile, astuto. Ma se tale `e stato il nome che in occidente mi è stato conferito da Eru Iluvatar all’inizio dei tempi, che cosa ci faccio qui, in questa piana sterminata nuovamente vestito della carne che avevo in vita, in mezzo ad una selva di esseri senza volto? Come ho fatto a perdere dignità e potenza, a permettere che un verme, meno ancora che uomo, uccidesse il mio guscio mortale e mi spedisse qui nel disonore e nel dileggio? Proprio io che ero Saruman il bianco, il primo degli Istari, signore della torre di Orthanc, consigliere di re e di saggi signori elfici, ho perso ogni prestigio, abdicato ogni grandezza, sprofondato nell’oblio e nella maldicenza degli uomini! Ancora adesso che tutto mi è più chiaro continuo a non capire qual è stato il momento in cui ho oltrepassato la linea del non ritorno, qual è stato l’attimo in cui ho definitivamente perso di vista la luce di Aman e mi sono gettato nelle tenebre di Sauron, come un ignobile e disperato accattone. Approfitterò quindi di te, mio giovane ascoltatore, per mettere ordine nei miei pensieri mentre aspettiamo insieme il giudizio di Mandos, tu ascolterai la mia storia e forse anch’io nel ripeterla potrò riafferrare la saggezza che mi è sfuggita. Disponi quindi il tuo animo alla pazienza, mio giovane compagno nelle ore più cupe, perché il mio spirito è antico quanto Arda stessa e nella mia lunga esistenza non me ne sono certamente stato con le mani in mano…

  
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