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Autore: n_i_m    13/06/2013    3 recensioni
Il terzo anno di liceo, 16 anni, i primi amori, le prime volte, i primi baci per alcuni. In questo caso, sarà proprio il primo, e l'eterno amore.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono le 06.30 della mattina e suona la sveglia per il mio primo giorno di terzo liceo. Mi chiamo Hilary e ho 16 anni; frequento il liceo linguistico di Dublino e purtroppo ho una terribile cotta. Si dice che se la cotta dura più di 4 mesi, si tratta di Amore; quindi, dato che ho una cotta per lui dal primo liceo, suppongo che io ne sia innamorata. Si chiama Edward, ha la mia stessa età (lui però li compie a Marzo, io a Giugno), ha dei folti capelli rossi, che comunemente chiameremmo semplicemente rosci. Chiunque però, si potrebbe innamorare di Eddy (questo è il soprannome che gli ho dato) solo guardandolo negli occhi. Ha degli occhi color ghiaccio che sono in grado di far trasparire ogni singola e piccola emozione. Dall'odio all'amore e viceversa.
Siamo in classe insieme dal primo anno e quest'anno vorrei trovare il coraggio - o almeno provarci - di potergli confessare i miei sentimenti, perché, andando avanti così, continuo solamente a soffrire.

Sono le 07.30 e scendo sotto casa per prendere il pullman e arrivo a scuola in 20 minuti. 
Lo vedo... è sotto l'albero "isolato" della scuola. Quanto è bello... 
I nostri sguardi si incontrano e senza pensarci gli sorrido e me ne pento subito, magari non lo accetta. Sorprendentemente ricambia il sorriso, sorridendomi a sua volta e facendomi un cenno con la mano, per andare accanto a lui.
-Ciao Hilary, quanto tempo!- dice sorridendomi; -Vieni, siediti qui accanto a me-
-Ciao Edward!- gli rispondo sedendomi.
-Come le hai passate queste vacanze, tutto bene?-
-Diciamo bene, dai... Tu?-

-Io bene, però credo che se ci fossimo incontrati saremmo stati più felici entrambi!- mi dice, facendomi rimanere spiazzata. Abbassai la testa imbarazzata e inevitabilmente arrossii e Eddy se ne accorse.
-Ehi, sei arrossita! Sei dolcissima... Ti posso abbracciare?-
Annuii ancor più imbarazzata e mi lasciai coccolare stringendomi al suo petto per 10 secondi, che per me sembravano un'eternità. Ho avuto l'occasione di annusare il suo profumo. Profuma di pulito e dolcezza; non come gli altri ragazzi, che per non puzzare si mettono litri e litri di profumi.
Suona la campanella e sciogliamo quell'abbraccio che aveva rivelato in me sensazioni uniche.
-Andiamo?- mi chiede sorridendomi, e io non faccio altro che annuire e sorridergli.

Come ogni anno, la preside ha affisso il foglio con i propri compagni di banco, con i quali si è destinati a stare per tutto l'anno... Bene, cerchiamo!
Hilary/Edward
-Evvai!- gridiamo all'unisono io e Eddy guardandoci imbarazzati e abbassando la testa tutti e due, arrossiamo... Com'è dolce!

Le ore di scuola passano velocemente con accanto Eddy; è bellissimo stare con lui. Si è rivelato molto simpatico, dolce, generoso.

Prendo il pullman e vado a casa, pranzo velocemente e, dato che non ho compiti per domani, vado al parco e mi siedo sugli scaloni del campo da calcio "non funzionante". Sto una mezz'oretta lì da sola, ascoltando un po' di musica romantica e deprimente, quando scorgo un ragazzo rosso di capelli, sdraiato vicino al palo, a pochi metri di distanza da me. Strizzo gli occhi per mettere a fuoco la figura; è Eddy!

Mi avvicino e lo saluto con la mano. Ci togliamo entrambi le cuffiette e si alza abbracciandomi.
-Ciao Edward; tutta l'estate sono venuta qui, ma non ti ho mai visto!-
-Ciao Hilary, è la prima volta che ci vengo e mi sembra un bellissimo posto per stare soli a deprimersi, no?-
-Hai perfettamente ragione.-
dico con un sorriso che va da orecchio a orecchio.
-Se posso, com'è che vieni qui a deprimerti con la musica?- mi chiede preoccupato Eddy. Mi sciolgo!
-Be', sono innamorata, o almeno credo, di un ragazzo e lui non lo sa; poi non credo che ricambi.- gli confesso e lui abbassa la testa, come se fosse deluso. -Tu?-
-Sono nella tua stessa, identica situazione, purtroppo.-


Parliamo per un paio d'ore di ciò che abbiamo fatto l'estate o di scuola. Sono le 19 e devo tornare a casa.
-Io Edward, dovrei andare... Ci vediamo domani mattina.-
-Oh, ok, Hilary.-
-Posso farti un'ultima domanda prima che tu vada?-
mi chiede dolcemente...
-Certo!-
-Come posso confessare il mio amore a quella ragazza? Credi che vada bene se la portassi a cena fuori in un ristorantino romantico?-
-Ovvio! Noi ragazze apprezziamo molto questi tipi di gesti!-
gli rispondo a malincuore.
Mi chino su di lui e gli bacio una guancia, sussurrandogli un "ciao" all'orecchio. Non riesco a capire come abbia avuto il coraggio di farlo, ma è stato bellissimo perché le farfalle nello stomaco non si fermavano, mai.

Arrivo a casa alle 20 circa e mamma ha appena poggiato in tavola la cena. Mi lavo le mani e prima di sedermi a tavola saluto con un bacio i miei genitori. Mi chiedono cosa abbia fatto oggi e con chi sia stata e con occhi sognanti (o almeno così ha detto papà), gli ho detto che ho passato il pomeriggio con Eddy.

Intorno alle 21.30 mi metto nel letto e comincio a leggere un libro che mi è stato regalato al compleanno e che, durante l'estate non ho avuto l'occasione di leggere. Neanche faccio in tempo a leggere il titolo, che il mio cellulare fa un trillo. Ho appena ricevuto un sms.

"Ti andrebbe di venire a cena con me, domani sera? Mi piacerebbe parlarti e magari provare a dirti cosa vorrei confessare a quella ragazza; giusto per provare a controllare le farfalle nello stomaco! Se vuoi, vengo a prenderti alle 20 a casa tua... Se accetti l'invito mi basta solo che tu mi invii un OK, di risposta.
Un bacio per una serena notte,
il Tuo compagno di banco Edward :)"


E come desidera lui, gli rispondo:
"OK :),
la Tua compagna di banco Hilary."


La mattina seguente scendo a far colazione con un sorriso da fare invidia persino a quello di Niall, il mio vicino di casa. Mi sono decisa: o la va o la spacca. Stasera confesserò i miei sentimenti a Eddy, anche se a lui piace un'altra ragazza.
-Hil, come mai questo sorrisetto?- chiede divertito mio padre, con lo sguardo complice di mia madre.
-Be', stasera non ci sono a cena. Esco con Edward.- rispondo nascondendo un sorrisetto beffardo.
-Oh... Allora ecco da chi sono stati mandati i fiori!-
-Quali fiori, mamma?-
chiedo visibilmente sorpresa.
Senza ricevere risposta, mamma mi si presenta davanti con un mazzo di 5 rose avvolte da un leggero tulle bianco:
1 rosa rosa in segno d'affetto;
1 rosa bianca in segno di purezza;
1 rosa blu in segno di saggezza;
1 rosa color pesca in segno di segreto;
1 rosa arancione in segno di fascino.

"Un piccolo omaggio ad una splendida persona come te,
il Tuo compagno di banco, Edward."

Ecco cos'ha scritto nel biglietto, e la dimensione del mio sorriso aumenta notevolmente.
-Mi sa che la piccola si è innamorata!- dice con enfasi papà.
-Vado a scuola, eh! Ciao!-

Arrivo a scuola e mi fiondo addosso ad Edward abbracciandolo molto forte, quasi a fargli perdere il fiato. Gli lascio un leggero bacio sulla guancia e gli sussurro un "grazie" all'orecchio.
Ci guardiamo entrambi imbarazzati e alquanto arrossiti ed entriamo in classe.
La mattinata va avanti senza problemi e torno a casa a pranzare.

Nel pomeriggio mi dedico a me stessa: un bel bagno, shampoo, creme e oli vari per rendermi un po' più bella. Sono le 18.30.
Già da ieri sera ho scelto cosa indossare: un paio di pantaloni neri a sigaretta, una maglia larga con una stampa davanti, un cardigan rosso con due fiocchi a quadrettini, e le mie adorate ballerine beige col fiocco. I capelli li lascio "selvaggi", al naturale: i miei adorati ricci che svolazzano da tutte le parti. Stendo un po' di fondotinta e del correttore nelle zone critiche che ogni ragazza odia; faccio una riga d'eyeliner marrone e do' una passata di mascara e burro di cacao. Spruzzo un po' del mio profumo preferito: sa di borotalco. Mi piace perché è delicato e non dà al mal di testa.

Sono le 20 in punto e suona il campanello (non potevo scegliere un innamorato migliore; è anche puntuale!). Raccatto borsa, portafoglio, documenti e cellulare e vado alla porta. Mi regala una rosa rossa e mi scende una lacrimuccia.
-Questa è per te: se devo provare, devo farlo al meglio, no?-
-Grazie.-
rispondo con un sorriso sincero.
-Perché piangi? Ho detto qualcosa di sbagliato, non dovevo?-
-No, assolutamente! Grazie, di nuovo!-

Saliamo in sella al suo motorino e ci avviamo al ristorante. Durante il viaggio, cingo i suoi fianchi con le braccia e mi accoccolo a lui, è una sensazione bellissima.

Arriviamo in pizzeria e ordiniamo da mangiare e da bere. Eddy avvicina la sua mano alla mia.
-Posso tenerti la mano? E... prima di parlarti dovrei dirti una cosa.- mi dice titubante, ma anche dolce allo stesso tempo.
-Certo, a tutte e due le risposte!- rispondo facendo intrecciare le nostre dita.

Mangiamo e Eddy non stacca mai le nostre mani, fin quando la cameriera non ci porta il conto.
Mi giro a prendere il portafoglio, ma non faccio in tempo a porgere la banconota alla ragazza, che Eddy ha già pagato.
-Non lascerai mica che faccia pagare una ragazza?- mi dice sorridendomi. Ricambio il sorriso arrossendo. 
-Andiamo a farci una passeggiata al lago, ti va?- mi chiede con gli occhi ansiosi.
-Sì, va bene, andiamo!-

Arriviamo in riva al lago e Eddy mi si piazza di fronte.
-Allora, desidero che per i prossimi 5 minuti tu stia in silenzio. Ho bisogno di concentrazione e tranquillità. In realtà stasera non devo fare nessuna prova, ma è l'appuntamento ufficiale. Dal primo anno di liceo ti sto dietro e non l'ho mai dato a vedere, per la mia timidezza. Quest'estate sono voluto andare via da Dublino per poter stare tranquillo e non pensarti, ma non ce l'ho fatta, e rivederti ieri mattina è stato bellissimo. Quei due baci sulle guance che ho guadagnato in questi due giorni, hanno fatto percorrere il più tortuoso percorso alle farfalle del mio stomaco, per non parlare di quando ti sei accoccolata a me sul motorino; era pazzesco. Non so se il ragazzo a cui vai dietro da quel lontano settembre del primo liceo sia io, ma lo spero nel migliore dei modi. Semmai potessimo stare insieme tutta la vita sarebbe stupendo, ma a me, bastarebbe anche poter passare solo i migliori momenti con te, o quanto meno condividerli con te. Quindi...- mi comunica mettendosi in ginocchio e tirando fuori una scatolina con un anello semplice. Sopra c'era inciso un'infinito.
-Ti ripeto, spero sia io il ragazzo di cui sei innamorata e ti chiedo... Vorresti essere la mia fidanzata?- mi chiede mostrandomi l'anello. Ha gli occhi dolci ed è dolcissimo. Scoppio in un pianto di gioia e senza rispondergli mi abbasso e lo bacio. Questo è stato il mio primo bacio e spero anche che a chi l'ho dato, sia l'unico al quale ne darò. Ci baciamo e lui, prima di cingermi i fianchi, infila l'anello al mio anulare sinistro, separando per un po' le nostre labbra. Ci alziamo entrambi e continuiamo a baciarci: lui mi cinge i fianchi e io gli accarezzo il collo e la nuca. Poggia la fronte sulla mia e mi guarda. Prendo coraggio e...
-TI AMO.- gli annuncio abbracciandolo. Ricambia l'abbraccio sussurrandomi a sua volta un dolce "Ti amo" all'orecchio. Mi lascio cullare dalle sue braccia per 5 minuti.
Con una lacrima che gli sola il viso mi dice:
-All'interno della fedina c'è una frase...-
Gli stampo un bacio sulle labbra e tolgo l'anello. C'è scritto...
Spero duri per sempre 



Ciao a tutte... questa è la mia prima ONE-SHOT; spero vi piaccia e gradirei delle recensioni.
Baci,
n_i_m
  
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