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Autore: Ganymede    29/12/2007    16 recensioni
"...Beh, la situazione non è certo delle migliori. In questo momento mi trovo nel grande e morbido letto del più bello, del più affascinante, del più dolce, del più sexy, del più comprensivo, del più meraviglioso fidanzato che potessi mai desiderare. E fin qui non c'è male. Ora, il motivo del mio attuale stato di panico può essere sintetizzato in tre semplici parole: "stasera","cena della Vigilia" e "suoi genitori". Beh, "cena della Vigilia" e "suoi genitori" sono un po' più di due parole (per l'esattezza una parola e un complemento di specificazione e una parola con aggettivo possessivo ad essa correlato). Okay, comincio a fare l'analisi logica dei miei pensieri. Tutto ciò è grave. Molto grave. Okay, penso che, tra i miei vaneggiamenti e le mie pillole di grammatica, vi siate fatti un'idea della mia tragica situazione. I suoi genitori - quelli di Hareton Darrel, il più bello,il più affascinante,il più dolce,il più sexy,il più comprensivo,il più meraviglioso fidanzato che potessi mai desiderare (tenetelo a mente... se vi può servire ripetetelo due o tre volte) - in questo momento sono in viaggio da Providence per raggiungere in poco tempo New York e sconvolgere completamente l'equilibrio delle cose. Delle cose tra me e Harry,ovviamente..." (ecco un piccolo regalo yaoi di Natale in ritardo , liberamente ispirato da un dialogo fra Seth e Summer del telefilm "The O.C."...)
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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un piccolo regalino di Natale (in ritardo)

 

 

Christmas Eve Dilemma

 

Okay. Stai calmo. Fa' un bel respiro profondo.

...Dannazione! Devo stare calmo. Devo stare calmo. Possibile che debba  sempre farmi prendere dal panico nei momenti meno  opportuni?

Beh, la situazione non è certo delle migliori. In questo  momento mi trovo nel grande e morbido letto del più bello,  del più affascinante, del più dolce, del più sexy, del più  comprensivo, del più  meraviglioso fidanzato che potessi  mai desiderare. E fin qui non c'è male.

Ora, il motivo del mio attuale stato di panico può essere  sintetizzato in tre semplici parole: "stasera","cena della  Vigilia" e "suoi genitori". Beh, "cena della Vigilia" e "suoi  genitori" sono un po' più di due parole (per l'esattezza una  parola e un complemento di specificazione e una parola  con aggettivo possessivo ad essa correlato). Okay, comincio a fare  l'analisi logica dei miei pensieri.

Tutto ciò è grave. Molto grave.

Okay, penso che, tra i miei vaneggiamenti e le mie pillole di  grammatica, vi siate fatti un'idea della mia tragica  situazione.

I suoi genitori - quelli di Hareton Darrel, il più bello,il più  affascinante,il più dolce,il più sexy,il più comprensivo,il più  meraviglioso fidanzato che potessi mai desiderare  (tenetelo a mente... se vi può servire ripetetelo due o tre  volte) - in questo momento sono in viaggio da Providence  per raggiungere in poco tempo New York e sconvolgere  completamente l'equilibrio delle cose. Delle cose tra me e  Harry,ovviamente.

Sta ancora dormendo.

Beato lui.

E io me ne sto qui, con le lenzuola tirate fin sopra il naso, a  tremare con una verginella alla prima notte di nozze.

Beh, che poi non è mica detto che una verginella debba  aver paura alla prima notte di nozze. Anzi, non è mica  detto che si arrivi necessariamente da verginelle alla prima  notte di nozze. Non nel ventesimo secolo almeno. O  almeno per quanto riguarda la stragrande maggioranza  della popolazione mondiale.

Sbaglio, o sto divagando?

Sì, mi capita spesso quando sono nervoso. Comincio a  borbottare cose insensate... solo che adesso lui dorme e  non posso esprimerle a voce. Ma forse è meglio così.  Altrimenti sarei capace di parlare per ore e ore senza  centrare mai il punto della situazione.

Che poi è quello che sto facendo ora.

BASTA!

Mettiamo un po' d'ordine in questo cervello (impresa  disperata).

Allora.

Penso sia meglio affrontare tutto nella maniera più ordinata  e elementare possibile:

PROBLEMA: i genitori del più bello,del più  affascinante...ecc. fidanzato che potessi avere,Hareton  Darrel... mi sento svenire solo a pensare al suo nome...  Hareton Darrell... il mio Harry... Okay. Basta.

Ci rinuncio.

In parole povere i genitori del mio ragazzo stanno vendo  qui a New York per trascorrere con il loro caro (e bello,e  affascinante,e dolce,e sexy, e meraviglioso) figlioletto la  Vigilia di Natale e per conoscere - udite udite - il suo  fidanzato, Bailey. Che poi sarei io, per chi non c'è ancora  arrivato.

Ora magari pensate che dovrei essere felice che il mio  ragazzo mi ami così tanto da rendere le cose ufficiali, tanto  da presentarmi ai suoi genitori... E' bello,no? Vuol dire che  mi ama, che ha fiducia in me, che mi stima, che vuole  condividere con me i suoi affetti,no?

Ecco sì, tutto ciò dovrebbe rendermi felice... e invece no!  Ho paura. Sì,paura! So che è infantile, ma dopotutto non ho  mai detto di non esserlo! Insomma... ho solo venticinque  anni! Sono uscito dalla Columbia praticamente l'altro ieri!  Beh, l'altro ieri sarebbe tre anni fa, ma attualmente  rimango solo un mezzo giornalista. Scrivicchio, ecco tutto.  Un articolo lì, un articolo là. Niente di serio. Ma conto in una mia prossima assunzione a lungo termine nella redazione del  New York Times. Oppure... Vanity Fair? ... Tutto  Enigmistica?

Okay, non è questo il punto!

Il punto è che non sono abbastanza per Harry! Lui è bello  (accidenti se lo è) e ,alla mia stessa età, ha giù un  brillante futuro davanti a sè come giovane direttore  d'orchestra.

Pare sia una dote di famiglia. Anche suo  padre, Richard Darrel, è un direttore e compositore  di fama mondiale. Strano, non l'ho mai sentito fino ad  ora...  Non mi definisco certo un esperto, io che sono stato rifiutato dal mio maestro di oboe... E'  uscito dalla stanza in lacrime, bofonchiando qualcosa del  tipo 'è tutto inutile', 'sono sprecato per questo', 'voglio  morire' o roba del genere. Peccato. Era anche carino.

Non importa! Infondo se la mia totale inettitudine in campo  musicale non ha frenato Harry dal tirarmi per la cravatta e  scaraventarmi brutalmente nel bagno di quella discoteca,  affamato di sesso selvaggio, non vedo perchè non debba  piacere comunque a suo padre.

Ora, non è che voglia fare del sesso selvaggio con lui, è  chiaro, però ci tengo a fare una buona impressione. E  questa la cosa che più mi preoccupa.

Con i genitori la mia esperienza è praticamente nulla.

Tutte le mie precedenti love-story (non poi così tante) non  sono mai arrivate alla soglia della "cena con i genitori"  (Alcune non sono arrivate neanche alla soglia del "come ti  chiami?"). Con i miei ex è durato sì e no un mese e poi "la  mia ragazza aspetta un bambino" o "ho scoperto che  adesso provo attrazione per le donne" o - e qui si scende  di qualità - "non ti merito" o "l'omosessualità va contro la  mia religione"... adesso te ne ricordi,scusa? Potevi pensarci  prima, invece che saltarmi addosso dietro quella  kebaperia? Che poi è piuttosto squallido come luogo  "d'incontro". La prossima volta sceglierò ambienti un po'  più chic per le avventure a sfondo sessuale... magari un  club di golf, o Tiffany, o un bell'attico extra-lusso. Ma  chissenefrega... Ora ho Harry!

Penso sia ora di smetterla di pensare a quanto siano stati mediocri i miei ex. Devo concentrarmi solo su:

1. quanto sia bello,affascinante,dolce,sexy e meraviglioso il  mio ragazzo, l'uomo della mia vita, l'unica solo persona  che amo con tutto me stesso... e cioè - sospiro - Hareton  Darrel! - ancora sospiro -

2. come sopravvivere alla cena con i suoi.

Di loro non so praticamente nulla! Nulla. Vuoto. Zero assoluto.  Harry non me ne ha mai parlato, nè sembra volermene  parlare. Dice che è "una sorpresa" e che non vuole  influenzare il mio giudizio. Io gli ho detto che per aver  generato una creatura tanto meravigliosa non potevano  che essere meravigliosi a loro volta. Lui ha riso e quel  punto mi sono reso conto di aver detto un cosa piuttosto  stomachevole. E anche piuttosto stupida.

Per quanto ne sapevo il mio Harry poteva essere anche  stato cresciuto da un branco di lupi assetati di sangue.

O da due agenti segreti russi in incognito.

Oookay. Un altro volo di fantasia.

Ora che ho fissato i punti principali di questa giornata (24  dicembre 2007), devo impormi dei progetti a breve  termine.

Harry sta ancora dormendo alla grossa (ieri ha fatto faville,  come sempre d'altronde). Cercando di non far rumore,  scendo dal letto e afferro il block notes dal mio comodino.

Ecco!

Ho fatto cadere il bicchiere... c'era rimasto ancora del  prosecco (tutto sul parquet adesso, ovviamente).

Possibile che debba essere sempre così maldestro?

Per fortuna non si è svegliato. Ha fatto solo un suono buffo,  un misto tra un grugnito e un sospiro.

Ora che ho preso il mio block notes (senza provocare - per  ora - alcuna catastrofe planetaria... anche se credo che il  parquet ne risentirà) posso decidermi sul da farsi.

 

Sono passati cinque minuti e mordicchio ancora la matita. Il mio encefalogramma rimane ostinatamente piatto fino a  mezzogiorno. Prima di allora ho la mente piena solo di  stronzate e di pensieri poco casti su Harry (quelli  sempre...).

La matita che sto mordicchiando l'ho rubata al cameriere dell'Eveline, un ristorante (molto raffinato e costoso, devo ammettere) in cui mi ha portato Harry  al primo appuntamento. Non è mia abitudine rubare,ma il cameriere sembrava essersi ostinato a portarmi un piatto di foi gras con contorno di cavoletti di Bruxelles. Beh, l'avevo ordinato, sì, ma avevo espressamente richiesto di eliminare i cavoletti. Sono sempre stato un tipo vendicativo. Ma dopotutto meglio una matita in meno che un cavoletto di Bruxelles su per il...

Ma che centrano adesso i cavoletti di Bruxelles?

Ah sì, la matita. Sono le 8.31 e prima della cena con i Darrel mi restano soltanto dodici ore e ventinove minuti, cioè settecentoquarantanove minuti, che sarebbero poi solo quarantaquattromila novecentoquaranta secondi.

E io me ne sto qui a mordicchiare la matita e fissare con sguardo vitreo la pagina bianca (decisamente troppo grande da riempire) del mio taccuino.

 

Sono le 8.45. D'accordo. Ora penso seriamente a cosa fare. Ho già scritto in alto "PIANO DI SOPRAVVIVENZA PER LA CENA DI NATALE CON I DARREL".Grande. A caratteri cubitali. E poi sotto ho scritto tante volte "Hareton Darrel", con tutt'intorno tanti cuori,stelle,fiori... okay, ora la smetto.

 

Harry si è svegliato. E che risveglio! Si sta facendo la doccia e non so quale forza ultraterrena mi trattiene dal raggiungerlo. Forse il fatto che l'abbiamo già fatto tre volte in tre quarti d'ora. Non c'è speranza: siamo fatti l'uno per l'altro. E' incredibile quanto amore e quanta passione ci sia fra noi! Anche dopo un anno e mezzo di convivenza. Sapeste quant'è stato carino! Mi ha salutato con quel suo sorriso da infarto... sembra davvero felice di presentarmi i suoi! Ho finto di esserlo anch'io naturalmente.

Comunque ho fatto progressi. Ho già deciso quattro cose da fare in mattinata.

1. decorare la casa. Non sembra neanche Natale!

2. chiamare Minny - migliore amica -  e invitarla per il brunch delle dieci, mentre guardiamo TV Mode e facciamo la classifica dei modelli più sexy.

3. chiamare il servizio di catering dell'Eveline e scegliere il menù (di cucinare non se parla proprio). Speriamo solo che non mi risponda il cameriere antipatico.

So benissimo che il punto 2 non è fondamentale e che potrei risparmiarlo, ma Minny è la mia migliore amica! Non voglio che si senta trascurata solo perchè sto con Harry! E poi i modelli di TV Mode sono dei gli autentici pezzi di...

Ora basta con gli scherzi.

Davvero!

Ho assolutamente bisogno dei consigli di Minny. Non posso affrontare tutto questo da solo!

Ora aspetto che Harry esca dal bagno. Devo dare un'occhiata a quelle riviste di arredamento: potrebbero tornarmi utili per le decorazioni.

 

E' incredibile quanto si riesca a fare con così poche cose e in così poco tempo!

Non c'è che dire: sarò pure il disordine e la goffaggine in persona, ma se mi impegno riesco ad ottenere grandi risultati! E sono solo le 10.01!

Se voglio posso essere estremamente preciso... e in questo non batto nessuno. Divento una specie di mostro: un ibrido di Adolf Hitler e una Desperate Housewife.

Su quelle riviste  ho trovato un sacco di idee fantastiche!

Per esempio: perchè accontentarsi di un banale e costoso albero di Natale quando puoi avere un sacco di Natale?

Credo di averlo letto su Glamour (deve averlo lasciato qui Minny) o su Home Sweet Home, non ricordo.

E' molto più originale,economico e pratico,no?

Basta prendere un sacco di tela (un sacco di patate, per intenderci. Uno vuoto, per intenderci), infilarci dentro un cerchio di cartone, legare l'apertura con un fiocchetto rosso e appenderlo al soffitto.

In questo modo - semplice e veloce - ho ottenuto un incantevole e suggestivo albero di Natale altamente chic ed ecologico: un semplice sacco di forma conica - da decorare come voglio - appeso al soffitto!

Ci ho già attaccato un sacco di fiocchi rossi e dorati, e poi qualche pallina colorata, qualche piccola renna di plastica e anche quegli omini di marzapane (duri come il granito) che mi ha mandato nonna Jenny la settimana scorsa.

Il risultato è fenomenale!

E mi è anche avanzato un po' di cartone per i segnaposti! Ho ritagliato delle sagome a forma di abete per ognuno, le ho dipinte di rosso e ho scritto sopra i nostri nomi... una per "Harry", una per "Bailey", una per il "sig.Darrel" e una per la "sig.ra Darrel".

Sono il nuovo genio dell'arredamento avveniristico!

 

Drin. Drin. Driiiiiin.

Questa è sicuramente Minny.

- ciao Minny! Sei in ritardo di tre minuti. -

Lei non mi guarda neanche, ma volge immediatamente lo sguardo al mio nuovo albero di natale chic ed ecologico.

Mi lancia un'occhiata dubbiosa e poi: - Cos'è quel sacco ricoperto di fiocchi rossi e dorati, palline colorate, piccole renne di plastica e omini di marzapane di tua nonna Jenny appeso al soffitto spacciato maldestramente per un albero di Natale chic ed ecologico? -

Le lancio un'occhiata funerea.

Minny riesce sempre a demolire le mie ambizioni di arredatore.

Ora che ci penso, questa è la prima volta che ho ambizioni da arredatore.

- Okay, scusa - corre ai ripari - oggi ti vedo un po' nervoso qualcosa che non va? Con Harry?

- No, no, con Harry va tutto a meraviglia. Il problema sono i suoi genitori. -

- Wow... la "cena con i genitori"... allora è proprio una cosa seria -

- Tanto per non mettermi sotto pressione,vero Minny? -

- Beh sì, mi piace vederti nervoso -

- Vaffanculo -

- Ti voglio bene, amicetto -

- Anch'io, Minny -

E in men che non si dica mi sono attaccato a piovra sulla mia cara amica, succhiandomi il pollice (in senso figurativo, s'intende). Minny è proprio una cara ragazza. Strano che sia ancora single. Forse perchè ha il piccolo difetto di essere un po' burbera a volte... ma non saprei proprio cosa fare senza di lei!

- Non so che fareeee... sono in piena crisi! Non sono pronto per un passo così importante! Mi odieranno sicuramente! Anzi, mi odiano già! -

Minny mi lancia un'occhiata obliqua, della serie 'ma-con-tutta-la-gente-che-abita-a-New-York-proprio-tu-devi-essere-il-mio-migliore-amico?'.

Io gli ricambio un'occhiata della serie 'ti-prego-aiutamiii'.

Lei risponde con un' occhiata della serie 'non-preoccuparti!-se-la-pianti-di-fare-la-gallina-isterica-andrà-tutto-bene!'

E io riattacco con un'occhiata della serie 'grazie-per-essere-corsa-qui-e-scusami-se-ti-ho-fatta-venire-qui-con-la-scusa-del-brunch-e-della-classifica-dei-modelli-più-sexy-di-TVMode-mentre-in-realtà-voglio-solo-frignare-e-lamentare-il-mio-destino-crudele-per-almeno-tre-ore-e-ho-bisogno-della-tua-presenza-per-questo'.

- No, quest'occhiata non l'ho capita bene... - commenta Minny,che l'ha capita benissimo,invece - Possiamo parlare anche con la bocca, se ti va -

- Sì,forse è meglio. Comunque vieni dai, sediamoci sul divano... Puoi anche guardare TVMode mentre mi rannicchio in un angolo e mi crogiolo nell'abisso della mia disperazione. Non ho fatto in tempo a preparare nulla, ma se vuoi puoi staccare gli omini di marzapane granitici di nonna Jenny -

Minny mi lancia un'occhiata della serie 'preferirei-ficcarmi-un-dito-in-un-occhio'...

O forse era un'occhiata da 'preferirei-spruzzarmi-del-succo-di-limone-in-un-occhio'?

- Non avevamo detto di piantarla con le occhiate eloquenti? - ribadisco.

- Sì,infatti... E comunque per il cibo non preoccuparti. Sono passata da Chu e ho preso anche quegli involtini che ti piacciono tanto, quelli con le crocchette di pollo con marmellata di albicocche giapponesi e semi di soia tostati. -

- Minny, mi vuoi sposare? -

Lei ride e anch'io.

Sposarmi. Neanche morto! Con una donna,poi. Preferirei ficcarmi un dito in un occhio, o spruzzarmici del succo di limone.

Ma forse sposare Minny,ficcarmi un dito in occhio o spruzzarmici del succo di limone devono essere attività molto più divertenti che incontrare i genitori del mio ragazzo.

Ormai sono caduto in uno stato di nevrosi incurabile.

 

 

Non ci posso credere! E' tardissimo! I Darrel saranno qui tra un'ora e non sono ancora presentabile! Cazzocazzocazzocazzo.

...

Respirazione zen.

Concentrati sul tuo respiro.

Fai fluire l'energia positiva.

Okay! Ora sono pronto per affrontare il mondo!

Ci vuole solo un po' di pazienza, di fermezza e forza di volontà. Tutte cose di cui sono assolutamente privo (ma che sorpresa!).

Beh, meno male che in queste nove ore sono riuscito almeno a trovare qualcosa di decente da indossare, e per questo ci sono voluti Minny, mia nonna Jenny (per telefono) e due fattorini del Chu, il sushi bar di dietro l'angolo. Ero indeciso fra un maglioncino blu navio e uno blu di Prussia. Ovviamente la scelta è stata difficilissima e molto dolorosa, ma alla fine ho optato per la mia camicia a righe bianche e celeste polvere e il mio gilet blu notte che fa tanto intellettuale–bravo ragazzo.

Quello che ci vuole per la prima cena con i genitori di Harry.

Suona il campanello.

Panico.

No. Non possono essere loro! Sono ancora le 19.00!

Mi avvicino alla porta in punta di piedi, non osando respirare, e guardo dallo spioncino…

Sospiro di sollievo!

E’ Harry. Meno male, per un attimo avevo temuto il peggio.

- Harry! Ciao! -

Lui mi saluta con uno dei suoi sorrisi smaglianti e ci baciamo.

Mmm... mi ci voleva proprio un bel bacio per rilassarmi. Le sue labbra sono così morbide, e poi quel suo profumo: Lacoste Elegance, mi fa impazzire!

Non posso fare a meno di accarezzare i suoi capelli biondi e di sfiorare le sue ciglia lunghe con le mie.

Sono quasi sicuro che sfiorarsi reciprocamente le ciglia si chiami “bacio a farfalla”, o qualcosa del genere.

Chissà perché farfalla…

Comunque vado pazzo per le ciglia di Harry! Sono luuuuunghe e ricurve. Minny mi ha confessato che schiatta di invidia ogni volta che lo vede. Come fa ad avere delle ciglia così senza mascara?

Io le ho detto che è uno dei grandi misteri dell’umanità e che è una delle cose che mi piacciono di più di lui, insieme alla bocca, agli occhi, ai capelli, al sedere, alla pelle… beh, sì diciamo pure tutto il suo corpo. E il suo carattere. Il suo bellissimo, splendido carattere…

- Bailey? Mi ascolti? -

- Ah, sì, scusa…  ero in soprappensiero –

- A che pensavi? –

Ehm…

- al fatto che sono felice di conoscere i tuoi genitori! –

Mi fa un altro sorriso stordente. Quando la smetterà?

Mi vuole proprio morto… Di questo passo farei bene a chiamare un ambulanza e stabilirmi definitivamente al reparto cardiologia.

- A proposito – continua lui – ora vado a prendere i miei alla stazione. Vuoi venire con me? -

Sì, così mi butto sotto il primo treno.

- No, devo ancora sistemare le ultime cose per la cena… -

- D’accordo, ti lascio fare,allora! – rispose lui – ci vediamo presto – aggiunse poi, in un sussurro sfiorandomi con le labbra il collo. Il suo respiro mi fa il solletico, ma sono troppo preso dall’estasi mistica per rendermene conto.

Poi la porta si richiude e il suo profumo si disperde nell’aria.

Ora che se ne è andato mi sembra di risprofondare nel baratro del terrore.

Devo stare calmo!

Conto fino a dieci e poi un bel respiro:

1…

2…

3…

4…

5…

7…

No, ho saltato il 6. Sono troppo nervoso!

Ricominciamo!

1…

2…

3…

4…

5…

6…

7…

8…

9…

10…

- AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH! –

 

- sì sì, la ringrazio signora Primerose - arranco, in preda al nervosismo - le garantisco che sto benissimo. Non c'è assolutamente nulla che non va! - la rassicuro, spingendola letteralmente fuori e chiudendole bruscamente la porta in faccia.

La prossima volta che avrò una crisi isterica (il tempo stimato è circa dieci secondi) dovrò ricordarmi di ficcarmi un cuscino in bocca prima di urlare come un pazzo invasato!

Il mio grido liberatorio ha terrorizzato a morte mezzo palazzo e la signora Primerose si è precipitata qui per controllare che non avessi infilato le mani nel forno acceso o non mi fossi spillato le dita... Povera signora Primerose! E' sempre così premurosa... Mi sento molto in colpa per averla cacciata e per averla spaventata tanto da rischiare di bruciare la sua torta di mele.

La sua torta di mele poi è la torta di mele più deliziosa che abbia mai mangiato... Me ne anche dato un po' per la cena.

Che cara signora!

Comunque, ora che ho finalmente capito che devo darmi una calmata, sarà meglio sistemare davvero le ultime cose prima dell'arrivo dei Darrel.

La casa splende. Grazie a Minny, ovviamente. Di solito è la signora delle pulizie ad occuparsene, ma ieri mi ha telefonato da Las Vegas per avvertirmi della sua imminente partenza per le Bahamas in compagnia del suo nuovo marito portoricano Herrero. Da quanto ho capito è vent’anni più giovane di lei…

Il catering ha già portato la cena. Ed è stato il cameriere antipatico dei cavoletti di Bruxelles a portarmelo. Anche se, a dirla tutta, non mi è sembrato poi così antipatico - almeno all'inizio. Mi faceva persino gli occhi dolci... Probabilmente si era dimenticato della storia dei cavoletti. Poi però ha visto la matita che gli ho rubato, con tanto di scritta Eveline in caratteri dorati, e gli si sarà rinfrescata la memoria! Mi ha fatto perdere trenta preziosissimi minuti con le sue lamentele e i suoi rimproveri. E tutto solo per una stupidissima matita!

Beh, almeno quando mi ha riconosciuto le portate erano già tutte al sicuro in cucina, così il rischio che abbia potuto sputarci sopra è scongiurato. Sembra una pratica molto in uso tra i camerieri. Io lo trovo disgustoso! Però, pensandoci, probabilmente lo farei anch'io se fossi un cameriere, specialmente con certi tipi che si lagnano tanto solo perchè hai "osato" portare un piatto con contorno di mais dolce quando ti ha espressamente richiesto di eliminare il mais. Piccolezze! Certa gente non sa proprio dove attaccarsi per fare discussione...

Bene,ora che ho speso qualche parola in difesa dei camerieri (erano secoli che volevo farlo... chissà se mi faranno sindacalista ad honorem!), penso sia meglio riprendere le mie occupazioni.

Rrrrrrricapitolando!

1. ribadire cento mila volte che sono terrorizzato dalla prospettiva di conoscere i genitori di Harry. Fatto!

2. ribadire cento mila volta anche a Minny che sono terrorizzato dalla prospettiva di conoscere i genitori di Harry. Fatto!

3. decorare la casa in modo ecologico e chic. Fatto!

4. aspettare il servizio di catering dell'Eveline. Fatto!

5. restituire la matita al cameriere antipatico dopo una ramanzina di tre ore. Fatto! (Poi, approfittando di un attimo di distrazione gliel’ho ri-rubata, ah ah!)

6. fare un lungo bagno ristoratore. Fatto!

7. dare una sistemata alle sopracciglia (non voglio avere il monosopracciglio!). Fatto!

8. vestirmi decentemente. Fatto!

9. rileggere i punti 1,2,3,4,5,6,7,8 per assicurarmi di aver fatto tutto. Fatto... ah, no… ho dimenticato il punto 10:

10. pensare a quanto sia bello,affascinante,dolce,comprensivo e meraviglioso il mio ragazzo. Fatto! (Anche se posso fare di più)

Benissimo! Ora che ho portato a termine il mio piano di sopravvivenza, posso anche dedicarmi alle più svariate attività ricreative: ergo, rannicchiarsi in un angolino del divano, con il dito in bocca, e aspettare l'arrivo dei signori Darrel continuando a fissare la porta dell'ingresso con sguardo apprensivo e spaventato. Questo mi riuscirà benissimo, già lo so!

Chissà se faccio in tempo a preparare dei pop-corn. Per ammazzare il tempo tra una nevrosi e un attacco di panico. Manca ancora mezzora…

Campanello. Quante volte dovrò dirle che va tutto bene?!

- Signora Primerose! Si preoccupa troppo! Sono pronto a giurarle che almeno per questa volta non mi si sono incastrate le mani nel forno, nè tanto meno mi sono spillato le dita! -

...

Silenzio.

Oh-oh.

Ecco qua.

Un applauso per il più grande imbecille della storia!

Sì, perchè non è affatto la signora Primerose.

Ormai è inutile continuare a tenervi sulle spine, tanto lo so che vi aspettavate un colpo di scena del genere. E' fin troppo scontato. Devo ammettere che è molto confortante sapere che consideriate la mia vita alquanto banale e prevedibile. Vedo tutto sotto una luce migliore...

Comunque sì, l'avete capito, dietro la porta non c'è la signora Primerose, ma nientepopodimenochè Bertha e Richard Darrel! I genitori del mio ragazzo, venuti fin qui da Providence per conoscere il compagno del loro caro figlioletto, compagno che in questo stesso istante stanno fissando con aria assai perplessa.

- Ehm... salve! - esordisco io, assumendo ­(come posso ben immaginare) una tonalità color melanzana pallido.

- Salve - rispondono loro, senza abbandonare le loro espressioni di non troppo garbata perplessità.

L'unico che sembra essere sceso dalle nuvole è Harry che continua a guardare a intervalli regolari i suoi genitori e me, sbatacchiando le palpebre e sorridendo da ebete.

- Mamma, papà, lui è Bailey! - si decide a presentarmi.

- Molto piacere - bofonchio, ancora rosso di imbarazzo.

I signori Darrel si lanciano un'occhiata rapidissima e mi tendono cautamente le mani.

Forse hanno paura che gliele infili nel forno o che gli spilli le dita.

Come inizio è alquanto freddino, devo dire. Non che mi aspettassi di meglio.

Nel frattempo è ricaduto il silenzio.

Siamo ancora tutti e quattro sull'uscio.

Silenzio.

Forse è il caso di farli accomodare.

Ancora silenzio.
No, la bocca non risponde ai comandi del cervello. 

- Possiamo entrare o dobbiamo abbatterti prima? - sbotta il signor Darrel, piuttosto rude,a dirla tutta.

E' alto la metà di me e Hareton, ha capelli biondi e cortissimi (un taglio alquanto militare, il che non promette nulla di buono) e i baffi a spazzolino (anche questo dettaglio mi ricorda qualcosa di spiacevole...).

- Oh, sì, mi scusi. Entrate pure - cerco di riparare, facendoli entrare.

La signora Darrel seguì suo marito, non mancando di rivolgergli un'occhiataccia.

Sì, signora, ha proprio ragione: suo marito è un gran maleducato.

I due fanno una panoramica del salotto e lo sguardo orripilato che la signora Darrel rivolge al mio albero di Natale chic ed ecologico mi infastidisce molto. Tale moglie, tale marito. Probabilmente lei era la peggiore. Almeno il marito è stato diretto (nella sua scortesia), non subdolo,altezzoso...

Okay, già li odio.

No! No, Bailey! Sii obbiettivo. Infondo la prima impressione non è sempre quella  giusta (ma il più delle volte, lo è).

Non devo giudicarli così presto, anche se loro lo stanno già facendo, ci potrei giurare.

- Prego, accomodatevi - continuo coraggiosamente a fare gli onori di casa, indicandogli la lunga tavola imbandita di prelibatezze dell'Eveline, mentre Harry porta via i cappotti dei nostri ospiti.

Aspettando Harry, il silenzio si fa pesante. I signori Darrel evitano caldamente di guardarmi.

- Ehm... Come è andato il viaggio? - cerco debolmente di intavolare una conversazione.

- Molto bene, grazie - rispose laconica la signora Darrel, con un sorriso forzato.

Harry, ma quanto ci metti a lasciare due cappotti nel guardaroba?!

Ti prego, tornaaa! Non mi lasciare solo con questi due!

- Complimenti per la casa... - cerca di riparare la signora Darrel, in verità non troppo convinta di quel che dice.

- Oh, grazie. E' stato Harry ad arredarla, tutto merito suo -

- Harry? -

- Sì, Harry -

- Ah, vuoi dire Hareton - specifica lei, arricciando le labbra.

Oh, scusami tanto se ho storpiato il nome del tuo figlioletto adorato! Volevo solo renderlo un po' più attuale...

Sai com'è, visto che l'unico altro Hareton che conosco è Hareton Earnshaw di Cime Tempestose.

- Allora, direi che possiamo sederci a tavola,no? - domanda gioviale il mio Harry, di ritorno dal guardaroba (Finalmente! Cominciavo a pensare fosse finito in un mondo fantastico, tipo Narnia). Come diavolo fa ad essere sempre così solare e sorridente? Anzi no, come diavolo fa ad essere sempre così solare e sorridente con due genitori così?

I Darrel non sembrano poi così entusiasti all'idea, ma si siedono attorno al tavolo, seguiti subito dopo da me e da Hareton. Lui mi fa l'occhiolino, io gli rispondo con un sorriso stentato.

Si salvi chi può. Prevedo una cena molto cruenta. Sì, chissà se il sangue viene via dalla tovaglia... Dovrò chiedere alla signora Primerose, o a nonna Jenny. O magari entrambe. Non si sa mai.

Vedere tanti piatti gustosi riesce sempre a tirarmi un po' su. Almeno posso contare sul conforto del cibo. Credo che assaggerò una di queste tartine al caviale...

Non lo avessi mai fatto! La signora Darrel ha assunto un atteggiamento tutt'altro che pacifico. Mi ha appena lanciato uno sguardo fulminante.

- A Providence siamo abituati a ringraziare il Signore prima di mangiare - dice lei, gelida.

Santo Cielo, mi cascano le braccia.

D'accordo Bailey, sì ragionevole. Solo perchè la tua ultima comparsa in chiesa risale a circa dodici anni fa (per il funerale di nonno Jake) non hai il diritto di assumere un atteggiamento di superiorità nei confronti di chi è religioso,no?

Perciò devo stare buono e rispettare la fede della mia cara... ehm... suocera? Posso chiamarla così? Sì sì, è la parola più adatta per descriverla. "Suocera" mi da proprio di persona cattiva e impicciona.

Mentre continuo questo monologo, i miei commensali hanno cominciato a cantilenare una preghiera che francamente non credo di aver mai sentito. La signora Darrel continua a guardarmi contrariata, perciò credo sia meglio assecondarla e muovere le labbra fingendo di conoscere le parole.

- Amen! - concludo, trionfante, felice di conoscere almeno questa di parola.

 Ora che ci penso, il fatto che i genitori di Darrel siano così devoti cristiani... chissà come devono averla presa... la storia dell'omosessualità di Harry, intendo.

A giudicare dell'espressione esasperata del signor Darrel, non bene, direi. Eppure Harry sembra così affezionato a loro...

- Allora - ritentò la signora Darrel, sforzandosi di sembrare cordiale - come... come vi siete conosciuti, tu... tu e Hareton?

- In discotec…. -

- Ad un concerto! - arrivò subito in soccorso Harry.

Il sopracciglio sinistro della signora Darrel si inarca, mentre suo marito continua a sbuffare, guardando dubbioso le tartine di caviale.

- Sì, ad un concerto... in... discoteca - improvviso, sapendo benissimo di essere davvero poco convincente.

- Un concerto? In discoteca? - ripete scettico il signor Darrel, che di concerti se ne intende, è chiaro.

- Sì - arranco - una discoteca di alto livello, intendo.. Organizzano spesso concerti di musica classica, anche blues, jazz... non certo uno di quei postacci dove girano pasticche, si balla musica orribile e la gente beve altri alcolici oltre lo Charbonneaux o il Chianti - continuo, sentendomi addosso il loro sguardo, sempre più dubbioso.

- Beh, ci sono stato alcune volte... in discoteca, dico... con la mia amica Minny, ma non c'è mai piaciuta,ecco... troppa confusione... persone ubriache dappertutto... non fa per noi,ecco -

I Darrel sembrano caduti in coma profondo. Non una parola.

Improvvisamente il silenzio viene rotto dalla suoneria di un cellulare.

Riconosco La primavera di Vivaldi: è quello di Harry.

- Hareton, caro, quante volte ti ho detto che non voglio vedere cellulari accesi mentre mangiamo? - lo rimbeccò la signora Darrel, con voce non troppo severa. Con suo figlio era decisamente più accondiscendente.

- Sì, scusa mamma, ma è urgente. E' per il concerto di domani... -

Mi affretto subito a cambiare la suoneria del cellulare. Non credo che l'opinione dei Darrel su di me migliorerebbe se il mio telefonino cominciasse a squillare con "Voulez-vous coucher avec moi". Sì, la Sinfonia n°40 di Mozart è sicuramente più opportuna.

Ora che Harry ha riattaccato possiamo continuare la nostra stimolante e spensierata conversazione.

Non vedevo l'ora.

- E da quant'è che vi conoscete? - prosegue la signora Darrel.

- Due anni. Viviamo insieme da novembre scorso. -

- E cosa fai nella vita? -

Ma cos'è un terzo grado?

- Scrivo per alcune riviste... -

- Per esempio? -

- Il New York Times -

Questa è una bugia bella grossa, Bailey.

Sono del tutto impazzito.

Ahi!

Harry mi ha pestato un piede.

Grazie,amore, mi sono accorto anch'io di aver fatto una cazzata.

- Ma davvero? - ripetè sorpresa la signora Darrel.

Beh, su, forse potevo riaggiustare un po' le cose.

- Sì, da un mesetto -

- E di cosa ti occupi? -

- Ehm... moda & tendenze. -

Non ci posso credere... se l'è bevuta. Che allocca.

Ho finalmente trovato la chiave per conquistarmi la simpatia dei Darrel: mentire,mentire e continuare a mentire.

- Harry ci ha detto che vieni dal Ohio -

- Sì, sono nato a Cincinnati, ho vissuto lì fino a diciotto anni, poi sono venuto qui a New York per frequentare la Columbia -

Scommetto che non l'hai neanche vista la Columbia University, signora Darrel... da casalinga bigotta e muffita quale sei!
- I tuoi vivono ancora in Ohio? -

- Sì... beh, solo mio padre. Mia madre è tornata in Missouri dopo il divorzio. Vive a Jefferson. -

Divorzio.

Forse era meglio sorvolare.

La signora Darrel ha di nuovo arricciato le labbra.

- mm... i tuoi genitori sono divorziati.. -

E con questo? Che fai proponi la scomunica al Papa?

Tanto non ci entrano neanche in chiesa, i miei.

- Che ne dite di passare al dolce? - cambio subito discorso, tentando disperatamente di smorzare la tensione - ho preparato una torta mele. Spero vi piaccia... -

Alla signora Primerose non dispiacerà se mi prendo io il merito.

Che cara donna! Ma perchè Harry non è suo figlio?

- Per me no, grazie. Sono sazia - risponde la signora Darrel con tono sprezzante, come se avesse già sopportato abbastanza.

- Allora, papà, avete programmi per stasera? -

Il signor Darrel, che per tutto il tempo non ha fatto altro che rimpinzarsi, sbadigliare e lanciarmi occhiate seriose, sembra ridestarsi  immediatamente dal suo stato di sonnacchioso sdegno.

- Oh,sì, contavo di portare tua madre a vedere la Traviata al Metropolitan. -

Wow. Era già molto che mio padre portasse mia madre a vedere la mia recita scolastica, la Vigilia di Natale.

- La Traviata? Di nuovo? Sarà la centesima volta! - ribattè sorpreso e divertito Harry.

Che divertimento.

- Mi conosci, caro... - rispose la signora Darrel, svenevole - sai che adoro l'Opera... Anche se sicuramente non sarà come quando siamo stati alla Scala di Milano, in giugno -

- Oh, anche a me piace molto l'Opera - cerco di inserirmi. Ovviamente sto mentendo. - Anche se non ho ancora molto presente la trama de la Traviata... -

- E' ambientata a Parigi. Violetta è un mondana di facili costumi, che fa innamorare di sè il nobile Alfredo... -

- Un po' come Pretty Woman - commento.

...

Silenzio assoluto. L'ennesimo.

Harry evita con cura di guardarmi, mentre la signora Darrel mi rivolge un'occhiata glaciale. Persino il signor Darrel mi fissa, adesso.

Sono un perfetto idiota.

Ormai è una certezza.

Chino la testa verso la mia grossa fetta di torta di mele, eclissandomi nella mia idiozia...

 

- E' stata una serata... -

- SCHIFOSA! -

- Oh, andiamo, tu hai fatto del tuo... -

- PEGGIO! -

- Avanti, non essere... -

- UN PERFETTO IDIOTA! -

Harry fa un sospiro.

- Quello che cerco di dirti è che non è andata così male... -

Mi giro lentamente a guardarlo, ancora imbronciato.

- D-dici davvero? - chiedo, speranzoso.

- Ehm... No. La serata ha fatto schifo - risponde brusco lui, con un sorrisetto imbarazzato - Ma credimi, non importa! -

- E invece mi importa eccome! Ci tenevo a fare una bella figura con i tuoi e invece gli sono sembrato stupido,ignorante, oltre che un tipo da rimorchio in discoteca... –

- Guarda che sono stato io a rimorchiarti, in discoteca… -

Harry mi si avvicina lentamente, rivolgendomi quel suo sguardo così dolce.

- Harry non guardarmi così... non funziona. Niente funziona! -

Harry non mi ascolta, mi prende le mani.

Caccio via un sospiro.

Le sue mani sono grandi, calde, confortanti...

- Credimi, è solo colpa mia. Non avrei dovuto invitarli... -

Allontano subito le mie mani dalle sue.

- Già! - borbotto, cominciando ad alterarmi - Non sono degno di loro! -

Harry si fa la sua bella risata.

Okay, non importa quanto sia bello e sexy: adesso l'ammazzo!
- Bailey, Bailey, ascoltami, ti prego - continua, sorridendomi e accarezzandomi con delicatezza i capelli.

Mmm... aspetto di sapere cos'ha da dirmi e poi lo ammazzo. Lo giuro.

- Non sei tu a non essere degno di loro... sono io ad essere stato stupido! Pensavo che questa volta sarebbe stato diverso, pensavo che sarebbero stati felici per me e mi sono sbagliato, come un idiota! E sai perchè ho sbagliato? - domanda lui, sempre dolcemente.

- No - bofonchio, senza fare troppi sforzi per contrastare le sue carezze.

Magari non lo ammazzo subito... aspetto ancora un altro po'... ecco sì, una carezza anche lì, così...

- Non lo sai? Non riesci a proprio ad immaginare perchè mi sia sbagliato? -

Ma che diavolo ne so?

- Perchè ti amo,scemo! - continua lui, ancora sorridendo. - perchè ti amo troppo per pensare che tu non possa piacergli! Che ne sanno loro di te? Nulla! Assolutamente nulla! Loro non sanno che ti svegli alle 5.00 ogni domenica mattina, cercando di non far rumore, per vedere l'alba, non sanno che quando sei nervoso ti gratti il sopracciglio destro, loro non sanno che non riesci ad addormentarti senza tenermi la mano, non sanno che quando sei arrabbiato balbetti, non sanno che ogni giorno ti fermi a chiacchierare con quel barbone di Central Park e gli offri il caffè, loro non sanno quanto tu sia importante per me! Non sanno quanto ti amo! -

Ehm...

Adesso ne ho la conferma. A costo di sembrarvi ripetitivo, devo dirlo: sono un perfetto idiota.

Perchè rimango qui impalato?

Cosa aspetto a strappargli i vestiti di dosso?

 

 

 

   
 
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