14/06/2013
1 recensioniSnowflakes
Da questo vetro trasparente ammiro una massa di pallini bianchi che lentamente cadono al suolo.
Non sono neanche io perché sono qui, immobile, a fissarli.. Mi sento ipnotizzata.
Ognuno è diverso dall’altro. Uno grande, uno piccolo, ma insieme compiono viaggi immensi.
Tutti li chiamano fiocchi, fiocchi di neve, piccole forme di vita inanimata che man mano vanno a colorare il paesaggio di un bianco che lo rende più puro, più naturale.
Ora scendono più velocemente, sono aumentati, quasi non lasciano fessure tra di loro.
L’effetto che hanno sulla natura è pari a quello che hanno sul mio cuore, lo imbiancano e poi lo lasciano gelare.
Solo vedendoli mi sento sprofondare, sento il vuoto che s’impossessa del mio organismo interno, sento l’anima che fuori esce, chiudo gli occhi e all’improvviso mi ritrovo a volteggiare nell’aria.
Dondolo a destra e sinistra, mi scontro con loro, mi sorridono, mi consigliano la strada, picchiettandomi addosso.
Ne prendo per mano uno, il più candido che trovo, non lo fisso, ha vergogna.
Lo stringo a me e con leggerezza mista a innocenza, ci adagiamo al suolo e, ancora vicini, concludiamo il nostro percorso.
Mi volto, senza farmi notare, lo osservo, lo esploro con gli occhi e mi scende una lacrima.
Prima di sciogliermi, di trasformarmi in piccole gocce d’acqua, capisco una cosa, quel fiocco accanto a me era proprio Lui.
(questo Lui a cui mi riferisco è il ragazzo che mi piace, quello che mi ha rubato il cuore 8 mesi fa e mi sentivo di condividere con qualcuno questa storia scritta da me a dicembre e pubblicata solo ora per la mia poca autostima)