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Autore: Amy Jackson Weasley    14/06/2013    2 recensioni
E se Luke fosse andato a trovare May un'altra volta, prima di quando le ha chiesto la sua benedizione?
E se, durante quella visita, May avesse pronunciato parte della Grande Profezia in presenza di Luke?
Leggete pleaaase c:
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ermes, Luke Castellan, May Castellan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cammini, Luke. Cammini verso quella porta che avevi giurato di non riaprire mai più. Cammini verso quel giardino pieno di pupazzi spettrali. Cammini verso quella donna che ti aveva tanto spaventato, quella donna dagli occhi illuminati di verde e la voce roca.

Quando arrivi davanti alla porta esiti. Poi bussi.

“Luke!”. Sulla soglia appare una donna dai capelli scoloriti e il volto tirato in un sorriso.

“Luke! Sapevo che saresti tornato!”. Ti stringe in un abbraccio. Chissà a quante persone ha ripetuto quella frase, chissà davanti a quante persone ha inscenato quel momento. Ma solo ora è nel giusto.

“Ciao mamma.” mormori.

“Vieni dentro caro! Il pranzo è pronto!”. Si scosta per farti entrare in casa, ti conduce fino in salotto.

Sparisce in cucina per tornare un attimo dopo con teglie di biscotti carbonizzati.

“Mangia Luke, chissà quanta fame avrai!” esclama scompigliandoti i capelli. Ti irrigidisci. A tuo malgrado ti siedi al tavolo, ma non tocchi i dolci.

Ti guardi intorno: un pupazzo di Medusa è appoggiato al microonde e ti guarda con occhi spettrali.

All'improvviso ricordi di quando hai lasciato la mappa per trovare le perle di Persefone a Percy, Grover e Annabeth. Annabeth, che un tempo, tanti anni prima, era stata seduta proprio lì, mentre tu parlavi con tuo padre, davanti a quella donna pazza che ora ti fissava con sguardo benevolo dall'altra parte del tavolo.

Non sai perchè sei lì. Non sai perchè hai sentito il desiderio di rivedere May Castellan, non sai perchè non sei già scappato.

“Mamma, io...” inizi.

“Oh, Luke! Come stai tesoro?”. Sembra sinceramente interessata a te, ma da tempo l'interessamento non è reciproco, perciò liquidi la domanda con un gesto.

“Mamma, dimmi” ricominci. “Come sta papà?”. Non ti interessa veramente, lo hai chiesto solo per vedere la sua reazione. Ma mai ti saresti aspettato questo.

May si alza dal tavolo di scatto. Con un fremito di paura guardi i suoi occhi: illuminati di verde.

Oh, no. Non ancora.

In un attimo è già accanto a te. Ti prende per le spalle costringendoti ad alzarti. Provi a liberarti, ma la sua presa è ferrea.

“Ermes!” chiama con voce roca e metallica, ma Ermes non arriva. “Ermes, nostro figlio! Aiutalo!”
“Mamma, io dovrei...”
“No! No! Luke! No!”

E poi capisci. Capisci che devi restare. Capisci che devi ascoltare tutto ciò che dice quella pazza di tua madre, perchè solo così conoscerai il tuo futuro.

“Cosa succede, mamma?” chiedi con voce ferma.

“Luke! Il suo destino! Il suo orribile destino!”
“Quale desti...”.

La tua domanda viene interrotta da un ritmico bussare alla porta di casa. Lentamente vai ad aprire, con tua madre che ti segue con movimenti robotici.

Apri la porta. Sulla soglia c'è un uomo, un uomo che conosci molto bene.

“Ermes!” esclama tua madre dietro di te.

“May! Cosa sta...”. Si blocca. Si blocca perchè ti vede. “Luke...”
“Papà.”. Devi continuare, Luke, devi andare avanti. Ti scansi velocemente. “Entra, ti prego.”.

Lui fa come dici. Andate tutti e tre in salotto e vi sedete sul divano. Sembrate quasi una famiglia. Ti viene la nausea solo al pensiero.

“Cosa sta succedendo?” chiede il dio.

“Mamma ha una visione.” rispondi freddamente. Ricordi fin troppo bene l'ultima volta che tu e tuo padre vi siete parlati.

“Ermes! Luke è vicino al suo destino!” urlà May con voce disperata.

“Lo so...” sussurra lui in risposta. “Lo so...”

Poi ti rivolge uno sguardo penetrante.

“I tuoi occhi, Luke” dice lentamente e strascicando le parole. “Sono azzurri. Hai dei bellissimi occhi azzurri. Ricordatelo. Ricordatelo sempre.”.

Ora capisci perchè quei due si sono innamorati. Due pazzi. Sbuffi, alzandoti: non stai ottenendo niente di buono da quella visita.

All'improvviso, la luce negli occhi di tua madre si fa ancora più vivida e lei con voce potente recita:

Un mezzosangue degli dèi maggiori

compierà sedici anni, seppur fra guai e dolori,

E mentre in un lungo sonno il mondo piombar vedrà,

l'anima dell'eroe, l'orrida lama strapperà.”.

Poi la luce verde si spegne del tutto.

“Oh, Luke, caro!” esclama. “Devo aver perso i sensi. Ermes! Come stai, caro mio?”.

Si comporta come se non fosse accaduto nulla, e probabilmente è così per lei. Ma per te la riunione famigliare ha finalmente un senso.

“Devo andare. Ciao, mamma. Ciao, papà.”. Ed esci dalla casa, prima che qualcuno te lo impedisca.

Appena ti chiudi la porta alle spalle inizi a correre. Solo quando sei sicuro di essere abbastanza lontano ti getti a terra. La voce di tua madre ti ribomba nella testa.

Un mezzosangue degli dèi maggiori

compierà sedici anni, seppur fra guai e dolori,

E mentre in un lungo sonno il mondo piombar vedrà,

l'anima dell'eroe, l'orrida lama strapperà”.

E un nome ti si stampa nella mente: Percy Jackson.

  
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