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Autore: Alastor_Moody    14/06/2013    0 recensioni
Che diavoleria era mai quella?
Il dottore aveva letto un sacco di fumetti in cui degli scienziati diventano supereroi dopo strani incidenti in laboratorio. Era successa la stessa cosa anche a lui? Doveva indagare.
Genere: Comico, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il dottor Melvin Kelvin stava lavorando sulla biochimica della panna spray. Nel suo laboratorio sotterraneo, sottoponeva una lattina di panna a flussi di raggi gamma, raggi ics e raggi di bicicletta.
 
Una sera però, a causa di un sovraccarico, la bomboletta spray esplose, macchiando le pareti e il camice nuovo del dottore di panna. Ma non aveva l’aspetto di una normale pana. Questa, infatti, tendeva al verde smeraldo, ed emetteva una strana luce.
 
Il dottor Kelvin andò su tutte le furie, cominciando a scaraventare provette di qua e a dare calci di là.
Non era la prima volta che al suo supermercato di fiducia gli rifilavano roba scaduta, e infatti si chiese come mai fosse ancora il suo supermercato di fiducia.
 
Sfogata la sua rabbia, il dottor Kelvin decise di ripulire il disastro nel suo laboratorio. Aprì la porta dell’armadio delle scope, dove teneva stracci, secchi, e le foto di tutte le partite vinte a carte, per prendere tutto il necessario per pulire. Ma lo stanzino era davvero piccolo, e la roba stipata all’interno davvero tanta, così mazze e secchi finirono addosso al povero dottore, che cadde a terra travolto dalla mole di roba.
 
Mettendosi a sedere in terra e spolverandosi il camice però ebbe come un flash. Una visione. Lui che veniva travolto da scope e secchi.
 
Il dottore trasalì. Cosa era successo? Aveva le visioni? Visioni del passato, per giunta? Che diavoleria era mai quella?
Il dottore aveva letto un sacco di fumetti in cui degli scienziati diventano supereroi dopo strani incidenti in laboratorio. Era successa la stessa cosa anche a lui? Doveva indagare.
 
Prese un bicchiere e lo pose su di un tavolo. Poi, con un macchinario appositamente studiato, che consisteva in un martelletto che dava una spinta ad una palla da bowling, fece cadere il a terra bicchiere, che andò in frantumi.
 
Iniziò a cronometrare, usando un cronometro la cui principale funzione era quella di cronometrare.
 
Esattamente 3,071 secondi dopo lo schianto, ecco apparire nella sua mente la visione del bicchiere che andava in frantumi. Era la prova che cercava.
 
Aveva un potere. Anzi, un superpotere!
Poteva prevedere il passato.
 
Subito indossò il suo cappotto ed entrò nella sua auto. Doveva comunicare la sua scoperta al mondo intero.
 
Si diresse verso la cabina telefonica più vicina. Il telefono del suo laboratorio, per fini narrativi e perché emetteva uno ronzio fastidioso, non poteva essere usato.
 
Attraversò i binari del treno. Il treno prese in pieno l’auto.
 
E niente, i morti non prevedono il passato.
   
 
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