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Autore: Maya98    14/06/2013    1 recensioni
And broke in just when I was done beliving. ( Red - Forever )
Sono tornato perché non avrei potuto combattere ancora a lungo una guerra contro me stesso, e soprattutto contro tutti i sentimenti che ho cercato di nascondere. Perché in fondo, il modo migliore e più veloce di liberarsi di un conflitto, è ammettere la sconfitta e abbassare le armi. Ammetterlo e affrontare di testa la verità, così come John non ha mai abbassato il suo sguardo mentre cadevo.
Io sono innamorato di lui.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson , Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
- Questa storia fa parte della serie 'You chased me down, loving me again'
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I try to run, I try to hide

From a voice that couldn't satisfy

That was me, always needing more

But letting go of all I had before

 

Ho provato a fuggire, in un vano tentativo.

Ho tentato di scappare più lontano da me stesso, dove sarebbe stato facile negare.

Negare, negare, negare fino allo morte. Negare fino al possibile, resistere per quanto mi fosse possibile. 

Ho provato a nascondere dentro di me ogni possibile barlume di pensiero che sarebbe derivato da questo. Ho tentato di celare e di sotterrare ogni scintilla umana che si è accesa in me in quel momento. Avevo bisogno di mollare, avevo bisogno di allontanarmi da tutto quello, di lasciare andare il mio passato. Solo così avrei potuto continuare ad illudermi.

Ho fatto una scelta di cui non mi sono pentito, quando ho compiuto quel salto. Moriarty è stato il mio miracolo, a livello cerebrale. Moriarty è stato colui che mi ha spinto così al limite da farmi oltrepassare i miei confini, spingendomi a dubitare di tutte le mie salde concezioni logiche in cui ho sempre creduto.

Ho detto a John, una volta, di non avere amici. Ed è stato incredibile accorgersi di loro solo un momento prima della certezze della morte.

Di una falsa morte, in realtà. Per quanto Moriarty fosse intelligente e geniale, è riuscito a condurre un gioco perfetto solo su un piano. È stato questo il suo errore: il gioco a sola mandata. Chi ha giocato di ritorno, come me, ha fallito in uno ma ha potuto portare avanti la strategia vincente con l’altro.
C’è stata la scelta; io avevo preparato tutto. Io ero disposto a rischiare tutto.

Poi c’è stata la chiamata.
Se c’è una cosa che non ero riuscito a prevedere, è stata la lealtà che John ha dimostrato. La lealtà che mi ha spezzato e che ha cancellato tutto.

John è stato il mio miracolo a livello emotivo.

 

Cause it feels like the end

A wound that I can't mend

I just can't fight any longer

 

È stata la fine. Giocare d’azzardo sapendo di avere la partita vinta rimane comunque un gioco d’azzardo. Un piano perfetto: non c’era margine di errore. C’era la sicurezza che nulla sarebbe potuto andare storto. Sapevo tutto: tutto era pronto. Poi ho chiamato John. Poi lui ha sfidato tutto ciò che avevo previsto: mi ha urlato di smetterla, mi ha ripetuto che non ci avrebbe creduto. Ci ha tentato, fino alla fine, non ha mollato mai esattamente come il suo animo di soldato gli ha detto di fare. Non ha chiuso nemmeno un istante gli occhi: mi ha guardato fino alla fine. Ha avuto il coraggio di affrontare la mia morte in faccia senza distogliere lo sguardo. E ci ha sperato fino all’ultimo secondo, ci ha sperato finché non ha preso il mio polso tra le sue dita per accertarsi davvero della mia morte.

Quella è stata la ferita che non potrò mai rimarginare. È stata la ferita inferta al mio petto, al mio cervello, ad ogni parte di me, quella che è ancora qui a bruciare come l’inferno, come se non avesse smesso un attimo di infettarsi. Una ferita che non conoscerà cicatrice e nemmeno cicatrizzatore.

Poi sono tornato.

Sono tornato perché non avrei potuto combattere ancora a lungo una guerra contro me stesso, e soprattutto contro tutti i sentimenti che ho cercato di nascondere. Perché in fondo, il modo migliore e più veloce di liberarsi di un conflitto, è ammettere la sconfitta e abbassare le armi. Ammetterlo e affrontare di testa la verità, così come John non ha mai abbassato il suo sguardo mentre cadevo.

Io sono innamorato di lui.

 

You waited 'til I sobered

You came when You knew that

The game was over

I didn't even want to be found

 

 

Ho atteso che si fosse calmato. Ho aspettato che tutto il gioco fosse finito, che l’Organizzazione fosse sparita, che Moran fosse morto sotto i miei occhi e per mossa della mia mano. Ho spremuto la vita fuori dalla sua gola con una morsa d’acciaio, vedendo ogni traccia di scintilla di vita abbandonare il suo corpo, mentre la sua anima lasciava questa terra. Ogni secondo che passava, ogni momento in cui stringevo di più, era solo un “per John, per John, per John”.

Era il suo cecchino. La pallottola nella sua pistola era quella destinata a John.

Doveva pagare solo per questo.

Ho aspettato a tornare finché non ho saputo che non mi voleva vedere. Che non mi voleva parlare. Ho aspettato che reagisse con violenza, che mi dicesse di sparire dalla sua vita e di non azzardarmi a sopravvivere perché un uomo morto è un uomo morto, e un uomo morto rivelatosi essere vivo è più morto di un cadavere, per chi gli è stato accanto. Ho atteso che non avesse più fiato in gola per urlare, ho atteso che non avesse più forza per picchiarmi, ho atteso che non avesse più coraggio per reagire. Ho atteso che uscisse sbattendo la porta, deciso a non cercarmi più. Deciso a non pensarmi più.

In quel momento, quello in cui non voleva essere trovato, io l’ho cercato.

Mi ha guardato negli occhi perché è stato un soldato, e nessuno cessa mai di essere un soldato. Poi, prima di dire qualsiasi cosa, l’ho baciato.

 

But you chased me down and

Broke in just when

I was done believing

 

È irrotto nella mia vita come un uragano.

È arrivato e ha travolto tutto quello che c’era.

È arrivato quando nella mia mano avevo solo una pillola, e nel cervello solo me stesso. Per non parlare del cuore, che nascondeva solo il deserto. Deserto di vento e sabbia, impenetrabile, irraggiungibile. Un posto che ho sempre tenuto chiuso, spento, al buio, al freddo. Nessuna via d’accesso, nessun modo di entrare. E al tempo stesso nessun modo di uscirne. Una trappola a doppia mandata per me stesso e per chi ha tentato di avvicinarcisi.

È arrivato quando ormai sapevo che non c’era più speranza. Per la mia esistenza. Per la mia vita in pieno. Per ciò che ho sempre rifiutato.
La mia guerra è stata una guerra senza ideale. È stata una guerra senza motivo solo per dimostrare. Dimostrare qualcosa che non c’era da dimostrare. Macchina: è una definizione errata. Non sono una macchina. Sono una mezz’anima. Sono un uomo reciso. O meglio, lo ero. Lo ero allora. Lo ero quando tutto era perduto.
Allora lui è entrato. Si è preso tutto con irruenza, dal primo momento in cui mi ha seguito. Ha dimostrato una lealtà nei miei confronti dopo un giorno solo, la sua ammirazione dopo sei ore e la sera stessa mi ha salvato la vita.

Quando parlando con Lestrade l’ho scorto, lì, accanto alle auto della polizia, quando sulle mie spalle stava a sproposito una coperta per lo shock, ho realizzato che era l’uomo della mia vita.


Spun me 'round so close now

I can feel you breathing

Sunlight burns inside and

I feel so alive and

Help me now, tell me how

How can this last forever, forever

 

Mi sta girando intorno. Perché mi sta girando intorno? È qui, è solo un attimo dopo. È soltanto un secondo dopo la mia azione. Non ho nemmeno il coraggio di chiamarla col suo nome. È vicino. È così vicino. Perché è così vicino? Riesco a sentire il suo respiro accanto al mio. Riesco a sentire i suoi occhi su di me. Riesco a vedere le pagliuzze di blu che nascondono quell’abisso senza fine, quello in cui mi ha attirato senza via di scampo. Cosa mi sta facendo? Che idiozie sono queste? Da quando il mio cervello di scienziato si è trasformato nell’animo di un poeta? Riesco a vedere le rughe sulla sua fronte, quelle che si formano quando è pensieroso, quelle che andrebbero solo dipanate per rendere il suo volto privo di pensieri spiacevoli. Se c’è qualcosa di più potente della luce solare, ecco: questo è John Watson. Il sole ce l’ha racchiuso dentro sé, e brilla da ogni poro, prepotente. La combustione di idrogeno che avviene nel suo animo è così potente da raggiungere anche il mio in disuso e così forte da riuscire a ravvivarlo. 

C’è una cosa, una sola cosa che mi fa trovare questo spaventoso, oltre che maledettamente intrigante.

Non mi sono mai sentito così vivo.

E vorrei che questo durasse per sempre.

 

I ignored the signs, opened every door

But I couldn't find what I searched for

I try to fight but I turn and run

Every move I make is the wrong one

 

Ho evitato per tempo ogni segno. Ho chiuso a chiave tutte le porte del mio Mind Palace che potessero portare a una strada di questo tipo. Dimostrare, Sherlock, dimostrare. Dimostra che non ne hai bisogno, dimostra che ne fai a meno: non sei dipendente, nulla di quello che usi potrà mai causarti dipendenza. Fumo, droga: tutto. La volontà per la disintossicazione ce l’hai, in ogni caso. E quella da attuare ora è la disintossicazione da John Hamish Watson. 

In tutta una vita non ho mai trovato ciò che sto cercando. Ho passato una vita a cercare l’indovinello che avrei risolto e che non ne avrebbe più richiesti altri. Non c’è mai stato: nemmeno Moriarty è stato in grado di cancellare il bisogno continuo. Non è stato quello in grado di annullare il circolo vizioso di noia e frenesia che mi attanaglia da tutta la vita. E quando è arrivato John Watson, ho raggiunto un traguardo su un altro fronte. Ho fatto tutte le scelte sbagliate, e non me ne pento di una sola. Perché se tutte queste mi hanno portato ad avere ciò che ho adesso...le rifarei una per una, soffrendo per tutte in egual misura. È ciò che mi spetta. È sempre stato questo.


You patiently wait for my next mistake

I know it won't be much longer

 

Solo lui ha aspettato che compissi uno sbaglio dopo l’altro. Che mi procurassi una ferita dopo l’altra. Poi mi trascinava a casa e mi disinfettava, insultandomi affettuosamente preoccupato, mentre sotto il tocco delle sue mani delicate non era solo il mio corpo a guarire, ma anche il mio spirito.

Lui ha sempre pensato che io fossi la sua salvezza. So che lo ha pensato, anche se non me lo ha mai detto a voce. Senza di me sarebbe ancora un reietto soldato afflitto da uno stress post-traumatico con una ferita alla spalla e una zoppia psicosomatica che lo stava portando alla pazzia. Ma la verità, è che è stato lui a salvare me, in più di un occasione. In ogni senso che la parola “salvare” può intendere. Mi ha salvato da me stesso appena ci siamo conosciuti. Mi ha salvato da Moriarty, pur salvando anche lui, e Mrs. Hudson, e Lestrade. Perché solo per lui mi sarei salvato. Solo per tornare. L’unica cosa da cui John Watson non è riuscito a salvarmi, ecco, è lui stesso. E neanche di questo, dopo averlo nascosto per tempo, cercato di seppellirlo, di cancellarlo, di negarlo fino al limite della mia stessa esistenza, e neanche di questo mi pento proprio per nulla.

I romantici direbbero che ci siamo salvati a vicenda.

 

You gave me so much more

Than I could ever ask for

 

Ha sempre dato più di quanto avessi chiesto. E non sono mai riuscito a restituirglielo. Mi ha cambiato più di quanto gli avrei permesso se me lo avesse chiesto. Mi ha trascinato verso il fondo più di quanto credevo fosse possibile. Eppure, al tempo stesso, mi ha portato vicino alla luce molto più di quanto sia riuscito a fare nessun altro all’interno di tutto il corso della mia vita.

 

But I turned and followed

A road the left me hollow

And still you waited for me

To come back home

You brought me home

 

Ho seguito una strada che mi ha lasciato il vuoto dentro. Ho seguito la strada del rinnegare sempre e comunque, ho passato via due anni nel tentativo di cancellarlo, così come cancellavo le tracce di Moriarty. Ho continuato a percorrerla sempre più in fondo, verso il buio, verso il punto di non ritorno. Lui mi ha seguito. Mi ha sempre seguito, è sempre stato dietro di me, per quanto abbia cercato di non vederlo, di rinnegare la sua presenza, di ignorare ogni singolo segnale che lui fosse presente. Non mi sono voltato per non incontrare il suo sguardo, per paura che non avrei più avuto il coraggio di continuare.

Ma lui è sempre stato lì. Lui mia ha sempre aspettato. Ha atteso che capissi che non avrei mai potuto percorrere quella strada fino in fondo. Sono passati gli anni, i mesi, i secondi. Giorno, dopo giorno, nella speranza, nella fiducia che io mi voltassi indietro. E quando l’ho fatto, quando finalmente ho incrociato i suoi occhi, su quella strada, è stato colui che mi ha teso la mano per portarmi indietro. Per riportarmi a casa.
Ho preso quella mano e l’ho seguito al limite dell’universo.

 

 

 

 

 

 

Epilogo:

 

 

Una mano calda. Sul petto: la sua, la sinistra.

Uno sguardo carico di cose non dette, di spiegazioni che alla fin fine non ho dato.

Mi ha aspettato per anni.

Tocca me aspettare un po’ per lui.

Alza gli occhi, incontrando i miei, e lì c’è il riflesso di tenebra.

C’è una sola coscienza.

Ho ucciso l’amore con un bacio.

Ho ucciso me stesso con l’amore.

E lui, come sempre, come ha sempre fatto...

Come medico...come soldato...come amico.

Lui mi aggiusta, lui mi ripara, lui mi dà vita.

Con un abbraccio.

 

(Sono tornato)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolino della Skizzata:
Red. Forever.

La canzone non mi piace. Me l’ha fatta ascoltare una mia amica, e l’ho trovata orrenda. Troppa chitarra elettrica. Poi ho letto il testo. E ho detto solo: Sherlock.

Non mi sono mai sentita così vicino al personaggio. Quindi, bé, spero di non aver fatto casini con la sua psicologia. Spero solo che apprezziate. E comunque, per chiunque abbia voglia di farlo, un commentino (anche criticamente costruttivo) è molto apprezzato. Baci e vi adoro tutti!

Maya

 

PS Ne arriverà un’altra un po’ più drammatica da parte di John, prossimamente. Sempre su un’altra canzone dei Red.

  
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