Questa storia è stata scritta per il contest "Prompt Days" organizzato daPseudopolis Yard Prompt: Statua
Eccolo lì, Zuko. Bello, potente, eternamente giovane mentre lei cercava di portare la solita acconciatura di quand’era ragazza, come se i capelli completamente bianchi, in quel modo, fossero meno evidenti.
Eccolo lì che la guardava con i suoi occhi grandi ed imbarazzati. Perché solo così riusciva a guardarla da quando aveva smesso di cercare di ucciderla.
Zuko. Il signore del fuoco, il ragazzo sfregiato dal padre, l’uomo che solo a lei aveva permesso di toccare quella cicatrice che per lui segnava la perdita dell’onore. Quell’onore che con fatica e sangue aveva riconquistato ma lei sapeva che, in realtà, non l’aveva mai perso.
Katara si guardò in giro, la piazza di Città della Repubblica era gremita di persone, prima di voltarsi di nuovo verso Zuko.
Avrebbe voluto abbracciarlo ma lui era lì, immobile. Era solo una statua.