Di Sole e D’Azzurro
Sono
scappato a Londra.
L’estate,
a Malibù, è già cominciata e io non
sopporto più
l’onda di turisti che si è riversata per le
strade, che mi impediscono di
vivere la mia vita, inseguendomi a suon di fotografie e autografi.
Quindi ho
deciso di scappare e di fare una sorpresa a Jude,
concedendoci un paio di settimane di vacanza.
Purtroppo
però, è stato proprio Jude a fare una sorpresa a
me.
Quando
è venuto ad aprirmi la porta di casa, l’ho trovato
con il naso gocciolante e un colorito molto pallido. E non ho dovuto
impiegare
più di qualche secondo prima di capire dai suoi occhi che
avesse anche la
febbre.
Il testardo
non vuole mai avvertirmi quando sta male. Ma non
perché non voglia farmi preoccupare, bhe si anche per
quello, ma soprattutto
perché odia mostrarsi debole.
Così,
dopo averlo spedito a distendersi sul divano e aver
sistemato le mie cose in casa, mi sono dedicato unicamente a lui
Ora siamo tutti e due in camera da letto; la febbre gli si è
alzata e io sto cercando di farla scendere con delle pezze imbevute di
acqua e
alcol.
La pastiglia che ha preso per farla scendere, non ha sortito
alcun effetto. E purtroppo dobbiamo aspettare che faccia giorno per
poter
andare a prendere gli antibiotici prescritti dal suo dottore.
Purtroppo l’altra temperatura gli impedisce di abbandonarsi
al sonno, seppure sia visibilmente stanco.
Abbiamo parlato un po’, cercando di passare il tempo, o
anche solo che la mia voce lo calmasse abbastanza da farlo arrendere
alla
stanchezza. Ma nonostante tutto lui è ancora sveglio.
E non so cosa fare per alleviargli la sofferenza.
leggero come la neve
anche i silenzi lo sai,
hanno parole
“Voglio parlare al
tuo cuore...”
inizio a sussurrare, mentre mi avvicino a lui per prenderlo fra le mie
braccia.
Dopo essermi avvicinato, riprendo
una delle pezze bagnate e comincio a passarla sul suo viso per donargli
refrigerio.
“Leggero come, la neve...”
continuo a sussurrare la canzone, e vedo Jude rilassarsi al suono di
questa.
Forse finalmente esausto di combattere contro la febbre.
“Anche i silenzi... Hanno
parole...” la canzone dice bene.
Quante volte siamo rimasti
abbracciati, sul letto o sul divano. In silenzio. Senza il bisogno di
pronunciare parole per comunicare.
Il nostro rapporto è anche questo.
La profonda complicità che mostriamo sullo schermo, non
è artificiosa, o creata
ad arte per portare più soldi al botteghino.
No, non è affatto così.
E’ tutto vero.
Ed è una cosa tangibile. Porte e
presente. Così tanto reale che delle volte ci basta anche un
solo sguardo per
capirci.
Senza fraintendimenti o
possibilità di sbagliare.
Dopo la
pioggia ed il gelo
oltre le stelle ed il cielo
vedo fiorire il buono,
di noi il sole e l'azzurro sopra i nevai
Jude
sembra essersi definitivamente addormentato e, grazie al cielo, anche
la sua
temperatura sembra essersi abbassata. Almeno un poco.
Quindi
abbandono la pezzuola nella bacinella piena d’acqua e ritorno
a vegliare su di
lui.
Prendo
ad accarezzarlo, il più delicatamente possibile, cercando di
non svegliarlo.
Mi
piace guardarlo dormire, vederlo indifeso e allo stesso tempo perso ed
ancorato
a me, quasi fossi il suo punto fermo in un mondo di caos.
Ed
è proprio questo che mi porta a pensare a ciò che
in questi anni abbiamo
creato.
Un
rapporto d’amore assoluto e totalizzante.
Certo,
ci sono stati molti alti ed altrettanti bassi. Litigate e
riappacificazioni. Ma
alla fine ne siamo sempre usciti insieme. Uniti.
nel blu dei giorni tuoi più fragili, io ci sarò
come una musica,
come (una) domenica di sole e d'azzurro
Anche se, delle volte, penso
ancora di non fare abbastanza per lui.
Di non essere degno di questo
angelo che mi dorme fra le braccia, che ha deciso di rinunciare a tutto
il
mondo, per me.
Di rimanermi fedele, nonostante io
delle volte non lo sia stato nei suoi confronti.
Vorrei fargli capire che per lui,
sarei disposto a fare di tutto.
A rinunciare a tutto il mio mondo,
se solo lui me lo chiedesse.
Di ammanettarmi a lui per tutta la
vita, se solo sapessi che questo lo renderebbe felice.
Che sarò pronto a prendermi cura
di lui, ogni volta che ne avrà di bisogno. Sia che si tratti
di una semplice
influenza o di qualcosa di più grave.
Voglio
parlare al tuo cuore
come acqua fresca d'estate
far rifiorire quel buono di noi anche se tu,
tu non lo sai
E
poi, per una volta, una sola
volta, vorrei parlare a tu per tu col suo cuore.
Per dirgli quanto lui sia
importante.
Quanto sia indispensabile per la
mia sopravvivenza, fisica e psichica.
Per raccontargli di come piano
piano mi abbia cambiato la vita, senza pretendere niente in cambio.
Di provargli quanto lo amo. E che
non smetterò mai di farlo, neanche quando ci saranno metri e
metri di terra a
dividerci.
Vorrei liberarti l'anima,
come vorrei nel blu dei giorni tuoi e fingere che ci sarò
che è sempre musica,
sempre domenica
di sole e d'azzurro.
E
ancora, vorrei esserci quando un
attacco di panico lo coglierà. O quando sarà
l’incertezza sulla nostra storia,
a farlo.
Vorrei essere lì, per dirgli che
niente mai ci dividerà.
Che nonostante tutto io sarò
sempre lì per lui.
Lo sto ancora
stringendo, quando
sento un brivido percorrerlo e risvegliarlo.
Lo vedo aprire
gli occhi, ancora
appannati dal sonno e dalla febbre. E quando finalmente mi mettono a
fuoco,
sorride dolcemente, rigirandosi nel mio abbraccio per posizionarsi
meglio.
Respira sulla
mia spalla, per poi
andassi a nascondere nell’incavo del mio collo.
Rafforzo la
stretta sul suo corpo
per farlo sentire più protetto e lo sento sorridere
leggermente, a contatto con
la mia pelle.
“Sei
rimasto” sussurra
leggermente, prima di richiudere gli occhi e abbandonarsi alla
spossatezza.
“Certo
che sono rimasto. Ci sarò
sempre per te.” Mormoro.
Più
per non rompere il silenzio
del momento che per paura che mi senta. So perfettamente che mi
sentirà.
“Ti
Amo, Rob” sussurra infatti, in
risposta alla mia frase di poco prima.
“Anche
io ti amo cucciolo” e
dicendolo gli lascio un bacio fra i capelli.
“Ora
riposati, che hai bisogno di
riprendere le forze. Al tuo risveglio mi troverai ancora qui”.
Lo sento
accoccolarsi meglio per
poi ritornare a riposare. E quando ormai noto che ha ripreso sonno,
controllo
un’ultima volta la temperatura dal suo viso, per poi
ritornare a vegliarlo.
Voglio
parlare al tuo cuore
voglio vivere
per te di sole e d'azzurro
Ah si! Ce l’ho una
giustificazione...
Dopo una settimana di studio pre-esami
(ormai mancano pochi giorni) mi sono concessa una giornata di riposo, e
dato
che mi annoiavo mi sono messa a scrivere questa cosa di cui non sono
molto
sicura.
L’idea è venuta l’altra sera in
cui, facendo zapping alla tv, ho beccato Radio Italia Live, il canale
televisivo, dove mandano h24 canzoni a mai finire, ed è
passata questa
meraviglia di Giorgia (per chi non l’avesse riconosciuta) ed
ho pensato subito
a loro.
Quindi eccoci qui, con questo
ennesimo nonloso da leggere.
Spero vi abbia fatto passare un
paio di minuti a sguazzare nella melassa. Si, lo studio mi fa questo
bruttissimo effetto.
Un bacio!
Ed ora, chiuso
il pezzo “pubblicità
occulta” vi lancio tanti tanti tanti baci e a dopo gli esami!
Spero!
Un bacione!
Naky.