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Autore: Lela_88    16/06/2013    4 recensioni
Di tutte le volte che Jude avrebbe voluto chiedere a Rob di uscire…
E di una in cui Rob lo ha fatto.
Genere: Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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You’re my sister.
Not in blood but in bond.

 
 
 
 
 
 

Di tutte le volte che Jude avrebbe voluto chiedere a Rob di uscire…
E di una in cui Rob lo ha fatto.

 

 
 
 
 
È  difficile. Difficilissimo stare a fianco di quest’uomo e non subirne il fascino.
Anzi, direi impossibile.
Non perché sia bello. Su questo non si discute, ma perché ha tante di quelle qualità che tiene nascoste al mondo che lo rendono unico.
Tutti lo conoscono come lo spavaldo, egocentrico e sempre allegro Robert Downey Jr.
È anche questo, niente da dire ma è anche profondo, riflessivo, dolce, scontroso e romantico.
 
Non ho mai giudicato un libro dalla copertina. Non mi piace farlo.
Prima che lo incontrassi per girare insieme Sherlock Holmes, avevo sentito tante voci su di lui.
Inutile dire che neanche una era vera.
La gelosia è una brutta bestia. Nel nostro ambiente, come in altri.
Molti lo ricordano come il tossico che ha fatto strada solo grazie al padre, altri, invece, credono che lui non sia mai uscito dal giro della droga.
Povera gente. Provo pena per loro e le loro inutili vite passate a rovinare quelle degli altri.
 
Comunque, torniamo al mio nuovo amico.
Ormai le riprese sono iniziate da un bel po’ e passare del tempo con lui è stupendo.
Anche a lui piace lo vedo. Ho imparato a leggere i suoi occhi.
Essere Holmes e Watson si sta trasformando nell’esperienza più bella della mia vita. Della nostra vita.
Ci divertiamo come bambini e Guy asseconda ogni cosa. Un trio perfetto.
Perlopiù è Robert ad improvvisare e uscire dagli schemi, ma io lo seguo volentieri.
 
<< Oh Jude adoro quando assecondi le mie pazzie. Come fai a sopportarmi? >>
Ecco che viene fuori il Robert insicuro e convinto di non piacere.
<< Perché mi piace farlo e sono contento di poterlo fare seguendo te e poi, sopportarti? Ma ti senti quando parli? Senza di te sarebbe una noia. Sei lo Sherlock perfetto e se te lo dico io che sono Inglese, fidati. >>
Sorride e io sorrido a mia volta. È inevitabile.
<< Sai sempre cosa dire. Grazie. >>
Siamo nel camerino e aspettiamo che ci richiamino sul set.
<< Non c’è bisogno che mi ringrazi. È tutto vero >>
Rimaniamo immobili seduti uno di fronte all’altro.  Occhi dentro occhi. Con stampati sul viso due sorrisi che non nascondono niente di malizioso. Solo affetto e rispetto.
Quello che ha caratterizzato il nostro rapporto sin dall’inizio. Nessuna finzione.
<< Dai smettiamola ora. Ci mancano solo i cuoricini, la musichetta da carillon per sembrare due amichette che si fanno promesse sdolcinate. >>
Ridiamo entrambi.
Ed ecco che poi compare il Robert sarcastico che non sa o finge di non saper gestire l’imbarazzo.
<< Rovini sempre tutto. Ti odio >> dico ancora scosso dalle risate.
Bugia. come potrei odiarlo.
<< Non è vero Judsie. Lo hai detto tu che senza di me ti annoieresti. >>
Ho imparato ad amare quel nomignolo anche se può sembrare femminile.
Detto da lui è solo dolce, niente di allusivo o offensivo.
<< Ah allora il grande Robert Downey Jr mi ascolta ogni tanto >>
Mi guarda falsamente offeso.
<< Come osi. Ti sei appena guadagnato una nota di demerito >>
Ridiamo di nuovo. È tutto così naturale.
Sospiriamo entrambi e torniamo a rilassarci. Lui si lascia andare contro lo schienale della sedia e chiude gli occhi. È adorabile.
 
Questo sembra il momento giusto per fare il primo passo e chiedergli se gli va di uscire per passare un po’ di tempo insieme, da soli, anche fuori dal set.
È da un po’ che voglio farlo ma non trovo mai la giusta occasione.
Mi schiarisco la voce e lui torna a prestarmi attenzione.
<< Rob pensavo… >> inizio titubante << che ne dici di uscire a prendere una birra stasera… >>
M’interrompe.
<< Si. Credo sia una buona idea. Ho sentito Mark prima che lo chiedeva anche agli altri. Possiamo aggregarci a loro. Ottima idea Jude. >>
Sorride, si alza e mi da una pacca sulla spalla. Io rimango immobile. Perplesso.
Come ha fatto a prendere in mano la situazione?
Sono confuso. Non ho intenzione di arrendermi però.
 
Altro giorno. Nuove riprese.
Abbiamo appena finito di girare una scena che è stata ripetuta un po’ di volte.
Non riesce proprio a trattenersi e alla fine contagia tutti. Ci siamo dovuti fermare più volte perché a turno scoppiavamo a ridere.
Anche adesso che è finita e stiamo tornando tutti nelle nostre vesti naturali, quell’ilarità continua a seguirci.
Siamo di nuovo soli.
C’è un via vai di gente intorno a noi, ma nessuno ci presta attenzione.
Riprovo timidamente a proporgli un uscita da soli.
<< Hey Rob ti va… >>
Vengo interrotto da alcuni tizi della troupe che stanno smontando le scene e che urlano come degli scaricatori.
<< Jude se non parli più forte non ti sento >> sembra divertito dalla situazione. Non so perché.
<< Niente, dicevo… >> riprendo ma questo perdere tempo e non essere diretto non mi aiuta a superare la difficoltà della cosa << ti va diandareunpo’ingironelpomeriggio? >>
Lo dico tutto di un fiato, prima di essere interrotti di nuovo e dalla faccia che fa non credo abbia capito.
<< Jude ti avevo chiesto di parlare ad alta voce non veloce. Non ho capito una parola. Se poi si aggiunge il rumore che ci circonda. Comunque ora vado. Ho bisogno di una doccia. Ci si vede nel pomeriggio. >>
Fa un occhiolino e scompare lasciandomi di nuovo come un cretino.
Ho l’impressione che capisca ma che faccia finta di niente.
 
Ho continuato a provare. Tutta la settimana ho tentato di chiedergli di uscire da soli.
Niente. Mi sfugge e, ripeto, sembra mi stia prendendo in giro.
Tutte le volte che ci provavo, una volta m’interrompe con la scusa che gli sta squillando il cellulare
“è Indio. Devo rispondere”. Mi sta bene, capisco.
Un’altra m’interrompe nel bel mezzo del discorso, chiedendomi di aiutarlo ad abbinare delle cravatte alle camice.
Non ha mai saputo azzeccare un abbinamento e adesso mi chiede di aiutarlo?
La cosa che mi fa più innervosire è che sembra che la cosa lo diverte.
Basta. Mi sono arreso. Se non vuole lascio perdere. Già mi sento abbastanza idiota.
 
È pomeriggio. Sono in camera mia. Oggi non abbiamo da girare nessuna scena. Guy sta riguardando quelle che abbiamo girato fino ad ora e io ne approfitto per rivedere alcuni punti del copione seduto sul divano.
 
Bussano alla porta.
 
<< Jude posso entrare? >>
È Robert. Sono tentato di lasciarlo fuori, ma non ci riesco.
<< Si entra. >>
<< Buon pomeriggio Judsie >> dice allegro e venendosi a sedere vicino a me.
Ricordate quando ho detto che ho imparato ad amare questo nomignolo? Ora lo odio.
<< Ciao Rob. Cos’è quest’ euforia. Dormito bene? >> non lo guardo nemmeno.
Fa una risatina. Ha notato l’astio nelle mia voce e non capisco cos’è che lo fa sorridere.
<< Non più del solito. >> risponde alzando le spalle << Sono le quattro e mezza >> dice improvvisamente.
Alzo lo sguardo dai fogli, che in realtà non stavo leggendo e lo guardo curioso.
<< E allora? >> chiedo.
<< Beh, voi inglesi non siete abituati a prender il tea alle cinque? >>
Non capisco davvero dove voglia arrivare.
<< Non tutti ma sì, molti di noi abbiamo quest’abitudine. Ma, come hai detto tu, sono le quattro e mezza. >>
Ancora non comprendo le sue intenzioni. Sorride ancora e, nonostante io sia nervoso, non posso rimanere indifferente a quel sorriso.
<< Si hai ragione, ma la sala da tea dove mi piacerebbe portarti è un po’ distante da quest’albergo e non vorrei fare tardi. >>
Cosa? Sala da tea dove LUI vorrebbe portare ME?
Lo guardo stravolto.
<< Co-cosa stai cercando di dirmi? Ti giuro che non capisco >>
Questa volta ride e io mi sento vittima del suo gioco.
<< Ma come non capisci? È tutta la settimana che provi, senza successo, a invitarmi ad uscire e ora che lo faccio io ti sembra strano? >>
Boccheggio.
<< Quindi… quindi tu sapevi. Tu sapevi quello… >>
<< Che stavi cercando di dirmi. Si >>
<< E continuavi a cambiare di scorso solo per… >>
<< Prenderti in giro. Esatto. >> sorride compiaciuto dal risultato.
 
Non so se ridere anche io della situazione o incazzarmi.
<< Tu… tu figlio di… >>
<< Ah-ah Jude. Credo che la mia vicinanza ti faccia male. Stai iniziando a diventare volgare. >>
È ancora divertito dalla situazione. E io esplodo. Lancio il copione lontano da me.
<< Hai idea di come mi sento in questo momento? Un idiota ecco come mi sento. E tu? Tu te la ridevi alle mie spalle. Ho pensato che la cosa non ti importasse che fossi l’unico a vedere che il legame tra noi si stava rafforzando. Mi hai fatto credere di riuscire a capirti e poi improvvisamente cambiavi di secondo in secondo. Ho creduto di impazzire. Lo sai quanto è difficile starti dietro? No, non lo sai. È ovvio che non… >>
Mi bacia. Interrompe il mio sproloquio  senza senso mettendomi una mano sulla nuca e attirandomi verso di se. Tappando la mia bocca con la sua. Solo labbra contro labbra. Le muove un po’ catturando il mio labbro inferiore tra le sue e succhiandolo leggermente e poi si stacca.
Rimane ancora vicinissimo a me.
Sono senza parole. Ho desiderato questa cosa da tanto e ora che è successo non so come comportarmi.
Mi è piaciuto. Mi è piaciuto tanto.
<< Che strano. È sempre successo che mi dovessero far tacere. È la prima volta che faccio tacere io qualcuno, ma se non lo avessi fatto non so per quanto saresti andato avanti e poi ancora non mi hai dato una risposta. Si lo so che sei arrabbiato… >>
Questa volta sono io a zittire lui. Ovviamente ho usato il suo metodo.
Afferro il collo della sua maglietta e lo tiro a me.
Neanche io approfondisco il bacio però.
Quando mi stacco è di nuovo lui a parlare.
<< Questo era un si per il tea? >> chiede a corto di fiato tenendo gli occhi fermi sulla mia bocca.
<< No, ho solo riportato le cose nel giusto ordine. Io ho fatto tacere te. Come è giusto che sia >> dico, sorridendo,  ancora sulle sue labbra sulle quali poi passo le mie dita.
<< Per quanto riguarda il tea. Aspettami qui. Due minuti e sono da te. >>
Mi alzo e lo lascio sul divano.
Mentre vado in bagno per darmi una sistemata gli lancio un’occhiata. Sta  sorridendo e si lecca le labbra.
È bellissimo.
 
Quando torno da lui lo trovo ad aspettarmi in piedi. Mi avvicino e gli afferro una mano.
<< Vieni andiamo. >> dico sorridendo dolcemente.
È sbalordito, ma ricambia il sorriso e stringe la mia mano. L’ho lasciato senza parole.
So che quando saremo fuori dovrò lasciargliela, ma finche possiamo perché non approfittarne?
Usciamo nel corridoio e fino all’ascensore non troviamo nessuno. Siamo fortunati.
Sembriamo due adolescenti ad un primo appuntamento e io non ci posso credere che lui è riuscito a fare in pochi minuti quello che io non sono riuscito a fare in una settimana.
Sono felice. Siamo felici.
 
Ho capito una cosa. Non riuscirò a vincere facilmente contro di lui. È sempre un passo avanti a me, ma posso ancora meravigliarlo con piccoli gesti, lasciarlo senza parole e prendermi, così, le mie rivincite.
Credete sia poco? Sbagliate.

 
 
 
 










 
 
 



















Nda: Prima o poi la smetterò. Giuro. Sto pensando di entrare in un gruppo di recupero  XD
AHAHAHAHAHA  ma questa volta prendetevela con la mia piccola Rory, è lei che mi manda messaggi subliminali AHAHAHAH
Ovviamente scherzo è adorabile e io adoro che mi si diano delle idee. Non potevo chiedere di meglio.
Sto mandando avanti anche una long. Sono stanco di dormire solo se non lo avete ancora fatto e vi va di dargli un’occhiata mi farebbe piacere ^-^
Anyway, come al solito le recensioni sono gradite. Vi piace non vi piace… va bene tutto :)
Vi lascio. Un bacio a tutti.
LeLa
   
 
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