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Autore: A n g e l a    17/06/2013    2 recensioni
Kurt tentò di non guardarlo, si concentrò su Blaine e quelle due lettere ce l’aveva sulla punta della lingua e allora: “No.”
Kurtbastian, buona lettura.
§ A §
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Sebastian Smythe
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                           Due Lettere.






Kurt non era sicuro di voler essere dov’era in quel momento: tremava, era nervoso e stava sudando  quando non faceva caldo.

Tutti continuavano a dirgli che era solo nervoso e che Blaine non gli avrebbe mai detto di no e che sarebbe andato tutto bene.

E gli era stato ripetuto così tante volte quella mattina che ormai se ne stava iniziando a convincere anche lui.

Ma non ne era sicurissimo, non al cento per cento e tutto era dovuto a uno stupido problema, e il suo problema aveva anche un nome: Sebastian Smythe.

Lui e Sebastian si erano incontrati a New York qualche giorno dopo San Valentino: Smythe si era trasferito in un altro liceo perché aveva avuto problemi con Hunter, il nuovo capitano dei Warblers e così si erano scontrati in una caffetteria e scambiati i numeri, si erano incontrati casualmente in un gay-bar, poi Kurt aveva fatto fare a Sebastian un giro turistico della NYADA, del suo quartiere e dopo qualche giorno anche di casa sua.

Avevano iniziato parlando come amici, litigando spesso, ma poi era successo: un Sebastian piuttosto brillo aveva pronunciato un ‘mi piaci, sai?’ ed erano finiti a fare sesso, una, due, tre, molte volte.

Poi le serate di sesso nelle quali l’uno si presentava a casa dell’altro si erano velocemente trasformate in cene fatte sul divano con il cibo d’asporto, in colazioni la mattina, in Kurt che aiutava Sebastian con i problemi di matematica e Sebastian che distraeva Kurt dalle prove dei passi di danza per farlo allenare con attività più piacevoli e poi, per finire, ci furono quelle cose, quei piccoli particolari, che fecero rendere conto a Kurt di come le cose stessero cambiando: nel suo cassetto c’era un piccolo spazio dedicato ai cambi di Sebastian e poi il suo spazzolino sul lavandino.

La cosa era diventata sempre più seria, fin quando Kurt aveva capito che Sebastian di certezze non gliene avrebbe mai date.

Non come con Blaine.

Era per questo che aveva detto di si, perché Blaine gli dava certezze.

Era lì perché sapeva che quella era la cosa migliore per la propria vita, anche se non per il suo cuore.

Ma non gliene importava perché lui aveva bisogno di certezze e, comunque, amava ancora Blaine anche se non nello stesso modo in cui l’amava l’altro.

Tutto qui.

Kurt non stava ascoltando nulla della cerimonia, si stava guardando in torno alla ricerca di Sebastian - perché Blaine, ovviamente all’oscuro di tutto, aveva invitato tutti gli ex-Warblers -  che però non c’era.

Voleva che lui fosse lì, che lo fermasse perché sapeva che Sebastian provava qualcosa, doveva provare qualcosa, ma non era tipo da queste cose.

Fanculo a Sebastian, sposerò Blaine e sarò felice.

Ne era convinto  e “Vuoi tu Kurt Hummel prendere come tuo legittimo sposo Blaine Anderson?” aveva la risposta ed era tutto perfetto, ma poi accadde:

Sebastian entrò in quel momento in camicia e pantaloni eleganti perfettamente stropicciati, cravatta allargata e con il viso rosso.

Kurt tentò di non guardarlo, si concentrò su Blaine e quelle due lettere ce l’aveva sulla punta della lingua e allora: “No.”

Si coprì immediatamente la bacca con le mani si levò un coro ma era piuttosto sicuro che Rachel stesse sorridendo soddisfatta, e infine tra tutti quei mormorii si sentì il sospiro di Sebastian.

Sbuffò pesantemente e si sedette su un gradino dell’altare senza preoccuparsi di nulla, degli invitati, della figuraccia che probabilmente aveva fatto e dei vestiti, che poi erano il suo ultimo problema-Oh, my Gaga. L’ho davvero pensato?-.

Gli invitati uscirono ma Sebastian rimase lì sulla porta mentre Blaine si sedeva accanto a lui.

“Perché?” gli chiese piano Blaine, ma risuonò per tutta la sala.

“Perché sono un’idiota e mi dispiace.” Rispose Sebastian.

E allora anche Blaine se ne andò perché faceva troppo male sentire quell’aria innamorata e tesa che tirava tra loro.

“Mi dispiace.” Sussurrò il più alto.

“Ormai non importa perché ti amo.” Disse invece Kurt.

E Sebastian aprì e richiuse la bocca un paio di volte.

“Non devi rispondere per forza, avevo solo bisogno di dirtelo.” Sussurrò Kurt facendosi più piccolo sulle scale.

Smythe fece un respiro profondo e “Invece si, perché ti amo anch’io.”  Disse piegandosi sulle ginocchia, gli prese il viso fra le mani e lo baciò a stampo , ancora, ancora e ancora.

Ed era tutto perfetto, perché era sicuro di quello che stava facendo: non sudava e l’unica cosa a tremare era il suo cuore.

Non come con Blaine.

E ora il suo problema era nche la sua soluzione: Sebastian Smythe.




Ehilà, bella gente.
Allora non so da dove è uscita 'sta cosa ma boh spero che vi piaccia.
NON E' BEATATA! quindi mi scuso per eventuali e-orrori.
Pubblicherò se non oggi stesso nel giro di qualche giorno il capitolo della mia long Kurtbastian, che sta aspettando ormai da troppo, se a qualcuno interessa.
Un bacio,
§ A §

  
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