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Autore: Il Saggio Trentstiel    17/06/2013    9 recensioni
Le palpebre calano leggermente.
Il naso prude.
Le papille gustative protestano.
Il cuore invoca un'altra boccata di fumo.
Lui non si tira indietro.

Tra note malinconiche e volute di fumo c'è la storia di Trent.
Abbandonato, deriso e distrutto.
Con Gwen sempre in mente.
Genere: Angst, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gwen, Trent
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Inspirare.
Espirare.
Un ritmo costante, né troppo rapido né troppo lento.
Come la sua vita quotidiana, d'altronde.
Nessun picco, nessun avvallamento.
Piattezza frustrante, forse, ma così benvoluta.
E così odiata.
Inspirare.
Espirare.

 

 

 

 

 

 

 

 


Inspirare.
Espirare.
Le palpebre calano leggermente.
Il naso prude.
Le papille gustative protestano.
Il cuore invoca un'altra boccata di fumo.
Lui non si tira indietro.
Inspirare.
Espirare.

 

 

 

 

 

 

 

 


Inspirare.
Espirare.
Ha mentito a centinaia, migliaia di persone, ma prima di tutto a se stesso.
Quelle quattro lettere – maledette, dolorose ma impossibili da odiare – sono sempre lì.
Nella sua testa, nel suo cuore, sulle sue labbra: “Gwen”.
Quattro lettere, un incontenibile dolore.
L'ennesima sigaretta che se ne va.
Inspirare.
Espirare.

 

 

 

 

 

 

 

 


Inspirare.
Espirare.
Un vago pizzicore alla gola.
A Trent non interessa.
Le mani incontrano il calore rassicurante del legno di acero.
Le dita volano sul manico e sulle corde.
La voce si leva alta e struggente.
Inspirare.
Espirare.

 

 

 

 

 

 

 

 


Inspirare.
Espirare.
La musica e la nicotina, le sue droghe.
La solitudine, il suo nutrimento.
Quella frase, il suo mantra.
Voglio che lo tenga tu”.
Gwen, la sua musa.
Inspirare.
Espirare.

 

 

 

 

 

 

 

 


Inspirare.
Espirare.
Era lì, appeso al suo collo: un ciondolo argenteo.
Infantile, bizzarro, pieno di ricordi.
Trent solleva una mano, la sposta verso il ciondolo.
No, non può farlo.
Si strapperebbe il cuore, piuttosto.
Inspirare.
Espirare.

 

 

 

 

 

 

 

 


Inspirare.
Espirare.
Senza capire come, un'altra sigaretta è tra le sue labbra.
Trent soffia via il fumo acre.
Meno acre dei ricordi.
Gli occhi neri di lei invadono la sua mente.
Il sapore delle sue labbra cancella quello della nicotina.
Inspirare.
Espirare.

 

 

 

 

 

 

 

 


Inspirare.
Espirare.
Fuma, suona e canta, Trent.
Non gli è rimasto altro.
Un ciondolo, la sua chitarra.
Un ammaccato pacchetto di sigarette.
Il pensiero di Gwen.
Inspirare.
Espirare.

 

 

 

 

 

 

 

 


Inspirare.
Espirare.
Non la cercherà, non la chiamerà.
La ricorderà, questo è certo.
Sospira, respira.
Si accende un'altra sigaretta.
Riprende a suonare.
Inspirare.
Espirare.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


A chilometri di distanza, Gwen ha sollevato la cornetta del telefono.
Ricorda ancora a memoria quel numero.
La mano le trema, mentre preme i tasti, uno dopo l'altro.
Infine cede, riaggancia prima di digitare l'ultima cifra.
Buffo. Sarcastico. Crudele.
Le si mozza il fiato.
L'ultima cifra del numero di Trent è un nove.
Inspirare.
Espirare.



















Le long sono in corso di aggiornamento: intanto per rendervi - spero - più dolce l'attesa, ecco questa malinconica flashfic!
Vorrei notaste come gli spezzoni con i pensieri di Trent siano nove e composti da nove righe.
Le sick, c'est chic.

   
 
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