Banner: Quella meraviglia che gestisce questa pagina Miss Black

James Blunt - You're Beautiful

La vita di Damon era brillante.

Nessun intoppo l’aveva mai fermato, poiché di problemi non se ne erano mai presentati, nell’arco della sua esistenza, fino a quel giorno.

La metropolitana di Londra era affollata, le persone fremevano per la paura di arrivare in ritardo a lavoro, ma Damon era tranquillo.

Seduto su uno degli scomodi e freddi sedili grigi della metro, si guardava in giro, alla ricerca di qualcosa di interessante, finché non la vide.

Era un angelo, di quello Damon ne era sicuro.

Se ne stava in piedi, con una mano si reggeva su uno di quei tubi di acciaio che correvano nella parte alta del vagone, mentre con l’altra teneva stretto il braccio del ragazzo accanto a lei.

Era di due spanne più alto di lei, con i capelli biondi e scomposti, gli occhi azzurri, ma quasi spenti.

Quando la ragazza si accorse di Damon, il cui sguardo le era caduto addosso per puro caso, un sorriso spontaneo le spuntò sulle labbra.

Era davvero bella.

I capelli, lisci e lunghi, ricadevano come una cascata lungo tutta la schiena, coperta da una magliettina di cotone rosa confetto. Gli occhi, grandi e profondi, sembravano un mare di emozioni, incorniciati da lunghe e folte ciglia nere.

Quello fu la prima volta che la vide, ma poi accadde di nuovo.

La piazza principale di Londra, Trafalg Square, era particolarmente affollata. Tra le mille facce della persone che brulicavano nella piazza, un paio di occhi in particolare, lo attirarono.

Era lei.

Non sapeva chi fosse, non sapeva il suo nome, ma era come se fosse stata sempre nella sua vita.

Damon non aveva la più pallida idea di cosa fare, perché sapeva che quella ragazza non avrebbe mai accettato che un totale sconosciuto le dicesse che fosse bella da star male.

Non sarebbero mai potuti stare insieme.

Era un dato di fatto, due completi estranei hanno una possibilità su cento mila di vivere una vita felice e piena di amore e felicità.

Però, quel giorno, in quella piazza, i loro sguardi si catturarono, come se fossero vicini, fianco a fianco.

Lei poteva vedere la faccia di Damon, era amareggiato.

Lui la guardò a lungo, catturando di nuovo ogni piccolo dettaglio. I capelli erano cambiati, sulle punte aveva delle leggere sfumature che davano sul rame, che risplendevano sotto quei pochi raggi di sole che avevano il permesso delle nuvole di Londra di venire fuori di tanto in tanto.

Damon pensò che, se l’avesse vista quel giorno, probabilmente, non l’avrebbe vista più.

Quante volte si incontra la stessa persona e quanto volte gli sguardi di due sconosciuti si posso incontrare e agganciare in quel modo così intimo eppure ignoto?

Quel momento, però, sembrò durare all’infinito e Damon si disse che non l’avrebbe più dimenticato.

Ancora una volta, Damon, pensò che fosse davvero bella.

I lineamenti da donna, ma delicati come quelli di una bambina.

Quel viso d’angelo lo aveva catturato e intrappolato.

Di nuovo, però, il pensiero che non sarebbe mai potuto stare con lei, venne a galla.     

Non sapeva cosa fare.

Cercarla?

Anche se un viso come quello di quella splendida ragazza era difficile da dimenticare, non aveva nessuna possibilità di ritrovarla.

Magari ora lei era dall’altra parte del mondo.

Damon si lasciò andare alle fantasie, pensando a come poteva essere avere una vita con la sua sconosciuta.

Dentro di lei c’era davvero un angelo, che la faceva sorridere in quel modo.

Anche se l’aveva vista sorridere solo due volte, Damon era convinto di quello che pensava. C’era qualcosa di celestiale che le permetteva di presentarsi in quel modo, perfetta in qualsiasi cosa, ma era ora di tornare con i piedi a terra.

Di affrontare la realtà.

Damon non sarebbe mai potuto stare con lei.

***

Spazio Autrice

Ieri sera, intorno alle tre di notte tipo, io e una mia amica stavamo chiacchierando su Facebook.

Stavo scrivendo l’ultimo capitolo di Paris In Love e mi serviva una canzone adatta per un addio e mi tira fuori You’re Beautiful di James Blunt.

Allora che faccio? Vado sul Tubo e la metto a palla, con tanto di traduzione e lì, l’illuminazione.

Ho iniziato a ringraziarla come una matta, per la splendida idea inconsapevole che mi ha dato.

Quindi, grazie mille cara la mia Meredhit89, senza di te questa One Shot non sarebbe mai nata.

È corta rispetto alle solite Shot che faccio, ma mia sono adeguata alla canzone che, alla fine, dice quello che ho scritto.

Il nome della ragazza non viene menzionato, ma credo che abbiate perfettamente capito di chi si parla, non è vero?

Spero che vi sia piaciuta perché io, veramente, la amo.

Un bacio, bellezze :)