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Autore: LuxyCharm    17/06/2013    3 recensioni
John e Sherlock, finalmente insieme, come due normali coinquilini dipendenti l'uno dall'altro, vivono tranquillamente la loro vita al 221B di Baker Street; questo delicato legame verrà sconvolto dall'arrivo di Jasper, un vecchio amico di John, i due ritorneranno amici ma si manifesteranno nuovi sentimenti nella mente di Sherlock.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altro personaggio, John Watson , Sherlock Holmes
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Una gamba. Si, una gamba. Ok.. è tutto normale.
-C'è una gamba sulla mia poltrona.-
La sua chioma corvina ondeggia leggermente.
-Stai constatando l'ovvio, John. È irritante.-
Oh, certo. Mr. sono-un-genio-egocentrico-non-toccate-i-miei-esperimenti vuole sempre l'ultima parola.
- Sherlock, mi spieghi almeno il perché? In modo tale che io capisca.-
-É un esperimento.-
Si alza dalla sua poltrona e va verso la finestra dove, prendendo il violino in mano, incomincia a suonare una melodia a cui mancano alcune note. A volte stare con Sherlock è davvero esasperante.
- Lestrade.-
E adesso cosa centra Greg?
Ad un tratto sento dei passi lungo le scale e in poco tempo appare Greg tutto sudato.
- Sherl..Sherlock! L'assassino ha lasciato un biglietto.-
Si appoggia alla porta cercando di riprendere fiato.
-Come mai sei così agitato?-
- Nel biglietto c'è scritto: Caro SH, Sai che un amico è come un tesoro? Per questo esistono i pirati.-
Si guardano negli occhi, cosa vuol dire?
-Sappiamo a chi si riferisce.-
Continua Greg diventando estremamente serio. Sherlock rimane impassibile, poi mi fissa... cosa sta succedendo?
- Greg prestami il telefono, arrivo subito però non entro nella macchina della polizia.-
Greg annuisce e, stranamente, non sbuffa ai capricci di Sherlock, gli dà il telefono e scende le scale chiudendosi la porta alle spalle.
- Potevo prestarti il mio telefono.-
Dico posizionandomi davanti a lui. Lui non risponde e continua a pigiare i tasti del cellulare.
-Puoi spiegarmi cosa succede?-
Ancora nessuna risposta.
- Va bene! Fai quello che vuoi, io vado da Jasper!-
Lui alza lo sguardo verso di me e i suoi occhi sono più gelidi del solito.
- No. -
Dice continuando a fissarmi, chi si crede di essere? Mica devo chiedergli il permesso. Mi avvicino al tavolino e prendo il cellulare, poi la giacca e faccio un segno con la mano in segno di saluto. Appena apro la porta vedo Sherlock che con una mano la richiude e quando mi giro è vicinissimo a me. Ci fissiamo e sento il suo caldo respiro sulle mie labbra... perché si comporta così?
-Tu non puoi uscire da questa casa. -
Dice facendo toccare la sua fronte con la mia. Io lo allontano continuando a fissarlo negli occhi.
- Io vado dove voglio.-
-No, oggi non puoi.-
-Perché?-
-Perché lo dico io. -
Si allontana, prende la sua giacca e, quando si ferma davanti a me, non ho nemmeno il tempo di capire perché dalla sua giacca esce una piccola bomboletta, che la mia vista diventa completamente nera.

Mi sveglio, la testa mi fa molto male e per un momento non capisco dove sono. Apro gli occhi, mi guardo intorno: la stanza di Sherlock. Deve avermi drogato, perché? Mi alzo dal suo letto e cerco di aprire la porta: è chiusa.  Cerco il mio cellulare ma non c'è, le finestre sono bloccate e non so cosa fare, mica posso sfondare la porta! Mi siedo sul suo letto e appoggio la testa sulle mie mani.
Perché mi ha sbattuto qua dentro senza dirmi niente?
Caro SH, Sai che un amico è come un tesoro? Per questo esistono i pirati.
Le parole di Greg continuano a martellarmi la testa ancora dolente. Cosa vuol dire? Un amico... Se è indirizzato a Sherlock vuol dire che un suo amico è in pericolo, ma lui non ha amici.. lui ha solo me. Un attimo! Sono io l'amico del biglietto! Che stupido, l'ha fatto per proteggermi? Sento un rumore provenire dalla porta, Sherlock?
- John, mi senti?-
- Jasper! Cosa ci fai qui?-
Mi avvicino alla porta cercando di ascoltare meglio.
- Sono venuto per portarti via da questo posto! Allontanati dalla porta, la sfondo.-
Ma è impazzito? Si farà male!
- No, puoi farti male! Tranquillo, torna a casa. -
Lui incomincia a dare colpi alla porta.
- Se non ti allontani vorrà dire che ti arriverà la porta addosso.-
Mi allontano dalla porta, dopo alcuni colpi la porta cede e vedo Jasper che si massaggia la spalla destra. Mi avvicino a lui accarezzandogliela, per fortuna non ha niente.
- Vieni con me, lontano da qui.-
Dice improvvisamente prendendomi la mano, mi sento come una protagonista di quei film sdolcinati che piacciono tanto a Molly. 
-Ma sei impazzito? Io qui ho Sherlock, un lavoro, una casa e...-
Basta. Non ho più niente. Forse non ho nemmeno ciò che ho appena elencato. Perdo lo sguardo fra le assi del pavimento e Jasper se ne accorge, mi stringe forte a se e mi accarezza la testa continuando a ripetermi "vieni via con me". Non posso. Non posso e non voglio lasciare Sherlock, lui è mio amico e io sono l'unica persona che può stargli accanto.
-Non posso.-
Lo dico sussurrando, in verità non voglio che mi senta.
- Perché?-
Mi prende il volto fra le mani e i suoi occhi sembrano come dei coltelli che mi lacerano l'anima. Non guardarmi così, ti prego.
- Perché questa è la mia casa, possiamo rimanere amici se vuoi.-
Che affermazione stupida, vorrei tanto rimanere suo amico ma so che non sarà possibile.
- Amico?-
Dice e ad un tratto mi stringe così forte da non farmi respirare, cosa gli succede?
- Rimarrai con me, che tu lo voglia o no. -
Mi sferra contro la parete e in un attimo mi è addosso, cerco di divincolarmi ma è troppo forte e quando incontro il suo sguardo è diverso, gelido.
- Cosa ti succede Jasper?-
Cerco di accarezzargli la testa ma blocca le mie mani con una delle sue e con l'altra mi sferra un pugno sullo zigomo. Fa male, ma non quanto vedere lui in queste condizioni. Sono disteso a terra, stordito e l'ultima cosa che vedo è lui con una siringa in mano e il vuoto.
Non è giornata.
                                                                                         ****
-Voglio tutte le telecamere possibili.-
Dico fissando Mycroft, odio chiedergli aiuto ma non voglio che accada niente a John. Lui annuisce ed io mando un messaggio a Lestrade.
Avete scoperto altro?
-SH
No. Abbiamo bisogno del tuo aiuto, odio ammetterlo.
-GL
Esco senza salutare Mycroft, non c'è tempo e ogni minuto è prezioso. Prendo un taxi per andare a Scotland Yard e intanto fumo una sigaretta perché sono troppo nervoso.  Arrivo e incontro Anderson fuori dall'entrata, oggi non ho voglia di vederlo.
- Sherlock! Come mai qui?-
- Scommetto che Lestrade ti ha dato questa "ora buca", fatti delle domande.-
Lo supero e mi dirigo verso l'ufficio di Lestrade.
- Allora, da cosa posso cominciare?-
Lestrade mi guarda, più serio del solito, deve esserci qualcosa sotto. Non ha dormito a casa e i suoi vestiti sono di ieri sera ma non credo sia collegato al motivo di adesso.
- Non c'è bisogno di analizzarmi, devo solo dirti una cosa. John è scappato dalla casa. -
Lo guardo, come è possibile? Mi arriva un messaggio, possibilmente Mycroft vuole darmi la stessa notizia.
John è stato rapito.
-MH
  
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