Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer
Ricorda la storia  |      
Autore: MrsEmMalik    17/06/2013    4 recensioni
"Eccome. Sembra proprio abbia scelto la serata perfetta. Si è appena fatto buio e appaiono le prime stelle nel cielo quasi privo di nuvole. Non tira un filo di vento e il mare è completamente calmo, sembra una tavola, di un blu che quasi si confonde col cielo.
La serata perfetta.
Se solo trovassi le parole."
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Michael, Cliffors
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

THAT DAY AT NANDO’S

a Giulia, che mi sopporta sempre e comunque e mi appoggia in tutto dandomi sempre i migliori consigli e a mia sorella che, anche se non ama Michael, ha amato questa storia

Continuo a toccarmi nervosamente i capelli e a mordermi il labbro inferiore, torturandolo quasi da far uscire il sangue. Sono in anticipo lo so, non è da me, ma non potevo rischiare di arrivare un solo minuto in ritardo, lei è sempre puntuale. Poi credevo che mi avrebbe aiutato a pensare, a mettere in ordine le idee, almeno meglio di come le avevo lasciate la sera prima e i giorni che avevo preceduto la scelta di tirare fuori le palle finalmente e programmare questo incontro. Ma non è così. È tutto ancora più confuso nella mia testa, l’ansia mi assale. E se non fosse stata una buona idea? Se andasse male? Se finissi per fare solo la figura del coglione davanti a lei? No, non è stata una buona idea, adesso me ne vado. Adesso la chiamo e le dico che ho avuto un imprevisto e non si fa più niente, e me ne vado. Non capisco proprio da dove mi sia venuto questa stupida idea. Recupero il telefono dalla tasca posteriore dei miei jeans e scorro la rubrica, cercando il suo nome. Emily. Ci clicco sopra e aspetto il familiare tu-tu che mi fa capire che il telefono è libero.
-Perché mi stai chiamando?- una voce familiare mi prende di sorpresa alle spalle. La sua voce. Merda.
Mi volto piano con il telefono ancora attaccato all’orecchio e me la ritrovo davanti a qualche metro di distanza che mi sorride, mostrandomi il cellulare che vibra, illuminandosi col mio nome scritto sopra.
Indossa un maglione grigio di almeno tre taglie più grande che lascia intravedere una canotta bianca di sotto, una gonna jeans stretta e le sue converse nere mezze distrutte. I capelli biondo cenere le ricadono sulle spalle con delle onde morbide che mi fanno ripensare al nostro incontro, quando con la mia inconfondibile eleganza mi ero stiracchiato da Nando’s e il mio orologio si era incastrato nei suoi capelli, mentre era nel tavolo accanto con Alisha. Ashton non la smetteva di ridere, io ero imbarazzatissimo e Emily sconvolta, ma dopo essermi scusato una quarantina di volte, lei mi aveva sorriso con uno dei sorrisi più belli che io avessi mai visto e da quel giorno mi era del tutto andato in pappa il cervello a causa sua.
E adesso quel sorriso è di fronte a me ed è stupendo.
Mi affretto a chiudere la chiamata e sento il volto bruciare, ma che diavolo mi prende?
-Non credo di essere in ritardo, non avevi detto alle sette?- chiede Emily, posando il cellulare dentro la borsa beige che tiene appoggiata alla spalla sinistra.
-Non sei in ritardo- riesco a dire, sforzandomi di sorridere.
Alza lo sguardo verso di me con un altro sorriso e i suoi occhi azzurri cercano i miei, che invece tentano di scappare via per evitare un’altra ondata di calore alle guance.
-Vuoi sederti?- chiedo senza guardarla in faccia, indicando una panchina a pochi passi da noi.
-No- risponde secca.
Cosa?
Alzo istintivamente gli occhi su di lei, lasciandomi scappare un’espressione stupita.
Lei mi guarda dritta negli occhi seria.
-No, camminiamo un po’, ti va?- continua, abbozzando un sorriso, che le fa spuntare una fossetta sulla guancia destra che adoro.
Non rispondo, ma annuisco soltanto.
Ci incamminiamo per il pontile, l’uno accanto all’altra e per un po’ scende il silenzio tra di noi.
Ogni cosa si annebbia nella mia testa, qualsiasi pensiero o briciola di idea che avevo prima per iniziare a parlarle è svanito. Sparito. Vuoto totale. Merda.
-Bella serata, non credi?- chiede retorica senza voltarsi verso di me.
Eccome. Sembra proprio abbia scelto la serata perfetta. Si è appena fatto buio e appaiono le prime stelle nel cielo quasi privo di nuvole. Non tira un filo di vento e il mare è completamente calmo, sembra una tavola, di un blu che quasi si confonde col cielo.
La serata perfetta.
Se solo trovassi le parole.
-Già- mi ritrovo a dire.
“Già”? Ma sei serio? Coglione.
Metto le mani in tasca e abbasso il capo.
Non la guardo, ma sento lo stesso i suoi occhi addosso. Mi sento a disagio anche se è la cosa più stupida del mondo, io ed Emily siamo stati insieme da soli tante altre volte. Eppure. Eppure non dovevo dirle quello che avevo intenzione di dirle adesso.
-Sei buffo, lo sai?- riprende a parlare lei continuando a guardarmi.
-Più che buffo mi sento uno stupido, ma ok- Cazzo. L’ho detto davvero? Coglione.
Devo imparare a pensare prima di aprire questa bocca larga che mi ritrovo. Coglione.
La sento ridere e inevitabilmente sorrido anche io, voltandomi verso di lei. Emily non riesce a smettere, porta la testa indietro, mentre la sua risata diventa silenziosa. Mi avvicino, spintonandola un po’, fingendomi offeso.
-Ehi- protesto.
Finalmente riesce a smettere, le rimane un sorriso stupendo sulle labbra e con le mani cerca di asciugare le lacrime che le scendono per il troppo ridere. E poi sono io quello buffo.
Si ferma a guardarmi un per un po’, cercando di tornare seria e non so come questa volta riesco a non abbassare lo sguardo, incrociando i suoi occhi azzurro cielo, abbozzando un sorriso.
-Non sei stupido Clifford- sentenzia infine, mentre la sua adorabile fossetta torna sulla sua guancia.
-È colpa tua Parker- mi ritrovo a dire. Non sono in grado di pensare prima di parlare. Amen, dovrò farmene una ragione.
-Mia?- chiede Emily, alzando un sopracciglio e puntandosi il dito contro divertita.
Annuisco, sorridendo –Sei tu che mi fai sentire uno stupido-
Emily punta i piedi a terra portando le mani ai fianchi, guardandomi interrogativa.
-E come farei scusa? Illuminami-
Scrollo le spalle. Stavolta non davvero cosa rispondere, so che è questo il momento giusto, adesso devo tirare fuori le palle e dirle quello che ho da dirle. Forza Michael, cazzo. Niente. Sono un uomo senza palle, il mio coraggio è andato a farsi fottere, sempre se ne avessi mai avuto uno. Sono un codardo.
-Lo fai e basta- finisco col dire. Complimenti Michael. Coglione.
Emily alza gli occhi al cielo e sbuffa, incrociando le braccia al petto e voltandosi a guardare il mare di fronte a noi.
Ho perso il momento perfetto e adesso non riesco neanche a guardarla in faccia. Il silenzio più imbarazzante che potesse mai esistere cala tra noi, ed è Emily a romperlo, di nuovo.
-Forse è vero che sei un po’ stupido Michael- volta lo sguardo verso di me seria –Hai intenzione di dirlo o no?-
La guardo interrogativo, mentre cerco di capire cosa intenda. Mi sento veramente uno stupido in questo momento, ho cervello in pappa, seriamente.
-Dirti cosa?- chiedo istintivamente.
Emily sbuffa di nuovo, puntando il piede sul pontile.
Dovrei mettermi a pensare a cosa le frulla per la testa? Non sono un indovino io e neanche Edward Cullen, e non ho nemmeno l’intenzione di diventarlo. Poi si sa che nella testa delle ragazza non ci si può entrare e che anche se volessi tentare di capirle non ci riusciresti, è scientificamente provato.
Continuo a guardare Emily interrogativo, ti prego smettila di farmi sentire un idiota Ems.
Lei sembra come incenerirmi con lo sguardo e comincia ad avvicinarsi a me rapida. Anche se ci dividono solo pochi passi, sembra che essi durino un’eternità. Ha intenzione di picchiarmi? Si para di fronte a me e mi guarda seria. Poi succede tutto troppo velocemente. Afferra il colletto della mia camicia e mi attira a sé, alzandosi sulle punte dei piedi e poggiando le sue labbra alle mie.
Mi prende del tutto alla sprovvista che quasi strabuzzò gli occhi, per poi trovarmi a chiuderli mentre le labbra di Emily si schiudono sulle mie. Il sapore del suo lucidalabbra al lampone mi invade e approfondisco il bacio con una dolcezza che non avrei mai immaginato di avere. Poggio le mani sui suoi fianchi per poi accarezzarle la schiena e la sento sorridere.
È lei la prima a staccarsi, poggiando le mani sul mio petto e tornando alla sua altezza, senza però smettere di guardarmi e di sorridere.
-Dirmi che sei innamorato di me, coglione- mi colpisce piano sul petto e io mi ritrovo a sorridere come un idiota. Poi si tira di nuovo sulle punte dei piedi e si avvicina al mio orecchio.
-Almeno quanto io lo sono di te- sussurra.
-Beh, visto che già sapevi tutto- rispondo io ridendo.
Emily si finge seccata, aggrottando le sopracciglia.
Abbasso lo sguardo incontrando il suo cristallino.
-Sono innamorato di te, Emily Parker, da quando ho sentito la tua risata per la prima volta, quel giorno da Nando’s- dico infine.
Il suo volto di illumina in uno dei suoi splendidi sorrisi.
-Anche io sono innamorata di te, Michael Clifford, da quando ho visto il tuo sguardo imbarazzato quel giorno da Nando’s-
Non mi sono mai sentito più felice di così. Afferro il suo volto e la bacio ancora, con dolcezza.
 
______________________________________________________________________________________________________________________________________________

emm's corner
HIYA
e già sono tornata con un' altra storia su questi quattro beoti (amo insultarli ma li amo alla follia obviously)
questa volta però il protagonista è Michael, non chiedetemi perchè, non ne ho idea, so solo che mentre pensavo e scrivevo la faccia era la sua quindi questo.
dire che è stato un parto è dire poco, sono passati non so quantii giorni perchè riuscissi a finirla, non avevo idee completamente ed è stato doloroso u_u
poi boh mi si è accesa una lampadina mentre studiavo (sempre nei momenti sbagliati sti attacchi di "genialità") e l'ho finita.
ed è uscita sta cosetta qua.
beh, dai diciamo che sono abbastanza quasi soddisfatta (?)
ovviamente ho fatto fare la parte del cagasotto a michael perchè sono ho deciso di essere femminista e quindi POTERE ALLE DONNE! GO EMILY GO
basta adesso mi eclisso :)
fatemi sapere cosa ne pensate con un racensione pleaseeeeee
BYEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE
*much love
Em

  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer / Vai alla pagina dell'autore: MrsEmMalik