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Autore: harinezumi    17/06/2013    1 recensioni
Anche il vento che fino ad allora aveva soffiato debole sull'oceano si fermò a quelle parole, lasciando Dick impietrito a fissare colui che le aveva pronunciate, dimentico del suono distante delle auto della polizia che li raggiungevano al porto. Ora lui faceva di tutto per non incontrare i suoi occhi, come al suo solito, fissando vacuo l'orizzonte in cui il sole aveva cominciato a sorgere.
Robin viceversa, andando contro alla vera essenza del suo carattere, era rimasto incapace di formulare una risposta; raramente era riuscito a strappare una confessione del genere a Batman, figurarsi a farlo parlare dei suoi sentimenti anche nella più generale delle ipotesi.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Robin's reckoning
Genere: Generale, Introspettivo
Parole: 1581
Personaggi: Batman (Bruce Wayne), Robin (Dick Grayson), accenni a Jim Gordon
Coppia: Slash, Bruce/Dick (one-sided)
Avvertimenti: Missing Moments, What if?

Note (importanti!!): nell'episodio omonimo di BTAS, Robin riesce finalmente a trovare Tony Zucco (l'uomo che ha provocato la morte dei suoi genitori.. ma se non lo sapete da voi, non so sinceramente perché state leggendo questa fic), ma Bruce gli impedisce di seguire il caso fino in fondo per paura che Zucco riesca a fare del male anche a Dick. Il tutto si conclude con Batman che si rompe una gamba combattendo contro gli uomini di Zucco, raggiunto poi da Robin che, nonostante tutto, decide di non vendicarsi sul criminale e di assicurarlo invece alla giustizia. Alla fine, Batman gli confessa le sue paure a cui non aveva mai dato voce.
Non so esattamente che età potrebbe avere Dick in questo episodio, ma è probabile che abbia 18 anni.
Mi spiace per il mega riassunto fastidioso >_< ma nel caso non abbiate visto l'episodio (il 33° della prima stagione di Batman, nella versione italiana), è necessario!

Per me questa relazione rimarrà sempre un po' one-sided e soprattutto troppo sfuggente per essere classificata (diciamo che io non sono del tutto a bordo nel definirlo Amore), ma non si può negare che ci sia qualcosa di morboso nel rapporto tra Bruce e Dick, qualunque esso sia. Infatti ho citato Devin Grayson nel testo, tanto per cambiare.
Grazie a tutti quelli che passeranno di qui per l'attenzione :) segnalazioni di errori e (educati) commenti di vario genere sono come sempre i benvenuti!

harinezumi

 

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Robin's reckoning

 

 

"Non avrei potuto sopportare... che prendesse anche te".

Anche il vento che fino ad allora aveva soffiato debole sull'oceano si fermò a quelle parole, lasciando Dick impietrito a fissare colui che le aveva pronunciate, dimentico del suono distante delle auto della polizia che li raggiungevano al porto. Ora lui faceva di tutto per non incontrare i suoi occhi, come al suo solito, fissando vacuo l'orizzonte in cui il sole aveva cominciato a sorgere.
Robin viceversa, andando contro alla vera essenza del suo carattere, era rimasto incapace di formulare una risposta; raramente era riuscito a strappare una confessione del genere a Batman, figurarsi a farlo parlare dei suoi sentimenti anche nella più generale delle ipotesi. Doveva essere il dolore della gamba rotta a parlare, perché se c'era uno dei problemi con Bruce che era rimasto una costante in quei dieci anni di lavoro insieme, era quello: non diceva mai ciò che davvero pensava, e quando lo faceva per Dick era quasi impossibile credere alle proprie orecchie.
Senza riuscire a rimanere fermo troppo a lungo, posò una mano sul fianco di Bruce, invitandolo a lasciare la stampella che lo reggeva in piedi con un cenno e a appoggiarsi completamente a lui, cosa che questi fece senza esitare. In quel momento, sentendo la forte presa dell'altro sulla spalla, Dick sentì che non sarebbe più riuscito a spiccicare parola sull'argomento, non più.
"Andiamo, partner" lo invitò invece, con una risatina; alzando gli occhi sul molo dove si trovavano, vide il Commissario Gordon che li fissava una cinquatina di metri più in là, e istantaneamente si irrigidì, anche se non lasciò la presa su Bruce. Al sicuro da orecchie indiscrete o meno, non gli piaceva che qualcuno li stesse fissando, non ora. "Ehi, non si può avere un attimo di privacy, qui..."

"Jim non sta sicuramente origliando. Portami da lui" lo liquidò Batman, senza prestare un minimo di attenzione alla sua battuta, o al lampante segnale che Dick vi aveva messo di proposito. "Avrà bisogno di sentire la mia versione dei fatti".
"Batman, no. Hai una gamba rotta" mugugnò Robin, distogliendo gli occhi da Gordon, con un'involontaria fitta di gelosia e risentimento; aveva appena avuto il suo momento con Bruce, perché non poteva durare più a lungo? Aveva tutto il diritto di pretenderlo, specie dopo una nottata del genere.
Perciò si bloccò, voltando gli occhi verso le lenti di Batman, tanto per essere sicuro che comprendesse che era serio, che per quella serata avrebbe accolto con gioia la sola opzione di andarsene a dormire dopo che Alfred si era occupato della sua gamba.
Fu in quel momento, in una sbirciata veloce, che Dick vide Gordon voltarsi per parlare con alcuni agenti, senza avvicinarsi come avrebbe fatto al solito; per lo meno lui, a differenza di Bruce, non aveva tutta questa fretta di separarli. La cosa sollevò Robin, ma lo fece anche arrossire più di quanto avesse voluto.
Jim gli stava lasciando del tempo perché doveva aver intuito che tra lui e Batman qualcosa non era andato per il verso giusto; quell'uomo non era stupido.

"Robin... Dick" sospirò Bruce a bassa voce, strappandolo al suo imbarazzo, zoppicando quanto bastava per porsi davanti a lui e posargli entrambe le mani sulle spalle; a quel punto, la vista delle volanti della polizia gli venne del tutto coperta dal mantello di Batman, e Dick smise di lanciarvi occhiate nervose.
Bruce si era reso conto che lo stavano distraendo: Dick si chiese perché dannazione non ci fosse qualcuno che non trovasse il suo comportamento trasparente. In quel momento, si sentì davvero un ragazzino.
"Voglio che tra noi le cose funzionino come prima. Se c'è qualcos'altro che vuoi dirmi..."

La richiesta provocò ancora più imbarazzo in Robin, che, sentendo le guance infuocarsi, distolse lo sguardo e strinse la presa sul braccio di Bruce che stava tenendo, senza riuscire a non pensare al suo precario equilibrio.
C'erano molte cose che gli voleva dire in quel momento; prima fra tutte, che era tutta colpa sua se si era rotto una gamba, e che, anche se non gli sembrava il caso di attardarsi per chiarirlo -il sole era sorto da cinque minuti-, non capiva come Batman non fosse furioso con lui.

"N-non sei arrabbiato? Per la gamba. Non ti ho ascoltato, e in più sono arrivato troppo tardi. È stata colpa mia, non mi sarei mai dovuto arrabbiare, sarei dovuto essere con te... ho lasciato che il mio odio verso quel... che rovinasse tutto quanto" balbettò alla fine, senza però osare più incontrare le lenti che nascondevano gli occhi di Bruce. "Continuo a deluderti, continuo... a peggiorare le cose... a volte mi chiedo se hai ancora bisogno di me... o se tu l'abbia mai avuto".

Batman non rispose; probabilmente non si aspettava nulla del genere, nonostante fosse stato lui ad insistere perché Dick parlasse. Eppure, il suo volto impassibile nascondeva spesso il fatto che non sapeva affatto come reagire a certe cose; in quel momento il poco che si vedeva sembrava essere fatto di granito, segno che nella sua testa si stava agitando una tempesta.
Era la sua prevedibile reazione davanti ad un discorso che solo un teenager poteva fare. Probabilmente, se Dick non fosse stato il teenager in questione, se la sarebbe aspettata fin da subito.

"Batman e Robin non smetteranno mai di esistere. È una promessa. Capisci?"

Era di nuovo una frase così strana, pronunciata dalle labbra di Bruce -o meglio, di Batman-, che Dick ne rimase spaesato, prima di sorridere, rassegnato; non era esattamente quello che voleva, anche se era qualcosa. Bruce riduceva come sempre il loro rapporto alle maschere, senza vedere oltre... senza capire che Dick non si stava riferendo soltanto a quello.

Robin si morse il labbro, nuovamente serio; la gola gli si seccò, quando ricominciò a parlare, perché già sapeva che avrebbe dovuto trattenere le parole che stava per pronunciare.
"Tu dici che non ci separeremo, Bru-- Batman? Io... ho quasi permesso che ti portassero via da me, stanotte. Ci sono cose che nemmeno tu puoi controllare... se fossi morto... la tua promessa per me non varrebbe niente adesso". Il suo tono si spezzò; incapace di sollevare gli occhi, non riusciva a smettere di lanciare occhiate alla gamba steccata di Bruce, e più passavano i secondi più i suoi sensi di colpa parevano peggiorare, e più tra le ciglia sentiva intrappolarsi lacrime. "E sarebbe stata tutta colpa mia..."
Robin lasciò la presa sul braccio di Batman, poggiando entrambi i pugni chiusi e tremanti sul suo petto, cercando ignorare il fatto che l'altro non aveva mai avuto davvero bisogno di lui per stare in piedi e di trattenere il bisogno che aveva di annullare i pochi centimetri di distanza rimasti tra loro. Bruce odiava gli abbracci, lo mettevano a disagio; il difficile era ricordarselo in momenti come quelli.

"Robin, stai bene..?"

Dick, per tutta risposta, si limitò a poggiare la fronte tra le proprie mani, sul suo petto, chiudendo gli occhi e sentendo in quel momento il suono distante del cuore di Bruce che batteva; sotto la corazza di kevlar sembrava quasi aumentato d'intensità, sebbene costante come al suo solito. Inusuale. Era colpa sua anche questo?
Sollevò il viso, e posò gli occhi sulle labbra di Bruce, così vicine rispetto al solito, talmente tanto che riflettere sul suo gesto fu del tutto superfluo per Robin; sollevandosi sulle punte dei piedi in fretta, Dick lo baciò delicatamente, quasi sfiorandolo, senza una parola e senza dargli modo di capire che cosa avesse in mente.
Era sempre stato un secondo più veloce di lui, e bastò.

La schiena di Batman, per un caso fortunato e accidentale, copriva entrambi alla vista del poliziotti, ma fu un pensiero che sfiorò Dick soltanto in un secondo momento, quando separò le proprie labbra da quelle di Bruce e si rese conto di quello che aveva appena fatto.
Spalancò gli occhi, fissando Batman a bocca aperta, giusto a dieci centimetri dalla sua faccia, senza osare tirare neppure un fiato.

Non poteva essere successo. Se l'era ripromesso un milione di volte: nessuno al mondo avrebbe dovuto sapere, tanto meno lui.
Quanto disperatamente anelasse l'amore di Bruce, al di là di ogni tipo di affetto fisico e spirituale, al di là di quello che un bacio poteva significare. Era un segreto.
Ora l'aveva praticamente urlato. Ora sarebbe stato buttato fuori di casa. Era solo questione di secondi, il tempo che Batman aprisse bocca, e l'intero mondo di Robin sarebbe crollato per colpa di un gesto disperato.

Dick era talmente terrorizzato da quella prospettiva, che se ne rese conto soltanto dopo un po' che erano rimasti a fissarsi: Batman, contro ogni catastrofica probabilità, non si era nemmeno scomposto.
Le sue mani, dopo un attimo di smarrimento, scivolarono sugli avambracci di Dick, per tirarlo a sé e stringerselo al petto; nulla di più. Lo tenne stretto, come se non potesse dirgli nessuna parola per fargli capire quello che stava pensando.

E Robin, dopo un po', cominciò tranquillizzarsi; chiuse gli occhi, lasciò andare un sospiro, e solo allora tornò ad ascoltare il battito del cuore di Bruce.
In quel momento, comprese ciò che Batman nel proprio complicato silenzio non permetteva a sé stesso di dire ad alta voce; senza usarla, glielo stava confessando lo stesso, ed era forse meglio di qualunque altra cosa.
Il suono di quel cuore che ormai Dick conosceva a memoria, così controllato e impassibile, batteva ora talmente forte che pareva voler rompere la corazza che li separava, e talmente veloce da non poter essere paragonato a nessuna parola d'amore.












 

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