Libri > Percy Jackson
Ricorda la storia  |      
Autore: Umiko_chan    18/06/2013    5 recensioni
Un’ultima meteora dalla scia azzurrognola attraversò il cielo, sparendo all’orizzonte.
“Hai espresso almeno un desiderio?”, le chiese, senza nascondere quel pizzico di curiosità che trapelava dalla sua voce.
“Chi, io? Non ha importanza: il mio si è avverato stasera.”

Jason • Piper
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jason Grace, Piper McLean
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Wish.

 

 
“Sono felice che tu sia venuto.”
Jason le sorrise dolcemente, prima di accoccolarsi accanto a lei; il cuore di Piper perse un battito.
Non avrebbe saputo come descriverlo, non trovava parole che le sembrassero adatte o che riuscissero a esprimere almeno un po’ quanto potesse essere felice. E spaventata.
Era... unico. Un momento assolutamente magico. Erano seduti lì, con le gambe penzoloni, a osservare il cielo chiaro e limpido costellato di stelle. Piper osservava quei piccoli puntini luminosi e ripensava alle vecchie storie di nonno Tom: non la allettava molto l’idea che un mistico e divino istrice e altre creature simili la osservassero mentre ci provava con Jason.
“Così... pioggia di meteore, eh?”, chiese lui, più per rompere il ghiaccio che per chiedere una conferma.
Non che Piper fosse una fanatica di astronomia: era stata una scusa come un’altra, quella delle meteore. Una scusa qualsiasi per avere Jason accanto, tutto per sé.
Tra i due calò un silenzio carico d’imbarazzo; Piper cercò inutilmente qualcosa da dire, qualunque cosa che potesse sembrare minimamente intelligente, ma l’eccessiva vicinanza del ragazzo le rendeva impossibile formulare un qualsiasi pensiero più o meno coerente.
E’ un peccato che Leo non sia potuto venire”, mormorò Jason, anche se non sembrava poi così dispiaciuto. “Si perderà un bello spettacolo.”
Piper arrossì. “In realtà... non lo avevo invitato affatto. Volevo... stare un po’ da sola con te, ecco.”
Jason sorrise, sembrava divertito - o compiaciuto, forse? Piper sentì il sangue colorarle violentemente il viso, e la situazione non migliorò quando lo sentì avvicinarsi a lei.
Faceva freddo, lì nel deserto, e l’aria era frizzante; Piper si strinse un po’ di più nella coperta che aveva portato, invitando anche Jason ad usarla. Erano molto vicini, pericolosamente vicini; Piper poteva sentire il suo cuore battere come amplificato - le ricordava i timpani di un’orchestra - e sperò con tutto il cuore che Jason fosse abbastanza distratto dallo spettacolo che la Natura stava offrendo loro per farci caso.
La pioggia di meteore era iniziata: le scie polverose bianche e gialle si intrecciavano nel cielo immenso e scuro, come la traccia di un gessetto sulla lavagna, e formavano incredibili giochi di luce e di colore. Avevano gli occhi puntati verso quella distesa costellata di piccoli puntini luminosi quando la mano di
Jason incontrò quella di Piper: fu un contatto lieve, quasi inesistente, che presto si trasformò in una stretta salda, dolce e sicura. Rimasero così, mano nella mano, stretti nella coperta, ad ammirare quello spettacolo naturale, e Piper non si era mai sentita più felice.
“Balliamo?”, chiese, senza pensarci troppo su.
“Qui, sul tetto della scuola?”, domandò, scettico: sembrava quasi che l’idea lo divertisse.
“Perché no?”
“Ma... non abbiamo neanche la musica.” Sorrise: aspettava solo di sapere cosa aveva in mente Piper.
“Non ci servirà.”
Jason si alzò in piedi, porgendole la mano: “Lo sai che se ci scoprono qui il coach ci ucciderà, vero?”
Piper poggiò la sua mano su quella che lui le tendeva, alzandosi a sua volta. “Correrò il rischio.”
La brezza pungente si riempì della dolce risata di Jason. La mano che non stringeva quella di Piper corse a cingerle la vita, attirandola a sé. I due ragazzi, stretti l’uno all’altro, iniziarono, passo dopo passo, a muoversi, seguendo il ritmo dettato dal vento delicato e dai loro respiri, che si facevano sempre più affannosi.  
Le loro fronti si sfiorarono, i nasi si scontrarono. Lui le fece fare una goffa giravolta, in cui Piper rischiò l’osso del collo. Risero.
Il vento mosse leggermente la camicia di Jason, aperta sulla T-shirt grigia, facendola fluttuare per un attimo; sui loro volti si erano dipinti due sorrisi imbarazzati, dovuti alla poca, infima distanza che li separava. I loro respiri esplodevano in nuvolette calde una volta usciti dalle loro labbra, per poi mischiarsi l’uno con l’altro: Piper poteva sentire chiaramente il profumo dolce e pungente della menta soffiare dalla bocca di Jason. Quella stessa bocca che pochi secondi dopo premeva sulla sua, teneramente. Le sue labbra erano delicate e morbide su quelle di Piper, così leggere da sembrare quasi inesistenti - e Piper non stentava a crederci, che fosse solo un sogno. Be’, se lo era, pregò il mistico istrice celeste che nessuno la svegliasse.
Chiuse gli occhi, portando le mani sulle guance di Jason, rosse e accaldate per il vento pungente.
Piper non si era mai sentita davvero a casa, alla Scuola della Natura: non c’era minuto della sua vita in cui non si chiedesse cosa ci faceva lì, in un istituto per ragazzi problematici, perché suo padre ce l’avesse spedita. Ora, però, tra le braccia di Jason la prospettiva era un’altra; le sue labbra erano calde, come la spiaggia illuminata dal sole estivo che lei adorava. Quanto le era mancato quel calore e quel sapore fresco, salmastro come il mare che sentiva sulle sue labbra!
Si separarono lentamente, sorridendo. Piper poggiò la testa sul petto di Jason: poteva tranquillamente auscultare il battito del suo cuore leggermente accelerato. Una folata di vento le smosse i corti capelli color cioccolato, facendola rabbrividire. Jason la strinse ancora un po’ a sé, sfregandole le braccia per scaldarla.
Un’ultima meteora dalla scia azzurrognola attraversò il cielo, sparendo all’orizzonte.
“Hai espresso almeno un desiderio?”, le chiese, senza nascondere quel pizzico di curiosità che trapelava dalla sua voce.
“Chi, io? Non ha importanza: il mio si è avverato stasera.”



Angolino autrice.
L’altro giorno vagavo per il Fandom alla disperata ricerca di una JasonxPiper.
E’ da questo che è nato tutto: ho cercato, cercato, ma niente. Non ne ho trovate.
Ho buttato all’aria tutti i miei progetti (la maggior parte in questo Fandom, si vede che leggere “L’eroe perduto” mi ha fatto bene!), tutti miei lavori in corso, per scrivere questa Shot. Non potevo accettare che non ci fosse almeno una JasonxPiper.
E sono onorata di aver scritto la prima di questo Fandom, wow.
Quindi... niente, spero abbiate apprezzato lo sforzo e, soprattutto la storia.
In fondo, sono solo un’umile figlia di Poseidone, non posso fare di più.
Alla prossima, un bacio!

   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Percy Jackson / Vai alla pagina dell'autore: Umiko_chan