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Autore: hiccup    18/06/2013    4 recensioni
[...]
“Dov’è quella faccia da checca in menopausa”
“Non girare il coltello nella piaga, Sebastian”
“Uuh, non mi verrai a dire che ti ha mollato, vero?”
[...]
[Seblaine]
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Sebastian
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Autore: hiccup
Titolo:Calore
Personaggi:Blaine Anderson; Sebastian Smythe
Genere: Introspettivo
Rating: Giallo
Avvertimenti: Slash, What If
Beta:Obviously Irish Shamrock <3
Note: Pubblico questa cosina che ha sonnecchiato placidamente per qualcosa come tre mesi nella cartella “Seblaine” nel pc per farmi perdonare dalla Beta sopracitata: dovrei continuare a scrivere l’altra Seblaine, ma non ho il tempo e l’ispirazione giusta. E domani inizia la maturità (pregate per me, please) e… e ecco. Mi dispiace ç___ç Sono una persona pessima. Lo so.
In generale – e in dettaglio – questa One Shot non ha senso. Anche perché è un clichés fenomenale… Sì, insomma non so perché la sto pubblicando…
 
Buona lettura?
 
 

 
  Al mio cane, Pit,
Che mi sta insalivando la gamba in attesa del suo biscotto mattutino da almeno mezz'ora.

 
 
 
 
 


Calore.

 
 
 

 
 

“Sebastian?”
“Mmh?”
“Ho paura di amarti”

 
 

E’ prima mattina, la tenue luce primaverile penetra soffusamente nella penombra della camera da letto, ma non si sente ancora nessun rumore o vociare: la città sta dormendo.
Blaine e Sebastian sono sdraiati sul letto di quest’ultimo, si abbracciano dolcemente dopo l’ennesima notte trascorsa insieme a rotolarsi tra le lenzuola profumate, ad accarezzarsi, a baciarsi impetuosamente, ad amarsi con ingordigia e a coccolarsi semplicemente, desiderando che il tempo si fermi e permetta loro d’imprimersi nella memoria ogni singolo centimetro di pelle dell’altro. Hanno scandito l’inesorabile scorrere dei minuti con i loro respiri affannati, i gemiti trattenuti a fior di labbra e i sospiri di piacere che non hanno potuto reprimere.
Si sono amati in silenzio, come ogni volta. Perché Blaine non vuole rendersene propriamente conto, perché è una cosa anormale e sbagliata, perché semplicemente non dovrebbe nemmeno esistere l’idea di loro due insieme.
Il moro guarda di sottecchi il ragazzo accanto a lui, avverte un nodo alla gola, stringe le palpebre forte e trattiene il respiro all’altezza dei polmoni che paiono comprimersi dolorosamente nel suo petto. Avverte i polpastrelli di Sebastian punzecchiargli distrattamente la pelle della schiena e del braccio destro.
Sebastian è calore, puro e primordiale calore, pensa Blaine, che ha sempre le mani fredde sia in estate che in inverno.
 


 

“Sei come un rettile, hai il sangue freddo e devi andare alla luce del sole per riscaldarti.”

 

 
Ha sempre freddo, Blaine, è un freddoloso cronico.
E’ solito dire che se non dormisse con due paia di calzini o se non uscisse di casa con sciarpa e guanti potrebbe morire per congelamento.
Per fortuna che poi arriva Sebastian con una cioccolata calda o un caffè bollente a soccorrerlo. Ci sono giornate nelle quali si limita a stringerlo a sé possessivamente- magari davanti ad uno dei musical che piacciono tanto ad entrambi -, altre volte invece lo sorregge tra le braccia e lascia vagare le labbra perfette sul suo volto e sul collo con così tanta devozione che Blaine finisce per arrossire per la vergogna e per i brividi di eccitazione che gli sconquassano tutto il corpo.
 


 

“Sei un depravato, Seb.”

 


Perché altre volte ancora non fa altro che versargli direttamente addosso la cioccolata per poi leccarla via con meticolosità assoluta.
 
Il fatto è che Sebastian è la sua fonte di calore personale.
E lui ne è dipendente, un po’ come se fosse drogato di lui.

 
 
*
 

Blaine Anderson è felicemente fidanzato con Kurt Hummel da quasi due anni.
Tutti i loro amici e i loro genitori dicono che sono perfetti insieme, assolutamente perfetti.
 


 

“Come la panna montata e le fragole.”

 


La loro storia è la tipica storia normale, romantica e melensa al punto giusto. Ci sono state cene a lume di candela, notti passate a dormire l’uno accanto all’altro, pomeriggi interi di coccole sul divano e via così per giorni, settimane, mesi. Un amore da film, il loro.
Poi poco meno di tre mesi fa Kurt è volato a New York per inseguire il suo grande sogno, promettendo a Blaine di telefonargli ogni sera e di tornare a Lima per Natale. Le chiamate, all’inizio frequenti ed entusiaste si sono fatte più rare e monotone man mano che il tempo trascorreva; alla vigilia di Natale Kurt ha chiamato per dire che non “posso assolutamente tornare perché ho un impegno importantissimo con la scuola, scusami Blaine”; e poi silenzio.
 


 

 
“Dov’è quella faccia da checca in menopausa”
“Non girare il coltello nella piaga, Sebastian”
“Uuh, non mi verrai a dire che ti ha mollato, vero?”

 
 
 


Blaine persiste nel dirsi che non è stata tutta colpa sua, ma anche di Kurt e di quella cavolo di lontananza. Se fosse stato lì, a Lima, insieme a lui, se avesse tenuto realmente alla loro relazione, Blaine non sarebbe andato allo Scandal per tentare di dimenticarlo.
Non sarebbe di certo entrato, non sarebbe andato al bancone e non avrebbe ordinato più alcolici di quanti potesse reggerne e, cosa più importante, non avrebbe incontrato Sebastian Smythe.
 
Nonostante non lo vedesse da mesi, bastarono poche frecciatine e giusto un’occhiata che d’innocente non aveva nulla per farlo capitolare, per farlo precipitare in un oblio di perdizione pericolosa.
E’ sempre colpa di Kurt e dell’alcool che ha in corpo se accetta di seguire in bagno Sebastian, si ripete come una litania confusa, e non è ancora colpa sua se si avventa contro quel corpo caldo, su quelle labbra inclinate in un sogghigno sorpreso.
Ha bisogno di calore.
Ne ha un’urgente necessità.
 
La mattina dopo si sveglia in una camera non sua, in un letto troppo grande, con un corpo nudo premuto contro la sua schiena e riesce appena a trattenere un conato.
Perché l’ha fatto, ha tradito Kurt e non può tornare indietro.
C’è nausea e risentimento e pentimento.
 


 

“Ohi, ti senti in colpa?”
“Stai zitto”
“Cosa credi che la tua signorina non lo stia dando in giro a New York?”
“Non succederà mai più, è stata solo… una…”
“Debolezza?”
“Non accadrà una seconda volta”

 


 
E invece era successo una seconda, una terza e una quarta volta ancora.
Sempre stessi ingredienti: lui, alcool, Sebastian, sesso, risveglio, letto non suo. Agitare bene insieme e ripetere all’infinito.
 
 


 

“Sono le sei di domenica mattina, dove vuoi andare?”
“A casa mia, forse?”
“Siamo acidi la mattina, eh? Rimani che ti offro un cappuccino”



 
A dirla tutta Blaine non sa spiegare in che modo lui e Sebastian siano diventati amanti.
E’ sicuro però che il loro rapporto non si basi più solo sul solo sesso. Ci sono delle piccole cose che rendono lo rendono dolce, quasi normale e caldo. Forse sono gli abbracci, i baci sulla guancia i sorrisi o qualcos’altro che, a prima vista, può sembrare superficiale e perfettamente inutile ma che riescono a far palpitare di nuovo il cuore a Blaine.
 



 

*

 



 

 
“Sebastian?”
“Mmh?”
“Ho paura di amarti”
Ughquesto sì che è un bel problema, tanto vale che tu ti trasferisca qui.”
“Non fare ironia, io sono più che serio.”
“Anch’io, Blaine.”

 





 

  
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