Julia’s point of view
 
“Julia, sei pronta per la scuola?” gridò mia madre dalle scale. Allaccia l’ultimo bottone della mia nuova uniforme, feci scivolare i miei piedi dentro le scarpe di pelle nera, mi guardai nuovamente allo specchio e mi sistemai i capelli e scesi di sotto.

Guardai il cibo sul tavolo.
Frittelle.
Yum.
Le mangiai lentamente, ero un po’ nervosa di andare in una nuova scuola, e solo dio sa perché mia madre aveva scelto questa zona, la gente di qui non sembrava molto amichevole, giuro di aver sentito un arma da fuoco l’altra sera.
“sei agitata, honey?” disse mia madre togliendosi il grembiule,
“sono più nervosa” dissi mangiando un pezzo di frittella,
“non ci vorrà molto tempo per fare amicizia, e forse anche per trovare un ragazzo!”
“mamma!”
“andiamo mangia, che ti accompagno io”. Avendo 15 anni non ho la patente ma anche se avessi l’età giusta non l’avrei presa, non volevo che mia madre pagasse per una nuova auto.

Mi alzai e spinsi la mia sedia sotto il tavolo, raccolsi lo zaino e la misi sulla schiena, afferrai il cellulare che avevo posato sul tavolo e lo feci scivolare dentro la mia tasca. Mentre mi dirigevo verso la macchina sentivo l’agitazione salire.

Per tutto il tragitto guardai fuori dal finestrino, tutte le case erano uguali, per quale motivo mia madre avrebbe deciso di vivere qui? non c’era niente di particolare. Vidi un ragazzo camminare di lato nella pista di pattinaggio, aveva una camicia bianca simile alla mia, forse anche lui veniva alla mia stessa scuola, mi chiesi se oggi l’avessi rivisto. “buona giornata honey.” Tornai sul pianeta Terra. Feci un passo fuori dalla macchina, misi nuovamente il mio zaino dietro la schiena e salutai mia madre dandole un bacio. Con la testa bassa iniziai a camminare, dovevo andare in segreteria. Per fortuna mia madre mi aveva lasciato nel lato posteriore dell’edificio così entrai direttamente nella parte dove si trovavano gli uffici.

Mi misi ad aspettare quando senti una voce “come posso aiutarla?” mi girai e vidi una signora dietro un bancone che mi sorrideva. Era la segretaria. “uh, sono Julia Starks, questo è il mio primo giorno qui” **JUSIN BIEBER ALL’UFFIOCIO MANDANTI** sentii provenire dall’altoparlante, la signora dietro il bancone alzò gli occhi al cielo. Chi era questo Justin Bieber?
“Piacere di conoscerti Julia, io sono la signora Parley, aspettami qui, vado a prendere il tuo calendario, i libri e ti dico qual è il tuo armadietto” mi disse con un sorriso. “La ringrazio.”
Mi chiesi se qualcuno avesse intenzione di mostrarmi come fosse fatta la scuola o che sport si potesse praticare. Riapparse al bancone la signora di prima con 3 libri e un pezzo di carta “Questi sono i libri, il tuo armadietto è il 10-35, buon primo giorno di scuola.” Disse.
Presi il calendario e lo feci scivolare nella tasca dove si trovava anche il mio cellulare, presi i libri e con la mano libera presi il fogliettino con scritto il mio armadietto.
Mi avvicinai alla porta, avendo le mani occupate  l’unico modo che avevo per aprire la porta era spingerla con la schiena. Appena aprii la porta sentii uno spintone mi girai di scatto e..

“Guarda dove vai porca puttana” mi scusi?