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Autore: Belarus    19/06/2013    2 recensioni
« Vi guarderò dalla piazza Monsieur, oh pardon! Re mio e di Navarra per volontà de Dieu. »
« Non, Monsieur Francis… Imperatore dei francesi per volontà del popolo! Rien de plus. »

{Quarta classificata al contest " ΑΩ -from alfa to omega " indetto da betacchi sul forum di EFP}
Belarus.
Genere: Malinconico, Storico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Francia/Francis Bonnefoy
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti
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Titolo: L’Apogée du monde – α Incoronazione
Genere: Storico, Malinconico, Suspence{vagamente}.
Personaggi: Francis Bonnefoy{Francia}; Napoleone Bonaparte.
Note: Quarta classificata al contest "ΑΩ -from alfa to omega" indetto da betacchi sul forum di EFP.
Le note storiche sono presenti a piè di pagina.


L’Apogée du monde – α Incoronazione


« Vedevo il mondo sprofondare sotto di me come se fossi sollevato in aria. »
Napoleone Bonaparte




Gigli di Francia e foglie d’acanto pulsarono sul drappo sanguigno, al baluginare imperturbabile delle vetrate screziate di Notre-Dame. Gorgogliarono strenui ornando la piccola, immensa ombra intenta ad annodare le nappe dorate della stola romana, mormorarono i memoriali del generale corso, invocarono la benedizione di Dio, recitarono il motto della reggia annegata nel sangue: “ A toutes les gloires de la France.”
Vino pervase le sue membra, bagnò il sorriso fiero concedendogli l’ennesimo sospiro d’estasi alla vista di quel soldato, che così generosamente gli era stato donato. Poggiò la coppa sulla tela casta con cui avevano imbandito la tavola, il viso angelico si specchiò tra i calici della messa, splendette tra le croci intarsiate animandole di una luce arroventata.
« Monsieur è sublime! » la barba soltanto accennata sfiorò il palmo candido della mano.
« Dal sublime al ridicolo vi è appena un passo, Monsieur Francis. »
Un risolino affascinato scaturì dalle sue labbra scuotendo le spalle larghe ornate di bleu. Ciocche bionde sfiorarono il polso, mentre le campane intonavano canti sacri tra i mostri e la folla esultava oltre le fredde mura immacolate della cattedrale. Il bastone di Pietro picchiò contro l’alabastro dell’altare e lui seppe.
« Sono certo che Monsieur non scivolerà con la corona in capo. »
Un baleno plumbeo oltrepassò la sua figura angelica sino a raggiungere le insegne benedette poggiate ai piedi del vescovo di Cristo, risalì i paramenti aurei e i solchi dell’età. Resisté immobile attendendo che il tempo si facesse muto innanzi ai suoi passi, celando gli ansiti di gloria che permeavano le vesti e gli cingevano il capo ombroso. Lambì la linea del legno levigato quasi con distrazione prima di dischiudere la porticina del sacrario e annegare tra i fumi dell’incenso, accolto dai sibili dei Troni e dall’ammirazione del suo popolo. Volse lo sguardo alle proprie spalle, lì ove Francia era ancora adagiato alla luce degli apostoli.
« Vi guarderò dalla piazza Monsieur, oh pardonne-moi! Re mio e di Navarra per volontà de Dieu. »
« Non, Monsieur Francis… Imperatore dei francesi per volontà del popolo! Rien de plus. »
Svanirono insieme oltre la vecchia soglia mentre nembi veleggiavano in cima ai torrioni, le colonne lattee parvero sussultare al tocco effimero di Francis, l’ombra alle sue spalle si avvicinò all’altare e la folla fremette quando poggiò le mani tra il velluto del cuscino e la corona abbracciò il capo. Il sangue della Rivoluzione era obliato, le battaglie svanivano tra le onde e i valichi delle Alpi, i moniti riecheggiavano tra le truppe febbricitanti. Alla Francia non restava che un manto d’orgoglio e una preghiera a fior di labbra. Ci voleva il tocco di un angelo per rialzarsi dalla propria polvere e lui, era la Nazione baciata da Dio.





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Note dell’autrice:

- “Gigli di Francia e foglie d’acanto… Notre-Dame[…]” : descrizione tratta dalle memorie e dall’omonimo quadro di Jacques-Louis David conservato al Musée du Louvre.
- Acanto: era una delle piante sacre ad Apollo e Giove. I greci erano soliti indossarne durante le cerimonie sacre o deporle ai piedi degli idoli dell’Oracolo come dono agli Dei. La tradizione giunse sin nell’Antica Roma dove perdurò sino alla caduta dell’Impero stesso, essendo parte integrante del suddetto, in Francia era uso comune incoronare Re e Imperatori con tali foglie. Tutt’oggi le foglie d’acanto sono simbolo di magnificenza e predestinazione, ben augurali venivano intarsiate sui frontespizi dei templi e nelle colonne delle basiliche.
- " A toutes les gloires de la France ": è uno dei molti motti che venivano attribuiti a Versailles, ma ho ritenuto fosse adatto e opportuno riportare questo in quanto talmente significativo da essere inciso su uno dei palazzi che circondando il cortile centrale della Reggia.
- Tutte le frasi che ho riportato come discorsi diretti di Napoleone sono state realmente espresse dal personaggio in svariate occasioni in lingua madre e redatte su parecchi documenti. Alcune da quanto ho controllato è possibile trovarle anche su Wikipedia, altre non sono tanto comuni da apparire lì. Il corsivo utilizzato in questi discorsi è presente non per mettere in risalto un particolare elemento, quanto piuttosto per far notare le parti inserire da me e dunque originali[ fatta eccezione per le citazioni a inizio flashfic che sono di Napoleone stesso].
- La prima parte della storia riguarda l'incoronazione a Imperatore avvenuta il 2 Dicembre del 1804 nella cattedrale di Notre-Dame a Parigi. Sono false le storie secondo cui Napoleone avrebbe strappato la corona dalle mani di Papa Pio VII che anzi non la tocco mai, da qui la credenza secondo cui Napoleone sfidò Dio non avendo ricevuto il consenso del Papa.
- "Re di Francia e Navarra per volontà di Dio": è il titolo che ricevevano i sovrani francesi quando venivano incoronati, pare che Napoleone durante la cerimonia, per non rievocare i ricordi che avevano portato alla Rivoluzione, si proclamò " Imperatore dei francesi per volontà del popolo".
- “Il bastone di Pietro picchiò contro[…]”: parte integrante della vestizione dei Papi dalla fondazione della Chiesa, il riferimento in tal caso va a quello portato da Papa Pio VII durante l’Incoronazione.
- “baleno plumbeo”: una definizione simile fu data da Alessandro Manzoni nel celebre componimento del "Cinque Maggio". Per quanto concerne la mia licenza stilistica, deriva dalla reale colorazione delle iridi di Napoleone di un blu quasi grigiastro.
- “Il sangue della Rivoluzione era obliato, le battaglie svanivano tra le onde e i valichi delle Alpi, i moniti riecheggiavano tra le truppe febbricitanti.”: Napoleone partecipò alla Rivoluzione e si distinse come uomo di valore proprio in tale occasione, soprattutto per la grande capacità d’organizzazione e motivazione delle sue truppe. Nella giovinezza combatté alcune battaglie lungo le coste della Corsica, ma quella che più lo mise in difficoltà tra le onde, fu affrontata – ovviamente – contro l’Inghilterra per la conquista dell’Egitto.
- “… rialzarsi dalla propria polvere[…]”: riferimento alla Rivoluzione francese, ferita allora ancora sanguinante, che aveva messo in ginocchio l’intera Nazione. Pare che le barricate erette lungo alcuni boulevards parigini sopravvissero per anni senza che alcun cittadino avesse la forza di rimuoverle.



  
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