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Autore: Vianne1013    19/06/2013    1 recensioni
E sono tornataaaa! E non mi fermo mai lo so, questa fic nasce da un vecchissimo fumetto che non ho mai finito di disegnare e che ora vi ripropongo come fic, chissà se questa cosa mi aiuterà a finirlo. Non si sa mai…comunque buona lettura! La fic presenterà grandi sorprese. Ciauuu!
Genere: Avventura, Comico, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori/Greta, Miki, Ryo Saeba/Hunter, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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Ci vollero poche ore, prima che Saeko e Mary raggiunsero Ryo e gli altri alla piazza principale di Venezia. Le donne percorsero correndo l’intera piazza, sconvolgendosi alla vista di tutti quei cadaveri e rendendosi conto, che doveva essere stata una terribile lotta all’ultimo sangue.
L’ispettrice li raggiunse in poco tempo, con un’espressione trafelata dipinta sul volto, precedendo di poco l’americana.
“Sono arrivata il prima possibile… state tutti bene? Oddio Mick cosa ti è successo?” domandò la poliziotta con aria sconvolta, guardando l’americano sorreggersi a fatica accanto a Kazue.
“Niente è solo un graffio, ma ora temo di dover andare da un dottore.” Rispose l’uomo ormai terribilmente pallido.
“Siete riusciti a recuperare tutto quanto?” domandò Mary con tono ansioso, temendo che le cose non fossero andate come previsto.
“Abbiamo preso tutto, ecco qui il microchip con la formula segreta e tutti i dossier relativi alle persone coinvolte nel traffico della nuova polvere degli angeli. Ci tenevano tutti sotto controllo da tempo, erano al corrente di tutta l’operazione che stavamo seguendo. Sapevano ogni nostra mossa e sapevano anche che sei stata tu a seguire il caso.” Disse Ryo porgendo tutti i documenti alla donna.
“Cosa? Com’è possibile? Io non ne ho parlato con nessuno… Ryo dimmi che stai scherzando!” rispose l’americana con un’espressione stupita in volto. Chi mai poteva aver saputo qualcosa? Lei era stata molto attenta, nessuno sapeva dell’operazione, nessuno all’infuori dell’FBI e della polizia giapponese.
“Affatto e se apri il primo dossier che ti ho dato, scoprirai chi è che ha parlato.” Rispose lo sweeper con un’espressione seria in volto.
Mary lo guardò per qualche minuto, nel vano tentativo di carpire qualche informazione in più, ma senza riuscirci. Fu così che alla fine si arrese e iniziò a sfogliare i documenti che aveva per le mani.
A mano a mano che i fogli scorrevano, il suo volto diventava sempre più pallido e i suoi occhi si spalancavano per la sorpresa. Dentro quei dossier, c’erano tutti i loro nomi, le mansioni, gli indirizzi, foto, ogni cosa che li potesse mai riguardare era scritta nero su bianco in quei documenti e la cosa peggiore era che nessuno di loro si era mai accorto di nulla.
“Non è possibile…. Sapevano tutto quanto, tutto… quanto. Ma come hanno fatto? Come possono aver scoperto tutte queste cose?” domandò la donna, stringendo tra le mani i fogli incriminati.
“Vai all’ultima pagina Mary…” disse infine Miki con un’espressione seria e determinata.
La donna la guardò con un’espressione incuriosita e alla fine, seguendo il consiglio, sfogliò velocemente i documenti, raggiungendo la pagina indicata. Una volta letto il contenuto, la sue espressione mutò da spaventata, a stupita e infine irritata.
“Lui????? LUI??? ERA UN INFILTRATO???? MA COME???? COM’E’ POSSIBILE???? NIENTE POTEVA INDICARE CHE….”
“Calmati, è stato tutto orchestrato alla perfezione. La sparatoria nel porto, la tua assegnazione a questo caso, il nostro coinvolgimento…. Era tutto già calcolato. Volevano noi… tutti noi.” Rispose Ryo con decisione.
“Questo non è esatto Ryo, volevano me.. e te. Tutto questo teatrino di complotti e segreti è stato architettato da Sangem. Il suo scopo iniziale era quello di far rinascere l’Union Teope e stringere affari con i maggiori criminali al mondo, in modo da avere il dominio incontrastato su tutto quanto il globo. La sua nuova droga, una variante ancor più spaventosa della PCP, poteva essere un’ottima occasione per stringere alleanze ed aumentare i profitti dell’Unione, ma una scoperta recente lo ha destabilizzato.” Disse Shin iniziando a spiegare la storia.
“Scoprire che Kaibara era vivo e che stava collaborando con la polizia, è stato un duro colpo per lui. Shin sapeva tante cose, sulla droga, sull’Unione, sulle strategie… lui era stato l’ultimo capo prima della rovina e poteva far sì, che la Fenice ritornasse nella cenere, perciò doveva essere eliminato.” Disse Miki continuando il discorso.
“E noi con lui…” disse improvvisamente Mick, comprendo pienamente il filo del ragionamento. “Ryo è stato l’unico uomo in grado di combattere e vincere la lotta contro la PCP..”
“No Mick non sono stato l’unico, anche tu l’hai vinta…”
“Sì, ma tu ne sei uscito indenne… io no…. Ho dovuto subire molte operazioni per poter riacquistare l’uso corretto delle mani e ricominciare a sparare….tu invece, sei stato l’unico ad uscirne senza ripercussioni future. E’ per questo che Sangem voleva tutti noi. Shin era un ostacolo vivente, tu, l’uomo che aveva sconfitto la droga, io l’ultimo ad averla presa, Kazue per le sue conoscenze mediche, Miki e Falcon per la loro esperienza come mercenari… e Kaori…..”
La sweeper sentendo l’uomo esitare, alzò lo sguardo e disse “Io…perché voleva anche me?”
La stretta attorno al braccio di Ryo divenne ferrea, tremante e ansiosa, la donna sapeva già in cuor suo, che quello che le stavano per dire, sarebbe stato un duro colpo per lei. Gli occhi si spalancarono visibilmente, l’attesa di quella risposta, di una verità troppo scomoda, con sua grande sorpresa le stava provocando grande agitazione interiore.
“Allora? Volete rispondere???? Perché voleva anche me?????”
Tutti i presenti si guardarono, non era facile riuscire a dirle la verità, soprattutto senza evitare di riaprire quella terribile ferita che aveva da tempo, dentro al suo cuore. Ci furono attimi interminabili di silenzio, Kaori rivolse lo sguardo ad ognuno dei presenti, cercando di comprendere quale fosse quel terribile segreto e perché lo stessero celando così disperatamente.
Quando la donna incontrò gli occhi del compagno, quest’ultimo decise di prendere in mano la situazione e di parlare.
“Tu saresti stata il loro trofeo.” Disse infine l’uomo con un’espressione decisa.
“Un tro-feo? Che vuoi dire? Che cosa intendi dire?” domandò lei con un’espressione confusa.
“Era un’usanza delle vecchie organizzazioni criminali, il nemico giurato numero uno, veniva puntato, pedinato, umiliato e ucciso e la sua compagna diventava la donna di uno dei componenti più illustri del gruppo. ..” la voce dell’uomo si interruppe e la sua espressione mutò diventando indecifrabile persino per lei, che lo conosceva come il palmo della sua mano. “La donna veniva presa anche contro la sua volontà. Lei non era più un essere umano, ma un trofeo, un fiore all’occhiello per il vincitore. Più l’avversario era forte e in gamba, più era ambita la caccia e la ricompensa dopo averlo distrutto. Inoltre tuo fratello stesso, che si era opposto al loro volere… è stato ucciso senza pietà. Tu eri un fiore all’occhiello prezioso per tutti loro. Tu eri la dimostrazione vivente che nessuno era in grado di distruggere l’Unione.. almeno fino ad ora.”
Nonostante Ryo avesse cercato in tutti i modi di irrorare la pillola, Kaori fece molta fatica a mandarla giù. I loro sguardi si incrociarono di nuovo, per qualche minuto e la donna non riuscì a nascondere il suo disgusto per tutta quella crudeltà e follia.
“ Da non credere…” disse infine guardando per terra. “Non era uomini, ma essere immondi, senza rispetto per niente e nessuno.”
La sweeper sentì le lacrime pizzicarle le guance ed istintivamente si portò la mano agli occhi, come a voler combattere quel dolore improvviso, che aveva ingoiato con disperazione e che ora ritornava a galla per renderle la vita impossibile.
Sotto lo sguardo triste dei presenti, Ryo la strinse al suo petto, baciandole delicatamente i capelli e sussurrandole con decisione.
“Nessuno ti porterà mai via da me. Te lo giuro!”
Kaori nascose il volto nel suo petto e si strinse a lui, non riuscendo più a parlare.
“Mary, Saeko.” Le chiamò l’uomo destando la loro attenzione. “Ora avete tutte le prove che vi servono per concludere le indagini. Il nostro lavoro qui è finito! Mick ha bisogno di cure e per questo credo che non ci sia altro tempo da perdere.”
L’ispettrice osservò lo sweeper dritto negli occhi e alla fine annuì dicendo “Sì, Ryo, credo che tu abbia ragione. Andate pure, ci penseremo noi a chiudere questa storia. Grazie per tutto quello che avete fatto.”
L’uomo accennò un timido sorriso e senza aggiungere nulla, afferrò la sua compagna per le spalle e oltrepassando Mary, che era rimasta immobile sul suo posto, si diresse verso alcuni motoscafi non molto distanti. Kazue aiutata da Umibozu, riuscì a condurre Mick verso il molo e a farlo distendere sulla barca, facendo attenzione che la ferita non perdesse altro sangue, mentre Miki si sedette al posto di guida e accese i motori.
Ryo aiutò Kaori a salire, la coprì con il suo mantello,nella speranza di riuscire ad evitarle un malanno e sedendosi al posto di guida, accanto a Kaibara girò anche lui la chiave e accese il motore.
Quando le due barche produssero un rombo iniziale, Mary si voltò verso di loro e urlò “RYO, RAGAZZI, GRAZIE DI TUTTOOOOOO!”
L’unica risposta che ottenne fu un semplice saluto accennato con il braccio dallo sweeper e un sorriso dagli altri presenti.
In un attimo i due motoscafi divennero dei punti bianchi, che in poco tempo svanirono all’orizzonte, sfrecciando con velocità verso l’alba che stava finalmente nascendo davanti agli occhi delle due donne, col tentativo di risvegliare la dormiente e ignara Venezia carnevalesca.
“Su coraggio Mary… ora è finalmente finita.” Mormorò Saeko raggiungendo la donna a pochi passi dal molo.
“No… Saeko, purtroppo non è così… ma finirà presto!” rispose l’americana fissando lo sguardo verso l’orizzonte.


Continua……
   
 
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