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Autore: Come_on    19/06/2013    2 recensioni
[Edoardo Purgatori]
Può un viaggio stravolgere due vite?
Si, può ed Edoardo e Nicole ne sono la prova
Ciao a tutte, sono nuova e questa e la mia primissima storia. Ho cercato di fare del mio meglio, accetto critiche e consigli. Spero non vi fermiate alle prime righe, buona lettura.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Due giugno duemilatredici. 
Stento a crederci ma finalmente è tempo di vacanze. La scuola sta per terminare ed io non posso che esserne felicissima. E' l'ultima ora e in classe c'è un tale caos che a stento sentiamo il suono della campanella. La stessa che ci ha salvato da interrogazioni, test, prove e brutti voti.Oh, scusate non mi sono ancora presentata, che maleducata..Mi chiamo Nicole Rossi, ho 18 anni. Sono una ragazza timida, solare, sincera, allegra e alcuni dicono anche simpatica...(Bah!) Ho gli occhi verdi, capelli castano chiaro e labbra abbastanza carnose. Sono alta, slanciata e con le curve al posto giusto. Ho una migliore amica, lei si chiama Laura e mi manca immensamente. Suo padre è un imprenditore e a causa del suo lavoro, ha dovuto cambiare città. Ora lei è a Roma, vive lì da 5 anni e , dopo tanto tempo, tra meno di 2 settimane partirò per andarla a trovare e magari ne approfitto per visitare la capitale.
***

Driiin Driiin. 
 
'Maledetta sveglia' sussurro disturbata con la voce impastata dal sonno, spegnendo quell'aggeggio malefico, accanto a me. 
 
Sono le sette e trenta e tra meno di quaranta minuti finalmente si parte. Con cautela mi alzo dal letto, mi lavo, mi vesto e scendo giù a fare colazione dove mia mamma, mi aspetta. Come minimo mangiò tre cornetti. Insomma, devo affrontare un viaggio, le energie mi servono. 
 
'Nicole, hai fatto? Rischiamo di fare tardi se continui di questo passo' Eccola, la mia graziosa mamma che contribuisce all'ansia dicendomi che era tardi e che rischiavo di perdere l'aereo. La causa di questo mio ritardo? Ho perso il cellulare. Ammetto, sono una ragazza molto disordinata e credo che mi debba ricredere sulla frase ' nel mio disordine, c'è l'ordine'. 
 
'Eccoti! ' Finalmente lo trovo, era sotto il cuscino della poltroncina posta ai piedi del letto. Scendo in fretta e furia le scale, con il rischio di slogarmi una caviglia o peggio spezzarmi una gamba, e finalmente ci dirigiamo all'aereoporto. In macchina non parlo molto..o meglio non ne ho la possibilità dato che mia mamma non fa altro che ripetere le solite raccomandazioni
 
'Attenta al cellulare, chiamami quando arrivi, non combinare casini'
 
'Si e non accettare caramelle dagli sconosciuti' la interruppi ridendo
 
'scema,dico sul seri'disse in modo preoccupato 
 
'Tranquilla mamma non farò nulla di tutto questo, sarò un angioletto' La rassicurai con uno sguardo innoquo, sembravo quasi seria. 
 
Una volta arrivata all'aereoporto, guardai mia madre. Aveva gli occhi lucidi e il labbro tremante..Commossa da quella scena la abbracciai rassicurandola in tutto. Il rapporto con mia madre è sempre stato ottimo, da quando papà ci ha lasciate lei si è presa cura di me, mi hal accudita con tutta se stessa, mi ha educata e se sono quel che sono ora, è solo grazie a lei e alla sua forza. Le asciugo le acrime ormai sull'orlo del mento e le do un bacio, salutandola. 
 
Mi avvio nell'atrio centrale e aspetto il mio volo che fortunatamente non tarda ad arrivare e finalmente salgo sull'enorme mezzo, mi allaccio le cinture e nella completa noia lascio che il sonno prenda il sopravvento pregando di non svegliarmi prima dell'atterraggio per evitare eventuali attacchi di panico..Beh non l'ho detto ma sono anche molto paurosa. Dopo cinque ore abbondanti, vengo svegliata da una voce mettallica che annuncia il nostro atterraggio. 
 
'Roma, finalmente' sospiro sorridendo. 
Inizio a guardarmi intorno,non sapendo cosa fare e sgorgo da lontano il volto di Laura. 
 
Le sorrido e corro ad abbracciarla.
 
'Allora ce l'hai fatta' disse alludendo alla mia fobia per le altezze. Ebbene si, soffro di vertigini. 
 
'Mhmh..spiritosa.' risposi di rimando. 
 
Nella via del ritorno a casa sua, parliamo di tutto ciò che è successo in questi anni, anche se il contatto non l'abbiamo mai perso. Mi racconta un po' di tutto, della vita, dei ragazzi, dell'amore. Sposto gli occhi sul suo polso, indossa un bracciale completamente diverso dagli altri. E' doppio e in pelle, di color marrone che contorna il polso come una fascia. 
 
'Uhm bel bracciale,posso provarlo?' Azzardai a chiedere.
 
'No, con la tua delicatezza finiresti per romperlo' Disse ridendo.
 
'Dai Lau, sarò delicatissima, giuro.' Dissi facendo il labbruccio per convincerla. 
 
Missione compiuta. Slaccia il bracciale e me lo porge. Prima di indossarlo noto una scritta al suo interno 'SCRICCIOLO MIO'. Non capisco non mi aveva parlato di nessun ragazzo.
  
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