…Can’t Stop the Rain…
Morto.
Mark era morto. Se
n’era andato, scomparso insieme a Deep Blue in quella tremenda battaglia che
aveva preteso le energie di tutti coloro che si erano impegnati per
combatterla.
Sola, era
rimasta sola. Senza più il suo adorato Mark, senza più il suo fantastico
Principe Azzurro.
Non
avrebbe più visto i suoi occhi splendere, le sue labbra sorriderle dolcemente,
dicendole di non preoccuparsi se era arrivata in ritardo.
No, non
ci sarebbe più stato alcun ritardo.
Eppure
lei era brava, era coraggiosa, se lo sentiva ripetere in continuazione da
tutti; “Brava Strawberry, sei stata molto
coraggiosa. Complimenti, io non ce l’avrei mai fatta…sei forte…”
Ma allora
per quale assurdo scherzo del destino non era riuscita a salvare il ragazzo che
amava perdutamente? Perché l’aveva lasciato morire?
Perché in
quel momento il terrore si era impossessato del suo corpo, una strana
sensazione di inquietudine e smarrimento le aveva impedito di muoversi e
correre in aiuto di Mark, come se la sua scomparsa fosse già stata scritta e
lei non potesse fare nulla per impedirlo. Nulla.
A
distanza di oramai tre mesi, il suo cuore sanguinava ancora, sentiva un dolore
lancinante nel petto, crescere di battito in battito, di respiro in respiro,
ogni singolo secondo che passava, la dolce Mew Rosa moriva lentamente.
How, how am I supposed to feel
When everything surrounding me
Is nothing but a fake disguise
I don't know,
I don't know where I belong
It's time for me to carry on
I'll say goodbye
Si trovava davanti al grande e maestoso albero di Natale. Lo stesso luogo dove un anno prima
lei e Mark si stringevano abbracciati e tutto sembrava così facile, così
leggero. Quel giorno, quando i suoi occhi si specchiarono in quelli di Mark,
stava nevicando. Candidi fiocchi bianchi cadevano leggeri a terra, silenziosi,
ricoprendo ogni cosa di uno strato soffice di neve.
Strawberry
alzò gli occhi al cielo scostando leggermente il cappuccio dell’impermeabile
giallo; una goccia di pioggia le cadde prepotentemente nell’occhio destro,
costringendola a chiudersi maggiormente nell’impermeabile.
Anche il
cielo quel giorno non aveva voglia di nevicare. Era così triste in prossimità
del natale vedere scendere la grigia pioggia.
Avrebbe
voluto piangere, gridare al mondo la sua atroce sofferenza, il suo dolore, che
da tre mesi continuava a martellarle la testa.
“Maledizione…-si lasciò sfuggire guardando
l’albero- …sono stata una stupida, una
stupida ragazzina debole che si è lasciata soggiogare dalla paura, che razza di
guerriera sono…”
I can't stop the rain from fallin'
I'm drownin in these tears I cry
Since you left without a warning
I face the dawn with sleepless eyes
No I can't go on
When clouds are pushin' down on me, boy
I can't stop, I can't stop the rain
From fallin…
Era sgattaiolata fuori dal Cafè Mew Mew senza dire niente a nessuno. Non aveva voglia di partecipare
alla festa organizzata da Ryan e Kyle.
Il suo
vestito, seppur bellissimo, nonostante la facesse sembrare una vera
principessa, era del tutto insignificante se non vi era nessuno di importante a
cui mostrarlo.
Sola.
Quella parola continuava ad entrare ed uscire dalla sua testa ad intermittenza.
Eppure,
eppure lei non si era mai accorta di colui che in silenzio l’aveva sempre amata
e anche quella sera, l’aveva seguita di nascosto senza farsi vedere, osservando
con attenzione i suoi deboli movimenti.
Lui che
aveva dato vita a quella sorta di teatrino.
“Progetto
Mew” si divertiva a chiamarlo ed era sempre stato convinto, strasicuro, che le
SUE preziose guerriere fossero indistruttibili, che nessuna di loro sarebbe mai
potuta crollare e invece, quel giorno, nel vedere le due sole lacrime scendere
lente dagli occhi cioccolato di Strawberry, si era dovuto ricredere.
Così,
quando lei, convinta di non essere vista da nessuno, era fuggita via dalla
festa, lasciandosi alle spalle solo la porta semichiusa, aveva deciso di
seguirla.
LEI,
So, tell me where I went wrong
I'm stuck inside a dream long gone
It's hard to reveal the truth
Your love,
Is nothing but a bitter taste
It's better if I walk away,
Away from you…
Avanzò lentamente,
mantenendo una breve distanza di qualche metro, non facendo caso alle mille
persone che continuavano a camminare fra i due.
“Dove ho sbagliato? –chiese lei alzando il viso- dimmelo Ryan, dove ho sbagliato?”
Il biondo
la vide piangere, vide il suo viso bagnato dalla pioggia che si abbatteva
violenta sui loro corpi e dalla tristezza che i suoi grandi occhi
sprigionavano, si capiva bene che le lacrime salate si stavano mescolando alla
dolcezza delle gocce d’acqua.
Avanzo di
qualche passo, fino a raggiungerla.
“Tu non hai sbagliato…nessuno di
noi ha sbagliato….”
Lei
scosse il capo.
“Se fosse andato tutto come
previsto, a quest’ora LUI sarebbe ancora qui con me e io non sarei sola…-bisbigliò-…ho sbagliato qualcosa…”
Ryan
l’afferrò per le spalle; l’impermeabile giallo era completamente bagnato. Cominciò
a scuoterla
energicamente.
“Svegliati!
Devi svegliarti Strawberry! Devi reagire…non puoi vivere
in questo stato semi vegetativo fino alla fine dei tuoi giorni! Non sei
sola…vuoi capirlo che non lo sei?”
Alzò il
capo incontrando gli occhi ghiaccio del giovane. Si lasciò sfuggire un sospiro.
“…Le tue amiche non aspettano
altro se non vederti scoppiare così da poterti consolare e starti accanto come
hanno sempre fatto nei momenti più tristi. Lory è preoccupatissima, continua a
chiedermi se ti sei ripresa, come se io potessi guarire ogni tua ferita. Pam e
Mina aspettano, osservando tutto in silenzio, sai come sono, non amano
intromettersi, ma anche loro non ne possono più di questa tua voglia assoluta
di rinchiuderti in te stessa e per quando riguarda Paddy…lei beh…è ancora
troppo ingenua per capire certe cose, ma sa bene che stai soffrendo…”
Distolse
lo sguardo. Le faceva male sentire gli occhi di Ryan dentro i suoi. Non vi era
nulla di sbagliato nelle sue parole.
“Non ce la faccio…” ammise abbassando il capo.
La scosse
con ancora più violenza.
“Si che ce la fai…tu sei una Mew
Mew! Hai salvato la terra, hai salvato tutti noi…”
“Ma non ho
salvato lui!”
gridò con enorme sorpresa del biondo.
Le ultime
energie sembrava averle usate per quell’estremo grido disperato.
A quel
punto Ryan, stanco di sentire così tanta sofferenza nella voce di Strawberry,
l’abbracciò, stringendola forte contro il suo petto.
“Lo so…lo so, hai ragione, quello
che volevo che tu capissi, è che non sei sola come pensi…perché… -si bloccò, sentì le fragili
braccia di lei aggrapparsi alle sue spalle- …perché
accanto a te ci sarò io…” concluse posando delicatamente il suo viso, sui
capelli color rubino della giovane.
I can't stop the rain from fallin'
I’m drownin in these tears I cry
Since you left without a warning
I face the dawn with sleepless eyes
No I can't go on
When clouds are pushin' down on me, boy
I can't stop, I can't stop the rain
From fallin…
La
pioggia continuava a scendere prepotentemente, incurante dei due giovani che
ancora si tenevano abbracciati.
In quel
momento, il contatto con il corpo di Ryan, rilasciò in Strawberry una nuova e
strana linfa vitale; sentire il suo calore la rassicurò, facendole finalmente
capire che tutta la sofferenza provata fino a quel momento, avrebbe potuto
affrontarla con più facilità.
“Fa freddo…ti ammalerai…” bisbigliò lei rompendo il
silenzio, ma continuando a stringersi contro il petto di Ryan.
Lui sorrise.
“Sono venuto qui per te, non mi
importa…per me l’importante è sapere che stai bene…”
Arrossì.
Dopo
tanto tempo, dopo mille battibecchi, dopo tanti malintesi, litigate furiose,
sorrisi fasulli e sinceri, Strawberry per la prima volta non riuscì a
controllare le sue sensazioni.
Davanti a
quello sguardo così sincero e sicuro di sé, non riuscì a non arrossire, perché
lei l’aveva sempre saputo, perché anche Lory, cotta fino al midollo
dell’affascinante biondino, gliel’aveva detto.
“…A Ryan non sei indifferente,
sono sicura che prova qualcosa per te…”
Ma lei
era sempre troppo occupata con Mark per potersi rendere conto di quante
attenzioni le dedicasse Ryan, perché Strawberry era sempre la prima a cui lui
pensava ogni volta che il Mew gruppo si trovava in difficoltà e quando la
vedeva sorridere, sapendo che dopo il lavoro avrebbe visto Mark, il suo cuore
si divideva in tanti piccoli pezzettini, consapevole del fatto che non avrebbe
potuto fare niente per attirare la sua attenzione, se non restare lontano ed
osservarla.
Mark però
era morto e tutti avevano ragione, lei non poteva struggersi in eterno, non
poteva trascorrere la sua giovinezza piangendo sulla tomba di un ragazzo.
Certo, Mark le avrebbe lasciato un ricordo indelebile nel cuore e nella mente; il
suo primo amore e lei lo avrebbe ringraziato per sempre per averle permesso di
entrare nella sua vita, ma prima o poi bisogna guardare avanti e cercare il
bello anche nelle situazioni disperate e in quell’istante, in quel preciso
istante di freddo e pioggia battente, in quel momento di nebbia, Strawberry
trovò la forza in Ryan, questo ragazzo che per lei aveva sempre fatto i salti
mortali.
“Grazie Ryan…” gli sussurrò all’orecchio
alzandosi sulle punte.
Lui
abbassò il capo e senza volerlo, le loro labbra si incontrarono, dapprima con
insicurezza e poi con più decisione, rivelando un sentimento che nessuno dei
due pensava di provare.
La
pioggia, fredda, violenta ed incolore era stata capace di unire due ragazzi.
Strawberry
sapeva che accanto a Ryan sarebbe riuscita ad andare avanti.
'Cause every
time we touch,
I get this feeling,
And every time we kiss,
I swear I could fly,
Can't you feel my heart beat fast,
I want this to last,
Need you by my side.
*§*§*§*
Salve a tutti, questa è la prima FF del 2008, speriamo
che porti bene e che vi sia piaciuta.
Non è ke non sono un’amante della coppia
StrawberryMark…ma diciamo ke preferisco vedere la rossa insieme a Ryan e
questo è il risultato!
Fatemi sapere mi raccomando! Ci tengo!
Ah, giusto.
La canzone ke ho usato è: Can’t stop the rain di Cascada e sempre di Cascada è anke l’ultima
strofa però di un’altra canzone, every
time we touch.
Un bacio a tutti, by Aly!