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Autore: Thyla    19/06/2013    1 recensioni
Raccolta di OneShot, FlashFic e Drabble di ben poche pretese.
Partecipa al Prompt days indetto da Pseudopolis Yard.
Partecipa al 24HoursOfFun.
"Si era accorto di quell’obbrobrioso colore quando il Dottor Bones lo aveva guardato con quell’aria a metà tra il beffardo ed il perplesso, quella che pareva riuscisse solo a lui quando alzava il sopracciglio e stringeva le labbra."
AVVISO: Non ho mai visto una sola, misera, puntata della serie. Ho solo sviluppato un insolito attaccamento ai film, gli ultimi due per essere precisi (2009 e 2013). Trekker avvisato mezzo salvato!
Genere: Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments, Movieverse, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Di divise rosa e di idee balorde
Prompt: Rosa
Personaggi: Montgomery Scott, altri
Rating: Verde
Beta: NoBeta



Rosa. Rosa era l’esatto colore della divisa di Scotty quella mattina, rosa era l’esatto colore di tutte le divise di Sicurezza e Ingegneria quella mattina e rosso era il colore del volto di Scotty quando si era accorto che cosa era successo, più o meno tra il segnale orario che aveva scandito la fine del suo turno ed il primo caffè della giornata, quando ciabattava, ancora ben poco sveglio, per i corridoi dell’Enterprise fino all’ascensore che l’avrebbe portato, dalla sala macchine, in plancia di comando.

Si era accorto di quell’obbrobrioso colore quando il Dottor Bones lo aveva guardato con quell’aria a metà tra il beffardo ed il perplesso, quella che pareva riuscisse solo a lui quando alzava il sopracciglio e stringeva le labbra. Si era accorto di quel rosa maledetto quando il Capitano aveva represso un sorriso ed il Primo Ufficiale gli aveva chiesto, con la solita impassibile, sacra ingenuità vulcaniana, come mai Sicurezza e Ingegneria aveva deciso di sfoggiare proprio quella particolare sfumatura e se c’era qualcosa che non andava nell’originario rosso carminio, qualcosa che non era di suo gusto.

Di suo gusto!

Scott stava per strillargli addosso che quel preciso colore non era di suo gusto ma, evidentemente, la lavanderia aveva deciso di tirare uno dei suoi soliti scherzetti ed aveva preso di mira, proprio in quel frangente e proprio quel mattino, Sicurezza e Ingegneria! Se solo avesse potuto Montgomery Scott si sarebbe messo ad urlare, ad urlare istericamente e, per giunta, più del solito. Inoltre, giusto per rigirare il dito nella piaga, il tenente Uhura sfoggiava, non senza una punta di sfacciataggine, il solito rosso, segno che la lavanderia aveva risparmiato la donna, certo più per simpatia che per distrazione e questo, al signor Scott, proprio non andava giù.
Goccia dopo goccia tutte queste piccolezze, la divisa rosa, le equazioni confiscate e dio solo sa cos’altro, avrebbero fatto traboccare il vaso e questo non avrebbe portato niente di buono per la sua povera nave, Scott lo sapeva bene.

Scrollò le spalle in risposta alla domanda del Primo Ufficiale e tentò di fulminare il Dottore con un’occhiataccia anche se lui aveva già girato lo sguardo verso qualcos’altro, ignorò il capitano dandogli le spalle e si concentrò sulle scie luminose della curvatura. Si ripromise di accantonare al più presto l’episodio tentando di non arrabbiarsi troppo, ci provava, certo che ci provava, ma la Federazione trovava sempre il modo di fargli saltare i nervi. Scosse per l’ultima volta la testa.

Rosa poi! Che idea balorda!



 

Aveva capito di aver scelto bene
Prompt: Dovere
Personaggi: Thomas Harewood
Rating: verde
Beta: NoBeta



Thomas Harewood era un brav’uomo. Thomas Harewood aveva un lavoro del tutto rispettabile ed una famiglia affettuosa. Thomas Harewood aveva dei doveri; doveri verso la patria e doveri verso la famiglia e lui, Thomas Harewood, quando si era ritrovato a dover scegliere, aveva scelto senza indugio e, quando aveva ritrovato moglie e figlia sane e salve ad aspettarlo, aveva capito di aver scelto bene.

Poi la figlia si era ammalata e tutto era cambiato. Tutto.

Adesso il dovere era alzarsi alle cinque di mattina, prepararsi ed andare in ospedale a trovare la figlia di nemmeno dieci anni, costretta in un letto con parametri vitali sempre più fievoli man mano che il tempo scorreva.
Era un dovere correre per arrivare a lavoro e correre via per tornare in ospedale, da una moglie distrutta ed una figlia malata.
Era un dovere chiedere un permesso per poter iniziare a lavorare più tardi e per non farsi assegnare i turni di notte perché la figlia stava male, stava tanto male da non avere più tempo, così male che persino i miracoli erano, ormai, inutili.

Poi quell’uomo si era presentato dopo una mattina particolarmente brutta e gli aveva promesso la vita di sua figlia in cambio di un favore minimo. Mille vite per una salvarne una sola.
Thomas Harewood era un brav’uomo e sapeva qual era il suo dovere, ma sapeva anche che dall’altra parte del vetro c’era una moglie che si era addormentata in lacrime ed una figlia che stava lentamente morendo.
Thomas Harewood voleva proteggere la sua famiglia, Thomas Harewood si sentiva in dovere di proteggere la propria famiglia ed aveva accettato; se sua figlia fosse stata salva avrebbe sacrificato se stesso, e molte, moltissime, altre vite, a quell’uomo.

Thomas Harewood si era accostato con tranquillità alla morte, quel giorno, e la mano che tremava mentre l’anello si scioglievà nell’acqua era perché aveva paura di ciò che veniva dopo, non della morte stessa. Perché Thomas Harewood sapeva di essersi sacrificato per un dovere verso la sua famiglia e questo neanche la morte poteva reclamarlo.

  
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