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Autore: A_M_Mulberry    19/06/2013    1 recensioni
Diario Personale, data astrale 57442.14
Non posso ancora credere di essere stato scelto per questa missione, sono un
combattente, non un esploratore. Devo ammettere che però la Victory vista da vicino è
veramente impressionante.
Roba da far impallidire, e di gran lunga, qualsiasi altra nave che io abbia mai visto.
Genere: Avventura, Azione, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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U.S.S. Ares

 

Capitolo uno.

 

DNC4-33

 

 

Diario Personale, data astrale 57442.14

Non posso ancora credere di essere stato scelto per questa missione, sono un

combattente, non un esploratore. Devo ammettere che però la Victory vista da vicino è

veramente impressionante. Roba da far impallidire, e di gran lunga, qualsiasi altra nave che io abbia mai visto.

 

 

Il PADD Del Comandate Manson vibrò, la pagina di diario sul quale stava scrivendo scomparve lasciando posto al famigliare logo della Federazione unita dei pianeti.

«Ben arrivato Alec» disse l’Ammiraglio Mancuso, non appena la comunicazione si aprì.

«Salve Ammiraglio, è un piacere rivederla» rispose Alec, trattenendo un sorriso.

Conosceva molto bene in suo interlocutore, era stato il suo mentore durante gli anni all’accademia e se era arrivato fin dove era arrivato, lo doveva in gran parte a quell’uomo.

«Ragazzo, per l’amor del celo non sei più un pivello dell’accademia, quante volte ti ho detto di darmi del tu» lo rimproverò l’uomo dalla altra parte del PADD.

«Mi spiace Ammiraglio, sono comunque un suo sottoposto, temo di non potermi permettere certi comportamenti rilassati di fronte ad un superiore» rispose Alec, lasciandolo di stucco «Sto solo scherzando Anthony» aggiunse poi ridendo, sciogliendo la tensione.

«Diavolo d’un uomo! Per un attimo ho pensato che i Borg ti avessero sostituito con uno dei loro droni!» inveì Mancuso.

«Ci hanno provato vecchio mio, parecchie volte ad essere sincero, più di quante non voglia ricordare» Ironizzò, non riuscendo a mascherare del tutto il filo di amarezza della sua voce.

«Già, brutta storia Deep Space 6» tagliò corto l’Ammiraglio «Invece, con il tuo ultimo incarico, come te la sei cavata?»

«Anthony, dovresti saperlo meglio di me, visto che sei stato tu a impacchettarmi e spedirmi letteralmente dall’altro capo della Galassia» rispose Alec divertito.

L’Ammiraglio Mancuso abbozzo una burbera risata di scherno «Ah, dovresti vedere come gli si stringe ancora il culo a quei Vorta quando ti sentono nominare, ragazzo devi averli conciati per le feste!»

«Ho solo fatto il mio dovere signore» rispose lui semplicemente.

«Ben detto, ne avessimo di più di persone come te nella flotta!» disse Mancuso «Quanto ti manca all’attracco?» domandò poi.

Alec si trovava nel bel mezzo di una nebulosa di classe IV ai confini estremi del quadrante Alpha. Quel posto era talmente remoto che non aveva nemmeno una denominazione ufficiale, solo la sigla di registro: DNC4-33. La luce di alcune giganti blu filtrava a fatica fra le spesse coltri di gas e polveri stellari, tingendole di un inquietante sfumatura ocra, tendente al rosso nelle zone più luminose. Quando aveva saputo della sua attuale destinazione, aveva pensato subito ad uno scherzo del vecchio mentore. Nulla poteva volare in una nebulosa di quel genere, i deflettori si sarebbero sovraccaricati dopo solo qualche migliaia di chilometri e le polveri ionizzate avrebbero saturato in brevissimo le bobine di curvatura, rendendo impossibile la navigazione FTL.

Contro ogni logica invece, fuori dallo oblò della piccola navetta da trasporto sulla quale stava viaggiando, Alec poteva chiaramente distinguere la sagoma di due colossali strutture galleggiare pigramente in una sacca di spazio vuoto all’interno della nebulosa.

«Vedo il tuo gioiellino parcheggiato qui fuori…» disse «Davvero impressionante devo dirtelo…»

«E non hai ancora visto nulla» Aggiunse L’ammiraglio «Ti raggiungerò all’approdo navette fra… diciamo una mezzora»

«Molto bene signore, mi farò trovare pronto» rispose lui «Ah, signore, ho il permesso di parlare liberamente?»

«Certo Capitano, dica pure» disse l’altro.

«Anthony, è un caso, o ci tieni veramente a farmi visitare i posti più sperduti di questa galassia?» domandò Alec.

L’Ammiraglio Mancuso rise di gusto: «Ripeto, non hai ancora visto nulla! A presto, Mancuso chiudo»

La trasmissione si interruppe e la pagina del diario del Capitano di vascello Alec Manson ricomparve come se nulla fosse.

 

Diario personale, supplemento.

Ho appena parlato con L’ammiraglio Mancuso. Le sue ultime parole

prima di chiudere la comunicazione mi hanno fatto drizzare i peli sulla braccia,

credo di stare per pentirmi di aver accettato questa missione.

Saranno i dieci anni più lunghi della mia vita.

                             

-Fine registrazione-

 

 

 

 

SPAZIO AUTORE:

 

Benvenuti tutti a questo mio nuovo esperimento.

Sono sempre stato un trekker e, settimana scorsa dopo aver visto l’ultimo film, sono stato colto da un irrefrenabile voglia di scriverci su qualcosa. Il fatto che questa storia sia nella sezione storie originali è perché in realtà il Lore che utilizzerò sarà al 40% mutuato dalla serie Tv ma per il resto attingerò dalla mia immaginazione e da svariate altre influenze. In definitiva il risultato dovrebbe essere qualcosa di simile ad un gigantesco Crossover fra un infinità di opere che in tutta onestà, non mi sono sentito di pubblicare nella sezione di Star trek.

 

Dunque, non mi resta che augurarvi una buona lettura.

 

Saluti

Alessandro

   
 
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