U.S.S. Ares
Capitolo uno.
DNC4-33
Diario
Personale, data astrale 57442.14
Non
posso ancora credere di essere stato scelto per questa missione, sono un
combattente, non un esploratore. Devo
ammettere che però la Victory vista da vicino è
veramente impressionante. Roba da far
impallidire, e di gran lunga, qualsiasi altra nave che io abbia mai visto.
Il PADD
Del Comandate Manson vibrò, la pagina di diario sul quale stava scrivendo
scomparve lasciando posto al famigliare logo della Federazione unita dei
pianeti.
«Ben arrivato Alec» disse l’Ammiraglio Mancuso, non
appena la comunicazione si aprì.
«Salve Ammiraglio, è un piacere rivederla» rispose
Alec, trattenendo un sorriso.
Conosceva molto bene in suo interlocutore, era stato
il suo mentore durante gli anni all’accademia e se era arrivato fin dove era
arrivato, lo doveva in gran parte a quell’uomo.
«Ragazzo, per l’amor del celo non sei più un pivello
dell’accademia, quante volte ti ho detto di darmi del tu» lo rimproverò l’uomo
dalla altra parte del PADD.
«Mi spiace Ammiraglio, sono comunque un suo
sottoposto, temo di non potermi permettere certi comportamenti rilassati di
fronte ad un superiore» rispose Alec, lasciandolo di stucco «Sto solo
scherzando Anthony» aggiunse poi ridendo, sciogliendo la tensione.
«Diavolo d’un uomo! Per un attimo ho pensato che i
Borg ti avessero sostituito con uno dei loro droni!» inveì Mancuso.
«Ci hanno provato vecchio mio, parecchie volte ad
essere sincero, più di quante non voglia ricordare» Ironizzò, non riuscendo a
mascherare del tutto il filo di amarezza della sua voce.
«Già, brutta storia Deep Space 6» tagliò corto
l’Ammiraglio «Invece, con il tuo ultimo incarico, come te la sei cavata?»
«Anthony, dovresti saperlo meglio di me, visto che
sei stato tu a impacchettarmi e spedirmi letteralmente dall’altro capo della
Galassia» rispose Alec divertito.
L’Ammiraglio Mancuso abbozzo una burbera risata di
scherno «Ah, dovresti vedere come gli si stringe ancora il culo a quei Vorta
quando ti sentono nominare, ragazzo devi averli conciati per le feste!»
«Ho solo fatto il mio dovere signore» rispose lui
semplicemente.
«Ben detto, ne avessimo di più di persone come te
nella flotta!» disse Mancuso «Quanto ti manca all’attracco?» domandò poi.
Alec si trovava nel bel mezzo di una nebulosa di
classe IV ai confini estremi del quadrante Alpha. Quel posto era talmente
remoto che non aveva nemmeno una denominazione ufficiale, solo la sigla di
registro: DNC4-33. La luce di alcune giganti blu filtrava a fatica fra le
spesse coltri di gas e polveri stellari, tingendole di un inquietante sfumatura
ocra, tendente al rosso nelle zone più luminose. Quando aveva saputo della sua
attuale destinazione, aveva pensato subito ad uno scherzo del vecchio mentore. Nulla
poteva volare in una nebulosa di quel genere, i deflettori si sarebbero
sovraccaricati dopo solo qualche migliaia di chilometri e le polveri ionizzate
avrebbero saturato in brevissimo le bobine di curvatura, rendendo impossibile
la navigazione FTL.
Contro ogni logica invece, fuori dallo oblò della piccola
navetta da trasporto sulla quale stava viaggiando, Alec poteva chiaramente
distinguere la sagoma di due colossali strutture galleggiare pigramente in una
sacca di spazio vuoto all’interno della nebulosa.
«Vedo il tuo gioiellino parcheggiato qui fuori…»
disse «Davvero impressionante devo dirtelo…»
«E non hai ancora visto nulla» Aggiunse L’ammiraglio
«Ti raggiungerò all’approdo navette fra… diciamo una mezzora»
«Molto bene signore, mi farò trovare pronto» rispose
lui «Ah, signore, ho il permesso di parlare liberamente?»
«Certo Capitano, dica pure» disse l’altro.
«Anthony, è un caso, o ci tieni veramente a farmi
visitare i posti più sperduti di questa galassia?» domandò Alec.
L’Ammiraglio Mancuso rise di gusto: «Ripeto, non hai
ancora visto nulla! A presto, Mancuso chiudo»
La trasmissione si interruppe e la pagina del diario
del Capitano di vascello Alec Manson ricomparve come se nulla fosse.
Diario personale, supplemento.
Ho appena parlato con L’ammiraglio
Mancuso. Le sue ultime parole
prima di chiudere la comunicazione mi
hanno fatto drizzare i peli sulla braccia,
credo di stare per pentirmi di aver
accettato questa missione.
Saranno i dieci anni più lunghi
della mia vita.
-Fine registrazione-
SPAZIO
AUTORE:
Benvenuti tutti a questo mio nuovo
esperimento.
Sono sempre stato un trekker e, settimana scorsa dopo aver visto l’ultimo film,
sono stato colto da un irrefrenabile voglia di scriverci su qualcosa. Il fatto
che questa storia sia nella sezione storie originali è perché in realtà il Lore
che utilizzerò sarà al 40% mutuato dalla serie Tv ma per il resto attingerò
dalla mia immaginazione e da svariate altre influenze. In definitiva il
risultato dovrebbe essere qualcosa di simile ad un gigantesco Crossover fra un
infinità di opere che in tutta onestà, non mi sono sentito di pubblicare nella
sezione di Star trek.
Dunque, non mi resta che augurarvi
una buona lettura.
Saluti
Alessandro